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Assistenza Risarcimento Amianto

Inquinamento

Inquinamento: cos’è, tipi, cause e soluzioni

In questa guida parliamo di inquinamento: quali sono i 4 tipi di inquinamento? Quali sono le cause, le conseguenze e le soluzioni all’inquinamento? Strettamente connesso al fenomeno preoccupante del cambiamento climatico, ridurre l’inquinamento è una delle grandi sfide della nostra epoca. Un imperativo morale per la salvaguardia dell’ambiente , ma anche per la tutela della salute. Un ambiente sano e in equilibrio è infatti un tassello fondamentale per la salute dell’umanità.

Il binomio ambiente-salute, infatti, è un binomio inscindibile. Senza un ambiete sano e in equilibrio è difficile tutelare la salute, un diritto sancito dalla Costituzione.

La Colombo Servizi in collaborazione con l’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto si occupa di diritto alla salute e tutela legale degli esposti a sostanze dannose. Promuove la prevenzione primaria, come unico baluardo possibile, per prevenire le neoplasie legate all’esposizione. Quindi è a favore di tutte le bonifiche, diffonde stili di vita sani e promuove la salvaguardia dell’ambiente.

L’Avvocato Ezio Bonanni, Presidente dell’ONA, già impegnato nel denunciare il disastro ambientale provocato dall’uso dell’amianto fin dai primi anni 2000, aveva lanciato l’allarme sui ischi legati all’inquinamento ambientale. Quest’ultimo riferito all’eccessivo consumo dei fossili, all’aumento della CO2 e alla deforestazione.

Ricordiamo che le vittime di esposizione a sostanze patogene e inquinanti hanno diritto al risarcimento completo dei danni subiti. Richiedendo la consulenza gratuita è possibile ottenere il risarcimento.

Assistenza medica e tutela legale gratuita dell’ONA

Mesotelioma

Indice

 Tempo di lettura: 20 minuti

Inquinamento ambientale: che cos’è?

Che cos’è l’inquinamento ambientale? Esso consiste nell’introduzione nell’ambiente di elementi fisici, chimici e biologici, che provocano inquinamento, o meglio diversi tipi di inquinamento ambientale. L’inquinamento è il rilascio nell’ambiente di sostanze inquinanti che sono in grado di sconvolgere gli ambienti in cui vengono rilasciate, con ripercussioni a volte anche su ambienti lontani nello spazio e nel tempo.

Esistono diverse forme di inquinamento che non sono connesse alle attività antropiche, come quello derivante da eruzioni vulcaniche. In questo caso però l’inquinamento ambientale ha sempre una natura circoscritta nel tempo e nello spazio. Quando parliamo di inquinamento ambientale ci riferiamo quindi propriamente alle sostanze immesse nell’ambiente dall’uomo, attraverso le sue attività. Tra le principali attività antropiche che causano l’inquinamento ambientale ci sono attività agricole, industriali, legate all’urbanizzazione, al commercio e ai trasporti.

Quello dell’inquinamento ambientale è un problema globale che coinvolge tutti gli ambienti e tutti gli Stati. Anche gli ambienti più remoti, come l’Antartide, sono soggetti all’inquinamento marino da plastica o da agenti chimici. Per esempio l’Europa vieta il DDT, ma ancora si utilizza più a Sud. In seguito al particolare movimento delle particelle inquinanti dovuto all’azione delle correnti, il DDT si accumula proprio in vicinanza dei poli.

Quali sono i 4 tipi di inquinamento ambientale?

Esistono diversi tipi di inquinamento a seconda delle fonti di inquinamento e delle sostanze coinvolte. Elenchiamo qui di seguito i quattro principali tipi di inquinamento:

  1. Inquinamento dell’aria o atmosferico:
    • Fonti: Emissioni industriali, veicoli a motore, centrali elettriche, inceneritori.
    • Sostanze inquinanti: Biossido di azoto, biossido di zolfo, particolato atmosferico, ozono troposferico.
  2. Inquinamento dell’acqua o idrico:
    • Fonti: Scarichi industriali, scarichi urbani, deflusso agricolo, sversamenti di petrolio.
    • Sostanze inquinanti: Sostanze chimiche, nutrienti in eccesso (come azoto e fosforo), metalli pesanti, batteri.
  3. Inquinamento del suolo:
    • Fonti: Smaltimento di rifiuti, scarichi industriali, pesticidi agricoli, sversamenti di sostanze chimiche.
    • Sostanze inquinanti: Rifiuti tossici, metalli pesanti, solventi, prodotti chimici agricoli.
  4. Inquinamento acustico:
    • Fonti: Traffico stradale, attività industriali, apparecchiature elettroniche, eventi sociali.
    • Sostanze inquinanti: Rumore eccessivo, vibrazioni.

Oltre a questi, ci sono anche altri tipi di inquinamento, come l’inquinamento termico, l’inquinamento luminoso e l’inquinamento radioattivo, a seconda delle fonti e delle sostanze coinvolte.

L’impatto e le conseguenze dei vari tipi di inquinamento: quali sono?

Tra tutti i tipi di inquinamento ambientale è forse l’inquinamento atmosferico il più pericoloso, essendo alla radice del significativo riscaldamento globale. Tale forma di inquinamento implica la dispersione in atmosfera di gas e particelle sottili. L

e principali fonti di questa contaminazione atmosferica derivano dalle attività industriali, impianti di produzione di energia, sistemi di riscaldamento e traffico veicolare.

Si stima che il 75% dell’inquinamento atmosferico derivi dalla lavorazione e dall’utilizzo di combustibili fossili. Le zone maggiormente colpite sono prevalentemente le aree urbane, in cui convergono industrie, traffico e sistemi di riscaldamento, dando luogo alla formazione di smog.

Le considerevoli emissioni di anidride carbonica (CO2) risultanti dalle attività umane contribuiscono all’instaurarsi dell’effetto serra. Tale fenomeno comporta il riscaldamento dell’atmosfera terrestre, con il calore intrappolato anziché disperdersi, simile a quanto avviene in una serra. L’effetto serra viene accentuato da altre attività antropiche, come la deforestazione e gli incendi, che privano la Terra della capacità delle foreste di assorbire la CO2, rilasciandola invece durante gli incendi.

Le diverse forme di inquinamento sono intricatamente connesse, rendendo spesso complesso distinguere i singoli contributi in quanto ogni ambiente, e l’intero pianeta, è permeato da intricate relazioni che coinvolgono ciascun elemento.

L’impatto dell’inquinamento termico

L’inquinamento termico consiste nella modifica della temperatura di un ambiente, di solito l’innalzamento. Tale cambiamento di temperatura causa la modifica e la potenziale distruzione di quell’ambiente. Possiamo distinguere due tipi di inquinamento termico: quello diretto e quello indiretto.

Nel primo caso si immette nell’ecosistema direttamente energia termica, provocando, così, un importante innalzamento di temperatura istantaneo. Un esempio è costituito dall’acqua ad alte temperature riversata dalle industrie nei fiumi e nei piccoli corsi d’acqua. Nel secondo caso invece gli effetti degli inquinanti si ripercuotono indirettamente sulle temperature su scala globale.

Gas come l’anidride carbonica, metano e idrocarburi alogenati e prodotti della combustione provocano il riscaldamento globale, attraverso l’effetto serra, e quindi l’inquinamento termico. La temperatura del nostro pianeta ha subito infatti un forte riscaldamento e gli effetti del cambiamento climatico sono già evidenti sotto forma di eventi metereologici estremi. A ciò si aggiunge l’isola di calore urbana, un fenomeno per cui nei centri urbani la temperatura è maggiore di 3,5-8 °C rispetto alle periferie o alla campagna. Questo avviene a causa della cementificazione, dell’uso del riscaldamento e del traffico congestionato.

Inquinamento acustico come inquinamento ambientale

L’inquinamento acustico consiste nell’introduzione nell’ambiente di suoni con un livello di decibel superiore a quanto l’ambiente e gli organismi che lo abitano possano tollerare senza subire disagi o danni significativi. L’esposizione a questo tipo di inquinamento ha un impatto sulla salute umana.

Le conseguenze e i danni fisici sono diversificati e variano a seconda delle caratteristiche del rumore emesso. Tra questi si distinguono i danni:

  1. Danni uditivi acuti (intensi e di breve durata) o cronici (se l’esposizione è prolungata), che possono provocare vertigini, acufeni e perdita dell’udito.
  2. Danni extra uditivi, che non coinvolgono l’apparato uditivo ma sono causati dall’inquinamento acustico.

Il rumore, infatti, agisce come fonte di stress, con conseguenze sull’apparato gastrointestinale o sull’aumento della pressione arteriosa, comportando alterazioni nel sistema nervoso, nel sistema immunitario, nelle ghiandole surrenali e nella tiroide. A queste problematiche si aggiunge una generale sensazione di fastidio, che può tradursi in infelicità, difficoltà di comunicazione, disturbi nella percezione e nell’esecuzione delle normali attività di studio o lavoro, oltre a possibili disturbi del riposo e del sonno.

Gli effetti dell’inquinamento elettromagnetico

L’inquinamento elettromagnetico ha origine dalla presenza di dispositivi e campi elettromagnetici presenti in motori, elettrodomestici e apparecchi di telecomunicazioni.

L’esposizione ai campi elettromagnetici derivanti dall’uso dei telefoni cellulari è stata associata, in alcuni casi, all’insorgenza di tumori cerebrali. Questi tumori maligni sono stati legalmente riconosciuti.

Lo dimostra la sentenza della Corte di Cassazione, sez. lav. n. 17438/2012, che ha confermato la decisione della Corte di Appello di Brescia. Entrambe le corti hanno riconosciuto la malattia professionale a un lavoratore che aveva utilizzato il telefono per motivi lavorativi per almeno 5/6 ore al giorno. Nonostante il ricorso dell’INAIL per il pagamento della rendita INAIL, la Corte di Cassazione ha respinto tale richiesta.

Inquinamento ambientale: inquinamento idrico

amianto acqua

L’inquinamento idrico consiste nell’introduzione di sostanze inquinanti negli ambienti acquatici. Non si tratta solo dell’immissione in via diretta di sostanze inquinanti nei mari e nei fiumi. L’inquinamento del suolo e dell’atmosfera provocano, infatti, in via indiretta l’inquinamento idrico.

Gli stessi rifiuti, dai più piccoli ai più grandi, attraverso il ciclo dell’acqua, finiranno nei nostri mari. L’inquinamento marino è l’inquinamento idrico che riguarda specificatamente oceani e mari. L’oceano ha un grande potere autodepurante sia per la composizione dell’acqua marina sia per la sua massa, che consente spesso un’efficace diluizione e ossigenazione.

La quantità di inquinanti immessi, tra cui enormi quantità di plastica, è però di gran lunga superiore a quella che il sistema marino è in grado di processare. In alcuni casi gli scarichi urbani e industriali contengono anche sostanze non degradabili, come metalli pesanti e sostanze radioattive, che avvelenano l’acqua, provocando la moria di pesci.

Una delle fonti dell’inquinamento idrico è costituita dalle fibre di amianto, specialmente in alcune regioni d’Italia. Già nel 2010, in occasione del terremoto in Emilia Romagna, l’ONA fece testare la qualità delle acque potabili. Furono rilevate milioni di fibre di amianto. Anche 100.000 fibre di amianto in un litro d’acqua.

Inquinamento del suolo: cause e conseguenze

L’inquinamento del suolo può derivare da varie fonti, sia di natura fisica che chimica. Le attività di scavo per ottenere materiali da costruzione, l’erosione dovuta al mancato controllo del deflusso delle acque superficiali, l’eccessiva impermeabilizzazione come nel caso delle pavimentazioni urbane in asfalto, e la riduzione del livello delle falde acquifere per il prelievo eccessivo, spesso legato all’irrigazione, rappresentano cause fisiche di inquinamento del suolo.

Allo stesso modo, si possono individuare cause di natura chimica, come la salinizzazione delle falde dovuta all’infiltrazione dell’acqua marina causata, in genere, dal prelievo eccessivo di acqua dolce. Questo fenomeno può portare a piogge acide e alla dispersione di acque superficiali contaminate.

Inoltre, vi sono fenomeni legati a contesti specifici, come quelli associati alle discariche, agli incidenti industriali e all’inquinamento nelle vicinanze di insediamenti urbani e industriali.

L’inquinamento del suolo comporta danni significativi, spesso irreversibili, all’ambiente, con conseguente distruzione degli habitat e impatti sulla salute delle persone esposte direttamente o che consumano risorse alimentari provenienti da suoli contaminati.

Quali sono le conseguenze per la salute umana?

Il particolato è la forma di inquinamento più nociva in assoluto. Costituisce quindi uno degli effetti sugli umani inquinamento ambientale. Più una particella è piccola, più è dannosa. Questo poiché penetra più facilmente all’interno dei polmoni e del sangue, causando infiammazione. Recentemente, l’esposizione all’inquinamento è stato associato al basso peso alla nascita, ad effetti sulla salute mentale, al diabete e ad altre malattie.

Si calcola che accorci, in media, la vita di ciascun italiano di 10 mesi. Cuore e polmoni sono i primi bersagli, più nel dettaglio di parla di complicazioni degli apparati.

  • circolatorio: effetto lesivo su pazienti con storia di precedente infarto cardiaco, dopo esposizione a gas di scarico con un aumento dell’ischemia miocardiaca;
  • sistema nervoso: la sua manifestazione più nota è il mal di testa. Se esposti a gas di scarico possiamo riportare un’emicrania legata ad alterazioni delle funzioni cerebrali, vi è compromissione anche nel processo di acquisizione delle informazioni e nei processi della memoria;
  • apparato oculare: soprattutto in forma di congiuntivite da traffico.

Rimedi e soluzioni all’inquinamento ambientale: quali sono?

Per mitigare l’inquinamento ambientale, è necessario un impegno politico nella regolamentazione dei processi produttivi, del riciclo e dello smaltimento dei rifiuti pericolosi. Un passaggio cruciale è la transizione verso un’economia circolare, basata su manutenzione e riciclo anziché sulla produzione di nuovi beni di consumo, riducendo così l’impatto ambientale complessivo. Lo sviluppo sostenibile dovrebbe focalizzarsi sull’utilizzo di energie rinnovabili e considerare gli aspetti di equità sociale.

Ogni individuo può contribuire cambiando le abitudini di acquisto, promuovendo il fai da te, il riciclo, la raccolta differenziata e evitando di lasciare rifiuti nell’ambiente, inclusi i mozziconi di sigarette. L’acquisto responsabile, privilegiando prodotti con meno imballaggi e plastica, da aziende orientate alla sostenibilità, rappresenta un passo significativo.

Se da un lato è importante l’impegno individuale, dall’altro sono essenziali politiche incisive per promuovere un’economia circolare. La regolamentazione dei processi di produzione dovrebbe essere vincolata a standard di efficienza energetica e di gestione del ciclo di vita del prodotto. L’utilizzo di energie rinnovabili non solo è cruciale per la sostenibilità, ma contribuisce anche a ridurre l’inquinamento da combustibili fossili e dal traffico.

Il concetto di smartworking e la promozione di una mobilità sostenibile sono fattori chiave nella lotta contro l’inquinamento atmosferico. L’Unione Europea ha sviluppato strategie valide fino al 2050 per favorire un ambiente più salubre e l’utilizzo delle risorse rinnovabili. Monitorare le statistiche ambientali dell’Europa è essenziale per rimanere aggiornati su tali questioni. Tale strumento è Eurostat.

Guarda anche la puntata di ONA TV sulla transizione ecologica dell’economia del Paese.

Quali sono gli inquinanti più pericolosi?

Gli inquinanti agiscono in modi diversi in base al contesto ambientale, e non è possibile prevedere le conseguenze precise in un determinato ambiente. Tuttavia, alcuni composti chimici sono particolarmente nocivi, e per comprenderne gli effetti, sono necessari studi approfonditi finanziati appositamente. Un rapporto pubblicato nel 2015 da Green Cross Svizzera e Pure Earth ha individuato sei sostanze inquinanti provenienti dalle industrie come le più pericolose.

  1. Cromo esavalente: il cromo esavalente è utilizzato in industrie come concerie, lavorazione di metalli e produzione di cromati. Può causare danni al sistema respiratorio e gastrointestinale e favorire lo sviluppo di tumori.
  2. Danni causati dall’esposizione al piombo Il piombo, estratto da miniere, viene impiegato in molteplici prodotti. L’esposizione al piombo può causare disturbi neurologici, riduzione dell’IQ, anemia e altri problemi di salute.
  3. Mercurio, l’inquinante più diffuso: il mercurio viene rilasciato durante l’estrazione e in varie attività industriali. L’esposizione al mercurio può danneggiare cervello, reni e sistema immunitario, con effetti negativi sullo sviluppo fetale.
  4. Inquinamento ambientale da pesticidi e cadmio: i pesticidi, utilizzati in agricoltura, possono contaminare le falde acquifere, provocando impatti sulla salute neurologica e riproduttiva. Il cadmio, sottoprodotto di attività minerarie, può causare gravi danni alla salute anche in piccole quantità.
  5. Inquinamento industriale da radionuclidi I radionuclidi vengono rilasciati principalmente da processi industriali, inclusi l’estrazione di uranio e la produzione di energia nucleare. L’esposizione ai radionuclidi può avere gravi conseguenze sulla salute, dalle nausea ai problemi cronici, compresi tumori.

Questi inquinanti richiedono un’attenzione particolare per mitigare gli impatti sulla salute umana e sull’ambiente.

Amianto come agente cancerogeno fatale

Tra i più dannosi inquinanti c’è l’amianto. L’amianto, detto anche asbesto, è stato messo al bando in Italia dal 1992 ed è responsabile del degrado ambientale e dell’inquinamento. È ancora presente in numerosi siti e micrositi pubblici e privati.

Inalare o ingerire le fibre killer causa gravissime malattie, tra cui il mesotelioma, una delle più aggressive e che può essere causata esclusivamente dall’esposizione all’asbesto. La capacità cancerogena dei minerali di amianto è confermata dalla monografia IARC, che analizza il nesso tra esposizione a dosi anche piccole di amianto e malattie amianto correlate.

Al fine di mappare i siti italiani contaminati da amianto, l’ONA ha creato un’applicazione a cui i singoli cittadini possono contribuire con le loro segnalazioni. L’App amianto incentiva la bonifica e rende possibile la prevenzione primaria, cioè evitare l’esposizione all’inquinamento da asbesto e eternit per eliminare tutti i rischi per la salute. Permette anche di migliorare la tutela legale degli esposti, utile anche all’aggiornamento dei dati epidemiologici.

Inquinamento ambientale: il caso dell’Ilva

L’Acciaierie d’Italia S.p.A., precedentemente conosciuta come ILVA, è l’azienda specializzata nella produzione di acciaio, notoriamente operante nello stabilimento ILVA di Taranto. Questo stabilimento è stato al centro di problematiche ambientali a causa dell’utilizzo di carbone e di altri prodotti ILVA, tra cui l’amianto, che hanno causato un inquinamento ambientale e danni alla salute dei cittadini e dei lavoratori. Numerose diagnosi includono:

  • 600 casi di mesotelioma dal 1993 a novembre 2021, con 1.600 casi di mesotelioma registrati in Puglia negli ultimi venticinque anni, di cui il 40% solo a Taranto.
  • Un aumento del 400% dei casi di cancro tra i lavoratori delle fonderie ILVA.
  • Aumento del 50% dei casi di cancro tra gli impiegati dello stabilimento, esposti in modo indiretto.
  • Un aumento del 500% dei casi di cancro rispetto alla media della popolazione generale di Taranto, non impiegata nello stabilimento.

Inoltre, il tasso di incidenza del cancro nell’intera città di Taranto supera la media delle altre città italiane. Durante un convegno tenutosi a Taranto il 27 novembre 2021, organizzato da ONA e dall’Avv. Ezio Bonanni insieme all’USB, intitolato “Danno da amianto, tutela preventiva, previdenziale e risarcitori” è stata ribadita la necessità e l’urgenza di bonificare lo stabilimento e di disinquinare.

Tutela dell’ambiente e assistenza per le vittime

L’ampio diffondersi dei fenomeni inquinanti sulla Terra richiede decisioni di governo efficaci e immediate su diverse scale, che comprendono l’amministrazione locale, i governi nazionali e accordi internazionali tra le potenze globali.

L’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA), insieme all’avvocato Ezio Bonanni, si impegna attivamente nella lotta contro questo fenomeno, concentrando gli sforzi sul degrado causato dall’amianto e sul rischio di esposizione a sostanze cancerogene a livello locale. Questo impegno si manifesta attraverso gli sportelli ONA nei Comuni affiliati e su scala nazionale attraverso consulenze online e attività preventive.

L’Osservatorio Nazionale Amianto ha un ruolo chiave nella promozione della bonifica di siti contaminati in Italia, conducendo azioni di lobbying e sensibilizzazione sia verso il pubblico che verso il mondo politico riguardo alla necessità di affrontare il tema dell’amianto. I pilastri dell’azione dell’associazione e dell’avvocato Bonanni includono la prevenzione primaria, nonché l’offerta di assistenza legale e medica gratuita. Per richiedere una consulenza, è possibile contattare il numero verde 800.034.294 o compilare il modulo online.

Gli agenti inquinanti hanno un ruolo chiaro e provato scientificamente nel provocare direttamente alcune malattie, secondo un nesso di causalità ben definito. Per questa ragione le malattie professionali causate dall’esposizione agli agenti inquinanti danno il diritto alle prestazioni INAIL e all’integrale risarcimento dei danni.