AL DIRETTORE - 20 novembre 2019, 09:45

"Ci strozzano, ci pignorano e non ci permettono di rimetterci in piedi. Chiudo, lascio a casa cinque persone" Un lettore scrive

Buongiorno Direttore,

sono un piccolo imprenditore che da più di 20 anni, con fatica, ha portato avanti una piccola impresa che nel tempo è cresciuta. Si sa, se il lavoro aumenta, aumenta anche la necessità di avere persone che lavorino e così è stato. Ho assunto cinque persone a cui ho sempre pagato stipendi e contributi regolarmente, a costo di non prendere nulla per me. Purtroppo anche noi siamo caduti nel periodo buio delle piccole imprese: tassazione altissima, crisi generale, pagamenti dei clienti a babbo morto e iva da anticipare anche se non hai incassato.

Fatturo tutto, ma proprio tutto, e per onorare gli impegni coi dipendenti siamo rimasti in arretrato con lo Stato, cercando di pagare comunque poco alla volta quanto potevamo. Da qualche tempo abbiamo avuto deboli segnali di ripresa che ci hanno consentito di sperare di proseguire col lavoro e sistemare i debiti arretrati col fisco (o pagavo le tasse o gli stipendi e i contributi ai dipendenti...ho scelto la seconda via).

Abbiamo perciò provveduto a fare rateazioni quanto più ci è stato possibile versando regolarmente gli importi richiesti. In questi giorni la doccia fredda. Conto pignorato, senza preavviso, per due cartelle rimaste fuori dalla rateazione. Conto a zero senza quindi nemmeno la possibilità di pagare le rate in corso. Eppure abbiamo dimostrato la buona volontà di regolarizzare tutte le posizioni, siamo contribuenti che vogliono pagare. Ce lo impediscono. Cartelle esattoriali che calcolano, oltre alle sanzioni, gli interessi sulle stesse e gli interessi sugli interessi....arrivando ad essere il doppio della cifra iniziale nel giro di 4 anni.

Non è strozzinaggio questo? Basta, ci arrendiamo, chiudo. Non ho nulla di mio, caro stato, ne proprietà, né capitali, e non mettendomi in condizioni di regolarizzare ci perdi tu e ci rimettono le 5 famiglie che lascerò a casa. Bella mossa. Ho sentito che ci sono 20mila procedimenti in atto nella nostra provincia... sicuramente ci rimetteranno quelli come me, piccoli e piccolissimi imprenditori, di certo non soffriranno i grandi evasori. Grazie Stato".

Lettera firmata