Sos di De Magistris e Borsellino per il testimone di giustizia Leonardi

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Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris e Salvatore Borsellino sono...

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Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris e Salvatore Borsellino sono tra i firmatari della petizione a sostegno di Luigi Leonardi, giovane imprenditore napoletano, testimone di giustizia che da anni lotta contro la camorra. La petizione è stata lanciata su change.org. «Leonardi - scrivono de Magistris e Borsellino - lotta da 16 anni contro vessazioni ed estorsioni da parte della camorra e ha denunciato le violenze di cui è stato vittima, tentando così di promuovere una cultura della legalità in una terra difficile come la Campania». I due ricordano che Leonardi da «diversi mesi» è impegnato nella promozione di un d.d.l. «che regolamenti, in modo autonomo e peculiare, la figura del testimone di giustizia» che a oggi è ricompresa nella l. 82/91 sui collaboratori di giustizia. «L'obiettivo di Leonardi - spiegano l'ex pm e Borsellino - è sottolineare la profonda differenza che intercorre tra i due status, rafforzando la tutela giuridica, oggi carente, dei testimoni di giustizia, cittadini che si sono ribellati all'arroganza del potere criminale». E proprio qualche giorno fa - si ricorda - Leonardi ha diffuso la notizia di essere destinatario di un provvedimento della Commissione Centrale di Protezione che sancisce il suo cambio di status, da testimone di giustizia a collaboratore. «Una doccia fredda - affermano de Magistris e Borsellino - un pregiudizio alla dignità di un uomo che coraggiosamente ha denunciato, mettendo a repentaglio la sicurezza personale e sacrificando la sua libertà a favore di una vita che fosse espressione di un agire per la tutela dei diritti e della legalità». Contro tale provvedimento Leonardi ha promosso un'azione innanzi al TAR, chiedendo «l'immediata sospensiva, in via cautelare, degli effetti e l'annullamento del provvedimento che lo invischia - dicono il sindaco e Borsellino - irrimediabilmente con quell'ambiente mafioso a cui si è fortemente opposto, mettendo in evidenza il gravissimo danno che gli sarebbe derivato dall'applicazione di questa misura che, tra l'altro, comporta l'allontanamento dalla località di origine verso una destinazione segreta».
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Il Mattino