“Rembrandt in Vaticano”. Un protestante dentro le Mura Leonine

Per la prima volta esposte Oltretevere le opere del Maestro di Leida

«Nessun pittore della realtà è stato grande come Rembrandt van Rijn ed è soprattutto grande nelle sue incisioni. Uno deve andare lì, guardarle con la lente di ingrandimento e capisce la prodigiosa tecnica di Rembrandt e la sua capacità di rappresentare tutto il mondo visibile, anche nei suoi dettagli apparentemente infinitesimali». Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, ha così presentato il genio creativo del celebre pittore e incisore olandese, evidente nella mostra Rembrandt in Vaticano. Immagini tra cielo e terra che si è appena aperta ai Musei Vaticani, negli appartamenti di Pio V, vicini alle Stanze di Raffaello e alla Cappella Sistina di Michelangelo.

L’eccezionale progetto espositivo, allestito dall’architetto Roberto Pulitani, è curato da Arnold Nesselrath, Delegato del Dipartimento delle Arti dei Musei Vaticani, e da Johan Cederlund, Direttore del Museo di Zorn ed è stato reso possibile grazie alla speciale collaborazione dell’Ambasciata di Svezia e del Regno dei Paesi Bassi presso la Santa Sede.

La mostra, inaugurata alla presenza della Regina Silvia di Svezia e della Principessa Beatrice dei Paesi Bassi, presenta 53 stampe e grafiche provenienti dal Museo di Zorn in Svezia. Vi sono inoltre due dipinti “L’uomo orientale con il turbante” di Rembrandt, prestato dall’olandese Collezione Kramer di Amsterdam, e un “Autoritratto” (1905) di Andres Zorn (1860-1920) che apre il percorso museale accanto a due acqueforti del pittore impressionista svedese. Andres Zorn, cultore delle opere di Rembrandt, aveva acquistato 169 incisioni delle 310 che completano la raccolta, creando in tal modo una meravigliosa collezione di opere del Maestro di Leida, e da queste è stata compiuta la scelta.

Evento culturale ed ecumenico di portata storica, la mostra s’inserisce perfettamente nel solco del recente viaggio apostolico di Papa Francesco in Svezia per il 500° anniversario della Riforma luterana e della sua volontà di ricucire definitivamente lo strappo dei cattolici con i protestanti. Per la prima volta dunque all’interno delle Mura Leonine, Rembrandt viene ospitato nei Musei Vaticani, nel cuore del Cattolicesimo romano, accanto ai capolavori della statuaria classica, accanto a Michelangelo e a Raffaello, agli autori e alle opere che rappresentavano per lui, il protestante di Leida, «la facciata in ombra della luna».

Rembrandt Harmenszoon van Rijn, meglio noto come Rembrandt, nato a Leida nei Paesi Bassi nel 1606 e morto ad Amsterdam nel 1669 all’età di 63 anni, figlio di un agiato mugnaio calvinista e di una donna di origine cattolica, non venne mai nel nostro Paese. Nonostante ciò l’artista fu influenzato dall’arte rivoluzionaria di Caravaggio, da quei sorprendenti effetti realistici del pittore lombardo grazie all’uso del tutto personale delle luci. Sarebbe stata questa una lezione che Rembrandt definito “uno dei grandi profeti della civiltà” per la sua comprensione della condizione umana, avrebbe tenuto ben presente per tutta la vita.

I quadri di soggetto biblico e gli straordinari ritratti e autoritratti del massimo esponente del Secolo d’oro olandese erano ambiti da una ristretta e facoltosa élite. Ma negli appartamenti di Pio V, dove tutti i lavori sono esposti su pannelli di tela rossa, protagonisti sono gli ultimi, il popolo sofferente, gli infermi, delineati con tratti che rivelano sensibilità ed empatia. Tutti raccolti intorno alla luce che irradia la figura di Gesù nella celebre “La stampa dei cento fiorini”, acquaforte, puntasecca e bulino intagliata da Rembrandt e terminata tra il 1648 e il 1649 dopo una lunga gestazione.

Muniti di piccole lenti di ingrandimento, i visitatori ammirano stampe che raccontano episodi biblici tratti dall’Antico e dal Nuovo Testamento che nel Seicento resero famoso Rembrandt. Ecco dunque “L’adorazione dei pastori”, “Adamo ed Eva”, “Abramo e Isacco”, “Gesù al tempio”, “Gesù e la samaritana”, “La resurrezione di Lazzaro” e la Crocifissione e la salma del corpo di Gesù che viene tirata giù dalla croce.

Se è vero che uno dei capisaldi del pontificato di Francesco è di “costruire ponti di comprensione e dialogo” e non muri, l’esposizione nel cuore dei Musei Vaticani è la migliore testimonianza visiva, attraverso l’arte, di quel cammino ecumenico di Bergoglio verso i protestanti europei culminato lo scorso 31 ottobre nella Cattedrale di Lund in Svezia.

Rembrandt in Vaticano. Immagini tra cielo e terra

Roma 24 novembre 2016 - 28 febbraio 2017

Musei Vaticani

Viale Vaticano, 00165 Roma

Orari: da lunedì a sabato ore 9.00-16.00. Chiusura ore 18 (uscita dalle sale mezz’ora prima della chiusura).

Chiuso la domenica.

Biglietti: intero 16 euro, ridotto 8 euro

Info: Tel. 06 6988 3332