Non capisco nulla. Non vedo nulla.
Sento delle voci attorno a me, ma non capisco quello che dicono...
Non è la mia lingua.
Sento dolore; un dolore forte al basso ventre che mi mozza il fiato. Però c'è qualcosa, un tubo nelle mie narici che mi aiuta a respirare.
Ho il corpo indolenzito. Devono essere giorni che non mi muovo. Oppure settimane? Non saprei dirlo.
Sento un rumore fastidioso, che si riproduce ad intervalli regolari... come se squillasse.
Cerco di aprire gli occhi: la luce mi acceca, ma dopo molti sforzi riesco a mettere a fuoco le figure che stanno davanti a me.
Ci sono 3 uomini e una donna; indossano dei camici, perciò capisco che sono dei medici. I medici curano le persone! Non so come faccio a saperlo.
Deglutisco. La mia gola è molto secca.
"Acqua?" chiedo con voce debole.
I medici si guardano brevemente, quindi uno di loro mi si avvicina e mi guarda con attenzione.
"Svei ingleze?" domanda.
Questa volta capisco quello che sta dicendo. Sì, deve proprio essere la mia lingua! Però qualche cosa mi blocca, e sento la mia voce dire "Americano".
Quello annuisce.
"Ricorda il zuo nome?" continua.
Ci penso su un attimo.
No, so cos'è un nome, ma non so quale sia il mio. Non ricordo chi sono. Non ricordo il mio aspetto.
"No."
Un altro medico si avvicina a un cassetto e ne estrae una scatolina ricoperta di velluto e un foglietto. Me li consegna.
"Qvesti zono ztati trovati accanto a lei."
Li osservo... sul biglietto c'è un indirizzo: 72 Champs Elysées, Paris, France.
La scatola invece contiene un bellissimo anello.
Arriccio le labbra. Sono gli unici ricordi che ho della mia vita, ma non sono in grado di dar loro un significato.
I medici dicono che probabilmente ricupererò la memoria, ma che dovrò stare per molto tempo in ospedale.
Io però non voglio. Non posso aspettare ancora. Possibile che nessuno abbia notato la mia scomparsa??
Devo scoprire chi sono alla svelta, il dubbio mi sta torturando.
Devo andare a Parigi, a quell'indirizzo.
Dico ai medici che ho bisogno di un minuto da solo, mentre in tanto penso a come posso eludere la loro "sorveglianza" ed andarmene...
Osservo la comitiva e in breve tempo trovo l'anello debole della catena.
La donna, giovane e bella.
Sento che riuscirò sicuramente a distrarla.
Si vede che mi sono fermato troppo a guardarla, perché lei gira gli occhi imbarazzata e arrossice.
Sorride senza farsi notare, e nelle guance vengono a formarsi due fossette graziosissime ai lati della bocca.
Un lampo!
Vedo un volto che sorride, le guance tonde sono leggermente segnate da fossette simili a quelle della ragazza...
E poi sparisce tutto, e io torno ad essere solo.
--Chuck--
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