Djokovic e la macchina del fango: su di lui voci di “silent ban”

Secondo la ex tennista canadese Pellettier, opinionista tv per RDS, il serbo non si sarebbe preso una pausa fino a fine 2017 per infortunio, ma per una squalifica nascosta

La sindrome del doping vero o presunto incombe ormai sul tennis. Dopo il caso di Sara Errani, che stamattina ha risposto alla stampa ribadendo l’involontarietà della sua positività («il Letrozolo non è uno steroide»), tocca a Novak Djokovic finire nella centrifuga delle voci e delle indiscrezioni (non confermate).

Secondo la ex tennista canadese Helene Pellettier, oggi opinionista tv per RDS, il serbo non avrebbe deciso di prendersi una pausa fino a fine 2017 per l’infortunio al gomito destro, ma per un «silent ban», una squalifica nascosta, dopo essere stato trovato positivo ad un controllo.

La Pellettier però non porta prova né dice di che sostanza si tratterebbe. «Non c’è nulla di confermato, ma ci sono voci che abbiano voluto proteggerlo, come è stato fatto in passato a più riprese, in particolare con Andre Agassi e Martina Navratilova».

L’ex numero 1 serbo, che la settimana scorsa è uscito per la prima volta dopo 10 anni dai primi 4 del mondo (oggi è n.5), starebbe valutando l’ipotesi di querelare la Pellettier.