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Nardin inseguito dai creditori del Treviso Calcio

Ex team manager del Treviso, responsabile tecnico e allenatore avanzano 50 mila euro: chiesto il fallimento della squadra

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TREVISO. Gli ex dirigenti del Treviso Calcio chiedono gli arretrati a Tiziano Nardin, presidente della squadra nella sciagurata stagione 2016/2017, conclusa con la retrocessione e tante grane societarie. Sono il team manager Piero Montaquila, il responsabile dell’area tecnica Fabio Tricarico e l’allenatore Carmine Esposito (con un passato importante in Serie A tra Empoli, Sampdoria e Fiorentina).

I tre reclamano somme per oltre 50 mila euro e si sono inseriti tra i creditori della Suntrades, l’azienda di Silea che Nardin utilizzava come garante dei pagamenti a calciatori e collaboratori, dichiarata fallita pochi giorni fa. Non solo: i tre creditori hanno presentato istanza anche per il fallimento dell’Associazione Calcio Dilettanti Treviso, la squadra di oggi, che con Nardin non ha più nulla a che fare. L’udienza è fissata per maggio.

Insomma, un’altra bufera sul calcio cittadino e una partita - quella con Nardin - che si chiuderà soltanto in Tribunale. A dare fuoco alle polveri erano stati, nei mesi scorsi, due calciatori, Alessio Romeo e Massimo Perna, che non ricevendo i rimborsi spese promessi (non veri e propri stipendi, quindi) hanno presentato l’istanza di fallimento.

«Purtroppo la società sportiva non ha saldato al mio assistito ben tre mensilità consecutive» spiega l’avvocato Massimo Macigni, legale di Romeo, «abbiamo avviato l’azione esecutivo verso l’azienda, senza successo, e abbiamo diffidato anche il Treviso, senza riscontro. È stata informata anche la Figc Veneto, ma da parte della Federazione silenzio assoluto». Per Montaquila, Tricarico ed Esposito il credito ammonterebbe a circa il triplo rispetto a quello vantato da Romeo: i tre dirigenti si sono quindi inseriti nella vertenza.

La Suntrades (il cui legale rappresentante è Stefano Nardin, figlio di Tiziano) all’indomani del fallimento aveva spiegato di aver proposto una transazione che permettesse ai creditori di riavere le somme richieste. Una versione però rispedita al mittente dai legali dei calciatori: «Al mio assistito è stata fatta pervenire una proposta a saldo e stralcio rateizzata, alla quale tuttavia ha ritenuto di non aderire, anche per assenza di concrete garanzie sull’effettivo e puntuale soddisfo» specifica l’avvocato Macigni. E anche i rappresentanti delle altre parti sottolineano che «non abbiamo mai ricevuto una proposta per il versamento dell’intera somma reclamata, sebbene siamo sempre stati disponibili a una trattativa. Dalle società che fanno capo al Treviso Calcio, tuttavia, nessun segnale positivo».

Ora la palla passa inevitabilmente al Tribunale.

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