La Maddalena Penitente di Caravaggio della Galleria Doria Pamphilj conferma l’originalità di questo infinito maestro. Infatti, Maria Maddalena non è certamente un tema raro nella pittura del Rinascimento e successiva. Infatti sono numerosi gli artisti che vi si sono cimentati: Tiziano, Correggio, Luca Giordano, El Greco. Anche in questo caso, però emerge l’approccio personalissimo di Caravaggio.
Maddalena Penitente: la strada del Caravaggio
Fateci caso. La Maddalena ha tipicamente lo sguardo ispirato rivolto verso il cielo, in cerca del perdono divino. Oppure, comunque, verso chi guardi l’opera. Ciò è vero anche per famosi pennelli caravaggeschi quali Giordano e De Ribera. Il Merisi no: ancora una volta trova la sua strada.
Maddalena è abbandonata su una sedia. Le braccia conserte, gli occhi forse chiusi o comunque lo sguardo che fissa qualcosa in basso, in direzione delle mani. Un’immagine che trasmette il suo pentimento, il suo travaglio interiore. Il suo dolore.
I particolari
Ma la Maddalena Penitente del Caravaggio è una tela nella quale vanno cercati e valorizzati i particolari. I lunghi capelli rossi che scendono sulle spalle della Maddalena. Il raffinato ricamo e il pizzo che arricchiscono la veste bianca della Maddalena. Il broccato degli abiti, simile a quello della buona Ventura dei Musei Capitolini. O a quello che si intravede nel corpetto del Narciso di Palazzo Barberini.
Perché la Maddalena Penitente del Caravaggio è riccamente abbigliata. Un vestito di broccato tra i toni del grigio e del verde e, al di sopra, uno scialle sempre di broccato di un colore tra il marrone e il mattone.
Poi c’è l’immancabile bianco amplificato dall’ampiezza delle maniche della camicia. A terra, un vaso di profumi o di olii e gioielli sparsi sul pavimento a rappresentare la rinuncia alla mondanità.
Caravaggio Maddalena Penitente: la storia
Della committenza della Maddalena Penitente del Merisi sappiamo poco. Dipinto probabilmente a metà degli anni ’90 del XVI secolo, nel 1627 sappiamo già essere di proprietà del principe Pietro Aldobrandini. Quando la figlia di questi, Olimpia Aldobrandini, sposa Camillo Pamphilj (1640), la Maria Penitente la segue ed entra a far parte della collezione del marito.
Un’ultima notazione, la modella che posò per Caravaggio era Anna Bianchini, una cortigiana piuttosto nota nella Roma di quegli anni. Anna fu anche la modella del Merisi per il Riposo durante la fuga in Egitto. Il caso vuole che le due tele oggi siano una accanto all’altra nella Galleria Doria Pamphilj a Roma.
Galleria Doria Pamphilj
Via del Corso 305 – Roma
T. + 39 06 6797323
www.doriapamphilj.it
Caravaggio – Approfondimenti
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