Vaccini, la protesta dei presidi contro l’obbligo di controllo

Flc Cgil, Cisl e Uil si oppongono alla richiesta dell’Asl: «Segreterie al collasso: impossibile compilare la situazione di ogni alunno»

Sono determinati a resistere, i dirigenti scolastici, di fronte a quella che ritengono l’ennesima molestia burocratica piovuta sulle scuole. Accompagnata da poche righe del direttore dell’Ufficio Scolastico Territoriale, il 10 ottobre è arrivata una circolare dell’Asl di Torino che chiede di trasmettere i dati relativi all’obbligo vaccinale dei bambini e dei ragazzi tra 6 e 16 anni, attraverso la compilazione di elenchi dettagliati (il quadro della situazione si avrà il 31 ottobre).

GLI UFFICI AMMINISTRATIVI

«In questa fase dell’anno riteniamo sia possibile procedere innanzitutto alla segnalazione alla Asl delle situazioni di inadempienza», hanno reagito ieri i coordinatori dei dirigenti, Nunzia Del Vento di Flc-Cgil, Enzo Pappalettera, Cisl, e Lorenza Patriarca, Uil.

Nell’occasione, i rappresentanti dei presidi denunciano ancora una volta, sulla base delle tante segnalazioni ricevute dai colleghi, «la difficilissima situazione degli uffici amministrativi delle nostre istituzioni scolastiche. Da un lato - spiegano - abbiamo evidenti carenze di organico che, pur sottolineate con forza, non sono state considerate nella distribuzione dei posti in deroga, dall’altro quotidianamente vengono richieste alle scuole nuove prestazioni, incombenze straordinarie che vanno ben al di là del normale servizio».

«Modalità a sorpresa»

«A fine agosto Regione e Ufficio Scolastico Regionale avevano concordato - ricorda Enzo Pappalettera, preside del liceo Gioberti - che le scuole avrebbero raccolto le autocertificazioni e le adesioni al piano vaccinale. Ora dall’Asl è arrivato un foglio elettronico da compilare: di ogni studente dobbiamo precisare la situazione. Oggi noi siamo in grado di comunicare solo gli inadempienti. Siamo d’accordo con i vaccini, ma il resto lo faremo appena possibile».

SEGRETERIE KO

«Le segreterie sono al collasso, basta una malattia, una maternità e rischia di fermarsi il lavoro dal momento che gli amministrativi non possono essere sostituiti salvo che restino in due. Le scuole però sono ormai tutte da almeno mille iscritti e le incombenze sono tantissime. Ora iniziano anche gli open day. Questa nuova richiesta è incomprensibile. In Veneto, ad esempio, le scuole trasmettono gli elenchi degli alunni, i controlli spettano alle Asl», sottolinea Lorenza Patriarca, dirigente dell’Ic Tommaseo. Nunzia Del Vento, dirigente della Gabelli ricorda che «ogni giorno il controllo di chi mangia in mensa in una scuola con mille iscritti comporta una mattina di lavoro di un impiegato, senza contare l’impegno dei bidelli. Nessuno sembra rendersi conto che le segreterie delle scuole devono provvedere a trasferimenti, nullaosta, pratiche pensionistiche, aspettative, e alle statistiche che ci vengono chieste per qualsiasi cosa, come se le anagrafi non esistessero». Ancora: «Si sta esagerando davvero: a Cuneo l’Asl ha scritto direttamente ai dirigenti, ma l’Asl non può dirci cosa dobbiamo fare. I colleghi sono allarmatissimi. Noi siamo una comunità - come lo sono gli oratori, i centri sportivi - e dovremmo essere tutelati dal servizio sanitario, non dovremmo essere noi a fare il loro lavoro».