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2 settembre 2017 - 07:56

Vaccini, caos in ospedale a Palermo Medici aggrediti dai genitori in fila

di Agostino Gramigna

La notizia che a Roma, sui vaccini obbligatori, i ministeri della Salute e dell’Istruzione hanno semplificato con una circolare la modalità per iscrivere i figli a scuola non è servita a rendere più serene tutte le famiglie. Almeno non a Palermo, dove ieri in un’ospedale ci sono stati momenti di guerriglia.

La paura

«Certo che ho avuto paura. Non credo sia un fatto normale essere aggrediti in un ambulatorio». Il dottore è scosso, parla ma ha solo voglia di chiudere il telefono. «Le pare possibile che dopo cinque ore di lavoro e decine di bambini vaccinati io mi debba barricare come se fossi in guerra?». Palermo, quartiere Guadagna, venerdì, sono le 13.45. L’orario dell’ambulatorio per vaccinarsi è scaduto da quasi un’ora. Ma dieci persone insistono, pretendono di essere servite, vogliono che ai loro figli venga iniettato il vaccino. Quando il personale fa notare che non è più orario e di ritornare, i dieci armati di bastone scagliano la loro rabbia contro porte e vetri delle finestre. E minacciano gli operatori sanitari che, terrorizzati, si barricano dentro.

Quartiere difficile

Il dottore sa di lavorare in un quartiere densamente popolato, di quelli che la sociologia spiccia definisce «difficile». Ma non gli era mai capitato di avere paura. Il nome non lo dice, non ci tiene a farsi pubblicità, dopo tutto quello che è successo. Al momento dell’assalto era con un collega e due infermieri. In mattinata avevano vaccinato 43 bambini. Il centro è pattugliato tutti i giorni da guardie giurate che in quegli istanti si trovavano in qualche altro punto dell’area. La piega che sta prendendo a Palermo la questione vaccini preoccupa non poco il commissario dell Asl provinciale, Antonino Candela. Negli ultimi giorni è dovuto intervenire più volte. Rientra nel suo territorio di competenza anche l’ospedale Settecannoli, un’altra struttura dove si sono verificati incidenti. Racconta: «Lì la situazione è degenerata per motivi ancor più incredibili: hanno litigato gli utenti tra di loro e come sempre sono finiti in mezzo gli operatori. Che hanno paura di lavorare».

100 mila vaccini

Candela parla di «far west» e di situazione insostenibile. Rivendica il lavoro del personale medico, 143 in tutto, che in cinque giorni ha effettuato 10.150 vaccini. «Abbiamo fatto opera di informazione alle famiglie sulla nuova legge, messo a disposizione un camper per vaccinare in strada. Trovo assurdo che si debba aver paura di entrare in un quartiere» (anche in un altro ospedale palermitano, Cervello, ci sono stati momenti di tensione). Nelle prossime settimane l’Asl dovrà vaccinare 100 mila palermitani. Candela è preoccupato ma trova una nota positiva nella vicenda Guadagna: «I dottori hanno denunciato l’assalto e mi hanno chiesto di far conoscere il caso. Non era mai successo».

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