Milano, 5 settembre 2016 - 20:48

Gioco d’azzardo, «niente slot machine nei bar e nelle tabaccherie»

Il premier Renzi: «Non aumenteremo il costo della benzina per finanziare la ricostruzione post sisma». Tra le novità previste la riduzione di almeno il 30% delle awp in circolazione, più controlli contro il gioco illegale e nuovi orari dei punti vendita

Una slot machine in un bar Una slot machine in un bar
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«Via le slot machine da bar e tabaccherie». Lo promette il premier Matteo Renzi in una intervista al magazine «Vita» che uscirà il 9 settembre aggiungendo: «Non aumenteremo il costo della benzina, né allargheremo le maglie sul gioco d’azzardo e sulle slot per finanziare la ricostruzione post sisma». Comincia a prendere forma il riordino tanto atteso di un settore che «se da un lato garantisce importanti entrate erariali (8,7 miliardi nel 2015) - è scritto in un documento della Conferenza unificata Stato-Regioni - dall’altro comporta conseguenze sociali che non possono più essere trascurate, come invece si è fatto negli anni scorsi».

Nuove regole sui Casinò

Sul gioco d’azzardo il presidente del Consiglio dice: «Stiamo per mettere a punto una misura per togliere le slot da tabaccherie ed esercizi commerciali». Nel documento che stanno elaborando Stato e Regioni, però, c’è scritto: «Operare una significativa riduzione di awp (come vengono chiamate le nuove slot ndr) nei pubblici servizi (bar) e nelle rivendite di tabacchi». L’eliminazione delle slot è invece prevista «negli esercizi generalisti secondari: ristoranti, alberghi, esercizi commerciali, edicole, stabilimenti balneari e rifugi alpini». Tra gli interventi «nuovi orari con una apertura minima dei punti gioco di 12 ore, la cui distribuzione nell’arco della giornata resta di competenza dell’ente locale; inasprimento dei controlli contro il gioco illegale, attribuendo competenze specifiche anche agli organi di polizia locale». L’esecutivo vorrebbe anche «avviare una regolazione dell’attuale disciplina dei Casinò, finalizzata a ridurre la frammentazione della diffusione territoriale del gioco»: formula sibillina che non esclude l’apertura di nuovi Casinò.

Lotta alla ludopatia

Di certo, però, il preoccupante fenomeno della ludopatia, la necessità di prevenire il rischio di accesso dei minori ai giochi e di tutelare la salute pubblica hanno spinto l’esecutivo a «ridurre l’esposizione dello Stato». Il passo indietro arriva dopo il tentativo, giusto, di porre argine alla diffusione incontrollata delle slot illegali: oggi ci si è accorti che per fare questo non bastava aumentare quelle legali. Così «si è finito per esagerare nell’offerta», ammettono nella Conferenza unificata che ha deciso di adottare alcuni provvedimenti coerenti con questa impostazione ed, in particolare: «Regolare la diffusione e la distribuzione dell’offerta di gioco nel territorio, tenendo conto delle accresciute esigenze sociali e delle scelte, in generale restrittive da parte degli enti locali». Inoltre il governo ha già provveduto ad adottare, nella stessa legge di Stabilità 2016 «la riduzione di almeno il 30% delle awp in circolazione; il passaggio alle awp esclusivamente da remoto (per poterle controllare e verificarne l’effettivo volume di gioco); la drastica riduzione degli spazi pubblicitari; l’innalzamento del Preu (il prelievo erariale unico ndr)». Si tratta ora di concludere tra Stato ed enti locali un accordo, rapidamente, anche tenendo conto della imminente scadenza delle gare delle scommesse.

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