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Lo Shaker

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Le origini dello shaker sono ancora ignote, ma ciò che si sa è che intorno alla metà del 1800 alcuni bartender iniziarono ad utilizzare la tecnica ormai nota a tutto il “mondo bar“ e consisteva, ai tempi come tuttora, nell’agitare due recipienti ben serrati tra loro e colmi di ghiaccio ma spesso, solamente per attirare verso di se l’attenzione!

Esistono anche alcuni documenti storici americani, risalenti alla stessa epoca. Essi dimostrano la deposizione di alcuni brevetti, per la fabbricazione di oggetti creati allo scopo di miscelare una o più bevande contemporaneamente.

Una delle più importanti testimonianze a riguardo è sicuramente quella del famoso Shaker in argento custodito presso il “ Franklin D. Roosvelt Library and Museum “ di Londra. Era il 5 settembre 1933 quando Roosvelt, ai tempi presidente in carica negli Stati Uniti d’America, preparò il primo Martini Cocktail che simboleggiava la fine del Proibizionismo.

Da sinistra Cobbler, Parisienne e Boston.

Ne esistono differenti varietà e forme, creati per agevolare o affinare questa tecnica di miscelazione e, in questo articolo, vi spiegherò le caratteristiche ed utilizzo dei più famosi esempi.

Cobbler o Continental Shaker

Il Cobbler o Continental è il classico shaker a tre pezzi brevettato negli Stati Uniti nel 1884. Realizzato completamente in acciaio per uso alimentare è formato da un recipiente solitamente a forma conica, dove al suo interno viene costruito il cocktail, un primo tappo dotato di filtro per il ghiaccio ed infine una chiusura sempre a tappo. A questo tipo di shaker si associa una tecnica di miscelazione chiamata “Hard Shake” di origine giapponese, caratterizzata da movimenti ben precisi che permettono al Cobbler Shaker di immagazzinare più aria possibile al suo interno, fondamentale per “Texture” e preparazione di alcune ricette.

Boston Shaker

Il Boston Shaker o “Tin” è composto da due pezzi completamente realizzati in acciaio per alimenti e in alcune situazioni può essere formato da una parte più ridotta in vetro, “Glass”. Il recipiente di preparazione da utilizzare con il Boston Shaker è quello più piccolo ed una delle caratteristiche principali di questo oggetto è quella di poter far entrare al suo interno una maggior quantità di aria, utile soprattutto nella preparazione di un cocktail”Sour”.

Alcune informazioni non ancora accertate, collegano la sua invenzione ad un bartender operante a bordo di un transatlantico partito da Boston, che per miscelare le sue ricette velocemente, utilizzò un barattolo di latta che, appoggiato sopra ai bicchieri, né permetteva la shakerata. Si tratta di un oggetto molto versatile sia per la sua capienza che permette di preparare anche tre cocktail in un unico recipiente, sia per la praticità di utilizzo.

Parisienne Shaker

Senza dubbio le sue origini si attribuiscono alla Francia. Shaker dalle caratteristiche di utilizzo simili al Boston e formato da due pezzi in acciaio per alimenti. Una parte conica grande è una parte a campana leggermente più piccola e bombata. Quest’ultima, in fase di chiusura, andrà ad aderire perfettamente alle pareti interne del contenitore più grande. La principale caratteristica di questo utensile è che, nonostante la corsa minimamente più ridotta rispetto ad un Boston, permette un eccellente e rapido raffreddamento del liquido, grazie anche alla capacità di contenere molto ghiaccio. La stabilità in mano durante il lavoro è senza dubbi notevole.

A colpi di Shaker, ti ringrazio per il tempo dedicatomi e ti aspetto al bar!

CHEERS!

Mauro Marchetti

Cielo

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