Spettacoli

Eleanor Oliphant, il bestseller dell'estate sarà un film con Reese Witherspoon

L'attrice e produttrice ha acquistato i diritti del romanzo d'esordio di Gail Honeyman diventato un caso editoriale in pochi mesi

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Eleanor Oliphant è una ragazza che passa inosservata. Ma a lei sta bene così. Non fa nulla "che possa attirare attenzione", come cantava Vasco Rossi nella sua Albachiara. Ha quasi trent'anni e vive nel suo mondo. Va a lavoro dal lunedì al venerdì, durante la pausa pranzo si apparta per fare le parole crociate e passa le serate a leggere Jane Eyre o ascoltare la radio. Nello studio di graphic design dove è impiegata come contabile, in nove anni non ha mai preso un giorno di ferie o malattia, pur indossando guanti bianchi a causa di un fastidioso eczema, infischiandosene delle battute e delle occhiatacce dei colleghi con cui non ha nulla da condividere. Nel weekend rimane chiusa in casa, beve vodka per non pensare e si occupa della sua pianta Polly. "Lei ha bisogno di me, e io non ho bisogno di nient'altro. Perché da sola sto bene".

Quello che le passa per la testa è raccontato nel libro di Gail Honeyman Eleanor Oliphant sta benissimo (Eleanor Oliphant is completely fine), romanzo d'esordio che in pochi mesi è diventato un caso editoriale: il più venduto di sempre in Inghilterra, alla quinta ristampa in Italia, dove è uscito lo scorso maggio con Garzanti nella traduzione di Stefano Beretta rimanendo fisso nella top ten dei libri più letti. È in corso di pubblicazione in oltre 35 Paesi e diventerà un film. Ad acquistare i diritti del romanzo è stata Reese Witherspoon, attrice e produttrice che ha fondato la compagnia Hello Sunshine con l'obiettivo di realizzare progetti per il cinema e la tv puntando su autrici e romanzi incentrati sulle donne. Ma, aggiunge Deadline, Eleanor potrebbe anche essere un'occasione per l'attrice che ha sfiorato l'Oscar con Wild e ha conquistato pubblico, critica e premi con la serie Hbo Big Little Lies, di cui è in arrivo la seconda stagione.

Gail Honeyman 

Honeyman è nata e cresciuta in Scozia e sin da piccola sognava di scrivere. Ha dedicato due anni a lavorare sul suo libro, scrivendo durante le pause pranzo dal lavoro di impiegata. Un sogno che non condivide con la sua protagonista. Per Eleanor i giorni e le settimane sono tutte uguali ma lei sostiene di essere felice così. L'unico momento di inquietudine è il mercoledì sera, appuntamento fisso in cui arriva, sempre alla stessa ora, la telefonata della madre dal carcere. "Dopo, quando chiudo la chiamata, mi accorgo di sfiorare la cicatrice che ho sul volto e ogni cosa mi sembra diversa. Ma non dura molto, perché io non lo permetto. E se me lo chiedete, infatti, io sto bene. Anzi, benissimo".
 
La novità arriva all'improvviso, quando si innamora del musicista Johnnie e decide di conoscerlo. Per lui scopre internet e i social, affronta dolorose sedute dall'estetista e imbarazzanti scambi di opinione con commesse, truccatrici e parrucchiere. È concentrata nella pianificazione del cambiamento finalizzato al fatidico incontro, ma strada facendo rimane stupita e amareggiata di come un taglio di capelli, un paio di tacchi e un po' di trucco possano cambiare l'idea che gli altri hanno di te.
 
Tra le pagine ogni tanto affiora una tragedia dal passato ma sembra tutta racchiusa nella cicatrice che Eleanor ha sul viso, di cui preferisce non parlare. Poi tutto cambia quando qualcuno le rivolge un gesto gentile. "Suppongo che una delle ragioni per cui siamo in grado di continuare a esistere nell'arco di tempo assegnatoci in questa valle verde e azzurra di lacrime è che, per quanto remota possa sembrare, c'è sempre la possibilità  di un cambiamento" dice la protagonista, che viene suo malgrado coinvolta nelle attenzioni di Raymond, un tecnico informatico che lentamente e quasi contro la sua volontà, si guadagna un posto speciale nella sua vita.

Il personaggio raccontato da Gail Honeyman è stato definito dai critici di tutto il mondo come un esempio di "resilienza", sottolineando la modalità con cui affronta e supera il trauma che l'ha colpita. Ma per lei il Guardian parla di un nuovo genere letterario, la "up lit", da "uplifting" intesa come letteratura edificante, perché si arriva alla fine del libro con il sorriso. Lo stesso che leggiamo sul viso di Eleanor. E siamo felici per lei.