Caravaggio Incoronazione Spine Giustiniani
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Caravaggio: l’ Incoronazione di Spine Giustiniani

L’ Incoronazione di Spine di Caravaggio (1571-1610), oggi a Vienna al Kunsthistorisches Museum, è un’opera la cui attribuzione certa al Merisi ha a lungo contrapposto gli storici dell’arte ma che oggi ha definitivamente prevalso.

Caravaggio Incoronazione di Spine: la storia

Che il marchese Vincenzo Giustiniani (1564-1637) possedesse un’ Incoronazione di Spine di Caravaggio era un fatto noto. L’inventario post mortem dei suoi beni nel 1638 registra infatti nella Stanza Grande de’ quadri antichi di Palazzo Giustiniani “Un altro quadro sopra porto con l’Incoronazione di Spine di Christo nostro signore, quattro mezze figure dipinto in tela alta palmi 5 ½, alta 7 ½ in circa di mano di Michelangelo da Caravaggio…”.

Anche Giovan Pietro Bellori (1613-1696) nella sua Vita di Caravaggio cita la tela dicendo: “..Seguitava egli nel favore del Marchese Vincenzo Giustiniani, che l’impiegò in alcuni quadri; l’Incoronazione di spine, e San Tomaso…”.

Dunque che Caravaggio avesse dipinto un’Incoronazione di Spine di proprietà di Vincenzo Giustiniani era fuori discussione. Più difficile capire il dove essa fosse approdata dopo la dispersione della Collezione Giustiniani tra metà ‘700 ed inizio ‘800.

Un documento scoperto nell’Archivio di Stato di Vienna ha infatti messo fine alla discussione. Siamo ai tempi dell’occupazione di Roma da parte delle truppe napoleoniche (febbraio 1808). Ambasciatore dell’Austria presso la Santa Sede è il barone Ludwig von Lebzeltern (1774-1854), molto vicino al papa e amante dell’arte. Proprio per quest’ultimo motivo, incaricato dall’imperatore Francesco I di fare anche qualche acquisto a Roma per la collezione imperiale qualora se ne fosse presentata l’occasione.

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Caravaggio – Incoronazione di Spine Giustiniani

Il barone Ludwig von Lebzeltern e i suoi consiglieri romani

Von Lebzeltern è costretto a lasciare Roma dopo l’arrivo dei francesi ma rientrato a Vienna nel 1810 stende una relazione relativamente ai suoi acquisti. Proprio questo documento ci permette di rintracciare senza dubbi l’ Incoronazione di Spine di Caravaggio.

Infatti l’ambasciatore racconta dettagliatamente i fatti. Cita tra i suoi consigliere niente di meno che Gaspare Landi, Antonio Canova e il barone Camuccini (che aveva a sua volte una Flagellazione di Caravaggio in collezione), Afferma addirittura come, a fronte di una valutazione di 800 piastre effettuata dal Camuccini, lui fosse riuscito a pagare la tela solo 200 per via delle difficoltà economiche in cui versavano i Giustiniani.

La situazione politica è però quella che è e a Roma le esportazioni di opere d’arte sono bloccate. Bisognerà attendere due anni dopo la disfatta dei Napoleone perché nel 1816 le tele acquistate dal von Lebzeltern possano arrivare a Vienna. Abbiamo poi anche la registrazione dell’avvenuto ricevimento delle tele da parte della Galleria Imperiale.

Dunque, possiamo affermare per certo che l’Incoronazione di Spine oggi a Vienna al Kunsthistorisches Museum sia quella dipinta da Caravaggio per Vincenzo Giustiniani.

L’opera

L’Incoronazione di Spine è definita nell’inventario Giustiniani un “sopra porto”, cioè una tela di dimensioni tali da essere posizionata in alto, sopra una porta, appunto. Tipicamente si trattava di tele rettangolari, posizionate per lungo. Infatti misura 127×166 cm e Caravaggio era maestro assoluto nel gestire questi composizioni basate sulla mezza figura.

Permettetemi un consiglio. Cliccate sul link qui sotto e aprite l’immagine in HD dell’Incoronazione di Spine sul uno schermo grande e godete dei suoi dettagli.

Per l’immagine in HD, cliccate Caravaggio Incoronazione di Spine Giustiniani HD

Una rasoiata di luce taglia la tela e pone al centro il viso di Cristo con il lungo collo. Una posizione che Caravaggio porterà negli occhi dipingendo la Flagellazione di Capodimonte. Il suo viso incanta, così come le piccole gocce di sangue cosparse sul viso e sul torso. La corona di spine è ancora una volta quella che ritroviamo nella citata Flagellazione.

Guardate le unghie dei pollici dei carnefici. Sono dipinte con angolature diverse, quella del carnefice di sinistra (mano sinistra) è frontale: una prospettiva non facile. Sono le unghie di Caravaggio, poco da dire. Poi c’è l’armigero a sinistra, nella semi-oscurità. Allargate l’immagine e salite dal basso. C’è il marrone dei pantaloni e poi un lembo di camicia bianca e sopra il corpetto dell’armatura, a incorniciare, il collo bianco della camicia. L’armatura sta nel mezzo ben definita tra i due bianchi. Qui due lame di luce la tagliano sulla schiena e sul braccio sinistro ricordandoci della Cattura di Cristo nell’orto. Guardate anche i particolari dell’armatura. Poi ci sono le due piume bianche che meritano di essere ammirate a se.

L’unico particolare della tela che mi appare non all’altezza sono le due mani vicine di Cristo e dell’armigero: un po’ gonfie e poco definite.

Caravaggio Incoronazione di Spine: datazione

Oggi l’Incoronazione di Spine di Caravaggio è datata tra il 1604 e 1605, cioè durante la sua stagione romana. In realtà, questa soluzione è stata il frutto di ampie discussione perché, come ben evidenzia la storica dell’arte Silvia Danesi Squarzina, la tela è di difficile inserimento nel percorso artistico di Caravaggio.

“Ancora oggi è degno di nota (oltre a costituire sino ai nostri giorni un tratto distintivo di Caravaggio) che un fondamentale quanto classico criterio adottato per l’attribuzione di un’opera d’arte, ovvero la convincente determinazione della sua collocazione cronologica all’interno di una produzione di fatto molto ben documentata come quella del Caravaggio, non possa essere applicato senza dal luogo a contraddizioni….

… Pur con tutta l’imprevedibilità delle oscillazioni stilistiche di Caravaggio, che annullano qualunque idea di sviluppo stilistico lineare, probabilmente il dipinto è stato eseguito tra l’Incoronazione di Spine di Prato, la Presa di Cristo nell’orto della Collezione Mattei (Dublino), il Sacrifico di Isacco degli Uffizi e il Cristo nell’orto degli ulivi (quasi sicuramente andato distrutto a Berlino nel 1945) ma comunque prima della Madonna dei Palafrenieri”.

Mi permetto a questo punto di consigliarvi la lettura integrale di quanto scritto dalla studiosa in occasione della mostra Caravaggio e i Giustiniani. A tal fine, cliccate Danesi Squarzina Caravaggio Incoronazione Spine.

Se vuoi approfondire l’opera di Caravaggio, qui di seguito trovi l’elenco delle sue opere ed i link ai relativi articoli di ArtePiù. Clicca Caravaggio: tutte le opere

 

Fabrizio Sciarretta

Laureato in Economia alla LUISS e Master in Business Administration della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, Fabrizio Sciarretta ha dedicato i primi anni della sua attività professionale al giornalismo economico. Rientrato dagli Stati Uniti, ha operato per circa un ventennio nella consulenza di organizzazione e direzione aziendale, ricoprendo incarichi di top management in Italia per due multinazionali americane del settore. Ha poi scelto la strada dell’impresa e da alcuni anni è impegnato come imprenditore nel settore della sanità. E’ stato membro dell'esecutivo di ANISAP Lazio e consigliere d’amministrazione di reti e raggruppamenti d’imprese. Lion da sempre, è stato presidente fondatore del Lions Club Roma Quirinale. Nel 2008 ha abbandonato la Capitale in favore della Sabina, e non se ne è pentito affatto.

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