No, non è stata una partita normale per Leonardo Bonucci. Lui, tra i leader indiscussi dello spogliatoio bianconero, costretto a guardare la sua Juve trionfare contro il Porto in Champions seduto su uno sgabello, in tribuna.
Bonucci sconsolato sullo sgabello. Ansa

Bonucci sconsolato sullo sgabello. Ansa

la partita di bonucci — Una punizione che Leonardo, dopo le polemiche post-Palermo, deve aver digerito amaramente. Sguardo perso in tribuna, triste, rammaricato. Impassibile e contenuto anche quando la sua Juve passa in vantaggio con Pjaca. Come a dire, il mio posto è in campo, non qui. "Sono cose che capitano", aveva detto Buffon: ma l'espressione del difensore centrale lascia presupporre tutt'altro.
l'esultanza — Poi arriva il 2-0 di Dani Alves. E qui Leonardo si lascia andare e scarica con la sua esultanza tutta la tensione di una settimana durissima da digerire. Quel pugno chiuso, quello sfogo rabbioso, liberatorio. Da qui e dal suo allenamento post-gara riparte il suo rapporto con il mondo Juve.
L'esultanza al momento del 2-0. Premium

L'esultanza al momento del 2-0. Premium

allenamento a fine partita — In un Dragao ormai deserto, infatti, Bonucci è andato ad allenarsi con i compagni che non hanno preso parte alla gara. E chissà cosa deve essere passato nella sua testa. Sicuramente un mix di emozioni e sensazioni. In attesa di ricominciare. Non più su uno sgabello ma possibilmente (e probabilmente) in campo.