Marebello Africa park, spaccio e risse

Residenti e turisti sfrattati da una quarantina di extracomunitari

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Rimini, 4 agosto 2016 - Spaccio di droga in diretta alle quattro del pomeriggio all’Africa Park. Okkupato da neri che dormono in tende piantate di fianco ai giochi dei bambini. Di fatto sequestrati. In strada catorci di auto nel bagagliaio celano sacconi blu con false griffe da smerciare. Scene di ordinario degrado nel Parco di Marebello, alias Parco Laureti, tra viale Nervi e viale Mantova. Rimini Sud, confini del mondo. Qui si ferma la legalità. E comincia il Far West. Si aggiunge a quello scoperto (e sgominato) di recente a Bellariva. E al degrado dentro le ex colonie, e in qualche albergo abbandonato. L’altra faccia di Rimini non è divertente. Da un mese il ‘gioiello verde’ orgoglio di residenti e operatori di Marebello è diventato ‘Africa Park’. Ma non siamo a Johannesburg, o a Nairobi.

Rimini, Italia. Spacciatori magrebini in azione fin dal mattino. «Offrono dosi di droga anche ai nostri turisti che passano di lì per andare in spiaggia, è una vergogna», denuncia sdegnato un albergatore. Donne di colore che dal primo pomeriggio fanno il ‘servizio parrucchiera’ en plein air, con le clienti sedute sul muretto intorno al parco, pronte a rifarsi il look in stile etnico, con deliziose treccine. Sono tra i 30 e i 40, segnalano i residenti chiedendo l’anonimato, tra africani (in maggioranza) e magrebini i ‘nuovi ras’ della zona, donne comprese. «Di notte fanno a botte, urlano, suonano i bongos fino all’alba – racconta un’impiegata –. Qualcuno spaccia droga, che viene comprata da ragazzi italiani e stranieri, residenti e turisti, li vediamo. Abbiamo chiamato le forze dell’ordine, sono venute più volte: fanno un controllo, ma poi tutto resta come prima». «Chi non dorme in tenda dorme in un residence qui vicino, e a mangiare vanno in una rosticceria frequentata solo da loro, siamo assediati», fa eco un pensionato.

Non mancano le prostitute, queste dell’Est e Sudamericane, che ricevono in una casa. «Ma non hanno a che fare con gli africani – precisa un albergatore –. Qualcuna ha bimbi piccoli col pannolone, due volte glieli ho recuperati io di mattina presto nel parco, da soli, e li ho riportati alle madri. Che dormivano». «I nostri ragazzi dell’animazione non possono più preparare i loro giochi nel parco al pomeriggio – dicono altri operatori –, devono farlo in spiagggia. Gli africani non li fanno entrare nel parco». Concedono gentilmente solo un paio d’ore alla sera. Poi cala il sipario su Parco Laureti. Che torna ‘Africa Park’, lo spaccio sottocasa.