Cospito resta al 41 bis. Nordio respinge la richiesta di revoca: è pericoloso, può comunicare con i suoi

(ansa)
Il ministro della Giustizia boccia l'istanza avanzata difensore del detenuto, che farà ricorso
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Alfredo Cospito resta al 41bis. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio dice no a lui e al suo avvocato Flavio Rossi Albertini. Che ne dà notizia appena riceve la comunicazione da via Arenula, e annuncia subito che presenterà a sua volta un ricorso. E domani alla Camera dei deputati, alle 14, terrà una conferenza stampa spiegando le sue ragioni.

Pur in sciopero della fame ormai da 113 giorni, l’anarchico Alfredo Cospito dovrà restare al 41bis nel carcere di Opera. Il Guardasigilli, in anticipo sulla scadenza del 12 gennaio rispetto alla richieste di Rossi Albertini, invia al legale il decreto motivato in cui gli comunica il no alla revoca del 41bis. 

Il fulcro del diniego sta nel parere che i magistrati - la Procura nazionale Antimafia, i pm di Torino e il procuratore generale Saluzzo - hanno inviato allo stesso Nordio. Secondo fonti di via Arenula si tratterebbe di pareri “convergenti”. Il ministro della Giustizia ha giudicato “concordi” tutti i documenti nel confermare la pericolosità del personaggio e il concreto rischio che possa comunicare dall’interno del carcere con la galassia anarchica. Un pericolo che rientra tra quelli per i quali è in vigore il 41bis, cioè misure di controllo e di vita in carcere che impediscano qualsiasi comunicazione con l’esterno.

Il provvedimento di Nordio si sofferma anche sulla salute di Cospito e sui rischi che il suo sciopero della fame possa comportare. Rischi però bilanciati - secondo il Guardasigilli - dalla permanenza in un carcere come quello di Opera dove esistono le necessarie misure sanitarie e con la possibilità di un eventuale trasferimento nei reparti dell’ospedale San Paolo. Quindi, conclude Nordio, la sua salute è sotto tutela. Ma le ragioni di sicurezza, sulla base di quanto affermano i magistrati, lo obbligano a respingere la richiesta dell’avvocato Rossi Albertini.

Giusto domani Cospito riceverà la visita del suo medico personale, chiesta dal suo legale subito dopo il trasferimento da Sassari a Opera, e che però è stata autorizzata con un notevole ritardo. Visita che potrà dare notizie sull’effettivo stato di salute di Cospito che, dall’interno del carcere, viene definita stazionaria. 

Ovviamente, la decisione di Nordio assume a questo punto un valore politico, e cioè la conferma della linea della fermezza più volte espressa dalla premier Giorgia Meloni in questi giorni anche con toni molto assertivi. Nonché un no, anch’esso del tutto politico, a tutti gli esponenti dell’opposizione, Pd in testa con l’ex Guardasigilli Andrea Orlando, che hanno insistentemente chiesto di fermare il 41bis. Certo non può essere un caso che tutto questo avvenga a tre giorni dal voto per le regionali nel Lazio e in Lombardia.

Sul fronte della magistratura invece finisce in secondo piano la chance, pur ipotizzata nel parere della Direzione nazionale antimafia, per la penna di Giovanni Melillo, cioè il capo della struttura, di derubricare il 41bis in un’Alta sorveglianza, misura carceraria di sicurezza subito al di sotto della detenzione dura. Che avrebbe aperto un concreto spiraglio anche sulla possibile sospensione dello sciopero della fame e sui rischi di morte che indubbiamente Cospito corre.