Milano, 6 febbraio 2017 - 22:03

Ipermercati in crisi
620 licenziamenti in Carrefour

Partita la procedura di confronto con il sindacato. Due punti vendita in Piemonte verso la chiusura. Il sindacato: «La strategia delle aperture 24 ore su 24 non funziona»

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Partita venerdì scorso la procedura per 620 licenziamenti negli ipermercati Carrefour. Di questi, 270 sono distribuiti su Burolo (To), Vercelli, Massa Carrara (Ms), San Giuliano (Mi), Portogruaro (Ve), Marcon (Ve), Camerano (An), Frosinone e Lucca. Altri 239 sono distribuiti su altri 21 ipermercati: Assago (Mi), Paderno Dugnano (Mi), Limbiate (Monza e Brianza), Grugliasco (Torino), Giussano (MB), Gallarate (Va), Thiene (Vi), tavagnacco (Ud), Lucca, Pinerolo (To), Collegno (To), Torino, Quartu Sant’Elena (Ca), Marcianise (Ce), San Sperate (Ca), Roma, Novara, gavirate (Va), Borgosesia (Vc), Gallarate (Va). Poi ci sono 111 lavoratori di due iper che il gruppo vorrebbe chiudere: Trofarello (To) e Borgomanero (Novara).

Verso una chiusura in perdita nel 2016

Ora parte il confronto azienda-sindacato. Carrefour in Italia controlla tre società. Ssc srl che gestisce gli iper è quella in cui è concentrata la crisi. Poi ci sono Gs spa e Di per Di srl che gestiscono rispettivamente i supermarket con l’insegna Carrefour market e i negozi di prossimità con l’insegna Carrefour express: qui gli affari vanno meglio e infatti non sono previsti tagli al personale. Gli ultimi dati forniti dal gruppo parlano di un fatturato in crescita in Italia dello 0,9% nel 2016 rispetto al 2015. Nell’ultimo trimestre dello scorso anno si è registrato però un calo dell’1,2%. Il gruppo francese in Italia si appresta a chiudere in rosso anche il 2016 dopo un 2015 in perdita per 166 milioni e il 2014 a meno 200 milioni. Dal canto suo il sindacato punta alla ricollocazione dei 111 lavoratori dei due iper a rischio chiusura nei Carrefour market (supermercati) o nei negozi di prossimità (express). Per gli esuberi la richiesta è di evitare i licenziamenti grazie agli ammortizzatori sociali (cassa o solidarietà). «Con questa ultima presa di posizione da parte della multinazionale viene di fatto sancito il fallimento delle strategie aziendali rispetto alla situazione di crisi in cui versa il mercato distributivo — attacca Fabrizio Russo della segreteria Filcams Cgil — a partire dalla indiscriminata liberalizzazione degli orari di apertura, 365 giorni all’anno 24 ore su 24, dall’implementazione delle terziarizzazioni e dall’utilizzo dei voucher». Nessun commento da parte dell’azienda. Ora parte il confronto con il sindacato. Se non si troverà una mediazione entro metà marzo nella partita sarà coinvolto anche il governo.

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