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Atterra a Fiumicino l'ultimo volo del ponte aereo da Kabul. Di Maio al console Claudi: "Grazie, hai onorato il Paese"

Si conclude l'operazione Aquila Omnia, iniziata a Ferragosto. A bordo del C-130 anche l'ambasciatore Pontecorvo: "Vie terrestri aperte, si può viaggiare"
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Dopo lo scalo a Kuwait city, è atterrato alle 8.04 all'aeroporto di Fiumicino l'ultimo volo dell'Aeronautica militare per il ponte aereo umanitario tra Afghanistan e l'Italia. L'arrivo del C-130 è stato accolto dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

Si conclude con l'arrivo di questo volo l'operazione "Aquila Omnia", iniziata a Ferragosto. Il velivolo riporta in Italia altre 110 persone, tra cui 58 afghani. A bordo anche l'ambasciatore Stefano Pontecorvo con lo staff Nato, il console Tommaso Claudi - il diplomatico della foto-simbolo di questa drammatica emergenza - e i carabinieri del Tuscania che erano rimasti ancora sul posto.

Rivolto proprio a Claudi, Di Maio ne loda pubblicamente l'impegno: "Grazie, hai onorato il Paese".

Ora che i ponti aerei occidentali dall'Afghanistan sono quasi tutti finiti alle persone che vogliono abbandonare il Paese restano poche scelte. "Le vie terrestri sono aperte, si può viaggiare con relativa calma",  spiega l'ambasciatore Pontecorvo, che ha coordinato le operazioni dall'aeroporto di Kabul per la Nato, parlando con Rainews 24. "Con la giusta attrezzatura - ha aggiunto - l'aeroporto potrà riaprire nel giro di una settimana". Dall'Afghanistan "sono state portate via 120.000 persone, come un capoluogo di provincia". E il "40% dei voli" che ha effettuato i ponti aerei "erano non Usa", specifica l'ambasciatore.

"Siamo il primo Paese dell'Ue per cittadini afghani evacuati - dice Di Maio al Terminal 5 di Fiumicino-  e per questo voglio ringraziare anche la nostra Intelligence e tutte le donne e gli uomini del ministero della Difesa per il grande servizio che hanno prestato al Paese in questi giorni". Poi aggiunge: "Finisce una prima fase, ma è inutile nascondere che adesso inizia quella più difficile: ci sono tanti cittadini afghani che aspettano ancora di essere evacuati". E annuncia di aver sentito il rappresentante delle Nazioni Unite dell'UNHCR, Filippo Grandi. "Lo abbiamo invitato all'incontro straordinario europeo della settimana prossima per poter fare il punto con le agenzie e le organizzazioni delle Nazioni Unite. Perché ci auguriamo che queste e il numero più alto possibile delle associazioni non governative possano restare sul territorio afghano e quindi rappresentare un presidio di tutela dei diritti umani e della salute del popolo afghano con cui collaborare".

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5mila persone tratte in salvo

Il bilancio dell'operazione di messa in sicurezza dei cittadini italiani e di civili afghani supera infatti le 5 mila unità, più di quanto fatto da Germania e Francia. Sono state "evacuate 5.011 persone di cui 4.890 afghani grazie alla missione Aquila Omnia - annuncia il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini.

Tra di loro 1.301 donne e 1.453 bambini". Per il ministro, le Forze armate italiane "con questa operazione, molto delicata e complessa sin dalle fasi iniziali, hanno svolto un eccezionale lavoro garantendo il ponte aereo che, dopo l'aggravarsi della crisi politico e sociale in Afghanistan, ha portato in Italia un numero di persone ben superiore a quello previsto inizialmente".

Il Covi: "Termina l'impegno ventennale delle forze armate in Afghanistan"

Soddisfazione è stata espressa anche da Luciano Portolano, Comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze (Covi), la struttura che ha gestito questa complessa attività. "Abbiamo fatto il massimo", afferma dopo che ieri alle 18.35 è decollato un altro velivolo C-130J, con cui ha lasciato l'Afghanistan anche la Joint Evacuation Task Force (JETF), vale a dire quel manipolo di militari che dal 13 agosto hanno gestito sul campo le operazioni di evacuazione e che torneranno in Italia all'inizio della prossima settimana. "Con oggi termina l'impegno ventennale delle forze armate in Afghanistan e il mio pensiero va ai 54 caduti e alle loro famiglie, ai 723 feriti e alle vittime di atti terroristici", ha detto Portolano, un veterano dell'Afghanistan.

La macchina dell'assistenza

Concluse le operazioni di rientro, va avanti la macchina degli aiuti e assistenza ai profughi giunti in Italia. A Firenze l'Istituto degli Innocenti, istituzione che da sei secoli difende i diritti dell'infanzia, ha messo a disposizioni le strutture per le madri e bambini fuggiti da Kabul. La Liguria si sta attrezzando per ospitare fino a 350 persone mentre la Regione Campania al momento ospita 126 profughi. Donne, bimbi "ai quali manca tutto, sono venuti solo con il loro corpo" afferma il governatore della Campania, Vincenzo De Luca.

Al via la campagna di vaccinazione per chi rientra dall'Afghanistan

Da giovedì, intanto, ha preso il via la campagna di vaccinazione con le prime mille dosi somministrate nel Lazio. Oggi anche in Abruzzo è stato allestito un hub dedicato ai cittadini afghani.

Ad Avezzano saranno trasferite circa 2.000 persone presso il Centro Operativo Emergenze della Croce Rossa Italiana che oggi ha lanciato anche una raccolta fondi a livello nazionale. Gli arrivi sono cominciati giovedì sera e andranno avanti nei prossimi giorni.

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