Altri guai per il finto prete Rino Senatore: tentata estorsione a Montezemolo

Il 45enne, noto a Bologna come padre Michel Upmann, è a processo al tribunale di Modena

Rino Senatore (Foto Schicchi)

Rino Senatore (Foto Schicchi)

Modena, 22 settembre 2015 - Gennaro 'Rino' Senatore torna a far parlare di sé. L'uomo aveva occupato le cronache bolognesi a inizio 2014 nelle vesti di padre Michel Upmann: era stato persino scomunicato dalla Chiesa cattolica. Adesso Senatore torna alla ribalta per il processo che lo vede imputato a Modena per tentata estorsione a Luca Cordero di Montezemolo. 

«Non ho mai chiesto direttamente dei soldi a Montezemolo. Sapevo di quella storia ma non mi sono mai rivolto a lui pretendendo del denaro». Con questa ‘linea difensiva’, ieri, in tribunale, il 45enne Gennaro Senatore, detto Rino e attivo nell’ambiente del giornalismo, ha risposto, in prima persona, all’accusa di aver tentato un’estorsione in piena regola ai danni dell’allora presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo. Tentata estorsione, peraltro, con cifre importanti: stiamo parlando di 180mila euro, stando agli elementi che ha raccolto il pubblico ministero Lucia De Santis. I fatti finiti presto all’attenzione della procura risalgono al 2010.

Secondo l’accusa, Senatore contattò l’entourage di Montezemolo pretendendo che lo stesso lo ripagasse con 180mila euro da investire in pubblicità, su un determinato giornale, e in cambio il 45enne non avrebbe rivelato notizie di gossip, presunte e mai comprovate, relative alla famiglia dell’ex presidente della Ferrari,che nel processo è parte civile, rappresentato dallo studio legale bolognese Mazzacuva (ieri in aula c’era l’avvocato Eleonora Ciliberti). Contro il 45enne ci sono sia alcune telefonate fatte a persone vicine a Montezemolo, sia email ed anche sms. Ieri, per esempio, i testimoni chiamati dalla parte civile hanno ribadito le accuse che vengono mosse dalla procura: si è trattato della segretaria di Montezemolo e di un altro responsabile Ferrari.

L’allora presidente del Cavallino aveva immediatamente sporto denuncia sia ai carabinieri che alla polizia e non è escluso che nelle prossime udienze possa anche essere sentito direttamente. Come non è detto che a comparire davanti al giudice Barbara Malvasi non siano anche le due persone che hanno diffuso per prime le presunte notizie di gossip contro Montezemolo. Altro testimone chiave destinato a varcare la porta dell’aula del tribunale modenese potrebbe essere un intermediario che in un certo periodo sarebbe stato incaricato da Senatore per estorcere i 180mila euro al presidente della Ferrari.