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9 febbraio 2017 - 12:53

Sarà il parco di Agrigento a rappresentare l’Italia

di Felice Cavallaro

Sarà la magia della Valle dei Templi, la stessa che per due anni di seguito è stata scelta come esclusivo scenario per feste e convention di Google, a rappresentare l’Italia nella corsa al Premio del paesaggio del Consiglio d’Europa. Vince su 97 candidature il progetto «Agri Gentium: landscape regeneration» attuato dal Parco archeologico e scelto dal ministero dei Beni culturali per la ricognizione nel territorio italiano di progetti volti alla tutela e alla valorizzazione sia del paesaggio sia del patrimonio materiale e immateriale.

Il giardino degli dei

Euforico, fra i pendii sui quali svettano il Tempio della Concordia e il Tempio di Giunone il direttore del Parco, l’architetto Giuseppe Parello, interlocutore diretto di docenti ed esperti dell’università di Palermo, della facoltà di agraria, delle aziende Val Paradiso, della cantina Cva di Canicattì, delle «Ferrovie Kaos» e del Fai, il Fondo ambiente italiano, tutti partner del progetto. Una sorta di rete che consente ad ogni angolo della valle di splendere. A cominciare dall’area sottostante i templi, la Kolimbetra, il «giardino degli dei» ristrutturato dal Fai con il ripristino di piscine, ruscelli, viali odorosi di agrumi, colorati dai melograni, come lo descrisse Luigi Pirandello anche in una novella pubblica nel 1913 sulla terza pagina del Corriere della Sera.

I 150 anni di Pirandello

Fiero del riconoscimento per questo riconoscimento che proietta la vecchia Girgenti nella corsa europea il sindaco Lillo Firetto, impegnato a presentare la Festa del mandorlo in fiore in programma per marzo e, con il Distretto turistico Valle dei Templi, il Festival della Strada degli scrittori, da maggio a giugno, in coincidenza con il centocinquantesimo anniversario dalla nascita di Pirandello. Un progetto che valorizza i luoghi natii, da Racalmuto a Porto Empedocle, di Leonardo Sciascia, Andrea Camilleri, dello stesso Pirandello e di tanti altri scrittori.

Le menzioni

I 97 progetti presentati secondo il regolamento di un apposito bando del ministero sono stati valutati da una Commissione presieduta da Fabio De Chirico e composta da personalità note per il loro impegno nel settore della cultura e del paesaggio, Paolo Pejrone, Bartolomeo Pietromarchi, Marino Sinibaldi, Andrea Sisti, Carlo Tosco e Pietro Valentino. Attribuite due menzioni speciali al Parco Nord di Milano per «la città verde» e al comune di Ostana , nel Cuneese, per il «coinvolgimento delle forze sociali nel contrasto dello spopolamento e dell’abbandono». Determinanti per la scelta della candidatura di Agrigento gli obiettivi raggiunti per la riqualificazione dei luoghi attraverso la valorizzazione di tutte le componenti storico-culturali materiali e immateriali che caratterizzano la Valle. Appunto, dagli ameni percorsi lungo i viali della Kolimbetra, il giardino promosso dal Fai come suo “luogo del cuore”, alle escursioni sui treni storici delle Ferrovie, fino alle novità enogastronomiche di una Valle dove gli ulivi secolari producono un prelibato olio, come succede per i vigneti sotto i templi con un nettare imbottigliato a Canicattì, il Diodoro.

Teatro e scrittori

Tutte tappe obbligate di quella Strada degli scrittori che ha il cuore nella Valle dove continua lo scavo per fare venire alla luce, dopo secoli di ricerca, il Teatro greco finalmente individuato la scorsa estate. Meta di turisti richiamati così da un’offerta sempre più ampia mentre sul piano giudiziario procede, seppure lentamente, l’abbattimento di una parte delle costruzioni abusive realizzate ai margini del Parco. Un’attenzione massima che impedisce comunque ogni altro nuovo abuso, come sottolinea l’architetto Parello: «Un segnale importante per affermare un nuovo rapporto con il territorio fondato sulla legalità e sulla tutela dei valori culturali. Procedendo attraverso il “restauro attivo del paesaggio”, coinvolgendo pienamente comunità e istituzioni...». Un meccanismo virtuoso sottolineato dalla funzionaria responsabile della selezione al ministero, Magda Alessandro, che parla di «un effetto domino» pensando all’insieme del progetto che spazia fra giardini, treni, attività economiche e culturali attivate dentro e fuori l’area dei Templi: «Un’apertura che non tradisce, ma esalta la cultura della tutela».

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