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CUBISMO

Il cubismo è un movimento artistico nato in Francia agli inizi del Novecento, precisamente nel 1907 anno della mostra all’Estaque, presso Marsiglia durante la quale, il critico d’arte Louis Vauxcelles, vedendo un’opera di Georges Braque, dichiarò: “Braque maltratta le forme, riduce tutto, luoghi, figure, case, a schemi geometrici, a cubi.”

Come già avvenne in passato con l’impressionismo, gli esponenti del neonato movimento artistico decisero di adottare proprio il nome “cubismo” per descrivere il loro modo innovativo di fare arte È stato un movimento dirompente perché ribaltava l’idea secondo cui l’arte dovesse riprodurre fedelmente la natura, e metteva al primo posto il modo in cui l’artista percepiva la realtà La sfida del Cubismo quindi era riportare la visione tridimensionale dell’occhio umano su un mezzo bidimensionale come la tela Per far questo gli artisti cubisti scomponevano il soggetto infatti le immagini venivano a tal punto frammentate e ricostruite che il risultato finale spesso rendeva irriconoscibile il soggetto iniziale, come nell’esempio dell’opera ‘Il Ritratto di Ambroise Vollard’ di Pablo Picasso (1909 -1910 olio su tela)

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I principali esponenti del cubismo sono Pablo Picasso e Georges Braque, pionieri del movimento, a cui si aggiunsero artisti come Robert Delaunay e Marcel Duchamp.

Prima ancora di Picasso e Braque, le prime forme di arte cubista nascono con le opere del pittore francese Paul Cézanne, che fu tra i primi a rifiutare le tradizionali regole della prospettiva, per mostrare il soggetto ritratto da diversi punti di osservazione

Furono proprio i dipinti di Cézanne, e in particolare ‘Le bagnanti’, a ispirare Picasso nella creazione di una delle sue opere più celebri Les demoiselles d’Avignon (1907), che secondo molti critici ha segnato l’inizio dell’età moderna dell’arte e ha dato il via al movimento cubista.

Il cubismo si divide in tre fasi distinte; la prima fase è quella del cubismo formativo, a cui appartiene Les demoiselles d’Avignon

È la fase iniziale del movimento (1907-1909), in cui gli artisti cubisti si limitano a semplificare geometricamente le forme, tanto che i soggetti appaiono squadrati, con contorni ben netti come, appunto, cubi (o poligoni) posti l’uno di fianco all’altro per formare delle figure

La seconda fase è quella del cubismo analitico (dal 1910 al 1912 circa) in cui gli artisti cubisti cominciano ad analizzare e scomporre il soggetto per poi riassemblarlo sulla tela secondo un ordine diverso da quello tradizionale

Diversamente dalle opere eseguite nella fase del cubismo formativo, in questa fase diventa difficile per lo spettatore distinguere il soggetto originale dell’opera. Un esempio è l’opera di Braque Violino e Brocca (1910)

La terza fase infine è quella del cubismo sintetico 1912, in cui gli artisti cubisti iniziarono ad inserire nelle loro opere un nuovo elemento: il collage Anche questo con l’obiettivo di superare la bidimensionalità della tela e l’appiattimento dell’immagine. Inoltre nelle loro opere facevano uso di materiali che esulavano dalla pittura tradizionale, come carta da parati, tessuti, ma anche sabbia e gesso Questo provocava nello spettatore un effetto spiazzante, che lo portava a chiedersi perché fosse stato scelto quel materiale e non un altro, come è evidente nell’opera di Picasso Natura morta con sedia impagliata (1912), fatta con corda, tela cerata e pittura

Il cubismo è stato fonte di ispirazione per molte altre correnti artistiche, tra cui il futurismo italiano.

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