Renzi: "Rifarei tutto, ora ogni cosa sta cambiando"

Matteo Renzi (agf)
Nella consueta newsletter il leader di Italia viva attacca Nello Rossi, direttore della rivista di Magistratura Democratica: "Gravissimo, dice che attorno a me va creato un cordone sanitario"
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Non si pente di nulla, rifarebbe tutto e a dargli ragione sarebbero i grandi cambiamenti del governo Draghi. E' un Matteo Renzi battagliero quello che parla nella consueta newsletter aprendo un ventaglio enciclopedico di argomenti, dai bossoli ricevuti fino alle affermazioni del magistrato Rossi per finire alla crisi del Pd. E ancora Sanremo e il Papa. Su tutti il grande cambiamento: "Fino a una settimana fa in tanti dicevano: ma che cosa cambia con Draghi al Governo? E invece sul Recovery plan, sulla gestione dell'intelligence, sui vaccini tutto sta cambiando".

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La magistratura

 "Aumentano varie forme di minacce. Ma più che la busta con i bossoli ricevuta in Senato (grazie a tutti per le parole di affetto e amicizia), mi stupiscono le frasi di personalità del mondo della magistratura. Nello Rossi, direttore della rivista della corrente Magistratura Democratica, scrive che intorno a me 'va creato un cordone sanitario'. A me sembra una frase di enorme gravità detta da un giudice su una testata che è la rivista ufficiale dei giudici di Magistratura Democratica e della quale è il direttore".

Il Pd

E sul Pd avverte. "Non mi interessa commentare ciò che sta avvenendo nel Pd. Era normale che dopo il fallimento della strategia 'O Conte o morte' qualcosa potesse accadere. L'asse con i cinque stelle sembra oggi inossidabile al punto da permettere a Beppe Grillo la provocazione della candidatura alla guida del Pd. I problemi del Pd lasciamoli al Pd".

La lezione di Sanremo

"Ci sono due grandi insegnamenti da questo Sanremo: gli show a porte chiuse e senza pubblico non sono show. Perché lo spettacolo è fatto per la gente. Le poltrone senza persone sono pura aridità. Il secondo insegnamento: solo due grandi professionisti dello spettacolo come Amadeus e Fiorello potevano comunque fare una impresa di questo genere. I primi a criticare sono spesso gli stessi che lo scorso anno erano i primi a adulare: triste ma fisiologico nel mondo roso dall'invidia. Io invece voglio dire adesso grazie a chi ha avuto il coraggio di provare a portare sul palco temi veri, dal coronavirus al ruolo delle donne, dalla disabilità all'importanza di riaprire i teatri".

Papa Francesco

Renzi ringrazia il Papa. "Il viaggio in Iraq è un fatto storico, la prima volta di un Pontefice nei luoghi di Abramo. Per i credenti un'emozione straordinaria pensando al valore simbolico di questi luoghi. Ma è un viaggio rilevante anche sotto il profilo della geopolitica. Nel giugno 2014 la catastrofe dell'esercito iracheno consegnò agli estremisti del sedicente Stato Islamico una vittoria schiacciante e la presa - tra gli altri - di Mosul. Sembrava la vittoria definitiva degli estremisti. Poi la resistenza e la vittoria delle forze anti Daesh. In questo senso, per me, assume particolare valore la tappa di domani a Erbil. E non solo perché in quel 2014 a Erbil ho lasciato il cuore, ma perché riconoscere il ruolo decisivo dei curdi in quella sfida per la salvezza è un gesto di grande valore e importanza".