Il governo M5S-Lega visto dai giornalisti stranieri in Italia: “Dilettanti, scrivono un libro dei sogni”

I corrispondenti di Le Figaro, Süddeutsche Zeitung, El Pais e De Telegraaf commentano la prospettiva di un governo targato Salvini - Di Maio. Dubbi su coperture e durata

Sconcerto, perplessità, preoccupazione. Sono queste le reazioni dei più importanti corrispondenti della stampa estera in Italia. Mentre in queste ore sulla piattaforma Rousseau e nei gazebo delle piazze italiane gli attivisti di Movimento Cinque Stelle e Lega voteranno per approvare il contratto per il governo del cambiamento, molti giornalisti stranieri hanno già un’opinione chiara sul prossimo esecutivo.

(Germania) Oliver Meiler - Süddeutsche Zeitung

«Sono allarmato da quello che sta succedendo. L’Italia è sempre stato uno dei paesi più entusiasti del progetto europeo. Nella patria di Alcide De Gasperi e Altiero Spinelli più del 50% dei voti è andato a forze contrarie all’Unione europea. Ho trovato singolare che Di Maio parlasse del contratto alla tedesca perché ci sono due differenze sostanziali tra il “contratto per il governo del cambiamento” e quello siglato da Cdu-Csu e Spd. Primo, si sapeva fin da subito chi sarebbe stata la Cancelliera e secondo ogni singolo euro previsto nel programma aveva la sua copertura scritta nero su bianco. Nel programma di Lega e M5S, invece, non c’è nessuna copertura, sembra più un libro dei sogni».

(Francia) Richard Heuze - Le Figaro

«Sarà un programma difficile da mettere in campo. Non vedo come si possano rimpatriare 500mila immigrati irregolari in italia. Sarà il primo governo populista, è vero ma almeno per la prima volta c’è una grande attenzione ai problemi della gente. Faccio due esempi: il reddito di cittadinanza e il referendum di proposta popolare. Sono pieni di buone intenzioni e vogliono realizzare cose mai fatte dai governi del passato, ma bisognerà vedere come lo faranno. Per quanto riguarda le discussioni sul nome del presidente del Consiglio è una polemica tipicamente italiana, l’importante non è il nome, ma l’indirizzo politico».

(Paesi Bassi) Maarten van Aalderen - De Telegraaf

«Comprendo l’attenzione sul tema dell’immigrazione sollevato dai due partiti. L’Italia ha dovuto accogliere tanti profughi ed è mancata la solidarietà degli altri Paesi Ue e capisco che vogliano velocizzare le procedure. Sono però perplesso sull’economia. Il vostro problema è il gigantesco debito pubblico e non credo che il governo Salvini Di Maio abbia un’idea chiara di come risolverlo. Già il fatto che abbiano inserito nel programma la richiesta alla Bce di tagliare 250 miliardi di euro di debito, è dilettantesca. Per fortuna poi l’hanno tolta. Mi preoccupa anche il loro voler eliminare le legge Fornero sulle pensioni, dovrebbero fare come De Gasperi e pensare alle generazioni future».

(Regno Unito) James Politi - Financial Times

«Il programma ha molte incognite che fanno riflettere. Soprattutto la forte espansione fiscale: non è chiaro come saranno finanziati i tagli alle tasse e l’incremento della spesa. C’è il rischio che l’Italia possa venir meno ai suoi obblighi di disciplina fiscale previsti dai trattati europei. Se i tassi d’interesse sui titoli italiani aumenteranno poi ci potrebbero essere problemi di accesso al credito per molte famiglie italiane che avrebbero più difficoltà a ottenere prestiti. La Lega e il M5S sono due forze politiche divergenti e alle elezioni europee del 2019 si vedrà ancora di più la loro differenza. Il sistema italiano è abituato a imbrigliare e rallentare chi vuole fare riforme veloci. Sarà difficile per loro implementare tutte le promesse».

(Spagna) Daniel Verdù - El Pais

«L’aggettivo che mi viene in mente è strano. È strana l’incertezza sull’accordo così come è strana la posizione di Sergio Mattarella. Non è normale che il vostro presidente della Repubblica sia trattato come un semplice notaio costretto ad approvare un nome scelto da altri. Mi inquieta anche che due forze così diverse l’una dall’altra si mettano insieme per fare chissà quale governo. La Spagna è da sempre un Paese europeista e suona strano che la Lega proponga di tornare all’Europa prima del trattato di Maastricht. È preoccupante guardare la terza economia d’Europa infilarsi in questa situazione».

(Israele) Yossi Bar - Maariv

«Non durerà più di sei mesi questo governo. Le differenze tra i due partiti sono troppo forti. C’è una grande preoccupazione e opposizione da parte dell’Europa e dell’Occidente. Le promesse nel contratto per il governo del cambiamento non sono facili da realizzare. L’Italia non si cambia da un giorno all’altro, per cambiarlo non bastano Di Maio e Salvini. Ci vuole l’appoggio di tutto l’apparato che c’è intorno: il mondo dei burocrati e dei finanzieri. Se dopo due anni e mezzo di governo non c’è riuscito Matteo Renzi, dubito che due partiti sconosciuti riusciranno a convincere tutto il mondo finanziario. Questo è un governo al buio che non avrà mai la fiducia dei partner europei. E sono convinto che faranno di tutto per abbatterlo».

(Russia) Alexey Bukalov - Itar - Tass

«Siamo fiduciosi che Lega e M5S lavoreranno per togliere le sanzioni contro Mosca. Penso che questo governo potrà fare bene e si metterà al lavoro al più presto. Ormai sono mesi che l’Italia non ha un governo e ci sono molti dossier da affrontare sul tavolo».

(Argentina) Elisabetta Piqué - La Nacion

«Fino a che non vedo giurare il governo non ci credo. La prospettiva di un esecutivo composto dagli xenofobi della Lega e dagli impreparati del Movimento Cinque Stelle è preoccupante. Vivo a Roma da molti anni e vedo tutti i giorni i risultati del M5S: la città è in degrado ed è peggiorata negli ultimi mesi».

(Polonia) Urszula Rzepczak - Polsat

«In Polonia pensiamo che non sarà un governo stabile. Sono troppo ampie le differenze tra i programmi di queste due forze politiche, lo si è visto anche durante il negoziato per il contratto del cambiamento. Credo che l’Italia affronterà molto presto le elezioni. Dopo aver visto i i candidati, ospiti della Stampa Estera in Italia, posso dire che Salvini ha molta più esperienza politica e forse riuscirà a concretizzare meglio i punti del suo programma, mentre Di Maio dà la sensazione di generalizzare tutto senza dare poi risposte concrete».

(Repubblica ceca) Josef Kaspar Česká televize

«Anche in Repubblica Ceca c’è un forte antieuropeismo ma sono perplesso sulla proposta di Lega e M5S di ridiscutere completamente i trattati europei. Per farlo serve un largo consenso e non credo che i due giovani leader riusciranno a costruirla in poco tempo. Sono perplesso anche sulla riforma della Legge Fornero. L’Italia non può permetterselo con il suo debito pubblico».