Italia

A giugno la Cassazione aveva dato ragione al loro ricorso

Il dramma infinito dei genitori-nonni di Casale: confermata l'adottabilità della figlia

I giudici della Corte d'Appello di Torino hanno deciso che la bimba, nata nel 2010 e tolta alla coppia nel 2012, dovrà restare con la nuova famiglia

Luigi Deambrosis e Gabriella Carsano (Ansa)

La Corte d'Appello di Torino ha confermato lo stato di adottabilità della bimba che era stata allontanata dalla coppia di "genitori-nonni" di Casale Monferrato (75 anni lui, 63 lei) a pochi mesi dalla sua nascita. I giudici hanno respinto il ricorso presentato dalla coppia. Ed è forse oggi, con questa sentenza, che si mette la parola fine a una vicenda infinita e dolorosa.

L'illusione di poter riavere la loro bambina Luigi Deambrosis e Gabriella Carsano l'avevano avuta a giugno dello scorso anno. La Cassazione aveva dato ragione al ricorso straordinario fatto da marito e moglie, che da anni lottano per riavere la figlia, nata a Torino nel 2010 e dichiarata adottabile dalla stessa Suprema Corte nel 2013: i giudici avevano ritenuto i genitori troppo "anziani e sbadati", confermando quanto deciso della Corte d'Appello l'anno precedente. A giugno 2016, la "revocazione" della sentenza: la Cassazione ha stabilito che la legge non prevede limiti di età per "chi intende generare un figlio", ritenendo la coppia capace e ricordando anche la loro assoluzione dall'accusa di abbandono di minore. Si è dovuti così ripartire da un nuovo processo in Corte d'Appello, che proprio oggi ha spento le speranze della coppia, confermando l'adottabilità della bambina.

Un caso esploso sulla presunzione di abbandono
Il caso era esploso proprio sulla presunzione dell'abbandono. Il Tribunale dei minori aveva deciso di togliere la piccola ai genitori, già tenuti d'occhio dai servizi sociali in seguito alla segnalazione dell'ospedale in cui era nata, dopo che, durante un trasloco, era rimasta per alcuni minuti in auto da sola, a un mese e mezzo di vita, nel cortile di casa. Dei vicini se ne erano accorti e avevano segnalato l'episodio, La coppia si è sempre difesa, spiegando: "Andavamo e venivamo tra l'auto e l'appartamento, la tenevamo costantemente d'occhio: è stata nel seggiolino 7 minuti, il tempo di scaldarle il latte". Al di là della singola vicenda, tuttavia, i periti si erano interrogati sull'effettiva "capacità genitoriale" della coppia: una capacità di accudire la piccola, nata dopo un lungo calvario di fecondazioni assistite e ricoveri all'estero.

Accolta la tesi del curatore speciale della bambina?
Non si può ricucire il cordone ombelicale reciso dalla giustizia tra Gabriella Carsano e la sua bambina. La figlia dei “genitori nonni” di Casale Monferrato non può essere restituita alla famiglia naturale perché ormai l’abbandono fa parte della sua storia, anche senza che la coppia ne abbia colpa. È un abbandono nei fatti e tornare indietro non è più possibile. Con questa tesi, durissima, il curatore speciale della bimba aveva chiesto ai giudici della Corte d’appello di confermare la sentenza di adottabilità. Tesi evidentemente accolta dai giudici.