Juventus, andando contro corrente per trionfare in Champions

Juventus, andando contro corrente per trionfare in Champions
ROMA Alla fine gli è scappato. In una delle tante interviste dopo partita. Forse non lo voleva dire, ma l'ha detto: In campionato ci alleniamo per l'Europa. Tutto...

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ROMA Alla fine gli è scappato. In una delle tante interviste dopo partita. Forse non lo voleva dire, ma l'ha detto: In campionato ci alleniamo per l'Europa. Tutto si può pensare di Allegri tranne che sia un arrogante. Anche se in cuor suo fosse convinto di avere già in tasca il sesto scudetto bianconero consecutivo, non lo ammetterebbe mai. Eppure in quella battuta dal sen fuggita c'è molta verità. Questa nuova Juventus a trazione anteriore sembra concepita proprio per la Champions. Una formazione fatta per governare le partite, per togliere agli avversari lo strumento del mestiere, il pallone, per vincere e divertire. Tutto quello che è mancato sul piano internazionale, con Conte prima e Allegri poi, alla squadra più vincente di sempre in Italia. Tre volte in otto giorni. La prima era stata considerata una splendida eccezione: rispondere alle accuse di morbidezza piovute dopo la sconfitta di Firenze, chiedendo a tutti i giocatori di qualità di dimostrare di che pasta sono fatti, missione compiuta, Lazio sorpresa e travolta. Tanto da indurre Allegri ad andare avanti così, prima con un'avversaria recentemente piuttosto sofferta, il Milan, e poi in trasferta, con il Sassuolo: due prove del nove superate. L'anomalia della Juventus avanti tutta, nella storia del calcio italiano, non è data dall'inconsueto numero di attaccanti. Ne avevamo già visti tanti sia nel Milan di Ancelotti sia nell'Inter di Mourinho. L'anomalia è l'assenza di almeno un mediano incontrista, di un Gattuso, piuttosto che di un Cambiasso. La provocazione non è Mandzukic all'ala con Cuadrado dall'altra parte e Dybala guastatore dietro Higuain. La provocazione è la coppia Pjanic-Khedira. Persino nel Barcellona di Guardiola, il manifesto del calcio offensivo del XXI secolo, c'era comunque un Busquet pronto ad arretrare fra i difensori centrali quando i terzini volavano in avanti.

I PARAGONI

Si diceva, quando c'era Conte, che con la difesa a tre in Europa non si fa strada. Anche questo un luogo comune: dipende dal tipo di difesa a tre, cioè se è una cinque mascherata o se invece permette superiorità numerica a centrocampo. Ma in ogni caso è paradossale che Allegri abbia compiuto questa svolta all'europea proprio mentre in Europa la difesa a tre sta riprendendo piede. Probabilmente per effetto dei risultati del Chelsea di Conte, in Inghilterra giocano a tre, sempre o talvolta, 8 squadre su 20, fra cui la prima e la terza (Tottenham). In Germania 5 squadre su 18. In Spagna soltanto 4, ma con i tre centrali dietro una volta, fra l'incredulità generale, ha giocato persino il Real Madrid (peraltro perdendo, con il Siviglia). Insomma la Juve avanti tutta naviga controcorrente non solo in Italia, ma, ebbene sì, pure in Europa. Chissà che non possa essere proprio questa la sua carta vincente anche in Champions.
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Il Messaggero