Test facoltà numero programmato: nuova vittoria dell'UDU

Test numero chiuso: vince ancora l'UDU. Il TAR del Lazio ha disposto la riapertura della graduatoria di Architettura

Test facoltà numero programmato: nuova vittoria dell'UDU
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TEST NUMERO CHIUSO

Test facoltà numero programmato: vince ancora l'UDU
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Continua la lotta al numero chiuso dell'Unione degli Universitari. Il TAR del Lazio ha accolto il ricorso dell'UDU - patrocinato dagli avvocati Michele Bonetti e Santi Delia - e ha disposto lo scorrimento della graduatoria a totale copertura dei posti disponibili per il corso a numero programmato di Architettura. In realtà, come segnala anche il coordinatore dell'Unione degli Universitari Enrico Gulluni, il numero dei candidati che svolgono il test di architettura è paragonabile al numero dei posti disponibili. 

NUMERO CHIUSO UNIVERSITÀ

Nonostante il rapporto tra aspiranti matricole e posti disponibili molti studenti devono comunque rinunciare all'immatricolazione a causa della soglia dei venti punti, il minimo per entrare in graduatoria: “Anche per l’anno accademico in corso, il test per l’accesso alla facoltà di Scienze dell’Architettura si strutturava attraverso la previsione di una soglia minima di 20 punti che, per l’oggettiva difficoltà di superamento, ha generato un altissimo numero di posti non assegnati pari a circa 1783", dichiara Gulluni.

Si tratta di una vicenda più volte sottoposta alla Giustizia Amministrativa” - dichiara l’Avv. Michele Bonetti – “che denota uno spreco di denaro pubblico destinato all’università e che invece viene utilizzato per azionare una illegittima macchina concorsuale; senza considerare le spese che le famiglie devono sopportare per la preparazione dei propri figli, ricorrendo spesso al mercato privato. Il tutto collocato in un panorama dove le domande presentate e che storicamente si riducono prima del momento dell’immatricolazione, lasciavano intendere che i posti non sarebbero stati integralmente coperti”.

TEST AMMISSIONE ALL'UNIVERSITÀ

Il test di ingresso di settembre non ha quindi sortito alcun effetto e l'Unione degli Universitari non intende fermarsi qui. Concludono Gulluni e Bonetti: “insieme stiamo valutando di intraprendere un’azione volta ad ottenere la restituzione delle somme versate dagli Studenti per sostenere un ingiusto test e di trasmettere gli atti alla competente Procura della Repubblica per lo svolgimento delle opportune indagini, nonché alla Corte dei Conti.

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