Ale e Marco, in Siria con i curdi tra colpi di mortaio e la taglia dell'Isis

Alessandro Dus e Marco Sandi a Kobane
Hanno vissuto al fianco della resistenza del popolo curdo, a Kobane, sfiorati dai colpi di mortaio, e braccati dal nemico: l’Isis, che sulle loro teste aveva messo anche una...

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Hanno vissuto al fianco della resistenza del popolo curdo, a Kobane, sfiorati dai colpi di mortaio, e braccati dal nemico: l’Isis, che sulle loro teste aveva messo anche una taglia. Alessandro Dus e Marco Sandi, bellunesi di 31 e 29 anni, sono stati per giorni nei villaggi dei combattenti, prestando aiuto nei campi degli sfollati e inviando, da pochi chilometri dal fronte, notizie all’Italia. E ne sono usciti vivi.




Erano partiti a dicembre nell’ambito del progetto di solidarietà "Rojava Calling" dei centri sociali del Nordest, dell’Emilia Romagna e di Roma. «Il clima di tensione si respirava ovunque. Quando sei lì la paura ti passa, per forza - racconta Dus, studente all'Accademia delle belle arti di Venezia, pizzaiolo e attivista insieme a Sandi del centro sociale Morion della laguna - Tuttavia sapevamo di avere delle taglie sulle nostre teste, erano i mesi delle decapitazioni, i più ricercati erano i giornalisti».



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Il Gazzettino