Milano, 11 ottobre 2017 - 12:20

Lo strano caso del re africano e della borsa piena di soldi consegnata in una banca della City

Il sovrano della tribù ghanese di Ashanti ha consegnato una somma «cash» di circa 400mila sterline in una banca della City. Scatta l’inchiesta per violazione delle norme antiriciclaggio

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Un re africano, una borsa piena di soldi e una transazione sospetta: il caso agita la City di Londra, poiché è stata avviata un’inchiesta per riciclaggio. È successo che lo scorso agosto Osei Tutu II, sovrano della tribù di Ashanti, la più importante del Ghana, abbia convocato nella sua residenza milionaria inglese Mark Arthur, il numero due della Ghana International Bank, che ha sede a a Londra.

Il re consegna al banchiere una borsa contente 200 mila sterline in contanti più altri 200 mila dollari, sempre in contanti, e gli ordina di versarli sul proprio conto in quella banca. Arthur, che ha la doppia cittadinanza britannica e ghanese, è un membro della tribù Ashanti e non se la sente di contraddire il sovrano: prende la borsa coi soldi, torna a casa, poi chiama un taxi di Uber e si fa portare negli uffici della City della sua banca, dove effettua il versamento. Quindi, sempre su istruzione del re, trasferisce 200 mila dollari su un conto a Jersey. Ma la strana operazione non è passata inosservata. I vertici della banca l’hanno riferita alla National Crime Agency e poi alla Financial Conduct Authority. L’inchiesta che ne è seguita ha portato al licenziamento di Arthur per aver violato le norme antiriciclaggio e le procedure di sicurezza. Il banchiere si è difeso dicendo che il re gli aveva assicurato che il denaro era stato prelevato da banche in Ghana e portato in Gran Bretagna : il sovrano è infatti in possesso di un passaporto diplomatico. Arthur ha spiegato che non aveva voluto offendere il re ponendogli domande. Ma soprattutto che già negli anni precedenti si erano verificati grossi versamenti in contanti di denaro la cui provenienza non era specificata: un dettaglio che getta luce sulle pratiche disinvolte di certi istituti finanziari della City quando si tratta di gestire facoltosi clienti stranieri. Osei Tutu II è considerato fra i dieci più ricchi sovrani africani, proprietario di miniere d’oro e piantagioni di cacao, e una della figure tradizionali più influenti del Ghana.

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