Il funerale di Alitalia è fissato per il 15 ottobre, e lo stop definitivo rischia di far precipitare anche i collegamenti aerei con l’Isola. Certo, nello stesso giorno è previsto il battesimo della nuova “Ita”, ma in nome della discontinuità aziendale tanto raccomandata dalla Commissione europea, la neonata compagnia – che lo Stato controlla al 100% – non potrà ereditare rotte e biglietti. Dunque, si ripartirà più o meno da zero: la Regione dovrà pubblicare un bando, con procedura d’emergenza, per riassegnare le sei rotte che uniscono gli aeroporti di Cagliari, Olbia e Alghero con quelli di Fiumicino e Linate. Teoricamente potrebbe partecipare qualsiasi compagnia aerea. La storia recente – fatta anche di gare andate deserte – suggerisce che non ci sarà la fila, e Ita potrebbe essere l’unica contendente per il servizio di continuità territoriale, al netto dei colpi di scena.

La soluzione

L'orizzonte di questo nuovo mini-bando però sarà limitato: sei o sette mesi non di più, il minimo per poter superare la stagione invernale. Su questo aspetto la Regione attende indicazioni dall’Ue: «Il dialogo con Bruxelles e con il ministero è sempre aperto, anche per quanto riguarda un nuovo sistema di collegamenti con gli aeroporti della Penisola. Abbiamo presentato le nostre proposte, contiamo di avere risposte entro settembre», assicura l’assessore regionale ai Trasporti Giorgio Todde.

I tentativi

Già: sullo sfondo c’è il progetto della nuova continuità, che l’amministrazione regionale non è mai riuscita a portare fino al traguardo nonostante i ripetuti tentativi dal 2017 a oggi. Si va avanti grazie alle proroghe del vecchio sistema varato nel 2013: un copione ripetuto almeno sei volte negli ultimi anni. Ma l’Ue non è disposta a concedere repliche all’infinito. L’alternativa è da brividi: l’avanzata del libero mercato, in un settore che ora – con la crisi della pandemia ancora da superare – non sarebbe in grado di garantire collegamenti con prezzi e frequenze stabili nel corso del’anno.

L'ipotesi

Il futuro della continuità potrebbe passare anche da una nuova compagnia che attinga dall’esercito di professionisti – piloti, assistenti di volo e personale amministrativo – lasciati a terra dal tracollo di Air Italy. Non a caso qualche giorno fa il presidente della Regione Christian Solinas ha detto che quella dell’ex Meridiana «è una grande vertenza nazionale della quale il Governo deve farsi carico anche in una trattativa con Bruxelles, per garantire alla Sardegna una nuova continuità territoriale ed un sistema di collegamenti aerei all’altezza delle esigenze dell’Isola».

Le cancellazioni

Il futuro prossimo però si concentrerà sullo stop di Alitalia e sui primi passi della nuova Ita. Non è ancora stata definita ufficialmente una “exit strategy”, ma quasi certamente i biglietti venduti da Alitalia per i voli successivi al 15 ottobre saranno annullati e rimborsati. I ministero dello Sviluppo economico ha assicurato che i viaggiatori «saranno tutelati», e metterà a disposizione un fondo da 100 milioni. Questo discorso varrà ovviamente anche per i passeggeri che hanno acquistato un volo in regime di continuità territoriale.

Più complessa è la questione dei clienti MilleMiglia, il programma di fidelizzazione che conta più di 6 milioni di iscritti. I crediti si potranno utilizzare senza problemi entro il 15 ottobre. E forse i punti collezionati dai passeggeri potranno essere utilizzati anche per acquistare i biglietti delle 18 compagnie di Sky team (l’alleanza di cui fa parte la compagnia italiana). Tutto quello che succederà dopo metà ottobre è ancora incerto: di sicuro Alitalia Loyalty, la società che gestisce Millemiglia, sarà venduta all’asta. E l’acquirente potrebbe essere un operatore di tutt’altro settore, che potrebbe convertire le miglia in buoni per i suoi prodotti.

Michele Ruffi

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