A Loano yacht in fiamme, 3 morti e una donna ferita

L’incendio è divampato all’alba. Cause ancora da accertare. Le vittime e la sopravvissuta sono tedesche

2 minuti di lettura

Inferno di fuoco alla Marina di Loano dove, intorno alle sei di questa mattina, uno yacht è stato devastato da un incendio che ha causato tre vittime. L’imbarcazione era ormeggiata nel molo frangiflutti del porto loanese quando, per cause ancora da accertare, sottocoperta, si è sviluppato il rogo. Immediata l’attivazione della macchina dei soccorsi con l’arrivo di vigili del fuoco, capitaneria di porto e la squadra del 118. La situazione è apparsa subito drammatica per gli occupanti dello yacht, due donne e due uomini, che si sono ritrovati prigionieri delle cabine con la via di fuga chiusa dal fuoco.

Sulle cause dell’incendio sono in corso accertamenti. Le vittime e la sopravvissuta sono tedesche.

La persona salvata è una donna di 51 anni che è riuscita a tuffarsi in acqua. Le fiamme avrebbero impedito agli altri di uscire dalle cabine, rendendo inutile ogni tentativo di salvarli. Le vittime sono la sorella della sopravvissuta e i compagni delle donne. I soccorritori hanno tentato in ogni modo di estrarre le persone dall’imbarcazione, anche provando a tagliare lo scafo. Le vittime sono rimaste intrappolate nella cabina di prua.

I vigili del fuoco del distaccamento di Savona sono stati impegnati nello spegnimento del rogo. «Data l’intensità del rogo - hanno spiegato in una nota i pompieri - è stata inviata oltre la squadra di Finale anche l’autobotte di Albenga e il carro autoprotettori per la riserva d’aria.Le operazioni di spegnimento sono risultate complesse».

Le cause del rogo sono ora in via di accertamento. Sono in corso il sopralluogo di Capitaneria di porto e carabinieri ed è attesto l’arrivo del magistrato, il sostituto procuratore Massimiliano Bolla. L’imbarcazione andata a fuoco è uno yacht Maiora di 22 metri, denominato Southern Confort, e batte bandiera tedesca. L’imbarcazione faceva scalo nel porto turistico di Marina di Loano da un anno.

A bordo di quello che resta dello yacht sono stati trovati i corpi carbonizzati di tre persone. La donna di 51 anni sopravvissuta è in stato di choc e ricoverata all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure nel reparto di Medicina d’urgenza. «È arrivata in pronto soccorso con una intossicazione da monossido di carbonio - spiega il responsabile del reparto, Lorenzo Viassolo - ma non ha altre lesioni. Il problema principale è quello emotivo: è stato necessario sedarla». Il sostituto procuratore della Repubblica Massimiliano Bolla e gli uomini della Capitaneria di porto la stanno interrogando per chiarire quello che è successo a bordo dello yacht. Sotto esame anche le immagini registrate dalle telecamere di sicurezza installate nel porticciolo di Loano. La donna ha raccontato di essere stata svegliata dal cognato che gridava: «Al fuoco, al fuoco». «Mi sono buttata in mare - ha detto - e mi sono salvata così».

Le prime parole del pubblico ministero Massimiliano Bolla che si occupa dell’inchiesta. «La Guardia Costiera, i vigili del fuoco e i carabinieri sono impegnati nei primi accertamenti tecnici per capire le cause dell’incendio. Sono stati recuperati tre corpi all’interno dell’imbarcazione e qualsiasi considerazione ora è prematura perché bisogna capire le cause dell’innesco dell’incendio e se ci sono eventuali responsabilità. La barca è in stato di semi affondamento e bisogna tentare di metterla in sicurezza, trattenerla sulla banchina ed eventualmente portarla in secca per fare tutti gli accertamenti del caso».

Le testimonianze. «Questa mattina ci siamo svegliati con un forte boato, non ci siamo resi subito conto della situazione anche perché c’era un forte vento e il mare era molto mosso. Poi abbiamo sentito le sirene dei vigili del fuoco e abbiamo visto le fiamme provenire dallo yacht che era ormeggiato di fronte a noi. Li avevamo visti cenare la sera prima a poppa, ma non li conoscevamo bene perché erano stranieri». È il racconto del proprietario della barca a vela Avalon, che questa notte dormiva a pochi metri dallo yacht southern, Secondo Andrea Buscaglia, un carpentiere navale che aveva lavorato nello yacht, le cause dell’incendio sarebbero da ricercare in un possibile corto circuito: «E’ strano che non sia scattato l’allarme antincendio, molto probabilmente sono rimasti intrappolati nelle cabine sotto coperta storditi dal fumo. I materiali in vetro resina prendono fuoco facilmente e sono più infiammabili della benzina»