Gazzetta dello Sport 18/02 | SAS

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www.gazzetta.it sabato 18 febbraio 2012 1,50 €

REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. N A.P. D L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO

ITALIA

n 42 anno 116 ­ Numero Anno

LA PARTITA DI OGGI I BIANCONERI PROVANO A TORNARE IN VETTA. CONTE: «NON ACCETTO LEZIONI DI STILE>

CASA MILAN DOMANI A CESENA

Juve contro il mal d’attacco Col Catania ecco Borriello

Allegri alla scelta: Binho o il Faraone in coppia con Maxi Seedorf k.o. un mese

Ma la società vuole un fuoriclasse e si muove già per il futuro: Higuain o Benzema CARUSO, GRAZIANO ALLE PAGINE 12­13

3 Marco Borriello, 29 anni. E’ arrivato alla Juve a gennaio dalla Roma RICHIARDI

PASOTTO, BURIOLI ALLE PAGINE 14­15

SERIE A TERZA SCONFITTA DI FILA. E MERCOLEDI’ VA A MARSIGLIA

L INTER A PICCO

Crolla 0­3 con il Bologna. Ranieri ora è a rischio A San Siro nerazzurri in totale confusione puniti da uno spietato Di Vaio. Il tecnico: «Io non lascio». Ma è già pronta la soluzione interna: Baresi e Figo

RISVEGLIO NAPOLI

Cavani e Lavezzi gelano la Fiorentina Chelsea avvertito!

CENITI, DALLA VITE, DI FEO, ELEFANTE, TAIDELLI PAGG. 2­3­5­6 CALAMAI, GOZZINI, IMPARATO, MALFITANO PAGG. 8­9­10

Serie A / 24ª GIORNATA

di LUIGI GARLANDO

Torna in mente un Moratti a Bologna, felice come un bambino, che faceva l’aeroplanino a braccia larghe, come il suo Ronaldo che aveva appena segnato il primo gol in A. Ieri il presidente ha lasciato la tribuna al 21’ della ripresa, livido come un temporale, incapace di sostenere la vista di una delle più deprimenti Inter della storia, presa a schiaffi dal Bologna (0-3): un punto nelle ultime 5 di campionato (non accadeva dal 2003-2004); 10 sconfitte in 14 partite (non accadeva dal ’46-47).

ilCommento

PARTITE Ieri FIORENTINA NAPOLI 0­3 INTER BOLOGNA 0­3 Oggi (ore 20.45) JUVENTUS CATANIA (1 1) Domani (ore 15) LECCE SIENA (12.30) (0 3) CESENA MILAN (0 1) GENOA CHIEVO (1 2) NOVARA ATALANTA (1 2) ROMA PARMA (1 0) PALERMO LAZIO (20.45) (0 0) UDINESE CAGLIARI (20.45) (0 0)

LA CHAMPIONS DIVENTA UN INCUBO

DI GENE GNOCCHI

L’ARTICOLO A PAGINA 2

Moratti se ne va prima I tifosi invocano Mou 3 Massimo Moratti visibilmente contrariato lascia San Siro anzitempo LINGRIA MOTORI IL PESCARESE LICENZIATO DALLA CATERHAM: «NON PAGO PER CORRERE»

Via Trulli, la F.1 senza italiani 9 771120 506000

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Il Mondiale privo di nostri piloti. Non accadeva dal 1970 di PINO ALLIEVI

BASKET COPPA ITALIA

INIZIATIVE

Un’occasione persa. Jarno Trulli esce dalla F.1 spinto fuori dai rubli del russo Petrov. Tanti. Al punto che la Caterham riconoscerà al pescarese l’ingaggio pattuito per la stagione. Succede. Soprattutto nei momenti di crisi.

Pesaro e Cantù in semifinale Battute Venezia e Avellino

TUTTO STAR TREK LA SERIE CLASSICA

L’ARTICOLO ALLE PAGINE 26­27

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Gianni Petrucci: «Abete cambi il calcio». Adriano Galliani: «E’ più facile che il calcio cambi Abete».

La delusione di Zanetti, Lucio, Maicon. La gioia dei ragazzi di Pioli dopo il successo a San Siro ANSA

CHIABOTTI, TOSI PAGINE 30­31

FIORENTINA** 28 PARMA** 28 CATANIA*** 27 ATALANTA**** 27 CHIEVO 27 BOLOGNA** 25 SIENA** 23 LECCE 18 CESENA** 16 NOVARA 16

*Una gara in più. **Una gara in meno. *** Due gare in meno. **** Sei punti di penalizzazione

IL ROMPI PALLONE

di SEBASTIANO VERNAZZA L’ARTICOLO A PAGINA 19

CLASSIFICA MILAN 47 JUVENTUS** 46 LAZIO 42 UDINESE 41 NAPOLI* 37 INTER* 36 ROMA 35 PALERMO 31 CAGLIARI 30 GENOA 30

In edicola il primo dvd a € 7.99


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

SABATO 18 FEBBRAIO 2012

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SERIE A ANTICIPI 24a GIORNATA LUIGI GARLANDO MILANO

Torna in mente un Moratti a Bologna, felice come un bambino, che faceva l’aeroplanino a braccia larghe, come il suo Ronaldo che aveva appena segnato il primo gol in serie A. Ieri il presidente ha lasciato la tribuna al 20’ della ripresa, livido come un temporale, incapace di sostenere la vista di una delle più deprimenti Inter della storia, presa a schiaffi dal Bologna (0-3): un punto nelle ultime 5 di campionato (non accadeva dal 2003-2004); 10 sconfitte in 24 partite (non accadeva dal 1946-47). Mourinho in due campionati interi ne ha perse 8. Minimi storici. Superata dal Napoli, l’Inter può esserlo anche dalla Roma. L’Europa oggi è un’utopia. Mea culpa A Moratti gireranno

parecchio, ma ormai è tempo di autocoscienza più che di processi. E’ ora di riconoscere gli errori della società e attrezzare meglio la dirigenza tecnica. A questo punto forse sarà chiaro anche a Moratti che le colpe non sono degli allenatori incapaci e non erano nemici del popolo quelli che invocavano un rinnovamento alla luce di un valido progetto tecnico dopo Madrid. Invece il monumento del Triplete è stato preso a picconate anno dopo anno. La squadra che due stagioni fa ha battuto tutti, oggi può perdere con tutti. I soldi spesi male hanno fatto del fairplay finanziario un alibi che non tiene. In campo sempre e comunque Cambiasso anche se non ci arriva più e deve fare mille falli. In panchina Poli e il resto del mer-

Forlan, Poli e Castaignos alternati come trequartisti, Sneijder isolato

E’ un’Inter alla deriva Che Bologna a San Siro Arriva il terzo k.o. di fila Ora Ranieri è a rischio Gruppo senza idee né corsa, scelte tattiche cervellotiche Nerazzurri abbattuti da Di Vaio (doppietta) e Acquafresca INTER

BOLOGNA

0

3

(4—2-3-1) Julio Cesar; Maicon, Lucio, Ranocchia, Nagatomo; J. Zanetti, Cambiasso; Faraoni (dal 23’ s.t. Castaignos), Sneijder, Forlan (dal 16’ s.t. Poli); Pazzini.

(3-4-2-1) Gillet; Raggi, Portanova, Antonsson; Garics, Perez, Mudingayi, Morleo; Ramirez (dal 25’ s.t. Kone), Diamanti (dal 13’ s.t. Taider); Di Vaio (dal 31’ s.t. Acquafresca).

PANCHINA Castellazzi, Chivu, Obi, Palombo, Zarate.

PANCHINA Agliardi, Pulzetti, Cherubin, Rubin.

ALLENATORE Ranieri.

ALLENATORE Pioli.

ESPULSI nessuno.

ESPULSI nessuno.

AMMONITI Sneijder per gioco scorretto.

AMMONITI Diamanti per gioco scorretto

GIUDIZIO 777

PRIMO TEMPO 0-2

MARCATORI Di Vaio al 37’ e al 38’ p.t.; Acquafresca al 40’ s.t. ARBITRO Damato di Barletta. NOTE Spettatori 20.043, incasso 1.275.763,00 euro (compresa quota abbonati). In fuorigioco 3-7. Angoli 6-2. Recuperi: 2’ p.t.; 3’ s.t.

cato. In quest’anarchia gestionale anche un giovane da Nazionale, come Ranocchia, rischia di diventare un patrimonio che si svaluta. Il saggio Ranieri sembrava un faro nella tempesta. Ieri è naufragato anche lui. Finirà la stagione? E mercoledì c’è da giocare in Champions a Marsiglia. Ieri Deschamps, a San Siro, dev’essersi chiesto: «Questi si sono messi in maschera per ingannarmi, ma non mi fregano...». E’ tutto vero, mister.

POSSESSO PALLA

INTER 55%

PASSAGGI POSITIVI

BOLOGNA 45%

TIRI IN PORTA

IIII INTER 4

INTER 85%

BOLOGNA 81%

TIRI FUORI

IIII IIII BOLOGNA 4

MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 18’ Angolo, Maicon incorna, Gillet salva di piedi. 30’ Cross di Sneijder, Maicon fuori di testa. 30’ Forlan entra in area e calcia sul portiere. c GOL! 37’ Ramirez da sinistra, Perez finge il tiro e serve Di Vaio che batte Julio Cesar. c GOL! 38’ Ranocchia stoppa di petto un lancio lungo, Di Vaio gli ruba la palla e imbuca l’angolino.

INTER 4

III BOLOGNA 3

SECONDO TEMPO 14’ Nagatomo passa a Forlan, che calcia debole in area: parata. 22’ Testa di Ranocchia, ancora prodigioso Gillet.

c GOL! 40’ Acquafresca salta tutti e segna rasoterra.

Come Mou Dopo poco la mez-

z’ora del primo tempo, la situazione è questa: 4-2-3-1 in onore del ricordo Triplete, un’estrema macumba tattica alla ricerca dello spirito che non c’è più. Il guaio è che non c’è più neanche Eto’o e lo spompato Forlan

non rischia mai di imitarlo. Figuriamoci quel bravo figliolo di Faraoni, cresciuto terzino, che deve fare l’altro estremo di un tridente. Ranieri lo pilota dalla panca, smarrito. Cambiasso e Zanetti, invecchiati ma irremovibili, vigilano davanti alla difesa. Il giovane Poli, che ha fatto benino, sta in panca con gran parte del mercato recente: Palombo, Zarate, Castaignos. Sneijder, ben lontano dai picchi da quasi Pallone d’oro, prova ad assistere Pazzini e a trovare la porta. Riassumendo, il rombo di Mou non c’entra nulla, ma ha una sua logica. Infatti, pur arrancando, l’Inter spaventa tre volte Gillet, che si salva di piede su incornata di Maicon (18’) su angolo. Palla da fermo: schema caro a questa Inter povera di gioco e talento. Bravo Pioli Il Bologna, che tiene gli esterni Garics e Morleo in linea con i tre difensori e lotta duro in mezzo con i muscolari Perez e Mudingayi, si limita a contenere. Ramirez e Diamanti, talentuosi camerieri di Di Vaio, faticano a trovare palla. Poi, dopo la mezz’ora, Ranieri cambia (4-3-1-2): Forlan, che già ha poca gamba (lo ha ammesso anche il tecnico alla vigilia!), viene arretrato trequartista; Sneijder, l’unico che può trovare la porta partendo da lontano, viene avanzato e si ritrova spalle alla porta. Perché? Il Normalizzatore che aveva rialzato l’Inter facendo cose semplici, dopo mesi nel frullatore nerazzurro, ha perso il controllo e la

In difesa errori imbarazzanti, sfruttati dalla squadra di Pioli, imbattuta nel 2012 bussola. La doppietta del micidiale Di Vaio in due minuti (37’, 38’), agevolata dagli errori della difesa nerazzurra (mostruoso quello di Ranocchia), sembra una punizione del cielo e il giusto premio per un Bologna che fa le sue cosine per bene, con uomini e motivazioni al posto giusto. Se dall’inizio del 2012 è imbattuto, avendo fatto punti anche in casa di Napoli, Roma e Juve una ragione ci sarà. Bravo Pioli. Lui sì che ha aggiustato per davvero. Numero 10 Ranieri smanetta i

comandi anche nella ripresa, come un pilota che sta per schiantarsi e le prova tutte. Comincia con Forlan e Sneijder a sostegno di Pazzini (terzo modulo, 4-3-2-1), poi esce il deludente uruguaiano ed entra Poli

a fare il trequartista (!), ruolo che viene poi occupato da Castaignos (!). Quindi, riassumendo, nell’ordine si sono impegnati in un ruolo non loro, quello dell’eccellenza, del numero 10: Forlan, Poli e Castaignos. E Sneijder, l’unico attrezzato per il ruolo? Si è auto-parcheggiato a sinistra col broncio. Così è andata a schiantarsi una delle più orribili Inter della storia. L’ultima sberla gliel’ha rifilata Acquafresca, il ragazzo che piaceva a Mourinho, che un giorno gli disse: «Se mi segni, non ti compro...» E segnò. Ma basta ricordare Mou. Se l’Inter è conciata così è anche perché ci ha pensato troppo dal 2010. A lui e ai suoi eroi che sembravano eterni. Sembravano. © RIPRODUZIONE RISERVATA

FISCHI E DELUSIONE

Moratti se ne va prima A San Siro un solo urlo «José Mourinho!» Il presidente nerazzurro è uscito a 25 minuti dalla fine, i tifosi della Nord sostengono la squadra ma poi sbottano E al parcheggio qualche calcio alla macchina dell’a.d. Paolillo

GIULIO DI FEO MILANO

L’emorragia non si ferma. Prosegue copiosa, anche quando tutto pareva pronto per tornare a sorridere. E a vincere, perché al di là del gioco è questo che manca come il pane all’Inter (il bilancio al momento è di un misero pareggio nelle ultime sei gare). Ma l’umiliazione dello 0-3 senza lottare no, non ci sta. E il popolo nerazzurro s’arrabbia. Finisce con attimi di tensione fuori dallo stadio: c’è un capannello di tifosi all’uscita dei parcheggi, vola qualche calcio sull’auto dell’a.d. interista Paolillo. Adunata Il giorno era comincia-

La protesta dei tifosi dell’Inter che lasciano San Siro a gara in corso ANSA

Nell’intervallo San Siro si spacca, tra chi fischia e chi incita la banda Ranieri

to con la chiamata alle armi di Sneijder, che aveva twittato: «Stasera Inter-Bologna, tifosi: ci serve il vostro aiuto, venite e sosteneteci». E in effetti a San Siro a inizio gara non c’era traccia dei malumori e delle contestazioni che hanno reso difficile la settimana. Stadio pieno a metà, curva compatta, cori di


SABATO 18 FEBBRAIO 2012

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3 GIORNI DI COPPA

Champions League Andata ottavi di finale Martedì 21 Cska MoscaReal Madrid (ore 18) Napoli-Chelsea (20.45) Mercoledì 22 Marsiglia-Inter (20.45) Basilea-Bayern (20.45) Europa League Ritorno sedicesimi Giovedì 23 Paok SaloniccoUdinese (andata 0-0, ore 19) Atletico MadridLazio (andata 3-1, ore 21.05)

Mudingayi e Perez del Bologna festeggiano, con i nerazzurri delusi nello sfondo RICHIARDI

la Moviola DI FRANCESCO CENITI

Sputo a Raggi Castaignos rischia prova tv

incitamento. E steccati, tra cui una figurina di Giacinto Facchetti. Solo qualche fischio quando lo speaker annuncia Ranieri. E l’idillio continua anche per i primi 20’ abbondanti. Patatrac Poi i due cazzotti di Di

Vaio, forti, a freddo. E all’intervallo il Meazza si spacca. «Forza ragazzi», urla la curva. Dagli altri settori, fischi a pioggia. Ed è il refrain di tutto il secondo tempo. Non si salva nessuno. Quando Ranieri mette dentro Poli per un inconcludente Forlan, sull’uruguaiano che cammina a testa bassa verso la panchina San Siro è tutto un fischio. Non accade lo stesso, invece, qualche minuto dopo per Faraoni. Sneijder e Zanetti se ne accorgono, e vanno a rincuorare

Serata tranquilla per Damato che ha gestito una gara tesa soprattutto per la situazione dell’Inter, fischiata dai propri tifosi. La sfida, però, non ha risentito di questo clima: i falli sanzionati sono stati 32 (la media stagionale è 31). Ritornando agli episodi, il direttore di gara ha avuto anche la fortuna di non dover prendere decisioni al limite. Stessa cosa per gli assistenti Niccolai e Musolino, comunque bravi nelle segnalazioni sul fuorigioco. Nel primo tempo gli unici grattacapi per Damato arrivano per i comportamenti sopra le righe: uno di questi porta al giallo per Sneijder, autore di un protesta plateale dopo aver commesso un fallo su Di Vaio. A proposito dell’attaccante: è in posizione regolare in avvio di azione che porta al 2 0. In precedenza ammonito Lucio (steso Diamanti). Nella ripresa non accade nulla: Ranocchia va a terra e lascia via libera ad Acquafresca per il 3 0, ma non c’è fallo. Nel finale scintille tra Castaignos e la panchina del Bologna per uno sputo dell’interista a Raggi: rissa verbale con Di Vaio, ci pensa il quarto uomo Doveri a placare gli animi. Ma l’olandese rischia la prova tv.

Dentrolacrisi PANCHINA BOLLENTE

Fine di un impero Se il tecnico salta, pronti Baresi-Figo Il presidente ha le sue colpe, ma il destino dell’allenatore è ormai appeso a un filo. La sfida di Marsiglia sarà decisiva, a meno che Moratti non decida di anticipare la svolta MATTEO DALLA VITE MILANO

Anche il Bologna sembra il Real Madrid. Aveva ragione Valentino Rossi: vesti di bianco a San Siro e vai tranquillo, l’Inter diventerà il Borgorosso Football Club. Siori e siori: il crollo dell’Impero è servito, una decadenza che dopo il Novara (di bianco vestito) porta a far sembrare Zanetti e Cambiasso due scolaretti col lecca-lecca rispetto a Perez e Mudingayi. Che lezione. Anche di Pioli a Ranieri. Ranieri che non vuole dimettersi, ma che per forza è in discussione anche se a poche ore dalla Champions: Marsiglia è il nodo cruciale, ma il ribaltone potrebbe esserci anche prima, anche improvviso, e allora sarebbe già pronta la soluzione interna con Baresi e Figo.

sconfitte per l’Inter in 24 turni di campionato: era accaduto solo nel torneo 1946-47 (4 k.o. in casa e 6 in trasferta).

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punto per i nerazzurri nelle ultime 5 gare di campionato: non accadeva dal 2003-04 con 4 sconfitte di fila e un pareggio.

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gare senza segnare neppure un gol: una crisi simile per l’attacco nerazzurro non si vedeva dal febbraio 1999.

Tutto da rifare La curva fischia e urla «vergognatevi» e «José Mourinho»: l’Inter che rimontava rabbiosamente, che ti dava l’idea di poter raddrizzare l’impossibile non c’è più. Lo capisce anche Massimo Moratti che al 20’ s.t. esce infuriato e disgustato dallo stadio senza più niente da pensare, se non che bisogna rifare tutto. Da adesso però, perché il mercato s’imposta ora. Da adesso e indicando per bene chi sarà il futuro allenatore.

è in dissolvenza. La riconoscenza vale e sarà eterna, ma il calcio di oggi è un’altra cosa, è piedi buoni e spazi da mangiare, è forza atletica, chili di cuore e anche due idee da mettere in campo. Il Bologna le ha avute, come a suo modo il Novara. Claudio Ranieri l’Aggiustatore no, non più: fra centrocampo e attacco ha fatto il Sudoku più incomprensibile del mondo tra Faraoni, Poli, trequartisti inventati, Forlan largo e Sneijder

Mercato distrutto Ranieri l’ha fatto capire chiaro: è stato scontento del mercato, da subito. Per gli arrivi di gennaio ovviamente, perché altri li ha trovati pur senza apprezzarli troppo. Per dire: Poli l’ha fatto vedere nelle ultime gare, Zarate l’ha confinato fra tribuna e panchina, poi gli è arrivato uno da infermeria (Guarin) e Palombo che - sostituto, si fa per dire, di Thiago Motta - non ha visto campo nemmeno un minuto fra il Novara e il Bologna. Ranieri voleva Palacio. Nada. Ranieri - capace di toccare i tasti giusti nelle 7 vittorie di fila - ha fatto errori in serie nelle ultime gare, e anche lui non può esentarsi dall’essere messo in discussione. Ora. Come chi non ha saputo rialzarsi da Roma e da Novara: serve la rivoluzione, perché fra chi va cambiato e chi scapperà tutto dovrà essere messo sotto esame. E sul mercato. Esami ed Europa Perché alla fine

la morale è questa: senza Champions e con l’Europa League tutto si ridimensiona, i campioni li saluti e non li abbracci. Sempre ammesso che l’Europa League possa essere un obiettivo, in questo momento di stordimento collettivo. A questo punto Moratti dovrà riunirsi coi suoi più fidati collaboratori e dettare la linea. E, soprattutto, ringraziare chi ha già dato acquistando qualcuno di forte subito e non in prospettiva. Perché è vero che sono tutti sotto esame ma adesso, forse, si sente così pure lui.

Caos Ranieri L’Inter del Triplete

il compagno. La Nord continua a cantare, ma cambiando tono: «Noi vogliamo un’Inter che lotta». Se ne va anche Moratti, che con 25 minuti ancora da giocare abbandona la tribuna. Poi ci mette il piede anche Acquafresca. Le tribune si svuotano, e quelli che restano si arrabbiano. Dopo aver stoicamente difeso quest’Inter per 85 minuti, la Nord esplode. «Andate a lavorare», «Fuori le palle», «Giocate senza la maglia», «Vergognatevi», addirittura gli olé alla melina del Bologna. Erano anni che questo repertorio era nel cassetto. C’è anche un coro per Oriali. L’ultimo, però, due parole, è una sentenza. «José Mourinho». E non ci sono settori che tengano, qui cantano tutti. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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pure, Pazzini che non riesce più a fare il suo mestiere perché non gli arriva mai una-palla-una che sia da mettere dentro. Se poi vogliamo parlare dei sostituti di Eto’o, beh, parliamone: tre gol in tre, uno a testa fra Forlan, Castaignos e Zarate. Un disastro. E qui s’introduce l’altro tema: un mercato fallimentare.

Esteban Cambiasso, 31 anni PEGASO

© RIPRODUZIONE RISERVATA

TwitTwit

IL CINGUETTIO INTERISTA

FIORELLO showman Ranocchia aveva visto una libellula... @sarofiorello MAX PEZZALI cantante Difesona. @PezzaliMax FRANCESCO FACCHINETTI presentatore Se una squadra sfigata gioca

Un giovanissimo tifoso dell’Inter con uno striscione ieri a San Siro IPP

di venerdì 17 cosa può succedere? @frafacchinetti BEPPE SEVERGNINI giornalista Rinuncio alla diretta Twitter di Sanremo, ormai la fanno in troppi. Se proprio voglio uno spettacolo malinconico, meglio l’Inter. @beppesevergnini FABIO DE LUIGI attore La serata giusta per rivalutare il fascino del curling. @FabioDeLuigi


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SABATO 18 FEBBRAIO 2012


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SERIE A ANTICIPI 24a GIORNATA L’ANDAMENTO LA CRISI DELL’INTER, PARTITA PER PARTITA

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y «Chiedo scusa

SERIE NERA DI GASP

Giocate: 5 Pareggiate: 1 Perse: 4 6 agosto 2011 Milan-Inter 2-1 (Supercoppa di Lega) 11 settembre 2011 Palermo-Inter 4-3 (Serie A) 14 settembre 2011 InterTrabzonspor 0-1 (Champions League) 17 settembre 2011 Inter-Roma 0-0 (Serie A) 20 settembre 2011 Novara-Inter 3-1 (Serie A)

a Moratti e tifosi Ma io non lascio» Ranieri: «Sono convinto che la squadra mi segue» Zanetti: «La sintonia con il tecnico resta totale» LUCA TAIDELLI MILANO

Era successo che non fosse in tribuna a San Siro per impegni di lavoro, influenza, matrimoni dei figli, scaramanzia. Ma a memoria non si ricorda un Massimo Moratti talmente schifato da lasciare San Siro con quasi mezzora di anticipo. Il gesto plateale del presidente e primo tifoso è la fotografia di un’Inter allo sbando. Riconoscenza verso i tifosi Al 20’ del secondo tempo Moratti si è alzato, seguito dalla moglie Milly, ha indugiato un attimo sulla rampa delle scale e poi ha preferito casa all’impresentabile spettacolo cui stava assistendo. E si è almeno risparmiato il gol di Acquafresca. Mentre tor-

Claudio Ranieri, 60 anni, da settembre guida l’Inter ANSA

nava in auto, il presidente avrà anche riflettuto sul fatto che in passato ha esonerato un allenatore per molto meno. Resta il fatto che il Marsiglia incombe e che l’unica soluzione percorribile nell’immediato conduce a Luis Figo. La notte porterà consiglio. Per ora restano le parole di Moratti nel pre partita. «Sarà una gara importantissima, non solo per il terzo posto — aveva spiegato —. Dobbiamo ripagare il nostro pubblico. Ranieri dice che siamo sotto esame? Giusto». Ma «la sciarpa nerazzurra di Guardiola non c’entra niente con me» aveva chiuso Moratti. Ranieri si scusa ma non molla

Ora però c’è da sbrogliare la matassa delle responsabilità. Perché se è vero che in campo vanno i giocatori, resta il fatto che chi li dirige sta aggiungendo confusione a confusione. Blandendo i ragazzi dopo la scoppola col Novara e improvvisando Faraoni interno, Poli trequartista, Sneijder all’ala ieri sera. «Non stiamo dando quello che possiamo, però non mi aspetto un esonero e so che la squadra mi segue. Forse questi continui cambi di modulo hanno mandato in confusione i giocatori — ammette Ranieri, che a fine gara si è fermato a lungo col ds Ausilio —. Ripartiremo dalla semplicità. Avevamo trovato una certa compattezza e l’abbiamo persa. È la seconda gara in cui sfioriamo il vantaggio e al primo errore prendiamo gol. Giochiamo con 10 chili addosso». Due anni fa, alla Roma, Ranieri si era dimes-

so. «Ma allora era dal ritiro di Brunico che la squadra non rispondeva alle sollecitazioni — spiega il tecnico —. Mentre ad Appiano si allenano che è uno spettacolo. Ecco perché non ci penso nemmeno a dimettermi. Dobbiamo solo ricompattarci. Ma prima chiedere scusa a Moratti, che lasciando lo stadio ha fatto capire di non essere contento di quanto stiamo facendo, e ai tifosi che ci hanno sostenuto anche sullo 0-2 e poi giustamente si sono indispettiti. Non so se giocare la prossima in trasferta sia un vantaggio. Ora conta parlare tra di noi e reagire». Dopo aver spiegato la strana posizione di Sneijder («Al momento non è in grado di coprire come chiedo a un trequartista, quindi ci ho messo prima Forlan, poi Poli e nella disperazione anche un attaccante»), Ranieri giura che non gli hanno dato fastidio i cori pro Mourinho: «Giusto acclamare chi ha fatto la storia dell’Inter, ma ora lui non c’è più e non c’è più nemmeno quella squadra». E non c’è più pure Thiago Motta ma «la partenza di un giocatore, per quanto importante, non può giustificare il nostro momento». In effetti stavolta non può essere giustificato proprio nulla. Parola di capitano Dei giocatori parla soltanto capitan Zanetti: «È un momento difficile, prendiamoci le responsabilità, ma la sintonia con Ranieri resta totale. Dobbiamo restare uniti e accettare di giocare anche fuori ruolo». © RIPRODUZIONE RISERVATA

le Pagelle

Buona volontà e poi il nulla: fa acqua dappertutto.

SERIE NERA DI RANIERI

Giocate: 6 Pareggiate: 1 Perse: 5 25 gennaio 2012 Coppa Italia Napoli-Inter 2-0 29 gennaio 2012 Campionato Lecce-Inter 1-0 1 febbraio 2012 Campionato Inter-Palermo 4-4 5 febbraio 2012 Campionato Roma-Inter 4-0 12 febbraio 2012 Campionato Inter-Novara 0-1 17 febbraio 2012 Campionato Inter-Bologna 0-3

di ANDREA ELEFANTE

INTER ZANETTI: DI TUTTO E MALE. TRISTE PAZZINI 4 6 h l’allenatore Ranieri il migliore Poli

4

y

Non si può pensare che entri e cambi le partite da solo (semmai che potrebbe giocare subito). Dà quel che ha, corsa, carattere e un po’ di qualità, ma intorno trova macerie.

Ha perso saggezza anche lui. Mescola sistemi di gioco (almeno tre) e ruoli: Forlan, Poli e poi Castaignos dietro le punte, Faraoni interno, Sneijder punta e poi esterno: boh.

BOLOGNA INVALICABILE RAGGI PEREZ, CHE LAVORO 7,5 7,5 h l’allenatore Pioli il migliore Di Vaio

7,5

Non batteva l’Inter da 10 anni: così ci si salva. Ora le 4 in casa.

Delitto perfetto: bunker dietro (ma organizzato) e colpire appena si può: 3 gol con 4 tiri in porta, ma grande gara di squadra. Con le grandi in trasferta è un killer.

Alla prima palla buona è freddo come non era mai stato contro l’Inter, la seconda è un invito a nozze (con il gol) di Ranocchia. Ogni volta che arriva, c’è puzza di pericolo.

5,5

5

4

4

5,5

5

7,5

7

6,5

6

6,5

7

Julio Cesar

Maicon

Lucio

Ranocchia

Nagatomo

Zanetti

Gillet

Raggi

Portanova

Antonsson

Garics

Mudingayi

Ritrovarsi di fronte praticamente soli prima Di Vaio due volte in 2’ e poi Acquafresca lascia solo due chance: fare miracoli o arrendersi. Lui si distende rassegnato.

La sua fase difensiva, si sa, è quella che è, e Ramirez sbuca dalla sua parte per pensare l’1 0. Perlomeno è il più vicino al gol, ma alla fine reagisce alla «come viene».

Non è più lui (ma per certe cose è sempre stato così), da Lecce in poi non ne ha azzeccata più una: saltato secco da Ramirez sull’1 0, il 3 0 è lo specchio della sua resa.

Ormai è evidente, a forza di essere accantonato e ripescato ogni tanto, il ragazzo è andato in confusione: quello che fa sul 2 0 è da shock e non si riprende più.

Corre molto più degli altri, ma per fare cosa? Spesso non trova nessuno e quando trova Forlan, quello tira una mozzarella. Però quant’è morbido dietro, su 1 0 e 3 0...

Fa qualcosa di tutto, ma niente di risolutivo: corre, sgroppa, va in copertura, prova a ripartire, ma alla fine il faccia a faccia con Mudingayi e Perez è ingeneroso.

Non prende gol su azione da due mesi, e si capisce perché: miracolo su Maicon, bene su Forlan, benissimo su Ranocchia. E aveva detto no anche a Lucio in fuorigioco...

Primo tempo sereno, perché Forlan fa il soldatino e poi gira al largo, nella ripresa raddoppia su Sneijder per aiutare Garics e chiude tutto come un caterpillar: invalicabile.

Non ci mette molto a recintare quel poverocristo di Pazzini: magari spende qualche fallo di troppo, ma dà i tempi giusti a un reparto che sta diventando un punto di forza.

In difficoltà solo quando viene a saltare Maicon dalla sua parte. Efficace, senza rischi: equilibratore di una difesa che ha subìto due gol nelle ultime sei partite.

Pioli lo preferisce a Pulzetti, per stringere su Forlan e aspettare Nagatomo. Poi nella ripresa gli tocca Sneijder e lui non fa una piega: non sbanda e non fa sbandare.

Inciampa appena una volta (e Forlan vola in porta), per il resto fa inciampare gli altri. Sradica palloni come una macchina, dove c’è lui non si passa, e si riparte: una roccia.

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Cambiasso

Faraoni

Sneijder

Forlan

Pazzini

Castaignos

Perez

Morleo

Ramirez

Diamanti

Taider

Acquafresca

Per 20’ pressa alto, e ci riesce anche. Poi sul pallone cominciano ad arrivare sempre prima i dirimpettai, e la storia è nota: la diga fa acqua e il suo diventa calvario.

Prende due o tre botte, ma si rialza; prova due o tre botte da fuori, ma la mira è quella che è. Corre per due, quindi fa soprattutto casino, ma se gioca interno non è colpa sua.

L’alibi di giocare seconda punta o confinato a sinistra, ma ormai è lo specchio del «vorrei ma non posso»: non ci mette neanche la tigna delle altre volte, come se avesse mollato.

Dice: parte quasi da centrocampista. Ok, ma l’ha fatto anche Eto’o, un po’ meglio. E pure dopo, quando guarda la porta in faccia, si vede che non c’è ancora. O forse non c’è più?

Sbaglia un paio di sponde, ok, ma non gli arrivano mai i suoi palloni: forse oggi l’Inter non si può permettere una punta così specifica, fatto sta che si intristisce presto.

Un altro che dev’essersi chiesto: ma perché mi fa giocare lì? Dietro le punte proprio no: inghiottito dal vortice, senza vedere la porta, ma perché sputare?

Lavoro forse oscuro, ma si sente, altroché. E poi, se serve, è capace anche di accendere la luce: Di Vaio che si avventa su quel pallone da 1 0 sentitamente ringrazia.

Maicon è pericoloso in versione centravanti, quando non è affar suo, e Faraoni è in serata devastante. Potrebbe quasi spingere di più, ma sceglie di fare il suo: bene.

Non segna da due mesi, ma quando gioca così è come se lo facesse: più compattezza che fantasia finché non decide di sprigionare talento, e per l’Inter son dolori. (Kone 6 Sostanzioso)

Serata da operaio che non dimentica di saper giocare a calcio. Gioca fra le linee, cuce i reparti, si fa il mazzo: più utile che bello, ovvero quel che serve.

Entra quando Diamanti ha dato tutto e serve qualcuno che congeli palloni, faccia ragionare la squadra, dia equilibrio: missione compiuta, senza scomporsi.

Un po’ di dente avvelenato con l’Inter ce l’ha, ma quel gol è da attaccante sereno: si fanno portare a spasso in 3 4, ma lui ha la palla attaccata al piede. Bellissimo.

TERNA ARBITRALE: DAMATO 6,5 Partite così per gli arbitri sono una discesa, se non se la complicano da soli. Non gli si può rimproverare di non aver visto lo sputo di Castaignos. Niccolai 6-Musolini 6


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SABATO 18 FEBBRAIO 2012

SERIE A ANTICIPI 24a GIORNATA

Difesa bunker Cecchino Di Vaio Bologna perfetto I gol del bomber lanciano i rossoblù, mai k.o. nel 2012. Pioli: «Li abbiamo fatti correre» GIULIO DI FEO MILANO

Numeri alla mano, questo Bologna: nel 2012 non ha mai perso, sei risultati utili di fila beccando soltanto due gol e uscendo indenne (anche) da campi tosti come Napoli e Roma, non ne fa tante ma tiene duro dietro così da aumentare il peso specifico di ogni rete. Questo Bologna, numeri a parte: un cecchino in maglia bianca, un tiratore scelto che sta immobile e resiste compatto finché non ha l’avversario nel mirino. Poi Di Vaio preme il grilletto. Marco Di Vaio, 35 anni, festeggia mentre Yuto Nagatomo, 25, si dispera AFP Morso letale Un bomber da oltre

200 gol in carriera, che l’ultima volta ai nerazzurri aveva fatto il solletico. Era un Inter-Juve 3-2 del 2004, lui in bianconero timbrò l’ultima inutile rete al 93’. Aveva fame di Inter, insomma, Di Vaio, e ieri l’ha azzannata al collo in due minuti. A fine primo tempo aveva fatto il modesto: «Fare gol a San Siro? Bella soddisfazione. Ma manca ancora un tempo e loro torneran-

no in campo carichi, sarebbe bello se fossero due gol che portassero alla vittoria». Detto, fatto. Appollaiato un metro dietro Ranocchia e compagni, e ben assistito dalla fantasia di Diamanti e Ramirez, si è caricato l’attacco rossoblù sulla schiena e non ha sbagliato nulla. A un quarto d’ora dalla fine Pioli l’ha cambiato con Acquafresca. Cambiasso gli va a fare i compli-

menti, lui gli regala la fascia. E mentre i bolognesi lo invitano a saltare con loro, lui esce lento, con passo da padrone, beccandosi una salva di fischi degli interisti che vale come due standing ovation. L’allievo Ma la vittoria di San Si-

ro porta ben impresso anche il marchio di Pioli. Che era stato giocatore di Ranieri ai tempi

della Fiorentina (dal 1993 al 1995, un campionato di B vinto) e ha imbrigliato l’ex maestro. I tifosi lo acclamano sull’aria de «La donna è mobile», lui saluta e sorride. A fine gara spiega tatticamente lo scacco matto: «Sapevo che loro avrebbero giocato con un centrocampo a quattro, quindi ho sfruttato la fantasia degli uomini tra le linee. Abbiamo dimostrato personalità, li abbiamo fatti correre». Poi sono lodi per i suoi: «Il più bel Bologna dell’anno, quando vinci con questo risultato contro un avversario così forte vuol dire che fai una partita quasi perfetta. La vittoria è importante per la classifica, anche perché quelle dietro non mollano. Noi puntiamo ai 40 punti. Gran serata, ma dimentichiamocela subito e mettiamoci sotto». Ritorno La gemma del 3-0 è una di quelle stantuffate da attaccante di razza che (vero, con la complicità di Nagatomo) Acquafresca sa fare. Robert aveva fatto toccata e fuga in nerazzurro, da ragazzino. E a fine gara, a Sky, è uno dei pochi a dare uno spiraglio di luce ai nerazzurri: «Per loro non era una gara facile già all’inizio, poi è stato difficile raddrizzarla. Ma saranno in grado di uscire da questo momentaccio». E sulla partita: «Non potevamo mai immaginare di vincere così. Abbiamo disputato una gran partita, a viso aperto». Il presidente Guaraldi è raggiante: «Almeno per una notte l’Inter siamo stati noi. Serata bellissima». Sempre Bologna, sempre numeri: tra recuperi e turni di campionato che incombono, Pioli giocherà in casa le prossime 4 partite. Fiorentina, Udinese, Novara e Juve avvisate: questi non scherzano. © RIPRODUZIONE RISERVATA

PORTE APERTE A S. SIRO

0-1 Inter-Trabzon. 14 settembre 2011 Champions League Fase a gironi nella foto: Celustka

0-3 Inter-Napoli 1 ottobre 2011 Campionato 6a giornata foto: Hamsik

1-2 Inter-Juventus 29 ottobre 2011 Campionato 10a giornata foto: Marchisio

0-1 Inter-Udinese 3 dicembre 2011 Campionato 14a giornata foto: Isla

1-2 Inter-Cska 7 dicembre 2011 Champions League Fase a gironi foto: Doumbia

0-1 Inter-Novara 12 febbraio 2012 Campionato 23a giornata foto: Caracciolo

0-3 Inter-Bologna Ieri Campionato 24a giornata foto: Di Vaio

MARSIGLIA IL TECNICO

Deschamps: «Contro di noi mi aspetto un’altra Inter» MILANO (lu.tai.) Oltre ai bolognesi, qualcun altro si deve essere divertito ieri a San Siro. In tribuna c’era infatti Didier Deschamps, allenatore del Marsiglia che mercoledì aspetta al Velodrome l’Inter per l’andata degli ottavi di finale di Champions League. L’ex juventino parla dell’ennesimo tracollo nerazzurro, ma i concetti sarebbero stati probabilmente gli stessi anche dopo. Troppo furbo e diplomatico, Deschamps. «Non c’è dubbio che i nerazzurri siano più concentrati sulla sfida di Coppa. In campionato l’Inter ha avuto dei problemi nelle ultime partite. Adesso sarà difficile per loro giocarsi lo scudetto. Quindi, la Champions è un obiettivo molto importante e a Marsiglia non mi aspetto un’Inter come quella che ho visto ultimamente». Il 4-0 del Milan all’Arsenal farebbe pensare che a volte il passaggio del turno si decide all’andata. «No, in generale, la qualificazione si gioca al ritorno — ribatte Deschamps —. E l’Inter ha il vantaggio di giocare in casa la seconda». Chiusura sulla Juve: «Sono contento per Conte. Ha il vantaggio di conoscere bene questa società, la mentalità. È una squadra molto forte, la società ha investito tanto e bene e sta facendo un ottimo lavoro». © RIPRODUZIONE RISERVATA


SABATO 18 FEBBRAIO 2012

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SABATO 18 FEBBRAIO 2012

SERIE A ANTICIPI 24a GIORNATA FIORENTINA NAPOLI

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GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Cavani al 3’ p.t; Cavani al 10’, Lavezzi al 46’ s.t. FIORENTINA (3-5-2) Boruc; Gamberini, Natali, Nastasic; Cassani, Behrami (dal 1’ s.t. Salifu), Montolivo, Oliveira (dal 19’ s.t. Marchionni), Vargas (dal 30’ s.t. Cerci); Jovetic, Amauri. PANCHINA Neto, Felipe, Romulo, Ljaijc. ALLENATORE Rossi. NAPOLI (3-4-2-1) Rosati; Campagnaro (dall’11’ p.t. Grava), Cannavaro, Britos; Maggio, Inler, Dzemaili, Dossena; Hamsik (dal 25’ s.t. Gargano), Lavezzi; Cavani (dal 28’ s.t. Pandev). PANCHINA De Sanctis, Fernandez, Zuniga, Dezi. ALLENATORE Mazzarri. ARBITRO Orsato di Schio.

Tremendo Torna il Napoli da Champions Fiorentina giù

ESPULSI nessuno. AMMONITI Oliveira (F), Hamsik (N) e Britos (N) per gioco scorretto; Amauri (F), Rosati (N) per comportamento non regolamentare. NOTE Paganti 7.018, incasso di 131.095,00; abbonati 13.024, quota di 228.889,40 euro. Tiri in porta 2-5. Tiri fuori 8-7. Angoli 3-5. In fuorigioco 3-1. Recuperi: primo tempo 5’; secondo tempo 3’.

MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO

c GOL! 5’ Tocco di Hamsik per Cavani che scatta sul filo del fuorigioco e batte Boruc. 24’ Angolo di Lavezzi e colpo di testa di Maggio che centra in pieno la traversa. 29’ Angolo di Vargas e colpo di testa di Natali che centra il palo. SECONDO TEMPO

c GOL! 10’ Lancio di Hamsik per Cavani che controlla in corsa e batte Boruc con un destro violentissimo. 45’ Conclusione di Pandev respinta da Boruc: Lavezzi di testa mette clamorosamente a lato.

c GOL! 46’ Fuga di Lavezzi da centrocampo che conclude la sua volata realizzando un bellissimo gol.

Doppietta di Cavani, segna anche Lavezzi I viola non vanno oltre un palo di Natali LUCA CALAMAI FIRENZE

Ci sono persino gli applausi dei tifosi viola per l’uscita dal campo del Matador. Evento raro da queste parti. Un simile onore è stato tributato, in passato, a Messi. A Firenze sanno riconoscere i campioni. Edinson Cavani mette la sua firma sul 3 a 0 finale realizzando una doppietta che strappa un sorriso pure all’incontentabile Mazzarri. La squadra partenopea arriva tirata a lucido nel momento caldo della sua stagione. Un tempismo perfetto. La vittoria al Franchi è importante in vista dell’attesa sfida di Champions contro il Chelsea, ma offre nuovo colore an-

che al campionato. In un colpo solo Lavezzi e compagni scavalcano Inter e Roma (anche se i giallorossi avranno modo di rispondere domani all’Olimpico) portandosi al quinto posto in classifica. La zona Champions non è vicina, ma neppure irraggiungibile, altra «benzina» per una macchina che sembra tornata d’incanto quella di un anno fa. Con i tre tenori a regalare magie. Cavani si prende la copertina con due gol che lo fanno salire a quota 15 nella classifica dei cannonieri. Ma non hanno meno valore i due assist di Hamsik (salterà per squalifica la prossima partita di campionato contro l’Inter) e la rete finale di Lavezzi dopo una travolgente galoppata. Il Napoli è pronto per il Chelsea.

E, attenti, la partita di Firenze dimostra una cosa: se in questo momento dai campo a gente come Cavani e Lavezzi sei morto. Questo vuol dire che la squadra di Mazzarri dovrà avere molta pazienza martedì prossimo al San Paolo, dovrà stare attenta a non prendere gol. Con quei tre fenomeni davanti la qualificazione può andare a conquistarla anche a Londra. Partenza sprint Il Napoli sor-

prende i viola con una partenza sprint. Al 3’ entrano in scena i tre tenori: Lavezzi pesca Hamsik al limite dell’area, delizioso il tocco in verticale dello slovacco che libera in area Cavani (tenuto in gioco da Nastasic). El Matador chiude questo triangolo magico scaraventando il pal-

lone in rete. Non ci sono soltanto buone notizie per il Napoli. Pochi minuti dopo Campagnaro deve chiedere il cambio per un problema muscolare. Difficile immaginarlo in campo tra pochi giorni nella sfida di Champions. La partita va avanti a strappi, con buone occasioni da gol da una parte e dall’altra. Centra la traversa di testa Maggio (angolo di Lavezzi) e risponde Natali che scheggia il palo sempre di testa (angolo di Vargas). Il Napoli tiene il campo con grande personalità grazie anche a un ritrovato Inler che tiene corta la squadra e che è sempre presente in cabina di regia. La Fiorentina paga l’assenza dell’infortunato Pasqual sulla corsia di sinistra (Vargas è lontano anni luce da una con-

dizione fisica accettabile) e fatica a dare il pallone nei tempi giusti a Jovetic ingabbiato tra Dzemaili e Cannavaro. Di sicuro non c’è tempo per annoiarsi. C’è anche il Pocho Delio Rossi affronta la ripresa con il giovane Salifu al posto di un malconcio Behrami. Ma l’inizio di gara è ancora firmato Napoli che al 10’ raddoppia. La verticalizzazione è di Hamsik che pesca ancora lo scatenato Cavani. El Matador controlla in corsa, tenuto in gioco stavolta da Cassani, e fa secco Boruc con un destro alla Gigi Riva. I protagonisti sono più o meno quelli del primo gol ma lo schema è leggermente diverso. La squadra di Mazzarri insiste. Lavezzi prova a mettere anche il suo sigillo sul-

le Pagelle

DI MIMMO MALFITANO

FIORENTINA VARGAS SPAESATO, COME OLIVERA 5 h6

5

Inerme dinanzi allo strapotere del Napoli.

l’allenatore Rossi

il migliore Natali

Sul piano della qualità non c’è stata corsa, il Napoli è stato superbo. Ma la sua Fiorentina non ha mai dato l’impressione di poter reggere il confronto con l’avversario.

Sorpreso dal taglio di Cavani, prova a riprendersi cercando il gol del pareggio. Lo sfiora prendendo in pieno il palo con un colpo di testa.

NAPOLI HAMSIK ILLUMINA, IL POCHO TROVA IL GOL 7 h8

7,5

Quando gira il tridente l’apoteosi è certa.

l’allenatore Mazzarri

il migliore Cavani

Il turnover è giusto farlo quando hai la vittoria in cassaforte. Il suo Napoli si è ritrovato nel momento giusto, alla vigilia dalla sfida di Champions League, col Chelsea.

La continuità sotto rete è impressionante, segna altri due gol e sale a quota 15. Apprezzabili anche i suoi recuperi in aiuto ai difensori. Un campione vero. Pandev 6 Entra e impegna Boruc.

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s.v.

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Boruc

Gamberini

Nastasic

Cassani

Behrami

Montolivo

Rosati

Campagnaro

Cannavaro

Britos

Maggio

Inler

Praticamente compie una sola parata su Pandev sul finire della partita. Purtroppo per lui la difesa non l’aiuta sulle tre reti subite: serata da dimenticare.

Naufraga pure lui sotto i colpi micidiali del contropiede napoletano. Viene tagliato fuori insieme con Natali in occasione delle tre reti subite.

Tiene in gioco Cavani in occasione del primo gol sbagliando il fuorigioco. Lavezzi gli sfugge sul finire della gara e va a segnare il terzo gol.

Ci prova a spingere, ma sbatte contro Dossena che non gli concede nulla a parte qualche timido cross. Gli è mancata la solita velocità nelle ripartenze.

Sembra disorientato, non riesce a trovare la posizione e spesso concede a Dzemaili quei metri in più che danno al Napoli la possibilità di reggere a centrocampo.

Davvero poca roba. Quando uno come lui non riesce ad emergere allora è davvero notte fonda per una squadra che, nell’occasione, non ha avuto geometrie di gioco.

E’ all’esordio in questo campionato e la modesta qualità dell’attacco avversario gli permette di trascorrere una serata del tutto tranquilla.

Si infortuna dopo 10 minuti ed è costretto ad uscire. E’ in dubbio per il Chelsea.

Il capitano è la vera anima della difesa. Si appiccica ad Amauri e non gli permette nemmeno una conclusione pericolosa. S’infortuna al ginocchio, ma sarà pronto per il Chelsea.

In difesa non deve impegnarsi più di tanto, perché Jovetic ed Amauri si annullano da soli. Allora, va a saltare nell’area avversaria rendendosi pure pericoloso.

Se Vargas non incide per niente sul gioco della Fiorentina gran merito è soprattutto suo che gli chiude tutti gli spazi per spingere: è in crescita.

Pare che si sia ritrovato dopo qualche mese di rendimento altalenante. Puntuale nelle chiusure su Olivera e sul giovane Salifu nel secondo tempo.

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Olivera

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Salifu

Marchionni

Dzemaili

Dossena

Hamsik

Lavezzi

Grava

Gargano

Si perde nella morsa del centrocampo avversario. Con Inler, il confronto è impari, il centrocampista napoletano non gli concede spazi per manovrare.

Quell’esterno che andava veloce sulla fascia sinistra resta soltanto un ricordo. Cerci 5 Prova qualche giocata a effetto, ma si perde nel grigiore generale della sua squadra.

Inguardabile, non riesce mai a superare l’avversario ed è sempre anticipato nella fase offensiva. Da un talentuoso come lui è lecito aspettarsi di più.

Imbarazzante, Cannavaro lo rende inerme e lui non sa fare altro che sgomitare e strattonare l’avversario. Si fa apprezzare soltanto per due colpi di testa.

E’ giovane e viene messo in mezzo da Inler e Dzemaili, che lo aggrediscono senza pietà. Lui prova a contrastare, ma la maggiore esperienza degli avversari lo penalizza.

Rientra dopo un lungo periodo di assenza e finisce subito per essere travolto dall’impeto di Maggio e dai recuperi di Grava: ha tanto ancora da lavorare.

Buono il primo tempo, cala un po’ nella ripresa dopo aver speso tanto per dare sostegno alla difesa quando l’avversario ha provato ad annullare il primo svantaggio.

Ha ripreso a dominare sulla fascia sinistra lasciandosi dietro un disperato Cassani che ha arrancato ad ogni sua volata. Apprezzabili i cross per Cavani.

Quando è in condizione non ce n’è per nessuno. Stavolta, il talento lo dimostra tutto «tagliando» due palloni perfetti per gli inserimenti vincenti di Cavani.

Trova il gol con un’azione straripante, parte dalla sua metà campo e stronca in velocità prima Salifu e poi Nastasic prima di uccellare Boruc: un grande trascinatore.

Entra dopo pochi minuti dall’inizio della gara per sostituire Campagnaro e si guadagna la pagnotta andando a confrontarsi con i muscoli di Jovetic.

Entra quando il risultato è già stato archiviato. Prova a tenere palla per far trascorrere il tempo e gli riesce pure bene, lui che non è uno dai piedi buoni.

TERNA ARBITRALE: ORSATO 7 Ha diretto con autorità senza sbagliare nulla. Preciso nelle ammonizioni, concede anche qualche vantaggio senza condizionare le due squadre. Petrella 6; De Luca 6


SABATO 18 FEBBRAIO 2012

la Moviola DI VINCENZO CITO

Gol regolari, Amauri non era in fuorigioco Regolari i due gol di Cavani su altrettanti assist di Hamsik. Nell’1 0 è tenuto in gioco da Nastasic e Gamberini, nel 2 0 da Cassani. Non c’è invece, al 38’ del primo tempo (sull’1 0), il fuorigioco fischiato ad Amauri, che era stato smarcato in area da Montolivo. Le ammonizioni ci stanno tutte: ad Hamsik che salta scompostamente su Olivera, a Britos che alza il braccio nel tentativo di fermare Behrami, a Olivera in ritardo su Inler, ad Amauri che tocca la palla con la mano e, nel secondo tempo, a Rosati per eccessiva perdita di tempo.

la partita cercando un eurogol: il tocco sotto che gli permette di beffare due avversari è perfetto, ma il Pocho non riesce a battere Boruc. Comunque, anche lui sta bene e lo dimostrerà realizzando la rete del 3 a 0. Così come non sfigura il portiere Rosati, chiamato a sostituire De Sanctis (stranamente in panchina): grande attenzione tra i pali, un paio di buone uscite e anche un pizzico di fortuna quando un tentativo di autorete di Britos accarezza il palo. A metà ripresa Mazzarri richiama in panchina prima Hamsik e poi Cavani. E’ l’ora di cominciare a pensare alla Champions. Viola fischiati E la Fiorentina? Anche Rossi raschia il fondo

dalla sua panchina inserendo il disperso Marchionni (al debutto stagionale) e Cerci, fischiato addirittura dai tifosi viola. Niente da fare. Nella notte che poteva riavvicinarla all’Europa la Fiorentina rimbalza indietro. Ci può stare. Il Napoli, in questo momento, è di un altro livello e se Jo-Jo si esibisce a livelli normali la squadra viola diventa una squadra normale. Destinata a vivacchiare a metà classifica in attesa di capire cosa farà da grande. O meglio: se arriverà la Cittadella, se resterà Jovetic, se resterà Corvino, se nascerà un nuovo progetto. Tanti «se». Forse troppi. Di sicuro ci sono i fischi dei tifosi viola. Che, per una volta, non risparmiano nessuno. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ilPersonaggio EDINSON CAVANI

Il Matador trascinatore: il Chelsea non fa paura L’uruguaiano: «Con questa mentalità, nulla è impossibile». Hamsik sarà squalificato: «L’ho meritato»

Il balletto di Edinson Cavani, 25 anni, dopo al rete del raddoppio che ha meno freno alla reazione della Fiorentina ANSA

LA GAZZETTA DELLO SPORT

ed avrà altro a cui pensare che non all’Inter che becca in casa con l’Inter.

DAL NOSTRO INVIATO

GAETANO IMPARATO FIRENZE

Hamsik, Cavani e Lavezzi: quelli che la scaramanzia, il malocchio, non sanno cosa sia. E se vestono azzurro-Napoli, di per sé, la cosa fa notizia. Marek Hamsik, solita maglia 17 nella gara che cade il diciassette di febbraio, ha piazzato prima l’assist del vantaggio a Cavani, replicando sul raddoppio con identica destrezza. E il Napoli ha innescato un colpo fuori casa che mancava dopo il blitz di Palermo d’inizio anno. Dopo solo 2’ la prima invenzione, classica giocata che ti fa esplodere la gara come un petardo di coriandoli e pone la traiettoria della sfida in discesa. «L’assist per Cavani? Sì, utile in un buon primo tempo che abbiamo giocato bene. Ma la gara era complicata, difficile, la Fiorentina s’è aperta e ci ha messo in difficoltà dopo quella rete. Siamo riusciti ad essere attenti in fase difensiva e ripartire». Viola tabù Più forti della cabala, da dribblare anche le paure di De Laurentiis che quando vede 17 (in calendario), e i colori che nello spettacolo terrorizzano anche le quinte (il viola, appunto, dell’amico Dell Valle) sarebbe capace di camminare con corni o incensi in tasca ed esorcisti come body-guard. E un po’ ha ragione, visto come Hamsik s’è beccata l’ammonizione che gli farà saltare la gara con l’Inter. Ma, guardando l’intera sua serata, di malocchio assolutamente non c’è traccia. «Il giallo che ho avuto è giusto, ammetto che me lo sono meritato nella giocata su Olivera. Salto l’Inter? Sì, mi spiace». Ma martedì c’è il Chelsea al San Paolo,

Matador, che numeri Colpiti co-

me dalla visione del diavolo, invece, sembrano le spie di Villas Boas, tecnico del Chelsea. Con la doppietta di ieri El Matador passa a 15 reti in campionato: valutando lo score della brochure fiorentina ha una media di poco inferiore al 50% quanto a realizzazione, visto come in porta, nelle 24 gare del torneo, ha tirato 34 volte in porta. «La prima cosa che mi viene in mente dopo questa grande prestazione - ammette Cavani - e che finalmente possiamo pensare alla sfida col Chelsea, che attendiamo da sempre ed è dura». Già english Il torneo scivola via

subito, nemmeno il tempo di fare la doccia. «Questo è il calcio, imprevedibile: sia la vittoria a Firenze, sia che il Napoli potesse aspettare gli inglesi giocandosi tutte le sue chance. La cosa importante sarà avere la stessa rabbia, attenzione, determinazione: così si arriva». Il suo bottino di gol pesanti lievita, viene spontaneo augurarsene uno in Champions League. «Più che una rete - ammette - sogno una vittoria, perché vogliamo scrivere una pagina storica, molto bella, e per farlo occorre dare tutto». Già, il cuore oltre l’ostacolo. «Non molliamo mai, questo è il segreto. A volte si vince, con una gran bella gara». Battendo anche il viola, il 17 del calendario, malocchio e paure. Ma si pensa già, tutti, alla serata di martedì, quando il San Paolo impazzirà per una sfida attesa da mesi. E alla quale i tre tenori arrivano al massimo della forma. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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SABATO 18 FEBBRAIO 2012

SERIE A ANTICIPI 24a GIORNATA

Rossi amaro «La Fiorentina paga gli errori della difesa» Il tecnico viola: «E’ il nostro punto forte, stavolta non ha funzionato bene. Nel primo tempo meritavamo il pari»

nuovo flirt

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Jovetic si è un po’ è intestardito E noi alla lunga abbiamo perso equilibrio DELIO ROSSI ALLENATORE FIORENTINA

ALESSANDRA GOZZINI FIRENZE

Vargas sta con l’ex coniglietta? Dopo le smentite Juan Manuel Vargas confessa la fine del suo matrimonio, come scrivevano in Perù da mesi. E ora i tabloid peruviani parlano di una presunta relazione con l’ex coniglietta di Playboy Tilsa Lozano (nella foto)

La magia non ha funzionato, l’incantesimo si è spezzato subito: la mini-miniserie di vittorie consecutive (due, un record comunque mai toccato quest’anno) è troncata qui; Rossi si agita in panchina fino a togliersi il giaccone di dosso, ma un mese dopo la sua squadra ci ricasca comunque: k.o. in casa, come era successo anche il quindici gennaio contro il Lecce. Le mosse per raddrizzare la situazione incidono pochino: dentro Marchionni, alla sua prima apparizione quest’anno dopo mesi di esilio, e poi Cerci, condizionato dai soliti fischi preventivi. Va detto che l’allenatore perde il suo uomo migliore (Behrami) dopo un tempo, per un problema al fasciatissimo ginocchio indolenzito. Rossi: «Parlare di Fiorentina disarmante è esagerato, ma certo non abbiamo fatto bene. Non ha funzionato la fase difensiva, che finora

era stata il nostro punto di forza. Il secondo gol ci ha spento, da lì abbiamo perso equilibrio. Ora dobbiamo rimboccarci le maniche, ragionare con umiltà, abbiamo un compito arduo: portare in porto la baracca». Mazzata Il k.o. di ieri è un’altra

botta che fa male: una vittoria poteva rilanciare le ambizioni viola (in attesa del doppio recupero di campionato) il nuovo tonfo conferma la tesi della stagione «lacrime e sangue», coppia di sostantivi unita da Rossi per far intendere lo stato di difficoltà generale. Ecco il commento post gara dell’allenatore, che in partita ha richiamato più volte Jo-Jo: «Non siamo certo partiti nel migliore dei modi. La reazione c’è stata, con poco raziocinio, ma c’è stata. Nel primo tempo avremmo meritato il pareggio, nel secondo il Napoli si è dimostrato più forte di noi». Concetto, quello sulla superiorità del Napoli espresso anche alla vigilia, con l’augurio che potesse essere da stimolo per i suoi. Ancora Rossi: «Dobbiamo giocare in un certo modo, altrimenti vengono fuori i nostri difetti. Il Napoli era in forma e gli si è messa bene la partita dopo due minuti, ma noi potevamo far meglio. L’abbiamo giocata alla pari, hanno preso la metà campo e lì hanno vinto la partita, oltre a essere stati devastanti negli spazi. Avevamo qualche giocatore che non stava bene, ma non è questo il punto. Jovetic? Un po’ si è intestardito».

«Ecco il Napoli solido, cattivo Siamo tornati squadra vera» Il d.s. Bigon si complimenta con tutti i giocatori azzurri. E la grande serata è il giusto antipasto per la Champions FIRENZE

Le grandi notti si preparano con altre grandi notti; le luci si accenderanno di nuovo martedì sera, e per avvicinare la grande Europa Mazzarri ha fatto una scelta produttiva: niente turnover contro la Fiorentina (escluso Britos per Aronica) perché le grandi sfide si agganciano meglio con l’eccitazione che arriva da un’altra vittoria. La notte della Champions arriva dopo la notte di Firenze: vittoria esterna che mancava da un mese e dieci giorni, secondo centro consecutivo dopo una sconfitta infilata in mezzo a quattro pareggi. Il d.s. Bigon è super-felice: «Prestazione im-

Scarafaggio Quella fascia è sinistra: Pasqual, terzino titolare, si è sottoposto ad accertamenti: «lesione di primo grado al muscolo adduttore lungo» spiega il report medico del club; salterà anche il recupero contro il Bologna. I guai di Vargas, sotto tono anche ieri, sono extra-campo: l’ex moglie dell’esterno, Blanca Rodriguez Benavides, sulla propria pagina facebook ha definito «illusa» e «cucaracha» (scarafaggio) la nuova fiamma del calciatore, la coniglietta peruviana Tilsa Lozano, la prima fra l’altro a rendere pubblica la relazione con il giocatore. © RIPRODUZIONE RISERVATA

SANTACROCE

«Con Fuccia conoscenza solo occasionale» Olga Porta, legale di Fabiano Santacroce spiega: «I calciatori sono bersagliati da richieste di gadget, magliette e quant’altro. Solo nel genere di rapporto atleta tifoso si inserisce la conoscenza con Francesco Fuccia (arrestato ieri, ndr), come già chiarito agli organi competenti».

Blerim Dzemaili, 25 anni IPP

portantissima, contro una Fiorentina in buona forma. Abbiamo fatto una partita da squadra solida, compatta, cattiva. Siamo stati una squadra vera». Applausi Partita messa sul bina-

rio giusto dopo un paio di minuti, controllata con personalità nel primo tempo, messa al sicuro dopo dieci dall’intervallo, retta con orgoglio fino alla fine (quando un po’ di riposo è toccato prima ad Hamsik poi a Cavani, uscito tra gli applausi della tribuna viola). L’uruguaiano, che qui aveva segnato il suo primo gol azzurro, mette il suo doppio marchio. Oppure le grandi notti si preparano senza risparmiarsi mai, come Lavezzi che corre per cinquanta metri all’ultimo minuto e mette anche la sua firma. La prossima grande notte sarà tra 72 ore, contro il Chelsea. Vincere sotto le luci del Franchi per caricare la serata del San Paolo; Mazzarri, che ha spedito dentro i suoi tre gioielli dell’attacco, giurava di non pensarci alla vigilia e, con i fatti a riprova della tesi, si infila sul pullman che riparte subito dallo stadio, senza aprir bocca. Controllo Le grandi notti si avvi-

cinano senza aver dovuto spendere grandi fatiche: dopo un’ora e con due gol in più, è scattata la manovra di controllo; Mazzarri, che prima del via si prende qualche urlaccio dalla Fiesole, fugge alla fine con la squadra che decolla con il charter dall’aeroporto di Firenze, aereo che prende quota dalla pista di Peretola poco dopo la fine della partita, senza lasciare la possibilità ad allenatore e giocatori (Cavani escluso: «Contro il Chelsea dobbiamo fare un’altra partita del genere, questa è la strada giusta») di esprimere la propria soddisfazione. L’ultimo avvertimento arriva ancora da Bigon, che prima di correre in aeroporto spiega: «Abbiamo sofferto un po’ sulle punizione, abbiamo avuto qualche difficoltà sulle palle inattive, lo sapevamo. Contro il Chelsea ci sarà da stare molto attenti anche a questo aspetto». a.goz. © RIPRODUZIONE RISERVATA

TORNEO DI VIAREGGIO NELL’ALTRA PARTITA LA FIORENTINA DI ZOHORE SFIDA LA ROMA CAMPIONE D’ITALIA

CALCIO GIOVANILE

Il Parma per la storia, ma occhio a Bouy

Gazzetta Cup, sono aperte le iscrizioni

Il talento della Juve ha impressionato, ma gli emiliani hanno già eliminato Milan, Inter e Toro DAL NOSTRO INVIATO

ROBERTO PELUCCHI VIAREGGIO

Juventus-Parma e Fiorentina-Roma sono le semifinali della Viareggio Cup che vanno in scena oggi, e lo spettacolo è assicurato. Juventus, Roma e Fiorentina hanno in gruppo un discreto numero di campioncini, alcuni dei quali hanno già lasciato un graffio sul torneo, mentre il Parma ha stupito per il suo essere squadra; è alla quarta semifinale e l’ultima volta, nel 1996, in campo c’erano Buffon e Barone, futuri campioni del mondo. Però non ha mai vinto la coppa, mentre otto sono andate alla Fiorentina (la Juve è a 7, la Roma a 3). Quale giocatore potrebbe essere decisivo? Negli occhi abbiamo ancora quel fantastico sinistro da 35 metri contro il Club Guaranì, una perla che testimonia la bravura di Ouasim Bouy, 18 anni, olandese inseguito dalle squadre di mezza Europa e preso dalla Juve senza tirare fuo-

ta che ha visto i giallorossi uscire dall’Europa League. C’è un video, su Youtube, in cui un tifoso ironizzava sul fatto di aver dovuto spendere «26 euro per vedere Verre». Ma il ragazzo è destinato a far innamorare i tifosi. Dotato di tecnica e cervello, può giocare come mezzala nel centrocampo a tre, come trequartista e come attaccante esterno nel tridente. Il fiuto del gol non gli manca (al Viareggio è già a quota 3), ma è la serietà il suo segreto. Già adesso vale molto di più di 26 euro...

ri un euro (era in scadenza di contratto con l’Ajax) grazie al lavoro di diplomazia del procuratore Mino Raiola, che vede in lui un Van Bommel con più fiuto del gol. Mancino dall’ottima visione di gioco, Bouy è stato provato subito da Baroni e lui ci ha messo poco a mostrare il proprio talento (3 gol). Il tecnico, però, ha deciso di dosarlo, un po’ per tenerlo coi piedi per terra, un po’ perché nella Juve i talenti non mancano. Mi manda Drogba Kenneth Zoho-

re, 18 anni, ha segnato contro la Lazio il suo primo gol con la Fiorentina, che lo ha acquistato per 600 mila euro dal Copenaghen. L’attaccante, cugino di secondo grado di Drogba, debuttò nel marzo 2010 in prima squadra, diventando l’esordiente più giovane del campionato danese (16 anni e 35 giorni). Ha giocato anche in Champions e frequenta stabilmente le nazionali giovanili. Sorretto da un fisico imponente (188 centimetri di altezza), è ottimo con il piede sinistro ed eccellente di testa, abile nello stretto, potente al tiro. Non sempre, però, è sufficientemente lucido in area. Valerio Verre, 18 anni, è un pilastro della Roma di De Rossi, ma ha stregato anche Luis Enrique, che l’ha fatto esordire con lo Slovan Bratislava, nella parti-

Ouasim Bouy, a destra, esulta dopo la prodezza col Club Guarani LAPRESSE

IL TABELLONE LUNEDÌ LA FINALE A VIAREGGIO

GDS

Rivoluzione Il Parma non ha un giocatore che si è distinto più di altri, è lo spirito di squadra ad aver caratterizzato il cammino. Il mercato ha portato freschezza e qualità, elementi che hanno avuto un peso forte nelle vittorie su Milan, Inter e Torino, e che potrebbero averlo anche sul resto della stagione, cominciata male (eliminazione agli ottavi di Coppa Italia e terzultimo posto in campionato con 3 vittorie su 16 partite). Il Parma ha pescato nell’Inter (Galimberti, Monachello), ma sono new entry pure Mantovani, Sprocati e Bentoglio. Qualcuno di loro potrebbe regalare agli emiliani una finale da sogno (si terrà regolarmente a Viareggio, anche se con 350 posti in meno). © RIPRODUZIONE RISERVATA

Dopo il successo dello scorso anno, sta per tornare Gazzetta Cup, la manifestazione rivolta ai bambini nati tra il 1999 e il 2003 organizzata dal nostro giornale e dal Centro sportivo italiano. Le iscrizioni sono aperte sul sito www.gazzettacup.it, i comitati locali del CSI sono a già al lavoro per curare nei minimi dettagli tutte le 10 tappe cittadine del torneo che quest'anno si giocherà a Bari, Bolzano, Catania, Macerata, Milano, Napoli, Padova, Parma, Roma e Torino. I giovani partecipanti saranno divisi anche in questa edizione in due categorie, i più piccoli rientreranno nella categoria Junior e giocheranno a calcio a 5 mentre gli altri faranno parte della categoria Young e si cimenteranno nel calcio a 7. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

SABATO 18 FEBBRAIO 2012

SERIE A ANTICIPO 24a GIORNATA IL BORSINO DEGLI ATTACCANTI BORRIELLO NON HA ANCORA LASCIATO IL SEGNO

Caccia al killer Matri, Vucinic, Borriello La Juve chiede più gol I bianconeri hanno il problema dell’astinenza sotto rete, ma Conte si fida delle statistiche e prepara una staffetta Perché vedere

JUVENTUS-CATANIA Dopo le tensioni di Parma, la squadra di Conte affronta il Catania con l’obiettivo dei tre punti. Ma all’andata fu 1-1, con gol di Krasic Juventus Stadium, ore 20.45

DAL NOSTRO INVIATO

MIRKO GRAZIANO VINOVO (TORINO)

Antonio Conte lo va dicendo da tempo. «Un po’ mi disturba il fatto che non concretizziamo per quanto costruiamo in fase offensiva». In effetti, è una costante da inizio stagione. Le punte lavorano molto, lottano, non si risparmiano mai, ma hanno spesso bisogno di più palle buone per buttarla dentro. In-

somma, cinismo zero. Là davanti, manca il «killer», l’uomo che ti consente di portare a casa i tre punti anche quando non tutto gira al meglio. L’Inter del Triplete aveva Milito, il Milan ha Ibrahimovic, le ultime grandi Juventus potevano contare sul «velenosissimo» David Trezeguet. Gente da «una palla, un gol». A oggi, in campionato, il bottino delle punte di Conte è di tredici gol: nove Matri, tre Vucinic e uno Quagliarella; al palo Del Piero e Borriello. Nelle

squadre di testa, spiccano i 17 centri del solo Di Natale, i 15 di Ibrahimovic e i 12 di Klose e Milito. Per un po’ ha «sopperito» soprattutto Claudio Marchisio, sei reti nella prima fase del campionato. Ma venuti meno i gol dei centrocampisti (Pepe per esempio ne ha fatti cinque), ecco che sono arrivati due 0-0 consecutivi, contro Siena e Parma, pareggi che hanno rimesso in corsa un Milan apparso a un certo punto addirittura alle corde.

Sale Borriello «Sono comunque

fiducioso - ha detto ieri Conte -. Numeri alla mano, siamo la squadra che tira di più. Facciamo più possesso palla di tutti nella metà campo avversaria, e anche a livello di incisività e pericolosità siamo primi in Italia. Dati che ci dicono che il meccanismo funziona. Certo, si fatica a centrare la porta, ma credo sia solo un momento sfortunato. Basta sbloccarci e voleremo. Mi viene in mente proprio Milito, che dopo un periodo maledetto è tornato a essere il bomber implacabile che conoscevamo». Intanto, contro il Catania sembra arrivato il turno di Marco Borriello. Il tecnico della Juve lo ha visto particolarmente in forma nelle ultime sedute, e questa sera dovrebbe affiancarlo a Vucinic. Per l’ex milanista, finora, due gare da titolare in Coppa Italia (Roma e Milan) e spiccioli in campionato (complessivamente, una quarantina di minuti contro Cagliari e Siena). Quagliarella e Matri entreranno probabilmente a gara in corso. Del Piero? Ieri aveva la febbre ed è rimasto a casa: stamattina si decide. Per il resto, probabile 3-5-2, con Pepe e De Ceglie sulle fasce e Giaccherini a fare il Vidal. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL MERCATO IL CLUB SI MUOVE IN PROSPETTIVA COPPE EUROPEE

Higuain o Benzema più Ramirez nel progetto per il nuovo attacco Per l’uruguayano del Bologna un ruolo alla Del Piero. Occhi su Damiao e Jovetic DAL NOSTRO INVIATO

VINOVO (Torino)

Ai vertici bianconeri è ben chiaro cosa serva per sbarcare in grande stile nella prossima Champions League: su tutti, un centravanti di livello internazionale e un raffinato rifinitore. Insomma, il bomber dalle alte percentuali e il giocatore che accenda i sogni di un popolo che presto sarà orfano di Alessandro del Piero, il Capitano dei Capitani, poesia pura per quasi 20 anni. Serviranno almeno 50 milioni solo per i cartellini, ma con l'aiuto di una cessione eccellente (uno o anche due fra Krasic,

Elia, e Quagliarella) il «traguardo» non è proibitivo. Il «killer» Fra gli specialisti delle

aree di rigore sono in particolare tre i nomi nel mirino di Agnelli e Marotta: l'argentino Gonzalo Higuain, il francese Karim Benzema e il brasiliano Leandro Damiao. Per quanto riguarda i primi due, la Juve è alla finestra, perché di fatto a Madrid è in corso un vero e proprio ballottaggio. Entrambi sono infatti stufi di giocarsi una sola maglia nelle gare che contano, e hanno quindi praticamente invitato Mourinho e la società (ovvero Florentino Perez) a scegliere entro la fine di questa stagione. Qualche segnale, alla Juve, è già arrivato da Higuain, che tramite il suo entourage ha fatto sapere di gradire parecchio Torino quale eventuale destinazione lontano dal Real. Ci sarebbe la forte e scomoda concorrenza del Chelsea, ma in corso Galileo Ferraris sono convinti di avere ottime carte da met-

tere sul tavolo. Dovessero saltare le piste «spagnole», occhio a Leandro Damiao, 22enne attaccante dell'Internacional. Un gigante di 187 centimetri, piedi parecchio buoni e già nazionale brasiliano. Marotta lo ha trattato a inizio gennaio, ma i tempi non erano ancora maturi. Alternative là davanti? Particolare attenzione, per giugno, alle scelte del City, che potrebbe lasciar partire uno fra Dzeko e Tevez.

IN PRESTITO AL TORINO

Pasquato allunga il contratto al 2017

Ramirez e... Idee chiare sull'uo-

mo che dovrà «sostituire» Del Piero. Da tempo, Marotta è sulle tracce di Gaston Ramirez, il 22enne gioiello uruguaiano del Bologna. Rapporti ottimi fra i club, che proprio il mese scorso hanno concluso gli affari Sorensen e Taider. Costo del cartellino? Quindici milioni. Per la Juve il prezzo è okay, ma gli emiliani sperano ancora in rilanci esterni. Così, restano costantemente monitorate le piste che portano al 19enne Mario Goetze (nazionale tedesco del Borussia Dortmund) e a Stevan Jovetic, stella della Fiorentina, che fa impazzire i vertici bianconeri. La strada verso il montenegrino è però al momento ai limiti dell'impraticabile. m.gra.

Higuain e Benzema, entrambi 24 enni: nel mirino dei bianconeri REUTERS

© RIPRODUZIONE RISERVATA

MILANO (f.d.c.) Sei mesi di prestito secco al Torino e poi tornerà in bianconero: il cammino di Cristian Pasquato, 22 anni, è già ben definito. La Juventus, infatti, non intende assolutamente mollare il talentuoso esterno (che nella prima parte di stagione ha giocato con il Lecce), così nei giorni scorsi lo ha blindato trovando l’intesa per il rinnovo al 2017 con adeguamento del contratto.


SABATO 18 FEBBRAIO 2012

d Conte riattacca

AVEVA DETTO

S Così l’allenatore juventino dopo lo 0-0 di Parma: «Si deve avere il coraggio di concedere un rigore quando è evidente, anche se capita all’ultimo minuto. Ma vedo che contro la Juve c’è sempre paura»

«Non accetto lezioni di stile» Il tecnico juventino ritorna sulle polemiche «Anche Ranieri vede i condizionamenti...» DAL NOSTRO INVIATO

VINOVO (Torino)

S Da sinistra i due attaccanti bianconeri Alessandro Matri, 27 anni, e Mirko Vucinic, 28 anni IPP

Un giorno Antonio Conte farà come José Mourinho, «e manderò in conferenza stampa il mio vice, Angelo Alessio. Lui me lo chiede ogni tanto, ma aspettatevelo solo in caso di vittoria». Non certo ieri, dopo la bufera arbitri, con il rischio che il silenzio potesse essere interpretato come un comodo e per nulla coraggioso passo indietro rispetto a quanto dichiarato a Parma, con i conseguenti «attacchi» di Donadoni, Ranieri e Lo Monaco. «Io ho un trascorso calcistico, uno storico che dice: calciatore indomito, ma sempre leale». Quindi, zero paura delle telecamere e linea coerente, a petto in fuori, «perché le mie non sono lamentele da provinciale né vado in cerca di alibi. Subito dopo la partita di Parma, ai ragazzi ho infatti chiesto (pare in maniera anche piuttosto dura, ndr) come si faccia a non vincere una gara dominata in quel modo. Io non perdo di vista i nostri difetti, non penso che le mancate vittorie siano colpa solo degli arbitri. Ho però voluto esternare senza paura e con serenità una mia sensazione: sento un'aria poco rassicurante, e dico certe cose dopo che mi hanno pestato i piedi sette-otto volte. Se uno ti schiaccia l'alluce, puoi far finta di niente per un po', ma a un certo punto l'alluce ti fa male e allora farsi sentire diventa normale. Ricordo a tutti che non dissi niente nemmeno dopo la gara contro l'Inter, quando Marchisio venne estirpato in area di rigore... Non va-

CATANIA LA RISPOSTA DELL’ALTRO ALLENATORE

Montella replica «Bisogna capire gli errori arbitrali» «Il cambio di mentalità è urgente a partire dai giovani: protestano di più»

Vincenzo Montella, 37 anni ANSA

FRANCESCO CARUSO MASCALUCIA (Catania)

Dopo Lo Monaco, tocca a Montella rintuzzare gli attacchi di Conte agli arbitri: «I direttori di gara stanno svolgendo un gran lavoro. Non credo ad un disegno contro la Juve, altrimenti sarebbe arrivato il rigore per Giovinco. Questa è la mia analisi, gli arbitri commettono degli errori come è sempre successo e probabilmente continuerà ad accadere. E non ho mai dato retta alle cosiddette sudditanze psicologiche. In Italia bisogna cambiare mentalità, partendo dai più giovani. Ho avuto la fortuna di lavorare coi ragazzini e ho visto che protestano anche più dei grandi. I direttori di gara hanno dimostrato anche in passato di sopportare le pres-

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do in cerca di favori, sia chiaro, voglio parità di trattamento. E basta». Lezione di stile da chi? Ha sentito e letto i pensieri di Donadoni, Ranieri e Lo Monaco. «Io poco elegante? Complottista? Oppure istigatore delle folle? Non accetto lezioni di stile da chi mi ha criticato. Ho sempre affrontato ogni situazione in modo sereno, ma forse ho detto cose che hanno destabilizzato l'ambiente. Ranieri, per esempio, spera che dopo le mie parole non ci siano condizionamenti. Ma allora, questi condizionamenti ci sono o no? Ci sono per tutti o per nessuno? È una frase strana, mi lascia perplesso. O io non capisco l'italiano oppure Ranieri ritiene che ci sia veramente la possibilità di condizionare l'ambiente. Di che parliamo, quindi?». E a Lo Monaco, dg del Catania, «dico che non può pensare che io voglia aizzare i nostri tifosi. Non fa parte della mia persona, lo dice la mia carriera. Se c'è un rigore al

«Le mie non sono lamentele da provinciale, chiedo solo parità di trattamento»

L’argentino Gonzalo Higuain, 24 anni, abbraccia Karim Benzema, 24 AFP

LA VOCE CONTRO IL TECNICO DEL PESCARA

Zeman punge ancora i bianconeri «L’unico rigore era quello su Giovinco» Come sempre, quando parla di Juve, Zdenek Zeman sceglie parole pungenti. E a proposito delle lamentele juventine sui rigori non concessi da Mazzoleni a Parma, l’attuale tecnico del Pescara prende in contropiede Conte: «Gli errori ci sono sempre stati e ce ne saranno sempre, ma a Parma l'unico rigore chiaro era quello su Giovinco». Le rimostranze dei

bianconeri, invece, riguardavano i rigori non dati per i contrasti in area emiliana ai danni di Giaccherini e Pirlo. Zeman va oltre e fa riferimento all’azione contestata dai gialloblù. Infine chiude con l’affondo decisivo: «Mi chiedete se le cose per la Juve sono cambiate dopo calciopoli? Diciamo che adesso non hanno più 20 rigori a stagione...».

90' per il Catania è giusto che venga dato, come per noi naturalmente. Il tifoso juventino non è comunque tipo da reazioni insensate: ha sempre accettato il verdetto del campo, e non si può certo dire che negli ultimi anni non abbia anche subìto un po' troppo. Piuttosto, "aizzo" la mia gente a venire allo stadio stasera, visto che ancora non è esaurito. Voglio la solita bolgia, ne abbiamo assolutamente bisogno». «Scusa Seb» Dello sfogo di Parma, il tecnico bianconero si pente solo di una cosa, «di ciò che ho detto di Giovinco». Di fatto gli aveva dato del simulatore, «e mi scuso con lui - conclude -, davvero. Ho parlato di un giocatore che non è nella mia rosa, sono caduto in errore e mi dispiace molto. Lo conosco bene Seb, e forse anche per questo mi sono permesso di dire qualcosa in più. Non dovevo però farlo». m.gra. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL PROGETTO L’IMPIANTO SARA’ COMPLETATO NEL 2015 sioni, pure meglio di noi. L’arbitro potrà sbagliare anche stasera, perché l’errore fa parte del gioco. Auspicando magari che capiti il meno possibile e se proprio deve succedere, speriamo sia a nostro favore». Ride dopo la battuta.

Idea di Pulvirenti: uffici comunali nel nuovo stadio

Il sogno Per la legge dei grandi DAL NOSTRO INVIATO

LA GAZZETTA DELLO SPORT

numeri, la Juve prima o poi dovrà pur perdere una gara: e se fosse il Catania, il capolinea? Montella la prende alla larga: «A parte i sogni, la realtà dice che la Juve sta facendo un campionato straordinario, è prima con merito e vorrà legittimare il primato. Noi però saremo là a giocarci le nostre carte e magari, perché no, a vincere la partita. Ma per ottenere questo risultato dovremo giocare una gara straordinaria e la Juve restare al di sotto delle sue possibilità. È bello per un allenatore vedere tanta fiducia attorno a sè anche da parte dei tifosi, ma la nostra gara non è questa, bensì le due successive contro Siena e Novara. Anche se il Catania non farà mai le barricate e se la giocheremo a viso aperto anche con la Juve». © RIPRODUZIONE RISERVATA

DAL NOSTRO INVIATO

MASCALUCIA (Catania)

Il Catania porta il Comune allo stadio. É questa l’idea, innovativa ma non troppo, studiata dal club rossazzurro per accelerare i tempi e la fattibilità della nuova struttura. Dopo Torre del Grifo, il presidente Pulvirenti ha già in tasca la pri-

ma pietra per un Catania Stadium da 35-40 mila posti che comprenda al suo interno il centro direzionale del Comune etneo. L’impianto sorgerà a San Teodoro, nel quartiere di Librino, periferia a sudovest della città, nato negli anni Sessanta su progetto dell’architetto giapponese Kenzo Tange, dove oggi vivono 80 mila catanesi. L’idea di unificare i due

progetti, stadio e uffici municipali, è venuta all’ingegnere Stancanelli che ha realizzato la Torre del Grifo, la nuova casa del Catania. Ma in fondo, è stato preso spunto dallo stadio Cibali, dove già risiedono alcuni settori del Comune. La soluzione «L’idea è piaciuta al sindaco Stancanelli — ha spiegato il presidente Pulvirenti — e credo fosse l’unico modo per realizzare lo stadio in tempi brevi. I lavori dovrebbero partire fra un anno ed essere completati entro il 2015. Si tratta di un’area di circa 35 ettari di proprietà del Comune e il costo dell’opera, interamente finanziata dal Catania, si aggirerà fra gli 80 e i 100 milioni di euro. In questa maniera tutti gli uffici della municipalità verrebbero convogliati in un’unica struttura con un cospicuo risparmio economico, considerando che oggi il Comune paga affitti per circa 6 milioni di euro l’anno». L’impianto avrà una copertura in pannelli fotovoltaici con un parcheggio di 3.500 posti che non sono pochi, considerato che la zona sarà servita dalla metropolitana. f.c. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

SABATO 18 FEBBRAIO 2012

SERIE A INFERMERIA NOCERINO LAVORA A PARTE

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FERMI AI BOX

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Clarence Seedorf, 35 anni, k.o. con l’Arsenal LAPRESSE

Guaio Seedorf: fuori un mese K.o. pure Mexes

Flamini Fuori per una lesione al crociato anteriore del ginocchio destro. In una decina di giorni dovrebbe tornare a disposizione

S

Per l’olandese stiramento a una coscia. Il francese ha un ginocchio infiammato DAL NOSTRO INVIATO

MILANELLO (Varese)

Ormai al Milan ci sono abituati: quando in infermeria si libera qualche letto, capita subito qualche guaio nuovo. Succedeva l’anno scorso ed è così anche in questa stagione. Se Pato, Boateng e Aquilani sono finalmente ok, ecco che si fermano Seedorf e Mexes. Brutte notizie soprattutto per l’olandese, uscito al 12’ di Milan-Arsenal. Da esami più approfonditi è emerso uno stiramento al bicipite femorale della coscia destra. Per Clarence sono previsti altri accertamenti fra sette giorni, la prognosi si aggira sul mese. Sovraccarico K.o. anche Mexes, che ieri mattina

è salito zoppicante sull’auto del medico sociale Mazzoni per andare a farsi visitare. La risonanza ha evidenziato un’infiammazione al ginocchio sinistro, quello operato. Un inconveniente che in casi del genere può succedere: il francese ha giocato quattro partite di fila ed evidentemente il ginocchio è stato sovraccaricato, complici i campi allentati. Una decisione finale sull’eventuale convocazione per Cesena verrà presa oggi, ma con tutta probabilità Philippe sarà lasciato a riposo e valutato di nuovo martedì alla ripresa degli allenamenti.

Yepes Distorsione con lesione legamentosa alla caviglia destra. Ha ripreso a fare qualcosa in gruppo, in due settimane dovrebbe rientrare

S Merkel Lesione legamento collaterale mediale del ginocchio destro. Ne avrà ancora per un mese abbondante

Muntari show Ieri sul campo sintetico di Milanel-

lo si sono allenati regolarmente Nesta (del tutto recuperato) e Amelia (che aveva avuto qualche problema l’altro ieri), mentre ha lavorato a parte Nocerino: per lui seduta di programma personalizzato, ma anche qualche precauzione nei confronti di un giocatore basilare e onnipresente. In partitella si è nuovamente messo in luce Muntari, che ha chiuso con un gran gol: si profila la prima convocazione. Ha fatto capolino anche Cassano, che è passato a scherzare con i compagni presentandosi in mountain bike dopo la cyclette in palestra. m.pas. © RIPRODUZIONE RISERVATA

EuRobinho Va al massimo in Champions Ora rimonta in campionato Il brasiliano si è sbloccato in Coppa e prova a tornare decisivo anche in Serie A DAL NOSTRO INVIATO

MARCO PASOTTO MILANELLO (Varese)

la scheda

Massimiliano Allegri è un uomo molto paziente. Quando c’è qualcosa che non funziona, si mette lì tranquillo e attende. Però lo fa soltanto quando ne vale la pena. Attende quando il Milan non gira, attende quando i contratti non vengono firmati e attende quando i giocatori non danno quanto potrebbero. Di solito le spunta tutte lui. Perché poi le cose finiscono col (ri) prendere il verso giusto e i mugugni diventano apprezzamenti. Robinho è stato il suo ultimo esercizio di pazienza. Ce n’è voluta tanta, bisogna sottolineare, prima che il tecnico rossonero venisse ripagato. Ma adesso il brasiliano dovrebbe essersi davvero sbloccato. I tifosi che avevano ancora negli occhi l’errore da lettera di richiamo aziendale commesso contro il Napoli, hanno potuto tornare in possesso del fratello vero di Binho. Quello per cui Allegri stravede e che ha sempre difeso — a dispetto di tutto e tutti — di fronte alle critiche. Anche quando era indifendibile.

ROBSON DE SOUZA ROBINHO 28 ANNI ATTACCANTE DEL MILAN

Gol nuovi Robinho si è sblocca-

to e questa è ovviamente una gran bella notizia. Intanto perché l’ha fatto in Champions, che al Milan non era il suo terreno di caccia preferito. E poi perché ha mostrato di aver ri-

Robson de Souza, nome completo di Robinho, è nato a Sao Vicente (Brasile) il 25 gennaio 1984. Scoperto a 15 anni da Pelè che lo portò al Santos, ha giocato anche con il Real Madrid e il Manchester City.

3

gol in campionato l’anno scorso a questo punto il brasiliano era a quota 7 (e 14 alla fine)

1070

minuti giocati in A in campionato, Robinho ha 18 presenze, ma solo una volta ha giocato 90 minuti

8

il voto con l’Arsenal Robinho in Champions ha segnato 3 gol quest’anno, zero nella stagione scorsa

trovato tonicità dopo un filotto di prestazioni abuliche condite da tanti errori (non solo sottoporta). I suoi gol quest’anno sono mancati, e molto. Aver ripreso a segnare in Europa dà un significato nuovo alla sua esperienza milanista: l’anno scorso la Champions era personalmente stata avara di sorrisi, a fronte di un ottimo campionato. Stavolta è il contrario. Tre gol in Champions, così come in campionato. Per dire: un anno fa a questo punto le reti in Serie A erano 7, ben quattro in più (aveva poi chiuso a 14). E c’è una certa differenza anche nell’impiego: 12 gare su 20 giocate per intero dodici mesi fa, soltanto una in questo campionato. La svolta è quindi arrivata in Champions. Netta: nella scorsa edizione sette presenze e bocca asciutta, quest’anno cinque partite e tre firme. Ballottaggio Ora che la gamba sembra aver davvero fatto il pieno di benzina, è il momento di premere sull’acceleratore anche in campionato. Per tornare su medie-gol più consone ai suoi standard. Allegri non ha ancora deciso se domani a Cesena lo impiegherà dall’inizio. Binho è in ballottaggio con El Shaarawy per il posto accanto a Maxi Lopez. L’esperienza del brasiliano ritrovato contro la freschezza di un teenager in cerca di altra passerella. Il tecnico rossonero si porterà il dubbio sino alla fine, ma una base certa ce l’ha: Robinho ha inserito la freccia per svoltare. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL CASO CONTRO IL PAOK, IN EUROPA LEAGUE, I TIFOSI FRIULANI ERANO POCO PIU’ DI QUELLI ARRIVATI DALLA GRECIA

Furia Pozzo: «A Udine finisce come a Trieste» «Che delusione, qui niente crea entusiasmo» E Isla: «Il patron a giugno mi cede» FRANCESCO VELLUZZI

Non è stato lo scialbo pareggio interno col Paok Salonicco in Europa League a far perdere le staffe al patron dell’Udinese Gianpaolo Pozzo, ma la sproporzione tra i tifosi. Rumorosi e tantissimi quelli del Paok che, tra crisi e chilometri, si sono sobbarcati un

viaggio pazzesco. Quasi silenziosi e, soprattutto, pochi i friulani, sopraffatti dai cori dei greci. Gli 11.641 paganti di giovedì non sono pochi e regalano un buon incasso (un particolare va aggiunto: allo store le sciarpe sono finite), peccato che poco meno della metà siano arrivati da Salonicco dove giovedì prossimo saranno 28 mila e assatanati. Rabbia Tutto questo ha fatto in-

furiare il patron: «Ci vorrà un po’ di tempo perché mi riprenda da quello che ho visto. Non posso più fare a meno di minimizzare quanto sta accadendo da tempo: la mancanza di una cornice di pubblico decente e

di interesse verso una squadra e una società che stanno cercando di attrezzarsi per consolidare quanto di buono realizzato. Nemmeno la partecipazione alla Champions ha saputo creare entusiasmo e attaccamento verso una squadra che, continuando in questa maniera, corre il serio rischio di andare incontro allo stesso declino di Trieste. In questi anni abbiamo visto una società gloriosa, che negli Anni 50 era agli stessi livelli dell’Udinese attuale e che è stata aiutata dagli amministratori locali a costruire un impianto bellissimo come il "Rocco", cadere sempre più in basso. La realtà è che, venendo meno la passione dei tifosi, so-

ilPremio

Il Samba de Ouro a Thiago Silva Ieri a Milanello Thiago Silva ha ricevuto il Samba de Ouro 2011, trofeo ideato dal sito Sambafoot che premia ogni anno il miglior calciatore brasiliano a livello internazionale sulla base dei voti dei lettori BUZZI

no venute anche a mancare le condizioni per lo sviluppo delle ambizioni del club. E temo che a Udine possa ripetersi la stessa situazione». Parole forti che mettono in guardia i tifosi (molti giovedì hanno preferito la diretta di Italia 1 che, in una serata forte di Sanremo, è stata seguita da 1.831 mila spettatori) dalle operazioni future. Se l’Udinese cederà alcuni dei suoi gioielli non potranno prendersela più di tanto. Isla Intanto uno, il centrocampista cileno Mauricio Isla, operato al ginocchio mercoledì a Roma, si è già portato avanti: «Ho parlato con Pozzo e ha deciso di lasciarmi partire a giugno». E a chi gli parlava di un futuro, come erede di Pizarro, ha risposto: «Magari. Certo che mi piacerebbe, ma ora penso solo a recuperare il prima possibile». Forse è meglio.

Giampaolo Pozzo, 70 anni, è proprietario dell’Udinese dal 1986 ANSA

© RIPRODUZIONE RISERVATA


SABATO 18 FEBBRAIO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

15

SERIE A

Non c’è Ibra nel Milan? Allegri deve farsi in 5

TERRENI ARTIFICIALI IL MILAN DI SCENA A CESENA

El Shaarawy carico, Maxi Lopez in ascesa, Robinho avanza a fasi alterne, Pato riparte, Inzaghi outsider: tutti sulla corda Allenamento sul sintetico di Milanello: è come quello di Cesena BUZZI

MAXI LOPEZ

El Shaarawy e Maxi Lopez, entrambi in gol a Udine

HJL

CONDIZIONE FISICA Lavori in corso. A Catania non giocava tantissimo e in più è rimasto chiuso in hotel per una settimana. Sta migliorando, ma servirà ancora un po’ di tempo

LIVERANI

CONDIZIONE MENTALE Ottimale. La doppia perla di Udine (gol più assist) lo ha inserito alla grande nel mondo rossonero. Sa che non sta facendo rimpiangere Tevez: stato d’animo a mille I NUMERI DELLA STAGIONE Sedici partite col Catania e 4 col Milan, per un impiego complessivo di 1.096 minuti. Fra Coppa Italia e campionato ha segnato 5 gol: 4 in rossazzurro e 1 in rossonero DAL NOSTRO INVIATO

MARCO PASOTTO MILANELLO (Varese)

La seconda senza Ibra. Dopo l’impresa di Udine la sua assenza fa meno paura. Ma ripensando all’Arsenal è sempre molto difficile immaginare a un Milan davvero «libero» dallo svedese. Le note liete comunque non mancano. A parte Cassano, Allegri ora può contare sull’intero pacchetto avanzato. Cinque punte che, per svariati motivi, hanno grandissimi stimoli per mettersi in evidenza. D’altronde non potrebbe essere diversamente. Con 45 gol il Milan ha l’attacco principe del torneo e ora sta iniziando a buttarla dentro anche chi fin qui aveva perso l’abitudine. Per Allegri iniziano paradossalmente anche i primi problemi di abbondanza. Per dire: domani a Cesena accanto a lui in panca andranno Pato e uno fra El Shaarawy e Robinho. Si fa fatica a doverli definire riservisti. Eppure una panchina lussuosa è una delle condizioni base per poter ambire allo scudetto. Soprattutto in attacco, dove il Milan storicamente non si fa mai mancare nulla. Ecco il borsino delle punte rossonere. © RIPRODUZIONE RISERVATA

EL SHAARAWY

HJL

PATO

CONDIZIONE FISICA Ottimale. Il Faraone viene impiegato con più regolarità solo da un mese e quindi è fresco. A ciò va ovviamente aggiunta l’esuberanza fisica dei suoi 19 anni

CONDIZIONE FISICA In fase di miglioramento. L’ennesimo infortunio muscolare lo ha tenuto fuori un mese e non può essere al top. Però in allenamento Allegri lo ha visto molto bene

CONDIZIONE MENTALE Al top. Ora Stephan sta iniziando a sentire davvero la fiducia di Allegri e della dirigenza. In più sta segnando con un’ottima media. Non potrebbe chiedere di meglio

CONDIZIONE MENTALE Discreta. Il brasiliano deve fare i conti con i ripetuti stop, che di certo qualche scoria nella testa la lasciano. Ritrovare il gol subito sarebbe la medicina più adatta

I NUMERI DELLA STAGIONE Quindici presenze (12 in campionato e 3 in Coppa Italia) per un totale di 714 minuti in campo. Quattro le reti: 2 in campionato e 2 in Coppa Italia

INZAGHI

S Stephan El Shaarawy, 19 anni, è arrivato dal Genoa in estate: nella stagione scorsa era in B con il Padova

HJL

I NUMERI DELLA STAGIONE Sedici presenze per 812 minuti complessivi in campo, Supercoppa compresa. Ha realizzato 4 reti: 2 in Champions, 1 in campionato e 1 in Coppa Italia

ROBINHO

CONDIZIONE FISICA Incerta. Pippo dà come sempre il massimo negli allenamenti, ma il lungo stop ha lasciato strascichi e Allegri non lo ritiene pronto. Per il tecnico è l’ultima scelta

CONDIZIONE FISICA Media. Ma solo perché ha giocato molto bene con l’Arsenal. Prima di mercoledì le cose andavano molto peggio. Ora pare aver ritrovato passo e gamba: la strada è giusta

CONDIZIONE MENTALE La grande voglia di tornare protagonista si scontra con i fatti, che il più delle volte lo escludono dalle convocazioni. Difficile mantenere sempre gli stimoli giusti

CONDIZIONE MENTALE Samba e sorrisi. Prima doppietta in Champions col Milan, finalmente la porta inquadrata con l’approccio giusto. Potrebbe essere stata la svolta della sua stagione

I NUMERI DELLA STAGIONE Cinque presenze, di cui 4 in campionato e 1 in Coppa Italia. I minuti in campo sono stati 89, di cui solo mezzora in campionato. Non è riuscito a segnare

S Filippo Inzaghi, 38 anni, è all’undicesima stagione in rossonero, dove arrivò nell’estate 2001 dalla Juve

I NUMERI DELLA STAGIONE Le presenze sono 27, per un impiego totale di 1.612 minuti. Ha trovato la via del gol 7 volte, di cui 3 in campionato, 3 in Champions e 1 in Coppa Italia

Spunta la soluzione ai guai di San Siro: «L’erba rinforzata»

Misto naturale S e sintetico: sarà Maxi Lopez, 27 anni, è l’ultimo fatto a Siena. Ma arrivo in casa Milan: il 27 per Milano gennaio scorso è stato ufficializzato ancora tutto tace il prestito dal Catania

HJL

S Alexandre Pato, 22 anni, è al quinto anno in rossonero: fu acquistato nel 2007 e poi utilizzato dal gennaio 2008

HJL

DAL NOSTRO INVIATO

MILANELLO (Varese)

Il battesimo, a Novara, era andato benone. Eppure ad Allegri i campi sintetici non piacciono. Ora alle porte c’è la trasferta di Cesena e il terreno del Manuzzi non è in erba naturale. Così negli ultimi due giorni i rossoneri si sono allenati sul campo sintetico posato a dicembre a Milanello. Un terreno praticamente uguale a quello di Cesena, anche perché sono realizzati entrambi dalla Limonta Sport, azienda del Bergamasco. Ieri è stato illustrato meglio un prodotto che nel futuro — in tempi di grandi polemiche sulle condizioni di alcuni campi, San Siro su tutti — potrebbe avere grande sviluppo. Mezzo milione per Cesena Quella

PROSSIMO AVVERSARIO

Iaquinta: «Cesena non aver paura»

S Robinho, 27 anni, arrivò nell’estate 2010 dal City dopo aver giocato la seconda parte di stagione nel Santos

CESENA A Iaquinta sono bastati i primi, pazzi 90 minuti a Roma per capire il Cesena: «Per salvarsi servono determinazione e cattiveria. Con la Lazio la paura ha preso il sopravvento sul coraggio. Perché la paura scompaia bisogna stare uniti». Poi uno sguardo al Milan: «È fortissimo e ora sta bene. Mercoledì abbiamo guardato tutti insieme il 4 0 all’Arsenal. Ma io non vedo l’ora di sfidarlo». Alessandro Burioli

di Milanello, e quella di Cesena, è erba con «ritorno di memoria»: dopo il passaggio di un giocatore o del pallone torna in posizione verticale. Il terriccio (tecnicamente «intaso») è naturale al 100% (fra le componenti ci sono anche sughero e fibra di cocco) ed è seminabile. Da qui un’ulteriore novità: volendo il campo è trasformabile da artificiale in semi-naturale. Così come sarà il Franchi di Siena. «I lavori — spiegano dalla Limonta — inizieranno il 7 maggio, dopo l’ultima gara casalinga dei bianconeri. Tra l’altro la Fifa riconosce e ha omologato questi campi come completamente naturali». Tempistiche di installazione: circa 45 giorni, tutto compreso. Altre situazioni in divenire? Dialogo iniziato a proposito di Marassi e del Bentegodi. I costi: 500 mila euro per un campo artificiale (più 15 mila di manutenzione annua) come il Manuzzi di Cesena, 750 mila per quello semi-naturale (tecnicamente definito come «erba naturale rinforzata»). Pista estera E per il Meazza?

«Per ora nessun contatto — spiega il presidente Paolo Limonta, la cui azienda ha già prodotto il campo del Cska Mosca e quelli di allenamento dell’Ajax, oltre ad aver riscosso l’interesse del Qatar in vista del Mondiale 2022 —. Ma noi crediamo che l’"erba naturale rinforzata" potrebbe essere la soluzione ideale ai problemi di San Siro». Da non sottovalutare i costi, visto che una rizollatura del Meazza costa circa 200 mila euro e se ne fanno quattro all’anno. Controindicazioni pratiche? Ieri a Milanello i portieri si lamentavano perché il terriccio alzato dalla palla finisce negli occhi. Ma con l’utilizzo del campo nel tempo il problema dovrebbe risolversi. m.pas. © RIPRODUZIONE RISERVATA

BIANCOCELESTI SQUADRA DECIMATA TRA SQUALIFICHE E INFORTUNI

Emergenza Lazio: Reja è senza difesa Ma dopo quattro mesi si rivede Mauri A Palermo con una retroguardia solo di riserve se Dias non ce la fa. Torna il centrocampista DAL NOSTRO INVIATO

STEFANO CIERI FORMELLO (Roma)

La Lazio è senza difesa. Perché c’è poco da obiettare alle critiche rivolte alla società dopo il tonfo in Europa League (senza ricambi non si possono

affrontare bene due competizioni), ma ancor di più perché Reja si ritrova senza tre quarti del suo reparto arretrato per la sfida di domani sera a Palermo. Emergenza totale Già. L’emer-

genza che non accenna ad abbandonare la squadra biancoceleste si è ora concentrata sul reparto arretrato. Una «mattanza» che priverà il tecnico di almeno quattro difensori per il match di Palermo. Due (Diakite e Konko) sono squalificati, altri due (Biava e Radu) sono infortunati. C’è poi Dias che sta benino, ma non gioca da venti

giorni: il tecnico è intenzionato a «rischiarlo», anche perché l’alternativa è presentarsi al Barbera con una retroguardia composta esclusivamente da riserve (Scaloni, Zauri, Stankevicius e Garrido). Un’ipotesi da brividi perché finora la Lazio ha sempre faticato (e subito gol) ogni volta che sono mancati un paio di difensori titolari. Se mancassero tutti e quattro sarebbe il dramma. Il colmo è che il tecnico farà fatica a pescare anche qualche giovane della Primavera da mandare in panchina. Perché l’unico baby difensore affidabile (Crescenzi) è anche lui infortunato. Rompicapo Reja Dal centrocam-

Stefano Mauri, 32 anni, non gioca dal derby del 16 ottobre INSIDEFOTO

po in su, peraltro, non è che le cose vadano meglio. Reja ha infatti gli uomini contati sia in mezzo sia in attacco. Sta pro-

vando a recuperare Lulic (che, volendo, potrebbe essere utile pure per la difesa), ma l’impresa pare proibitiva. E così per l’ennesima volta dovrà riproporre gli stessi uomini. Mauri e Alfaro C’è però anche

uno squarcio di sereno a Formello. Riguarda i recuperi di Mauri e Alfaro. Entrambi dovrebbero essere convocati per Palermo. Il primo manca da quattro mesi a causa dello strappo alla coscia destra. In settimana ha rinnovato il contratto fino al 2014 e da qualche giorno si allena col gruppo. Dovrebbe andare in panchina. Stesso discorso per Alfaro. L’uruguaiano, arrivato nel mercato invernale, si è fatto male prima ancora di debuttare. Ma ora è pronto. © RIPRODUZIONE RISERVATA


LA GAZZETTA DELLO SPORT

16

SABATO 18 FEBBRAIO 2012

SERIE A LA GUIDA

24

a

La Classifica RETI

SQUADRE

PT

MILAN

47 23 14 5 4 45 20

JUVENTUS

46 22 12 10 0 33 13

LAZIO

42 23 12 6 5 37 24

UDINESE

41 23 12 5 6 34 22

G V N P F S

NAPOLI

37 24 9 10 5 41 24

INTER

36 24 11 3 10 34 33

ROMA

35 23 10 5 8 36 27

PALERMO

31 23 9 4 10 33 34

CAGLIARI

30 23 7 9 7 22 24

GENOA

30 23 9 3 11 31 43

FIORENTINA

28 22 7

7 8 23 22

PARMA

28 22 7

7 8 27 34

CATANIA

27 21 6 9 6 27 29

ATALANTA * 27 23 8 9 6 26 27 CHIEVO

27 23 7 6 10 19 30

BOLOGNA

25 22 6 7 9 21 26

SIENA

23 22 5 8 9 22 22

LECCE

18 23 4 6 13 22 38

CESENA

16 22 4 4 14 15 34

NOVARA

16 23 3 7 13 20 42

■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS ■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE La classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti; 2) a parità di partite giocate, la differenza reti; 3) numero di gol segnati. *Atalanta ha sei punti di penalizzazione

MARCATORI 17 RETI: Di Natale (3) (Udinese) 15 RETI: Ibrahimovic (6) (Milan), Cavani (2) (Napoli) 12 RETI: Denis (3) (Atalanta); Jovetic (4) (Fiorentina); Palacio (2) (Genoa); Milito (3) (Inter); Klose (Lazio); 10 RETI: Miccoli (1) (Palermo); Calaiò (4) (Siena) 9 RETI: Matri (Juventus); Giovinco (3) (Parma) 8 RETI: Di Vaio (1) (Bologna) 7 RETI: Mutu (2) (Cesena); Hernanes (3) (Lazio); Nocerino (Milan); Osvaldo (Roma); Lodi (5) (Catania); 6 RETI: Marchisio (Juventus); Di Michele (2) (Lecce); Hamsik (Napoli); M. Rigoni (3) (Novara) 5 RETI: Moralez (Atalanta); Bergessio (Catania); Jankovic (Genoa); Pazzini (Inter); Pepe (Juventus); Rocchi (Lazio); Lavezzi, Pandev (Napoli); Borini (Roma); Destro (Siena); Borini (Roma)

PROSSIMO TURNO Sabato 25 febbraio GENOA-PARMA (ore 18) MILAN-JUVENTUS (ore 20.45) Domenica 26 febbraio ore 15 ATALANTA-ROMA CAGLIARI-LECCE CATANIA-NOVARA CHIEVO-CESENA SIENA-PALERMO BOLOGNA-UDINESE (ore 20.45) LAZIO-FIORENTINA (ore 20.45) NAPOLI-INTER (ore 20.45) RECUPERI Martedì 21 febbraio ore 18.30 BOLOGNA-FIORENTINA (21a gio.) Mercoledì 22 febbraio ore 18.30 SIENA-CATANIA (21a gio.) Mercoledì 7 marzo ore 18.30 CESENA-CATANIA (22a gio.) BOLOGNA-JUVENTUS (23a gio.) PARMA-FIORENTINA (23a gio.)

LECCE (3-5-2) SIENA (4-4-2)

CESENA (3-5-2) MILAN (4-3-1-2)

GENOA (4-4-2) CHIEVO (4-3-1-2)

OGGI ore 20.45 ANDATA 1-1

DOMANI ore 12.30 ANDATA 0-3

DOMANI ore 15 ANDATA 0-1

DOMANI ore 15 ANDATA 1-2

1 BUFFON

30 ODDO

15 19 3 BARZAGLI BONUCCI CHIELLINI

GIORNATA

PARTITE

JUVENTUS (3-5-2) CATANIA (4-3-3)

(1-3) (0-2) (1-3) (2-0) (3-3) (0-0) (0-2) (0-2) (2-1) (3-0)

(0-2) (0-0) (0-1) (1-1) (0-3)

24 21 8 7 GIACCHERINI PIRLO MARCHISIO 11 DE CEGLIE PEPE 23 14 BORRIELLO VUCINIC 17 28 18 BARRIENTOS BERGESSIO GOMEZ 4 ALMIRON

10 LODI

13 IZCO

3 6 11 12 MARCHESE SPOLLI LEGROTTAGLIE MOTTA 1 KOSICKY

27 JULIO SERGIO 80 13 CARROZZIERI MIGLIONICO

GIACOMAZZI OBODO 7 18 26 8 28 BRIVIO CUADRADO BLASI

23 BRIENZA

17 DI MICHELE

24 MURIEL

11 CALAIÒ

22 DESTRO

7 14 8 GIORGI GAZZI VERGASSOLA

3 13 19 DEL GROSSO ROSSETTINI TERZI 25 PEGOLO

2 VITIELLO

1 ANTONIOLI 16 28 2 COMOTTO BENALOUANE RODRIGUEZ PAROLO 33 77 SANTANA 14 CECCARELLI 7 COLUCCI 18 PUDIL 9 10 IAQUINTA MUTU

1 FREY 7 5 13 27 ROSSI GRANQVIST KALADZE CONSTANT 81 88 4 SCULLI BIONDINI VELOSO

11 JANKOVIC

Gazzetta.it Gazza

Tvf

8 9 PALACIO ZE EDUARDO

21 70 ROBINHO 27 MAXI LOPEZ BOATENG

31 23 PELLISSIER PALOSCHI 77 THEREAU

22 23 28 NOCERINO AMBROSINI EMANUELSON 13 77 33 20 ANTONINI THIAGO SILVA NESTA ABATE

56 16 6 HETEMAJ RIGONI BRADLEY 3 93 15 20 DRAMÉ ACERBI ANDREOLLI SARDO

32 ABBIATI

54 SORRENTINO

PANCHINA 30 Storari, 26 Lichtsteiner, 4 Caceres, 20 Padoin, 28 Estigarribia, 18 Quagliarella, 32 Matri. ALLENATORE Conte. BALLOTTAGGI Borriello-Matri 60-40%; De Ceglie-Caceres 60-40%. SQUALIFICATI Vidal (1). DIFFIDATI Pepe, Lichtsteiner, Giaccherini. INDISPONIBILI Marrone (15 giorni).

PANCHINA 7 Benassi, 5 Esposito, 3 Di Matteo, 82 Delvecchio, 91 Bertolacci, 10 Bojinov, 11 Seferovic. ALL. Cosmi. BALLOTTAGGI Julio Sergio-Benassi 60-40%; Muriel-Bojinov 55-45%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Obodo, Corvia, Esposito, Tomovic. INDISPONIBILI Falcone (15 giorni), Grossmuller (4 giorni), Ofere (4 giorni), Tomovic (4 giorni).

PANCHINA 88 Ravaglia, 6 Lauro, 13 Rossi, 5 Guana, 15 Martinho, 55 Martinez, 17 Malonga. ALLENATORE Arrigoni. BALLOTTAGGI Comotto-Rossi 80-20%, Benalouane-Lauro 80-20%, Pudil-Martinho 80-20%, Colucci-Guana 90-10%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Guana, Parolo, Rodriguez e Von Bergen. INDISPONIBILI Djokovic (10 giorni), Moras (15 gg), Von Bergen (35 gg).

PANCHINA 22 Lupatelli, 3 Roger Carvalho, 31 Sampirisi, 36 Meucci, 25 Belluschi, 10 Birsa, 19 Jorquera. ALL. Marino. BALLOTTAGGI Ze Eduardo-Belluschi 60-40%, Kaladze-Roger Carvalho 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Sculli, Biondini, Granqvist. INDISPONIBILI Moretti (5 giorni), Bovo (5 gg), Antonelli (30 gg), Gilardino (20 gg), Kucka (5 gg), Mesto (3 gg.).

PANCHINA 20 Carrizo, 14 Bellusci, 27 Biagianti, 8 Seymour, 19 Ricchiuti, 22 Ebagua, 32 Catellani. ALL. Montella. BALLOTTAGGI Gomez-Catellani 60-40% Lodi-Biagianti 60-40%, Kosicky-Carrizo 70-30%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Lodi e Potenza. INDISPONIBILI Capuano, Suazo (da definire), Campagnolo (10 giorni), Potenza (stagione finita), Texeira (non in sede).

PANCHINA 12 Farelli, 26 Pesoli, 80 Contini, 17 Grossi, 10 D'Agostino, 83 Reginaldo, 18 Gonzalez. ALLENATORE Sannino. BALLOTTAGGI Vergassola-D'Agostino 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Calaiò, Rossi, Destro, Brienza, Del Grosso. INDISPONIBILI Brkic (7 giorni), Bogdani (7 giorni).

PANCHINA 1 Amelia, 25 Bonera, 15 Mesbah, 4 Van Bommel, 14 Muntari, 92 El Shaarawy, 7 Pato. ALL. Allegri. BALLOTT. Antonini-Mesbah 70-30%, Robinho-El Shaarawy 60-40%. SQUAL. Ibrahimovic (2). DIFF. Antonini, Aquilani, Bonera, Mesbah, Seedorf. INDISP. Cassano e Gattuso (da valut.), Strasser (40 gg.), Merkel (35 gg.), Seedorf (30 gg.), Yepes (15 gg.), Flamini (10 gg.), Mexes (5 gg.).

PANCHINA 17 Puggioni, 21 Frey, 12 Cesar, 10 Luciano, 25 Vacek, 8 Cruzado, 9 Moscardelli. ALL. Di Carlo. BALLOTTAGGI Paloschi-Moscardelli 55-45%, Andreolli-Cesar 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Mandelli, Thereau, Pellissier, Luciano, Sammarco, Dainelli, Dramé, Bradley, Sardo. INDISPONIBILI Sammarco (5 giorni), Morero (5 gg), Dainelli (5 gg).

NOVARA (5-3-2) ATALANTA (4-4-1-1)

ROMA (4-3-1-2) PARMA (3-5-2)

PALERMO (4-3-1-2) LAZIO (4-2-3-1)

UDINESE (3-5-1-1) CAGLIARI (4-3-1-2)

Taccuino

DOMANI ore 15 ANDATA 1-2

DOMANI ore 15 ANDATA 1-0

DOMANI ore 20.45 ANDATA 0-0

DOMANI ore 20.45 ANDATA 0-0

CAGLIARI

1 UJKANI 4 30 28 LISUZZO CENTURIONI GARCIA

77 RINAUDO

7 JENSEN

22 PESCE

27 JEDA

10 RIGONI

3 GEMITI

29 CARACCIOLO

24 STEKELENBURG 87 4 5 11 ROSI JUAN HEINZE TADDEI 19 16 15 DE ROSSI PJANIC GAGO 10 TOTTI 8 9 LAMELA

OSVALDO

31 PISANO

1 VIVIANO SILVESTRE 3 2

BALZARETTI 42

MANTOVANI 77 7 14 MIGLIACCIO DONATI BARRETO 16 ZAHAVI 11 10 MICCOLI

1 HANDANOVIC 17 5 11 BENATIA DANILO DOMIZZI ASAMOAH 27 8 FERNANDES 4 6 PAZIENZA 20 ARMERO BASTA 25 TORJE 83

89 MARILUNGO 11 44 21 7 MORALEZ CAZZOLA CIGARINI SCHELOTTO

80 23 4 VALIANI 24 MODESTO 15 MARIGA MUSACCI MORRONE

2 13 3 77 PELUSO LUCCHINI STENDARDO RAIMONDI 47 CONSIGLI

6 19 5 LUCARELLI FERRARIO ZACCARDO 83 MIRANTE

HERNANDEZ 25 KLOSE 8 15 87 CANDREVA HERNANES GONZALEZ 11 24 MATUZALEM LEDESMA 33 14 3 78 GARRIDO DIAS STANKEVICIUS ZAURI 22 MARCHETTI

PANCHINA 31 Fontana, 12 Paci, 24 Paci, 32 Coubronne, 21 Mazzarani, 9 Rubino, 25 Mascara. ALLENATORE Mondonico. BALLOTTAGGI Jeda–Mascara 55-45%. SQUALIFICATI Radovanovic (1), Morganella (1), Porcari (1). DIFFIDATI Marianini. INDISPONIBILI Ludi (30 giorni), Marianini (4 giorni), Morimoto (da valutare), Dellafiore (10 giorni).

PANCHINA 1 Lobont, 3 José Angel, 77 Cassetti, 30 Simplicio, 23 Greco, 14 Bojan, 31 Borini. ALLENATORE Luis Enrique. BALLOTTAGGI Juan-Cassetti 70-30%, Osvaldo-Borini 55-45%, Lamela-Borini 60-40%. SQUALIFICATI Kjaer (1). DIFFIDATI Cassetti, Gago, Juan, Totti. INDISPONIBILI Burdisso (90 giorni).

PANCHINA 33 Tzorvas, 6 Munoz, 20 Acquah, 14 Bertolo, 17 Vazquez, 16 Zahavi, 11 Hernandez. ALLENATORE Mutti. BALLOTTAGGI Zahavi-Ilicic 60-40%, Hernandez-Budan 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Hernandez, Pisano, Bertolo, Silvestre. INDISPONIBILI Bacinovic (25 giorni).

PANCHINA 12 Padelli, 16 Coda, 32 Ferronetti, 26 Pasquale, 18 Battocchio, 23 Abdi, 31 Fabbrini. ALLENATORE Guidolin. BALLOTTAGGI Asamoah-Pasquale 60-40%, Torje-Abdi 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Isla. INDISPONIBILI Di Natale (10 giorni), Barreto (15 giorni), Isla (stagione finita), Badu (60 giorni), Pinzi (da valutare).

PANCHINA 78 Frezzolini, 6 Bellini, 33 Brighi, 18 Carrozza, 79 Ferreira Pinto, 10 Bonaventura, 28 Gabbiadini. ALLENATORE Colantuono. BALLOTTAGGI Cazzola-Brighi 55-45%. SQUALIFICATI Doni (febbraio 2015), Manfredini (1). DIFFIDATI Capelli, Consigli, Denis, Marilungo, Moralez, Peluso. INDISPONIBILI Capelli (maggio 2012), Carmona (2 settimane).

PANCHINA 1 Pavarini, 33 Santacroce, 2 Jonathan, 18 Gobbi, 7 Biabiany, 22 Palladino, 21 Okaka. ALL. Donadoni. BALLOTTAGGI Mirante-Pavarini 55-45%, Modesto-Gobbi 55-45%, Valiani-Jonathan 55-45%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Morrone, Valiani. INDISPONIBILI Paletta (acciacco muscolare, da verificare).

PANCHINA 1 Bizzarri, 5 Scaloni, 41 Zampa, 19 Lulic, 6 Mauri, 30 Alfaro, 18 Kozak. ALLENATORE Reja. BALLOTTAGGI Zauri-Scaloni 70-30 %, Candreva-Lulic 80-20 %. SQUALIFICATI Diakite (1), Konko (1). DIFFIDATI Dias, Hernanes, Matuzalem, Radu. INDISPONIBILI Biava (10 giorni), Brocchi (10 giorni), Cana (15 giorni), Radu (5 giorni), Rocchi (15 giorni).

PANCHINA 25 Avramov, 24 Perico, 2 Gozzi, 3 Ariaudo, 15 Bovi, 32 Ceppelini, 9 Larrivey. ALLENATORE Ballardini. BALLOTTAGGI Ibarbo-Larrivey 60–40%; Ekdal–Ariaudo 70-30%; Pisano–Perico 70-30%. SQUALIFICATI Conti (1). DIFFIDATI Agostini. INDISPONIBILI Cossu (7 giorni), El Kabir (10 giorni), Rui Sampaio (10 giorni), Eriksson (30 giorni).

19 DENIS

10 11 GIOVINCO FLOCCARI

FLORO FLORES 23 51 19 IBARBO PINILLA THIAGO RIBEIRO 4 20 26 NAINGGOLAN EKDAL DESSENA 21 31 13 14 AGOSTINI ASTORI CANINI PISANO 1 AGAZZI

Edinson Cavani, 25 anni

HIGHLIGHT DELLA A MERCATO DEL MILAN E TUTTA LA SERIE B Da non perdere le sintesi di Inter-Bologna e Fiorentina-Napoli, la cronaca in tempo reale della giornata di B e i gol della Liga spagnola. In più Calciomarket, con le strategie future del Milan, tra Tevez e Van Persie

Stadio Sant’Elia pronti i rimborsi ASSEMINI (m.f.) Dopo l’inagibili tà firmata dalla Commissione di vigilan za, i fedelissimi rossoblù ricevono dal Cagliari fino a 236,84 euro per la tesse ra nei Distinti e fino a 105,60 euro per la curva Sud. Il risarcimento parte dalla ga ra con la Fiorentina del 22 gennaio.

PRIMAVERA

Oggi 3 recuperi Oggi, ore 14.30, tre recuperi. Gir. B: Padova AlbinoLeffe (Appiani). Gir. C: Bari Nocerina (Matarrese), Cata nia Gubbio (Mascalucia).

DONNE

Derby romano (f.sal.) Oggi (14.30) si gioca la 15a giornata: Chiasiellis Bardolino, Co mo Riviera, Firenze Brescia, Milan Ve nezia, Mozzanica Tavagnacco, Ro ma Lazio, Torres Torino.

CALCIO A 5

L’Asti a Pescara (g.l.g.) Programma 18a giornata. Bisceglie Kaos (ore 18); Augusta Lupa rense (18); Lazio Venezia (18); Ponzio Pescara Asti (18.30); Montesilvano Pu tignano (20.30). Marca Fiderma (doma ni, 18). Ieri sera Rieti Fiumicino 4 2.

QUI GENOA DOMANI C’E’ L’OSTACOLO CHIEVO. IL TECNICO NELLE SFIDE IN CASA CON UDINESE, NAPOLI E LAZIO HA VINTO SEMPRE 3-2

Jankovic-Palacio e la magia di Fort Ferraris Marino si affida al duo che ha segnato 7 dei 9 gol nelle ultime tre vittorie di fila interne ALESSIO DA RONCH GENOVA

«Welcome to the legend». La scritta, fino ad un anno fa posta proprio sopra l’ingresso degli spogliatoi, non c’è più, ma la leggenda del Ferraris, quantomeno quando si colora di rossoblù, è più viva che mai. Pasquale Marino ha dispu-

tato nello stadio genovese tre partite, le ha vinte tutte e sempre con lo stesso risultato: 3 a 2. Tutte contro avversarie di grido: Udinese, Napoli e Lazio, tutte in emergenza, come lo sarà quella di domani contro il Chievo, con la difesa rattoppata e l’attacco dei prodigi dimezzato dall’assenza di Gilardino. Duo devastante Lì, cullato dal caldo abbraccio dei suoi tifosi, il Genoa non tradisce, anzi entusiasma, grazie anche alla vena di una coppia di giocatori, arrivati al massimo della condizione contemporaneamente, seppur per vie totalmente diverse. L’assenza di Gilardino rischia di pesare, perché era sta-

to l’elemento equilibratore della squadra, ma il duo Jankovic-Palacio ci sarà. Forte, deciso e decisivo. L’ala serba e l’attaccante argentino hanno messo a segno 7 dei nove gol realizzati in questa bella serie casalinga positiva, insieme hanno ideato e messo a segno anche la perla più incredibile, contro la Lazio: angolo di Bosko, calciato forte a mezza altezza sul primo palo, e colpo di tacco del Trenza a beffare il povero Marchetti. Jankovic, tra l’altro, è stato protagonista pure della rete di Granqvist, contro l’Udinese, costringendo Handanovic ad una respinta corta fatale con una punizione potente di destro.

Bosko Jankovic, 28 anni LIVERANI

Rodrigo Palacio, 30 anni ANSA

La Trivela Nonostante gli impegni ripetuti Marino non rinuncerà a loro: il timido argentino e l’estroverso serbo. Il tecnico dovrà decidere chi affiancare a Palacio in avanti, forse regalando una chance a Ze Eduardo, oppure se affidarsi allo schema 4-2-3-1. Jankovic sarà il guastatore, l’uomo che parte dalle corsie laterali e inventa pericoli. Rodrigo, l’uomo del dribbling corto, micidiale, sa creare gol inattesi, Bosko, la cui potenza è stata esaltata da un lavoro specifico fatto durante le vacanze estive, ha scatto e tiro devastanti. Lui, però, non ha ancora esibito una delle sue armi migliori: la Trivela, il cross effettuato con il piede sbagliato, colpendo di esterno. Ma per quello, sicuramente, avrà già un appuntamento fissato al Ferraris. © RIPRODUZIONE RISERVATA


SABATO 18 FEBBRAIO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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La rinascita del Novara

Ujkani ha chiuso la porta come faceva in B GIUSEPPE MADDALUNO NOVARA

Cagliari

Da uomo mascherato a «saracinesca», la nuova metamorfosi di Samir Ujkani (Photoviews) è legata a filo doppio con quella del Novara di Mondonico che, in poco più di due settimane, è riuscito a trasmettere alla squadra il suo credo. 192’ più recupero senza subire gol, Ujkani festeggia un traguardo (due partite di fila imbattuto) che mancava dai tempi della B, dalla doppia finale col Padova. «Uscire dal campo senza subire gol ha un sapore speciale, anche se a San Siro non è stato

affatto facile, a tratti sembrava un bombardamento. Ho visto i miei compagni fare la guerra su ogni pallone e mi sono esaltato tra i pali. Vederli lottare così mi ha dato sicurezza». Una parata in pieno recupero su Pazzini a salvare il risultato e tre punti fondamentali per la sua squadra, eppure Samir non ha dubbi: «L'intervento decisivo per quanto mi riguarda è stato quello nei primi minuti su Sneijder. Avessimo subito un gol, tutta la nostra partita ne

sarebbe stata inficiata». Non è retorica, lo dimostrano i fatti: da inizio campionato, ogni qual volta il Novara ha segnato per primo, poi è andato a punti. Fatti che, ancora una volta, premiano la linea di Mondonico: vincere 1-0 è più facile che vincere 4-3. Sorride Samir, che nel futuro prossimo punta a un nuovo primato: chiudesse imbattuto contro l'Atalanta, sarebbe la terza di fila. Nemmeno nella scorsa stagione trionfale in serie B gli è riuscito. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Chievo Totti contro il Parma E segna sempre lui L’artista Thereau DAL NOSTRO INVIATO

FRANCESCO VELLUZZI MILANO

Un brano di Pezzali e Pisano è risorto «Sono rinato con "Il mio secondo tempo" dopo oltre 2 anni di guai» Non ha mai abbandonato Cagliari e il Cagliari. Francesco Pisano è l’unico giocatore rossoblù nato, cresciuto e rimasto nel club. Perché Andrea Cossu, l’altro cagliaritano, le sue esperienze «in continente», come amano dire in Sardegna, le ha fatte. Carriera A 25 anni Pisano, ribattezzato «Bombet-

ta» da Nedo Sonetti, ha già toccato le 150 presenze in A (154 per l’esattezza). Gli manca soltanto l’emozione del gol. Ma in otto stagioni di prima squadra avrebbe potuto togliersi maggiori soddisfazioni e, forse anche la gloria dell’azzurro forte (come marcatore puro ha pochi rivali) se non fosse stato massacrato dagli infortuni. Un problema ai flessori della coscia destra, per il quale si è rivolto a tanti specialisti, lo ha fatto ammattire e gli ha fatto perdere tempo e partite, ne ha limitato le possibilità con la Nazionale Under 21, gli ha forse precluso anche il salto in una big. Due anni e mezzo a patire tra gli infortuni. Max Pezzali Anche sabato scorso col Palermo ha marcato visita a 20 minuti dal via per una lombalgia che lo ha colpito durante il riscaldamento, ma i problemi veri sembrano superati e alla grande. Ora Pisano gioca forte. E per ricaricarsi ha scelto Max Pezzali, il suo idolo e un pezzo, «Il mio secondo tempo», che sembra davvero essere il motivo della sua vita: «Ho visto Max in concerto quattro volte, due a Cagliari, una a Nuoro e una a Firenze. E gli ho anche portato la maglia del Cagliari col mio numero, il 14, e il nome Pezzali. Da quella canzone è partita la mia rinascita. La passione per i suoi brani me l’ha trasmessa un compagno delle giovanili che ora è a Savona, Simone Aresti, quello che qualche settimana fa ha segnato un gol incredibile su un rinvio». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Atalanta GUIDO MACONI BERGAMO

Cazzola e il sintetico questione di feeling Verso il debutto da titolare. Alla Juve Stabia ci giocava sempre Per superare le insidie del «Silvio Piola» di Novara, dove l’anno scorso è caduta 2-0, l’Atalanta potrebbe affidarsi a uno specialista del sintetico. Riccardo Cazzola è un esperto in materia visto che arriva dalla Juve Stabia e al «Menti» di Castellamare c’è un sintetico di quinta generazione. Per lui domani sarà come giocare su un terreno amico. Titolare «Grazie all’esperienza alla Juve Stabia so-

no abituato a giocare sul sintetico e per me potrebbe essere un piccolo vantaggio, ma sapremo adattarci tutti nel migliore dei modi». Colantuono potrebbe per la prima volta lanciarlo dall’inizio, un po’ per la necessità di dare il cambio a Brighi che sarebbe alla quarta partita in due settimane dopo quasi quattro mesi ai box, un po’ perché il mediano veronese nelle due precedenti uscite, pur giocando solo degli spezzoni di gara, ha dimostrato di non temere la serie A. Cazzola aspetta e intanto tiene il profilo basso. «Non vivo con l’ansia dell’esordio da titolare. Se a Novara toccherà a me cercherò di farmi trovare pronto». © RIPRODUZIONE RISERVATA

FABIANA DELLA VALLE VERONA

La Roma smarrita a Siena si affida al capitano Quindici reti agli emiliani, sue vittime preferite Roma ALESSANDRO CATAPANO ROMA

Dice Stefano Okaka, centravanti romanista appena parcheggiato al Parma: «Totti è un campione che nella sua carriera è rimasto un po’ bambino». Pur in un italiano zoppicante, vorrebbe essere un complimento. E infatti, «sempre umile e riservato — aggiunge l’attaccante cresciuto a Trigoria,- da anni dicono sia finito, ma lui potrà giocare finché vuole», Avercene di bambini come Totti: un Peter Pan dell’area di rigore, ha 35 anni suonati ma la Roma continua a dipendere dalle sue lune. Se gira bene a lui, pure la squadra va al massimo. Altrimenti, l’andamento è lento. Con buona pace delle alchimie di Luis Enrique. Rapporto speciale Totti contro il Parma è quello che ci vuole alla Roma per riemergere dal baratro toccato a Siena (peggio di così alla 23a giornata solo nel 2003). Lo dicono i numeri: è la squadra cui ha realizzato più gol in A, 15 (più uno in Coppa Italia), la stessa che ha segnato alcune tappe fondamentali della sua carriera. La più importante: 17 giugno 2001, il capitano apre le marcature, 3-1 agli emiliani, 3˚ scudetto romanista, il primo (e unico, fin qui) per Totti. Un’altra indimenticabile: 19 dicembre 2004, sempre all’Olimpico, nel 5-1 rifilato al Parma il numero dieci con una doppietta scavalca Roberto Pruz-

Siena ALESSANDRO LORENZINI SIENA

Brienza-Sannino coppia inscindibile L’ex reggino non segna più, ma per il tecnico è insostituibile Franco Brienza, ovvero l’insostituibile. Ventuno presenze su ventidue partire, 1880 minuti in campo, secondo solo a Vitiello (1974 minuti in 21 gare) nel Siena di Giuseppe Sannino. A quasi 33 anni (li compirà il 19 marzo), la sua è una rinascita, anche tattica. Zero gol, altro ruolo Neppure un gol quest’anno, ma un infaticabile lavoro per la squadra, soprattutto come esterno di centrocampo. Dove si sacrifica, corre, ripiega, ma riesce anche ad attaccare e dare fantasia alla manovra offensiva. Già lo scorso anno, in B, Antonio Conte lo impostò come esterno sinistro nel famoso 4-2-4. Si diceva che Brien-

zo in cima alla classifica dei goleador romanisti (107 contro 106). Ma nel rapporto tra Totti e il Parma ci sono altri gesti da ricordare: il primo cucchiaio servito a Buffon nel 1998, una punizione sotto la neve, al Tardini, nel 2004, oltretutto nel giorno in cui i russi si ritirarono dalla trattativa per l’acquisto della Roma, e un altro pallonetto, questo a Mirante, il 1˚ maggio 2010, buono a tenere vivo il sogno scudetto (poi svanito). E infine a Parma Totti ha realizzato l’unica doppietta con la Nazionale, alla Bielorussia, il 13 ottobre 2004.

I suoi tatuaggi per il figlio Solal

Il volto e poi la schiena tatuata di Cyril Thereau, 28 anni, secondo anno al Chievo

Ma che razza di Roma è? Ce n’è abbastanza, in

effetti, per pensare che Totti domani riprenda la rincorsa a Meazza e Altafini (216 gol in A contro i suoi 211) e la Roma riprenda a volare, o almeno a mostrare la sua identità. È una partita che può dare o togliere molto ai giallorossi: una vittoria li rilancerebbe a caccia dell’Europa e gli darebbe la carica giusta per guardare all’Atalanta e, dietro l’angolo, al derby del 4 marzo. Viceversa, un altro passo falso li farebbe sprofondare nella mediocrità, realizzando l’incubo tanto temuto da Walter Sabatini: «Trasformare questa stagione in un anno di transizione, senza ambizioni né obiettivi». Totti non ha ancora capito che razza di creatura è questa Roma ispanoamericana: se una bambina con problemi di crescita o una ragazza di cui innamorarsi. Da domani, spera, avrà le idee più chiare. © RIPRODUZIONE RISERVATA

FOTOPRESS

«Ne ho 8, pronti altri 2, con la sua data di nascita in numeri romani» La cresta è il suo marchio di fabbrica e i tatuaggi sulla pelle sono un vezzo estetico ma anche un modo di esprimere la propria personalità. Cyril Thereau ha due enormi ali d’angelo sulla schiena che evocano il desiderio di libertà, però non ha intenzione di spiccare il volo. Anzi, l’attaccante francese al Chievo ha trovato finalmente la stabilità: un nuovo ruolo, quello di trequartista, che lo ha trasformato da riserva a punto fermo nel tridente di Di Carlo. Dalla Champions al Chievo Thereau ha una passio-

I SUOI BERSAGLI

GDS

za non potesse trovare spazio nel «dogmatico» 4-4-2 di Sannino in A, lui che era nato e cresciuto come trequartista. Invece si è confermato una colonna portante del Siena: Sannino lo ha spostato anche attaccante o trequartista quando ha usato la difesa a tre, lo stima, ha avuto parole di elogio ed anche di sorpresa: «Mi chiedo come mai non abbia fatto una carriera di più alto livello», ha detto a più riprese l’allenatore bianconero. Brienza (foto Ansa) si è messo umilmente al servizio della squadra. «Il gol in effetti mi manca un po’, ma preferisco essere utile ai compagni, sinceramente non pensavo neppure io di poter giocare così in questo ruolo. Sannino? La stima reciproca è cresciuta in questi mesi, non ci conoscevamo prima. Ho sempre avuto un ottimo rapporto con gli allenatori, ma con lui più del solito: forse perché viene dalle categorie inferiori e conosce bene la cultura del lavoro». Sulla mancata carriera nelle «grandi» Brienza fa «spallucce»: «Il calcio è cambiato. Prima quando uscivi dalle giovanili ti mandavano in C1 se eri bravo, adesso puoi andare in B o addirittura restare in A per maturare». Intanto domani, all'ora di pranzo a Lecce, Brienza ci sarà: esterno, trequartista, seconda punta, non importa. E chissà che non arrivi il primo gol. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ne per i tatuaggi e alcuni li disegna proprio lui: «Ne ho 8, nei prossimi 3-4 mesi ne farò altri 2: una frase e la data di nascita di mio figlio in numeri romani». Solal ha 4 anni e la stessa cresta di papà. Vive in Belgio, però quel visetto furbo stampato sul braccio sinistro aiuta Cyril a sentire meno il peso della lontananza. Solal è mancino, per ora il pallone è un gioco divertente da condividere con il papà, ma forse un giorno anche per lui diventerà un lavoro. Thereau è cresciuto nel sud della Francia, e probabilmente se non avesse fatto il calciatore avrebbe fatto il lavoro di suo padre («Ha un’impresa idraulica, avrei seguito le sue orme»). Ammira Totti, tifa Marsiglia («Spero di riuscire a essere a San Siro nel ritorno degli ottavi con l’Inter»), ha giocato in Francia, Belgio e Romania («Con Anderlecht e Steaua Bucarest ho fatto la Champions e l’Europa League») e non vive solo per il gol: «Mi trovo molto bene dietro alle punte, così posso toccare più palloni ed esprimere le mie qualità. A me piace puntare la porta da lontano e non ho l’ossessione di segnare a tutti i costi. Anzi, mi danno più soddisfazione un assist e una bella giocata. Non sono mai stato un giocatore da venti gol a stagione». A lezione d’italiano Quest’anno finora ne ha segna-

ti 5 (4 in campionato e 1 in Coppa Italia) ma potevano essere di più: «Devo diventare più concreto, sbaglio ancora troppo davanti alla porta. Però sono molto contento dei miei progressi: quando arrivai al Chievo il mio procuratore mi disse che dovevo avere pazienza, perché per gli stranieri non è facile abituarsi al calcio italiano. Aveva ragione: la scorsa stagione capivo poco la lingua, così ne ho parlato con la società e insieme abbiamo deciso che dovevo prendere lezioni due volte a settimana. A Verona si vive e si mangia bene: finora ho cambiato spesso, ma qui potrei mettere radici». Chissà che il Chievo non diventi il soggetto di un nuovo tatuaggio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

SABATO 18 FEBBRAIO 2012

LA POLEMICA DOPO L’INTERVISTA DEL PRESIDENTE DEL CONI

Spaccatura tra i club Netta divisione in Lega: da Beretta ai soldi tv L’attacco di Petrucci è arrivato a segno, ma la poltrona del presidente è solo l’antipasto: la battaglia è sui diritti tv 2012-15 MARCO IARIA MILANO

LA SITUAZIONE TRE «CORRENTI» SI CONFRONTANO

Mentre la Federazione è pronta ad attivarsi e a raccogliere il monito di Petrucci, come potete leggere nella pagina a fianco, in Lega la miccia è rimasta corta. Sarà perché il capo del Coni già in passato aveva messo nel mirino Beretta e tutta la Serie A, sarà perché qualsiasi tentativo di moral suasion teso a propiziare un’innovazione del sistema si scontra con la cruda realtà: la Lega gestisce un miliardo di ricavi tv all’anno, per questo i club si guardano in cagnesco e litigano su tutto. Le società «riformiste» hanno salutato con favore l’intervista di Petrucci alla Gazzetta. Ma sono le prime a rendersi conto che la strada è in salita.

COSI’ PETRUCCI

S codice etico «Non è possibile che Lega A faccia partecipare persone che incorrono nei divieti del codice etico recentemente varato»

L’OPPOSITORE CELLINO (CAGLIARI)

«Il commissario è l’ultima carta Svolta interna» «Via Beretta e la Lega di A può risollevarsi da sola. Va ridata forza al Consiglio»

S sulle scommesse «Stanno cercando di mettere in discussione la responsabilità oggettiva: non si toglie è il caposaldo dell’ordinamento sportivo»

S GDS

Vorrei ma non posso Roma, Na-

poli, Udinese, ultimamente Fiorentina, ma anche Milan e Juventus, si battono perché si discuti, prioritariamente, di una nuova governance, restituendo potere al consiglio ed evitando i continui, estenuanti e spesso infruttuosi passaggi in assemblea. In vista della riunione-chiave del 2 marzo, chiesta dagli 8 club «ribelli» per la formalizzazione delle dimissioni di Beretta e le elezioni di un sostituto, le diplomazie sono al lavoro per condurre il dibattito verso la struttura della Lega stessa. Ma restano ancora una minoranza. Siccome, però, la vera posta in gioco non è la poltrona di Beretta ma i soldi delle tv, ecco che l’assemblea del 2 non sarà altro che un gustoso antipasto di ciò che vedremo presto in onda dalle parti di via Rosellini: una battaglia, ancor più feroce della precedente, sulla spartizione dei proventi del triennio 2012-15. Perché se allora si era finiti in tribunale semplicemente perché non ci si metteva d’accordo su come calcola-

d

Zamparini incalza il numero 1 della Lega, funzionario Unicredit: «Tolto il fido al Palermo» re i bacini d’utenza (il 25% della torta), immaginatevi cosa potrà succedere quando, nei prossimi mesi, bisognerà trovare un accordo sull’intero sistema di ripartizione. Sì perché la Legge Melandri assegna adesso ampia autonomia alla Lega sul peso da dare a tutte le voci (quindi anche alla quota da dividere in parti uguali e a quella legata ai risultati). Schieramenti Proprio per questo l’alleanza tra Juventus e Milan, nonostante le beghe arbitrali, resta saldissima. Entrambi i club si opporranno alla destituzione di Beretta soprattutto perché temono che cedendo adesso alle medio-piccole (a parte l’Inter, le firmatarie della lettera sono

Palermo, Cagliari, Bologna, Cesena, Siena, Novara e Lecce) finiranno col dare partita vinta su ciò che conta di più: i quattrini. Il ragionamento di Agnelli e Galliani è il seguente: prima si parla della spartizione del 2012-15, poi si elegge un nuovo presidente. La domanda, a questo punto, è: perché tra le big non c’è l’Inter? Le motivazioni di Moratti sono diverse. Non a caso, in una delle ultime assemblee Claudio Lotito ha tentato di aggredire l’a.d. nerazzurro Paolillo: è dovuto intervenire Galliani per dividerli. Proprio il patron della Lazio, lunedì, ha ricevuto una lettera dalla Federcalcio (inviata per conoscenza a Beretta) con cui è stato informato che, alla luce delle nuove norme del Coni, è immediatamente sospeso dalla carica di consigliere federale, oltre che da quella di dirigente di club: se il 2 marzo andrà in assemblea, scoppierà l’incidente istituzionale. Toto-presidente Beretta, dal

canto suo, non rassegnerà le dimissioni se non ci sarà una maggioranza (leggi 14 voti) a chiederglielo. E questa il 2 marzo difficilmente ci sarà. I ribelli sono 8 e possono arrivare a 10, massimo 12 voti. L’alternativa Cardinaletti non pare raccogliere grandi consensi. Ieri il presidente della Lega è stato tirato dentro una polemica per il suo incarico in UniCredit. Il Palermo si è lamentato del fatto che la banca gli abbia tolto un fido di 2,5 milioni: «Risulta strano per una banca fortemente interessata ad un’altra squadra di A. Tanto strano anche in virtù del fatto che Beretta, di cui abbiamo chiesto le dimissioni, è un alto funzionario di UniCredit». Replica stizzita della banca: «I fidi vengono erogati da alti dirigenti che seguono le aziende. Beretta è una persona perbene che nulla ha a che fare con attività che vengono gestite direttamente da uffici preposti. Il suo nome è stato tirato in ballo in modo opportuno».

sulla Lega A «Abete governa un mondo fatto di 15.000 società e 4 leghe, ma solo quella di A non rispetta le regole. Questa ingovernabilità deve finire»

Massimo Cellino, 55, presidente del Cagliari dal ’92 FORTE CARLO LAUDISA twitter@carlolaudisa MILANO

L’affondo di Gianni Petrucci va addirittura oltre il pasdaran Massimo Cellino, il contestatore per eccellenza di Maurizio Beretta. Come prende, allora il presidente del Cagliari, nonché consigliere federale, l’auspicio del timoniere del Coni di commissariare la Lega? «Io la prendo come una provocazione per indurre la Lega di Serie A a una svolta, a questo punto necessaria». Quindi è favorevole all’ipotesi di Abete commissario ad acta?

«Io ho stima per Giancarlo Abete. Ricordo di aver collaborato con lui la scorsa estate per provare a evitare lo sciopero dei calciatori. Quindi non ho remore verso la persona, ha l’equilibrio per recitare bene anche questa parte». Allora è d’accordo?

«In Lega si gioca una partita importante. Se Beretta non avverte l’esigenza di dimettersi è un suo problema, ma credo che la prossima assemblea finalmente lo indurrà a prendere atto della volontà dei club. Anche se non avrà 14 voti contro. Ricordi il suo conflitto d’interessi». Ma se ciò non accade?

«Allora saremmo costretti a prendere atto degli ammonimenti di Petrucci. Ma spero proprio di no. Il calcio non può stare sotto schiaffo. Anche il mandato di Petrucci è in scadenza. Non può essere lui a darci la linea, rendiamocene conto. Usciamo da soli da quest’imbarazzo». Lei vede Cardinaletti al posto di Beretta?

«Mi può star bene. Ma non faccio questione di nomi. Occorre ridare importanza al consiglio di Lega e mettere mano alle riforme».

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IL CASO

Dirigente e bookmaker: ora il Barletta rischia grosso Deferiti Tatò junior (socio di un sito di scommesse), il papà presidente e il club di Lega Pro FRANCESCO CENITI MAURIZIO GALDI

Non arriva nessuna comunicazione ufficiale dalla Federcalcio, ma sul sito del Barletta appare la notizia del giorno: il Procuratore federale Palazzi ha deferito il vicepresidente Pa-

ride Walter Tatò, suo padre Roberto (è il presidente) e la società per responsabilità diretta (e questo è l’aspetto più pesante) per violazione dell’articolo 6 del codice di giustizia sportiva. Quello delle scommesse. I fatti Paride Tatò è socio della Gambling Partners srl che gestisce il sito di scommesse on line Bettiamo.com (con regolare concessione dei Monopoli), ma lui risulta tesserato e non può «effettuare o accettare scommesse, direttamente o per interposta persona... che abbiano ad oggetto i risultati relativi ad incontri ufficiali organizzati nell’ambito della Fifa,

della Uefa e della Figc». Per questo lui rischia almeno due anni di inibizione, stessa sorte anche per il padre, ma in questa caso (come non mai) «le colpe dei figli ricadono sui padri». Il Barletta, infatti, potrebbe pagare un conto salatissimo: dalla penalizzazione alla retrocessione all’ultimo posto. In aiuto al Barletta non arriva nessun precedente. Del resto gestire siti di scommesse non è illegale in Italia e lo stesso sito del figlio del presidente è regolarmente controllato e autorizzato dai Monopoli. Ma le regole sono chiare: un tesserato non può avere nulla a che fare con le scommesse.

te che ha qualche analogie è quello dell’arbitro Claudio Gavillucci, ma la sua posizione era diversa. Lavorando in un’agenzia di scommesse (Stanleybet), segnalò la cosa all’Aia che non ravvisò nessun conflitto d’interessi. Lo scorso gennaio, però, le cose cambiano e Gavillucci alla fine sceglie di continuare a fare il direttore di gara, lasciando il posto fisso proprio il primo giugno, giorno in cui arrivano i primi arresti dell’inchiesta Last Bet condotta da Cremona. Ma si tratta solo di una coincidenza.

chiarazioni di Luca Toni (la sua presenza in un albergo di Milano frequentato in contemporanea anche dagli Zingari è definita in un verbale della polizia di «assoluto interesse investigativo») tramite l’avvocato Gian Pietro Bianchi, che smentisce categoricamente ogni coinvolgimento in fatti che abbiamo rilievo nell’inchiesta sul calcioscommesse. Il giocatore «non accetta che la propria immagine e reputazione possano essere lesi mediante l’accostamento a vicende a cui è del tutto estraneo e si riserva tutelare le proprie ragioni in ogni sede».

Toni Da registrare, infine, le di-

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L’arbitro di B L’unico preceden-

Roberto Tatò, 58 anni, patron del Barletta: è stato deferito CALVARESI


SABATO 18 FEBBRAIO 2012

di MASSIMO LOPES PEGNA

l commissioner della Nba David Stern riconoA scono tutti un impareggiabile fiuto per gli affari: in quasi trent’anni da numero uno ha fatto prosperare la sua creatura fino a raggiungere un fatturato di 4.1 miliardi di dollari. Per questo, quando l’altro ieri ha dichiarato che Jeremy Lin (foto Epa), il nuovo fenomeno nazionalpopolare di cui si è innamorato anche Barack Obama, non avrebbe partecipato alla partita delle «Rising Stars» (matricole e giocatori del secondo anno) durante l’All Star Game, molti devono aver pensato che avesse perso la testa. Una giornata di dibattiti su tv e radio sono stati la miglior

ilCommento

Bologna, tutte formazioni dei bassifondi del campionato italiano, come può pensare di sopravvivere a un ottavo di Champions? Che incubo. Bisogna sforzarsi, andare oltre le apparenze, rovistare nella memoria a caccia di un precedente che porti conforto. Il primo che ci viene in mente rimanda alla stagione 1987-88. L’Atalanta - stessi colori dell’Inter, il nero e l’azzurro - giocava in Serie B, eppure arrivò alla semifinale di Coppa delle Coppe, dove venne eliminata dai belgi del Malines/ Mechelen. Sospiro di sollievo. Se una squadra di B si spinse tanto in là nell’Europa di una volta, l’Inter di oggi può ragionevolmente credere di vincere la Champions. Aspettate a chiamare l’ambulanza: sapete chi era l’allenatore di quell’Atalanta? Emiliano Mondonico, che sei giorni fa ha sbancato casa Inter col Novara. Dai, facciamo

Deschamps, tecnico del Marsiglia: aspetta l’Inter IPP

finta di credere che sia un segno degli astri, un incoraggiante testacoda della storia. Scendiamo sulla terra, ché è meglio. Aggrappiamoci alla normalità dell’Olympique Marsiglia, avversario dell’Inter mercoledì nell’andata in Francia. Sono sesti in Ligue 1 - stasera giocano col Valenciennes - e se si scorrono i nomi dei giocatori in rosa, fenomeni non se ne trovano. Casomai un problema può essere rappresentato dal fatto che li allena una nostra vecchia conoscenza: Didier Deschamps ha giocato nella Juve, l’ha allenata nella stagione della Serie B e l’ha riportata in Serie A. Ahia, qui scatta un brutto ricorso storico: nella primavera del 2007 Deschamps e la Juve si lasciarono in malo modo. E ricordate chi sostituì Didì a Torino? Claudio Ranieri. Ammesso che mercoledì al Velodrome sulla panchina dell’Inter sieda ancora Ranieri, se fossimo in Deschamps sentiremmo l’odore del sangue, della possibilità di togliersi uno sfizio. L’ultimo appiglio è una legge universale dello sport: quando tutto sembra perduto, quando meno te lo aspetti, quando nessuno scommetterebbe un calzino bucato sulle tue possibilità, i cocci per magia ridiventano una cosa sola e prende forma l’impresa. Siamo ai confini della cabala, lo sappiamo. Siamo al solito ritornello dei grandi numeri che un giorno o l’altro devono interrompersi: ne hanno già perse troppe, non possono beccare un’altra batosta. E che cavolo, avranno pure uno straccio di reazione, un rigurgito di orgoglio. Purtroppo per gli interisti è vero anche il contrario: se qualcosa può andar male, lo farà (legge di Murphy); una volta toccato il fondo, si può sempre iniziare a scavare (battuta di incerta paternità). Come se ne esce? E chi lo sa. L’Inter è pazza per definizione e dai pazzi puoi aspettarti di tutto, che piglino tre gol in casa dal Bologna e che vincano in Champions a Marsiglia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

loSpunto

re anni fa, negli ottavi di Champions, il sorT teggio aveva proposto una tripla sfida italo-inglese. Com’era andata? Malissimo. L’Arsenal aveva buttato fuori la Roma, il Chelsea aveva eliminato la Juve e il Manchester United aveva fatto altrettanto con l’Inter (allora di Mou e Ibra). Incombeva un senso di impotenza: l’anno prima Inter e Milan avevano sbattuto il muso contro Liverpool e Arsenal, e nei quarti il Manchester United s’era inghiottito la Roma. Non c’era via di scampo. Gli squadroni inglesi sembravano decisamente avanti, nel tempo e negli spazi: sul piano della tecnica individuale, del gioco di squadra, su quello atletico, della forza mentale e della duttilità. Erano avanti. Adesso quella superiorità è sbriciolata. Un po’ per merito delle nostre squadre; molto perché le inglesi sono calate. E’ un passaggio delicato. Una generazione d’oro è arrivata al capolinea, usurata dai troppi impegni e sconfitta dagli anni. Giggs, Scholes, Lampard, Terry, Gerrard, Henry vengono ancora issati sui pennoni ma l’impatto è ovviamente diverso. Il City di Mancini rappresenta il nuovo movimento che cresce, eppure è stato eliminato — più o meno indirettamente — dal Napoli, nella prima fase Champions, e questo dà una certa idea degli attuali rapporti di forza. La mannaia che il Milan ha calato a San Siro sul malconcio Arsenal di Wenger, potrebbe essere il preludio di un en plein. Per

ora resiste solo il Chelsea, che è il peggiore della gestione Abramovich: dipende molto dal Napoli. Siamo nelle mani di Cavani e Lavezzi, vedremo la prossima settimana. Naturalmente è un caso: i club di casa nostra possono cancellare gli inglesi dalla Champions proprio mentre l’Inghilterra tronca il rapporto con Capello, unico citì italiano della sua storia. Siamo pari? Non scherziamo. C’è sempre qualcosa da imparare, dal Made in England. Lo United e il City, per dire. Retrocessi in Europa League, anziché snobbare l’impegno e mandare in campo le seconde linee, sono andati a vincere in casa di Ajax e Porto giocandosela come se in palio ci fosse ancora la Champions. La stessa lucida e ostinata motivazione si è vista a Roma, nell’Atletico Madrid di Diego Simeone (foto LaPresse), che ha surclassato la Lazio con una facilità imbarazzante. All’Udinese mancavano giocatori importanti, ma non ce l’ha fatta a bucare la porta del Paok, che balla fra il quarto e il terzo posto del campionato greco, mica della Liga. Al di là delle partite dell’altra sera, non si capisce se le nostre squadre quando giocano in Europa League, ci sono o ci fanno. A parte il ranking, che affossa tutti, c’è un’altra questione. Sarà una coppa svalutata, rispetto alla vecchia Uefa, ma Mourinho, Benitez e Villas Boas hanno preso il volo sollevando questo trofeo. Possibile che nessun tecnico di casa nostra abbia voglia di imitarli? © RIPRODUZIONE RISERVATA

menti più noiosi nel weekend delle Stelle. Insomma, per tenere alti interesse e rating, era necessario cambiare. Lin è spuntato dal nulla due settimane fa: da perfetto signor nessuno ha fatto numeri da Kobe Bryant, ideale interprete del sogno americano. Sbarrargli la strada che lo avrebbe portato a Disneyworld sarebbe stato un autogol clamoroso. Portarlo solo in qualità di assistente alle schiacciate come avevano pensato, ancora peggio. Il Paese che ha inventato il marketing avrebbe fatto fatica a spiegarlo ai suoi studenti di masters superspecializzati. Ma sapersi adeguare al gusto del pubblico è uno dei punti di forza dello sport Usa. Fatto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Palazzo di Vetro

di ROBERTO PELUCCHI

f Zamparini sfiducia Beretta e UniCredit toglie al Palermo un fido di due milioni e mezzo di euro. Potrebbe essere un caso, ma se non lo fosse la storia sarebbe istruttiva. Dimostrerebbe che il potere tollera un solo fido, quello che fa «bau bau».

di RUGGIERO PALOMBO

«Riforme subito» Abete, sì a Petrucci ma il tempo è poco Alla fine sarà il Coni a metterci mano, come ha fatto con la giustizia sportiva

laVignetta di STEFANO FROSINI

Giancarlo Abete (a sinistra) e Gianni Petrucci IMAGE SPORT

TwitTwit

IL CINGUETTIO DEL GIORNO

STEFANO MANCINELLI Cestista dell’EA7 Milano

Il Bolo che vince a San Siro TANTA ROBA (dal 2000 al 2009 Mancinelli è stato un pilastro della Fortituto Bologna) @mancio6

NELLA LUNGA RIVINCITA SUGLI INGLESI C’E’ IL BUCO NERO DELL’EUROPA LEAGUE di ALESSANDRO DE CALÒ

medicina per fargli recuperare la ragione. Così, giovedì sera, è arrivato l’annuncio: la Nba aggiungeva al pool dei giocatori già selezionati anche Lin (e Norris Cole dei Miami Heat per pareggiare il numero). Poi Shaquille O’Neal e Charles Barkley, nelle veci di allenatori, hanno fatto le scelte in diretta tv, come fossero in un playground fra amici. Shaq gli ha preferito Blake Griffin e Barkley Kyrie Irving, così Lin è stato preso per terzo. Anche questa è una formula nuova, perché la partita del venerdì «Rookie contro Sophomore» (che ora si scontreranno a ranghi misti, altra novità) era uno degli appunta-

laPuntura

LA CHAMPIONS DIVENTA UN INCUBO PERÒ L’INTER È «PAZZA». E ALLORA... mercoledì sera l’Inter giocherà in ChamE pions League. Una squadra che le ha buscate dal Lecce, che ha perso in casa contro Novara e

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NBA, LIN NEL PICCOLO ALL STAR GAME LA «VOLONTÀ POPOLARE» HA VINTO

ilFenomeno

di SEBASTIANO VERNAZZA

LA GAZZETTA DELLO SPORT

IVAN BASSO CICLISTA, 2 VOLTE RE DEL GIRO

Eccomi con l'uomo che fin da bambino sognavo di imitare... Il grande Francesco Moser... @ivanbasso

AMAR’E STOUDEMIRE Cestista dei New York Knicks

Questo aiuta sempre a cominciare la giornata nel modo giusto @Amareisreal

Sono d’accordo con Petruc« ci. Avanti al più presto con le riforme, a cominciare da quelle che riguardano tutte le governance». Non dice di più Giancarlo Abete, all’indomani dell’intervista che il presidente del Coni ha rilasciato alla Gazzetta dello Sport. Nella quale, chiuso con amarezza il capitolo Roma 2020, l’attenzione è tutta spostata sul calcio da cambiare e in particolare sulla situazione della Lega di serie A diventata secondo Petrucci, per svariati motivi, «insopportabile». Non dice di più, Abete, ma ha colto benissimo il sottile e significativo cambiamento di indirizzo. Petrucci smette di sparare su Beretta e Lotito, lo stava facendo dall’autunno scorso, e invita il presidente della Federcalcio a darsi da fare. Invito piuttosto esplicito a ricambiare una solidarietà e una vicinanza che dal luglio 2010, subito dopo il tonfo azzurro del Mondiale, Petrucci non gli ha mai fatto venire meno. Abete incassa il garbato richiamo e rilancia. La dichiarazione ufficiale è assai laconica eppure piena di contenuti: il riferimento a «tutte le governance» riguarda Lega di A, con quel Regolamento ipergarantista che tiene tutto in stallo, ma anche Federazione, coi suoi famigerati diritti di veto cui è stata sottratta solo l’elezione del presidente federale. C’è molto lavoro da fare, o almeno da tentare di fare. Per arrivare nei tempi giusti a consegnare il risultato, o il non risultato, all’attenzione del Coni. Non riuscire a eleggere un nuovo presidente di Lega di A nemmeno dopo la scadenza del mandato di Beretta (30 giugno) o non riuscire attraverso l’infinito e fin qui inutile tavolo delle riforme (è aperto da luglio 2010) a riscrivere il peso in

Consiglio federale delle Leghe, ora che sono diventate quattro, equivarrebbe a rimettersi a un nuovo e definitivo intervento dall’alto. Un po’ come è avvenuto recentemente per codice etico, giustizia sportiva e incompetenze in ordine sparso. Sulle altre questioni: Abete è scandalizzato quanto Petrucci della sottovalutazione che la Lega di A, al contrario di B e Pro, mostra di avere del caso scommesse, destinato a riservare qualche brutta sorpresa a più di un club. Quanto alla mutualità sui diritti tv e al Coni «ignorato», Abete al di là della forma vede la sostanza di un bicchiere mezzo pieno, l’accordo tra Leghe fino al 30 giugno c’è e a vedersela con quanto dovuto al Coni in un modo o nell’altro ci penserà lui. Su Lotito e le sue «invasioni» da consigliere federale e presidente di club sospeso, invece, Abete ributta la palla in campo Coni. E’ il Garante del Codice di Comportamento Sportivo del Coni professor Paolo Salvatore che deve occuparsene, e segnalare il caso agli organi di giustizia della Figc, che in materia di codice etico a quanto pare non potrebbero muoversi autonomamente. Lotito, comunque, non riceverà l’invito per il Consiglio federale del 28 febbraio. Le miglior intenzioni, come sempre, animano presente e futuro di Abete. Quel che l’aspetta alla fine della stagione è però da far tremare le vene dei polsi. Scade tutto, tutto va rinnovato, cariche, accordi, contratti collettivi, mutualità, organi di giustizia e chi più ne ha più ne metta. Tutto durante o subito dopo gli Europei e il processo sulle scommesse. Auguri presidente. Ne ha davvero bisogno. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

SABATO 18 FEBBRAIO 2012

MONDO SPAGNA

Liga e Real in pugno: così Mou è riuscito a stregare Madrid

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24a GIORNATA Oggi Getafe-Espanyol Real M.-Racing Siviglia-Osasuna

Lui dribbla: «Non parlo del mio futuro. Vincere sul Barça, con 10 punti o uno» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

FILIPPO MARIA RICCI Twitter @filippomricci MADRID

Un piatto forte ci sarebbe, ma Mou lo rifiuta con sdegno. E allora non resta che dirigersi verso il Camp Nou, per tornare su un episodio di qualche settimana fa e per prendere le distanze da ciò che può succedere tra qualche tempo. Il futuro La domanda è ben formulata: «Chiudiamo la polemica: la prossima stagione allenerà il Real Madrid?». La risposta evasiva: «La polemica l’ho chiusa la settimana scorsa, quando ho detto che non parlavo del tema». Che è caldo, perché negli ultimi tempi, complice il cospicuo vantaggio (10 lunghezze) accumulato sui rivali blaugrana, il rapporto tra José Mourinho e il madridismo si è notevolmente tranquillizzato e ora una sua eventuale partenza, data per certa in diversi posti, Inghilterra in primis, comincia a far paura. «Tranquillo» Ieri Marca ha dedicato pagine 2 e 3 a tranquillizzare la folla: «Mou non se ne andrà senza la Decima», la benedetta decima Champions, ossessione di Florentino. Col quale, assicurano sul giornale madrileno, José ha parlato trasmettendogli un messaggio di tranquillità. A Perez Mou ha detto che non se ne andrà, che si sente spalleggiato dal club, a suo agio con la gran parte dei tifosi e vede la rosa determinata. Un gruppo di giocatori che secondo il portoghese possono ancora migliorare tanto, perché giovani e affamati. Marca ha rias-

sunto la cosa in 5 ragioni per cui vale la pena restare, dimenticando però una cosa fondamentale: e se il Madrid dovesse vincere la Champions? Martedì a Mosca (partenza per la Russia già domani) il Real riprenderà la sua corsa europea forte di una forma in Liga strepitosa. Sette vittorie consecutive, parziale di 25 a 8. Striscia che stasera al Bernabeu contro il Racing sembra destinata ad allungarsi, anche se la squadra di Santander da quando è andato via Hector Cuper si è trasformata e nelle ultime 6 di Liga ha perso solo una volta.

José Mourinho, 49 anni, tecnico del Real Madrid IMAGE

Domani GranadaReal Sociedad Athletic Bilbao-Malaga SportingAtletico Madrid MaiorcaVillarreal Levante-Rayo BarcellonaValencia Lunedì Saragozza-Betis

Il «Pasillo» Qui si fa

un gran parlare della possibilità che il Madrid possa arrivare al Camp Nou (quart’ultima giornata) già campione, cosa che obbligherebbe il Barça (in campo domani sera in casa col Valencia) a fare il famoso «pasillo», la guardia d’onore all’ingresso in campo: «Che stupidata – ha detto ieri serio Mou –, la gente che ora parla di queste cose è la stessa che prima quando eravamo in difficoltà ci creava problemi. A me basta vincere la Liga con un punto di vantaggio, altro che discorso chiuso». Sempre il Barça: ieri si è tornati a parlare del famoso, e fotografato, episodio del ritorno di Copa del Rey, quando Mou aspettò l’arbitro appoggiato alla sua macchina: «Ma quale danno d’immagine. In quell’occasione considerando quanto era successo in campo sono stato molto educato e tranquillo con Teixeira Vitienes. Sono orgoglioso del mio comportamento». Puro Mou.

Classifica (prime pos.) R. Madrid 58; Barcellona 48; Valencia 40; Levante e Espanyol 32; Atletico, Malaga e Osasuna 31; Athletic 30; Rayo 28; R. Sociedad e Getafe 27.

IL CASO LA FIDANZATA NUDA COPERTA DAL GIOCATORE

Khedira: foto osè Tunisia in rivolta Un quotidiano pubblica l’immagine, tre giornalisti davanti al giudice Di certo, Sami Khedira non se l’aspettava. Le foto erano belle, lui e la sua fidanzata Lena Gercke radiosi, la rivista diffusa e apprezzata, pubblico soddisfatto. Poi, inattesa, è arrivata la svolta politica. E un contorto ma innegabile collegamento tra una copertina del GQ tedesco e la Rivoluzione del Gelsomino tunisina. Lo scandalo Le foto della rivista

sono state pubblicate nel Paese del padre di Sami (la mamma è tedesca e lui è nato a Stoccarda) e non sono passate inosservate. Ma se in Italia il dibattito sulla farfallina di Belen si surriscalda solo in termini edonistici, in Tunisia quel braccio di Sami a coprire il petto desnudo di Lena ha provocato altre reazioni. Il quotidiano Attounissia ha pubblicato le foto, e tre dei suoi redattori sono finiti davanti al giudice, e da li in custodia cautelare, con l’accusa di attentato alla morale pubblica. Per loro s’ipotizzano pene dai sei mesi ai cinque anni e una multa salatissima, anche se il fermo ha causato un certo scalpore, e ha di fatto trasformato l’apparizione della foto in caso politico. Le elezioni Per comprenderlo bisogna fare un passo indietro, e allargare la visuale dal quasi scontato rapporto calciatore-velina, per noi, (Lena è una modella) con annessi e connessi in ambito gossip, alla complessa situazione istituzionale dei Paesi nordafricani, scossi da oltre un anno da rivoluzioni più o meno violente. Nell’ottobre scorso, nove mesi dopo la fuga del presidente della Repubblica Ben Ali, in carica dal novembre 1987 al 14 gennaio del 2011, data del suo precipi-

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Sami Khedira e la compagna Lena

toso passaggio in Arabia Saudita (l’Italia, tra gli altri Paesi, gli aveva negato qualsivoglia appoggio logistico) si sono svolte le elezioni. Che hanno portato al potere il partito Al-Nahda, composta da centristi, conservatori e islamisti che hanno sofferto durante la rivoluzione (diversi membri del partito furono arrestati) ma che non sono granché disposti a venire a patti con la parte del Paese che chiede una maggiore apertura in tema di costumi. E sulla loro fermezza in materia di costumi hanno costruito il loro largo successo (41.47% dei voti, 90 seggi su 217). Questione socio-politica Ecco perché il caso-Khedira ha assunto tanta rilevanza. È una questione sociale e politica. Ieri la notizia era largamente la più letta nel sito di Attounissia, e non solo per la foto (più abbottonata) di Sami e Lena a corredo. Alcuni giornalisti si sono ritrovati di fronte al tribunale per manifestare solidarietà ai colleghi, e il sindacato di categoria ha denunciato ciò che ha definito «un abuso di potere», ricordando che «la libertà di stampa è una delle colonne della società democratica e tollerante». No, Khedira davvero non se l’aspettava. f.m.r. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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FRANCIA DOMANI IL PSG AFFRONTA LA SECONDA IN CLASSIFICA

Taccuino

Carlò-Girard: sfida di buste paga

GERMANIA

ARGENTINA

Il Borussia dall’ex Bayern a Friburgo

Il Clausura e la guerra La federcalcio insiste

Il Bayern in casa dell’ultima (Friburgo) spera che un ex faccia cadere il Borussia Dortmund. Re ne Tretschok, campione d’Europa nel 1997 con i gialloneri, debutterà sulla panchina dell’Hertha al posto dell’esonerato Skibbe, in attesa di un sostituto ufficiale (trattative con Rehhagel). Sfida tra peruviani in Amburgo Werder. Chi prevale tra Guerrero e Pizarro riceverà dal l’altro un cavallo come premio di una scommessa: entrambi sono appassionati di ippica e possiedo no diversi cavalli. 22ª GIORNATA Ieri: Hoffenheim Mainz 1 1. Oggi: Norimberga Colo nia; Kaiserslautern Borussia M.; Hertha Borussia Do.; Leverku sen Augsburg; Amburgo Werder; Friburgo Bayern. Domani: Schalke 04 Wolfsburg; Hanno ver Stoccarda. CLASSIFICA Bo russia Dortmund 46, Bayern 44, Borussia M. 43, Schalke 04 41, Werder 33, Leverkusen 31, Hanno ver 31, Wolfsburg 27, Amburgo 26, Stoccarda 26, Hoffenheim 26, Co lonia 24, Mainz 24, Norimberga 22, Hertha 20, Kaiserslautern 18, Aug sburg 18, Friburgo 17.

BUENOS AIRES La Feder calcio argentina insiste nel chiama re il campionato di Clausura in cor so «Incrociatore General Belgra no» la nave affondata nel 1982 dal le forze britanniche durante la guer ra delle Falkland Malvine. Nono stante l’avvertimento della Fifa che ha parlato di «possibili sanzioni», verosimilmente perché nel suo sta tuto si vietano «discriminazioni contro un Paese», la federcalcio ha confermato la decisione di dare al torneo la denominazione che ri corda la guerra con Londra.

L’allenatore del Montpellier guadagna 50mila euro: che divario con Ancelotti ALESSANDRO GRANDESSO PARIGI

Favoriti contro outsider. Calcio d’alto borgo, nobile e soprattutto ricco, contro quello di provincia che di milioni ne ha pochi e s’ingegna come può, ma con talento. Quella che va in scena domani sera al Parco dei Principi, tra il Paris Saint Germain dopato dai capitali del Qatar primo in classifica, e l’anonimo Montpellier gestito da un imprenditore di rifiuti, ma secondo a un punto, è anche la sfida degli opposti economici. Basta dare un’occhiata alle buste paga dei rispettivi allenatori, Carlo Ance-

lotti e René Girard. Quel seppur prezioso punto in più costa davvero caro allo sceicco: un milione e 150 mila euro. Netturbini Ovvero il differen-

ziale tra il milione e duecentomila di stipendio lordo stimato dell’italiano, secondo l’Equipe, e i «miseri» cinquantamila dell’ex c.t. dell’Under 21 francese, diseredato a suo tempo da Domenech, rilanciato da Louis Nicollin, 130 chili veraci, uno che ha fatto soldi gestendo la raccolta rifiuti in varie città e che parla senza peli sulla lingua. E che per domani prevede un bel segno due in schedina. Pretattica, ottimismo o semplice humour vista la differenza disarmante dei bilanci. Il Psg dispone di un budget di 150 milioni di euro, secondo solo al Lione. Il Montpellier fa tutto con 36 milioni, dodicesimo nella speciale classifica, senza mai andare in rosso. Nessun giocatore guadagna più di 150 mila euro al me-

se. Anzi il più pagato, il capocannoniere Olivier Giroud (16), porta a casa 85 mila euro. Quattro volte in meno della star parigina, Javier Pastore. L’ex palermitano, al rientro, ha un salario da 350 mila euro al mese. E sono ben quindici i colleghi che incassano almeno 150 mila euro di stipendio. Incluso Salvatore Sirigu che a Palermo, l’anno scorso, guadagnava 200 mila euro, ma a stagione. Eurorivali Il Marsiglia, avversa-

rio dell’Inter in Champions League mercoledì, ospita questa sera il Valenciennes. 24 GIORNATA. Oggi: Ajaccio-Brest; Caen-Evian Thonon; Digione-Nizza; Lorient-Lilla; Nancy-Tolosa; Sochaux-Auxerre; Marsiglia-Valenciennes. Domani: Bordeaux-Lione; St Etienne-Rennes; Psg-Montpellier. CLASSIFICA Psg 50; Montpellier 49; Lilla*, Lione, Rennes 39; Marsiglia* 38; St Etienne* 36; Tolosa 34; Bordeaux 33; Lorient* 27; Valenciennes 26; Brest 25; Evian*, Caen*, Nancy, Digione 23; Ajaccio 22; Nizza, Auxerre* 20; Sochaux* 19. * 1 partita in meno. A

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In alto, Carlo Ancelotti, 52 anni, tecnico del Psg; sotto, René Girard, 57, allena il Montpellier REUTERS/AFP

BRASILE

Si rivede Adriano In campo dopo 3 mesi RIO (m.can.) Dopo tre mesi senza giocare una partita ufficiale, Adriano dovrebbe scendere in campo per la prima volta oggi con tro il São Caetano per il campiona to paulista. Nel 2012, l’attaccante del Corinthians solo ha giocato 45 minuti dell’amichevole col Flamen go. Adriano si è anche sottoposto a un lavoro full time con una dieta speciale.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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MONDO INGHILTERRA

Ancora insulti razzisti: nel mirino Balotelli A Oporto sono stati presi di mira l’attaccante e Yaya Tourè Il Manchester City indignato fa reclamo ufficiale alla Uefa DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

STEFANO BOLDRINI LONDRA

FA CUP 5˚ TURNO

Oggi ChelseaBirmingham EvertonBlackpool NorwichLeicester Millwall-Bolton SunderlandArsenal Domani CrawleyStoke City StevenageTottenham LiverpoolBrighton

Alla fine, si torna sempre a quelle tre parole: «Why always me?». Perché sempre lui? Perché sempre Mario Balotelli nel caos? Torna a Oporto, in Europa League, dopo aver scontato quattro turni di squalifica in Inghilterra per lo scontro di gioco con Scott Parker, in City-Tottenham, ed è di nuovo casino. Con il Porto, secondo quanto ha denunciato lo stesso Balotelli, ci sarebbero stati insulti, «buuh» e gesti della scimmia contro Mario e contro l’ivoriano Yaya Touré. Il Porto ieri è insorto: non è vero, i nostri tifosi queste cose non le fanno, forse volevano inneggiare a Hulk, ma Yayà Touré li ha sentiti benissimo e ha spiegato: «Tutto ciò spiega perché io giochi in Inghilterra e non in altre parti. In molti Paesi i calciatori neri non sono ben accettati». Il reclamo Detto che anche il football made in England nell’ultimo mese ha riscoperto cori e gesti della scimmia – Touré forse non è ben informato, è stato impegnato con la sua nazionale in Coppa d’Africa dal 6 gennaio al primo febbraio —, la difesa del Porto è debole e ripropone il problema: la vecchia Europa, tra lo «spread» che è un incubo e la crisi economica di diversi Paesi, ha riscoperto la vecchia bestia. Il razzismo. Il Manchester City ha chiuso la serata portoghese inoltrando un reclamo all’Uefa per i cori xenofobi. Il City ha vinto 2-1 e non cerca facile scorciatoie per superare il turno di Europa League. Il club inglese ha semplicemente posto la questione: non è accettabile che si verifichino ancora episodi d’intolleranza razziale negli stadi.

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Da sinistra, Mario Balotelli, 21 anni, e Yaya Tourè, 28, durante il match di Europa League a Oporto REUTERS

L’ivoriano: «E’ per questo che mi piace la Premier, lì certe cose non succedono»

Ora l’Uefa aprirà un’inchiesta: saranno acquisite immagini e testimonianze, si leggeranno i rapporti della terna arbitrale e dei delegati, poi si prenderanno provvedimenti. Il crescendo Ma Balotelli ha la-

Il club portoghese «Un equivoco, i delegati non hanno segnalato alcuna anomalia»

sciato il Portogallo con l’animo in subbuglio: quando è stato sostituito, al 33’ del secondo tempo, i «buuh» sono diventati, come spiegava ieri la Bbc, un «crescendo». Roberto Mancini ha dichiarato di non aver sentito nulla «perché ero molto concentrato su quanto stava accadendo in campo, ma credo che Mario e Yaya Touré abbiano la forza per poter sop-

L’INGAGGIO RECORD IL CLUB DI ETO’O HA SCELTO IL NUOVO ALLENATORE

portare queste cose». Kolo Touré, fratello di Yaya, dalla panchina ha invece percepito bene cori e versi ed è rimasto «choccato», come hanno lasciato intendere i responsabili della comunicazione del City, che già nell’intervallo della gara di Oporto avevano informato i giornalisti inglesi su quanto stesse accadendo. Anche per questa ragione, la gara di ritorno, la prossima settimana, sarà seguita con particolare attenzione dagli osservatori Uefa. Cercano tutti di minimizzare il problema, ma il razzismo negli stadi europei, purtroppo, è più vivo che mai.

LE EURORIVALI COPPA D’INGHILTERRA

Crisi Villas Boas: «Nel Chelsea non tutti con me» Il tecnico allude ai giocatori: «Abramovich mi sostiene» Arsenal: rischio Sunderland DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

LONDRA

Tirato, nervoso, sbrigativo, André Villas Boas ieri ha fatto un’ammissione importante: «Non tutti i giocatori mi seguono e credono in questo progetto, ma Abramovich è con me e mi sostiene». Se l’allenatore del Chelsea è arrivato a tanto, significa che la situazione da seria sta diventando grave. E allora? Allora ci vuole l’Africa per risollevare l’animo del tecnico baby che il Chelsea ha strappato al Porto spendendo una cifra folle («non avrei mai pensato che Abramovich arrivasse a tanto», la dichiarazione del presidente Jorge Pinto da Costa) e sul conto del quale, dopo una stagione finora fallimentare, l’oligarca russo comincia ad avere in realtà più di qualche dubbio. Dalla Costa d’Avorio, ecco la voce di Didier Drogba: «Non è vero che lo spogliatoio rema contro di lui e non è corretto fare paragoni tra Villas Boas e Ancelotti. Ogni allenatore ha la sua storia. Io posso solo dire che non ho alcuna intenzione di lasciare il Chelsea. E’ casa mia e mi sento molto legato al club». Oggi il Chelsea affronterà il Birmingham nel quinto turno di quello che resta come il vero obiettivo credibile dei Blues: la Coppa d’Inghilterra. Poi ci sarà la trasferta di Champions, a Napoli, appuntamento che preoccupa non poco Villas Boas: negli ultimi giorni la squadra di Mazzarri è stata studiata ed analizzata più volte. Ieri sera, un emissario dei Blues ha seguito la gara di Firenze. Oggi Villas Boas cercherà di verificare lo stato di forma dei suoi. «Per noi è importante proseguire la corsa». Per lui senza dubbio. Arsenal Coppa d’Inghilterra di consolazione anche per l’Arsenal, che cercherà nel trofeo più amato dagli inglesi di allontanare l’incubo del poker rimediato a Milano. La squadra di Wenger si esibisce a Sunderland, in casa di un avversario che con il nuovo tecnico, O’Neill, ha guadagnato posizioni di classifica e consensi. Wenger ha alzato la voce al ritorno a Londra: Walcott e Rosicky i più bersagliati. La consapevolezza che questa potrebbe essere l’ennesima stagione da zero titoli potrebbe allontanare dai Gunners il miglior talento: il centravanti Robin Van Persie. L’attaccante olandese è stato definito «sconsolato e depresso» negli spogliatoi del Meazza. Forse in quelli stessi spogliatoi, ma con un’altra maglia, rossonera, potrebbe ritrovare stimoli ed entusiasmo.

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IL TECNICO GIRAMONDO HA ALLENATO IN SETTE CITTÀ E SEI PAESI

Hiddink batte in volata Capello E’ un sì da 10 milioni con l’Anzhi Contratto di 18 mesi per l’olandese che sarà anche vice-presidente e farà il mercato CARLO LAUDISA twitter @carlolaudisa MILANO

Era già in volo per la Turchia quando ieri all’ora di pranzo l’Anzhi ha annunciato l’ingaggio di Guus Hiddink. Il club di Makachkala ha messo sotto contratto l’olandese globe trotter «per un anno e mezzo». Ma non solo. «Oltre ad allenare la squadra, Hiddink sarà vice-presidente del club», si legge sul sito del club del Daghestan, che gli garantirà uno stipendio da 10 milioni di euro netti a stagione. E ovvia-

mente un ruolo da manager che evidentemente aveva lusingato anche Fabio Capello, suo concorrente principale in questo atteso cambio in corsa. Il tecnico di Pieris in questo duello è stato a lungo in testa, forte della sponsorizzazione di due suoi ex allievi glamour: Samuel Eto’o e Roberto Carlos. Ciò spiega le notizie contraddittorie degli ultimi 10 giorni. Subito dopo le sue dimissioni da c.t. dell’Inghilterra, infatti, Capello ha vagliato le proposte del plenipotenziario Tatchenko senza trovare un punto d’incontro. La decisione «Abbiamo discusso con l'Anzhi a lungo alla fine dello scorso anno, per questo ora ho preso subito la decisione», ha commentato Hiddink al suo arrivo in Turchia, dove sta già allenando la squadra che sta rifinendo la preparazione in vista della ripresa del campionato ai primi di marzo.

«Sono contento di ottenere tale possibilità», ha proseguito, promettendo che avrà una «attenzione speciale» per il progetto di ampio respiro di Kerimov, anche per sviluppare calcio nella repubblica del Daghestan. . I suoi giri Hiddink si è dimesso dalla panchina della nazionale turca dopo la mancata qualificazione a Euro 2012. In passato ha allenato anche la nazionale russa dopo un’esperienza anche al Chelsea. L’olandese, si sa, ha un rapporto privilegiato con Roman Abramovich. E questo stretto legame aveva portato molti media a ipotizzare a breve un suo ritorno a Londra al posto del traballante Villas Boas. Ma con questa mossa il sosia di Ancelotti esce dai riflettori del calcio che conta. In estate anche Moratti aveva pensato a lui. E la sua mossa è un addio anche all’Inter. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SABATO 18 FEBBRAIO 2012

SERIE BWIN 28a GIORNATA in discussione il tecnico è sua. A rompere il silenzio dello spogliatoio ci ha poi pensato lunedì Guardalben, il secondo portiere che non era stato convocato per la gara non giocata con il Padova, «per scelta tecnica».

Modena da incubo Finalmente si gioca C’è tensione per la sfiducia della squadra a Cuttone Dopo tre rinvii per la neve si torna in campo a Brescia Divieto Prima di arrivare al di-

PAOLO REGGIANINI MODENA

La quiete dopo la tempesta. Una settimana fa volavano piatti e bicchieri, adesso regna un silenzio assordante. Il Modena, dopo 22 giorni di pausa forzata e tre gare da recuperare, torna in campo. Lo fa a Brescia, in una trasferta già di per sé insidiosa e con un carico di tensione che nessuno sa come potrà tradursi sul campo di gioco. La protesta collettiva dei giocatori contro l’allenatore pare sedata, ma sono in molti a sostenere che potrebbe bastare una scintilla per fare esplodere la polveriera Modena.

vieto imposto dalla società a tutti i tesserati di esprimere pareri su un caso così unico e delicato, nei giorni scorsi si erano definiti in modo chiaro gli schieramenti. «C’è qualcuno che manovra contro di me aveva detto Cuttone -. Non mi sono accorto di nulla. Qui le regole le detto io e mi risulta che solo qualche giocatore si sia lamentato». Il partito dei cuttoniani a quanto pare è sostenuto solo da Roberto Casari (contrari gli altri soci), azionista di maggioranza che si è espresso dicendo che: «forse qualcuno fomenta questi ragazzi. Si tratta però solo di osservazioni». Casari non lo dice apertamente, ma la scelta di non mettere

Agatino Cuttone compie oggi 52 anni LAPRESSE

Problemi «Sono stato preso in giro dall’allenatore - ha detto ho solo parlato più degli altri nella riunione di mercoledì 8, non sono il manovratore. Con Cuttone abbiamo problemi su tutto ciò che riguarda il calcio, sia di carattere tecnico che di relazioni. Lo abbiamo fatto presente per il bene del Modena. Se hanno deciso di andare avanti così, noi ci impegneremo al massimo. Quella delegazioni ha parlato a nome di tutti, qui non ci sono casi isolati da risolvere». Guardalben per questa frasi è stato multato. In sintonia con i calciatori, il d.s. Fausto Pari, il quale non ha un gran feeling con Cuttone: «Non immaginavo - ha dichiarato - che il disagio dei giocatori così elevato. Il mio unico errore è stato non dimettermi quando a novembre è stato esonerato Bergodi. I discorsi dell’allenatore di oggi da ’ducetto’ hanno compattato lo spogliatoio, ma contro di lui». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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LE TAPPE DEL CAOS

Mercoledì 8 I giocatori manifestano agli azionisti i problemi con Cuttone Giovedì 9 La società conferma Cuttone Venerdì 10 Il tecnico dichiara: «Giocatori manovrati da qualcuno» Sabato 11 Duro confronto tra squadra e l’allenatore Lunedì 12 Guardalben attacca duramente Cuttone Martedì 13 Il d.s. Pari si dichiara dalla parte della squadra: «Non sono io il manovratore»

VARESE COL SASSUOLO

Maran teme Pea: «Ti fa giocare male» FILIPPO BRUSA VARESE

Il 2012 ha messo le ali al Varese che nel nuovo anno ha sempre vinto in trasferta, battendo Sampdoria, Crotone, Livorno e AlbinoLeffe. Oggi va a giocare sul campo del Sassuolo capolista, dove i biancorossi hanno ottenuto un unico successo (25 gennaio ’87 in C2). Il tecnico Maran ha chiesto una prova di sacrificio e di intensità: «Non conta quello fatto prima, e poi anche il Sassuolo sta vivendo un buon periodo. E’ organizzato, rapido e sa far giocare male gli avversari. Ho chiesto ai miei la partita perfetta. Con la massima attenzione e consapevoli del nostro valore, dobbiamo saper essere noi stessi e, cioè, il vero Varese». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Così oggi (ore 15) IL PADOVA DEVE RINUNCIARE A ITALIANO, AGLIETTI E L’EMPOLI RICOMINCIANO CON IL 4-3-1-2 CLASSIFICA SQUADRE

PT

SASSUOLO 53 TORINO 53 PESCARA 51 VERONA 51 PADOVA 45 VARESE 44 REGGINA 39 BRESCIA 38 SAMPDORIA 37 BARI (-2) 36 CITTADELLA 34 GROSSETO 34 JUVE STABIA (-4) 33 LIVORNO 30 VICENZA 28 CROTONE (-1) 27 MODENA 24 EMPOLI 23 ALBINOLEFFE 23 GUBBIO 23 ASCOLI (-7) 22 NOCERINA 18

PARTITE G V N P 26 15 8 3 26 15 8 3 25 16 3 6 27 15 6 6 26 13 6 7 27 12 8 7 26 10 9 7 26 10 8 8 26 8 13 5 27 10 8 9 27 9 7 11 27 8 10 9 26 10 7 9 27 7 9 11 27 6 10 11 27 6 10 11 24 5 9 10 26 6 5 15 26 5 8 13 26 5 8 13 26 8 5 13 27 3 9 15

RETI F S 36 18 32 16 55 36 36 25 38 28 34 25 44 34 29 26 31 21 32 30 32 36 28 36 36 34 29 31 30 38 28 36 25 40 31 44 27 41 24 38 28 36 34 50

U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE

PROSSIMO TURNO Venerdì 2 marzo, ore 20.45 VARESE-VICENZA (2-0). Sabato 3, ore 15 BARI-CROTONE (1-0), EMPOLI-LIVORNO (0-0), GROSSETO-TORINO (0-1), JUVE STABIA-NOCERINA (3-2), MODENA-CITTADELLA (0-2), PADOVA-ALBINOLEFFE (0-1), PESCARA-SASSUOLO (1-1), REGGINA-ASCOLI (1-1), SAMPDORIA-VERONA (1-1). Lunedì 5, ore 20.45 GUBBIO-BRESCIA (2-2).

IL POSTICIPO

Lunedì (20.45) c’è Torino-Samp Eder a rischio La 28ª giornata sarà completata dal posticipo di lunedì tra Torino e Samp (ore 20.45, arbitro Massa di Imperia; and. 2 1) TORINO Ottima prevendita. Maratona è esaurita da giorni, la Primavera è già a buon punto. Ieri allenamento di scarico in palestra. SAMPDORIA Eder ha provato a forzare in allenamento ma ha poi abbandonato il campo. Il recupero in vista di lunedì si fa sempre più difficile. RECUPERI I recuperi della 26ª

Venerdì 24 (ore 20.45) PESCARA–REGGINA Sabato 25 (ore 15) GUBBIO MODENA e SASSUOLO ASCOLI Domenica 26 (ore 12.30) BRESCIA TORINO

ALBINOLEFFE PESCARA

ASCOLI GROSSETO

BRESCIA MODENA

LIVORNO BARI

NOCERINA CITTADELLA

ALBINOLEFFE (4-4-2) 27 OFFREDI 14 SALVI 64 D’AIELLO 3 BERGAMELLI 79 REGONESI 23 PACILLI 58 HETEMAJ 21 LANER 11 FOGLIO 7 GERMINALE 9 COCCO ALL. SALVIONI

PESCARA (4-3-3) 22 ANANIA 2 ZANON 6 ROMAGNOLI 5 CAPUANO 14 BALZANO 26 NIELSEN 10 VERRATTI 4 CASCIONE 9 SANSOVINI 17 IMMOBILE 7 SODDIMO ALL. ZEMAN

ASCOLI (5-3-2) 30 GUARNA 3 CIOFANI 66 ANDELKOVIC 26 PECCARISI 6 FAISCA 21 PASQUALINI 8 DI DONATO 4 PEDERZOLI 10 SBAFFO 11 PAPA WAIGO 32 GERARDI All. SILVA

GROSSETO (4-4-2) 29 NARCISO 27 PETRAS 88 PADELLA 33 OLIVI 80 GIALLOMBARDO 37 SCIACCA 6 CRIMI 5 JADID 22 CARIDI 21 ALFAGEME 9 KEKOIN All. UGOLOTTI

BRESCIA (3-5-1-1) 1 ARCARI 25 MARTINEZ 21 DE MAIO 19 CALDIROLA 15 ZAMBELLI 4 MARTINA RINI 5 BUDEL 22 MANDORLINI 3 DAPRELÀ 7 EL KADDOURI 80 JONATHAS All. CALORI

MODENA (4-3-1-2) 1 CAGLIONI 28 PERTICONE 29 TURATI 50 PERNA 22 MILANI 14 CIARAMITARO 5 PETRE 69 SIGNORI 10 DI GENNARO 63 ARDEMAGNI 30 GRECO All. CUTTONE

LIVORNO (4-4-2) 33 BARDI 77 SALVIATO 4 BERNARDINI 5 SINI 23 LAMBRUGHI 26 SILIGARDI 7 BELINGHERI 21 LUCI 28 SCHIATTARELLA 8 DIONISI 9 PAULINHO All. MADONNA

BARI (4-3-3) 1 LAMANNA 2 CRESCENZI 23 CEPPITELLI 55 BORGHESE 29 GAROFALO 54 BOGLIACINO 24 ROMIZI 21 SCAVONE 10 FORESTIERI 87 CAPUTO 20 STOIAN All. TORRENTE

NOCERINA (3-4-3) 69 CONCETTI 23 FIGLIOMENI 19 REA 3 DI MAIO 27 LAVERONE 8 BRUNO 48 MINGAZZINI 11 BOLZAN 7 PAGANO 9 CASTALDO 70 FARIAS All. AUTERI

CITTADELLA (4-3-3) 71 CORDAZ 51 CIANCIO 29 GASPARETTO 5 PELLIZZER 3 SCARDINA 2 VITOFRANCESCO 31 BUSELLATO 80 SCHIAVON 7 DI ROBERTO 9 DI CARMINE 11 MAAH All. FOSCARINI

PANCHINA 1 Tomasig, 77 Piccinni, 18 Cristiano , 29 Girasole, 6 Previtali, 10 Cisse, 32 Torri

PANCHINA 1 Ragni, 33 Bacchetti, 24 Martin, 26 Caprari, 8 Togni, 20 Gessa, 19 Maniero

PANCHINA 37 Maurantonio, 19 Giovannini, 33 Tomi, 13 Parfait, 91 Ilari, 18 Falconieri, 99 Soncin

PANCHINA 23 Viotti, 24 Calderoni, 92 Antei, 10 Consonni, 90 Ronaldo, 11 Curiale, 52 Lupoli

PANCHINA 12 Leali, 2 Zoboli, 23 Dallamano, 4 Salamon, 8 Vass, 9 Piovaccari, 11 Feczesin

PANCHINA 99 Guardalben, 26 Carini, 3 Bassoli, 4 Nardini, 7 Dalla Bona, 8 De Vitis, 12 Stanco

PANCHINA 62 Vono, 24 Meola, 18 Filkor, 70 Rampi, 25 Morosini, 44 Moscati, 82 Bernacci

PANCHINA 37 Koprivec, 22 Polenta, 39 Cavanda, 18 Bellomo, 46 Simon, 4 Kutuzov, 9 Castillo

PANCHINA 1 Aldegani, 4 De Franco, 5 Pomante, 24 Barusso, 79 Parola, 33 Merino, 22 Catania

PANCHINA 1 Pierobon, 14 Martinelli, 24 Marchesan, 19 Baselli, 10 Bellazzini, 27 Job, 8 Branzani

ARBITRO Tommasi di Bassano del Grappa GUARDALINEE Bernardoni-Gava PREZZI da 5 a 30 euro TV Sky Calcio 5 e Premium Calcio 2

ARBITRO Irrati di Pistoia GUARDALINEE Manzini-Argiento PREZZI da 14 a 95 euro TV Sky Calcio 11

ARBITRO Velotto di Grosseto GUARDALINEE Franzi-Cini PREZZI da 10 a 85 euro TV Sky Calcio 10

ARBITRO Ostinelli di Como GUARDALINEE Marrazzo-Pegorin PREZZI da 9 a 85 euro TV Sky Calcio 9 e Premium Calcio 1

ARBITRO Cervellera di Taranto GUARDALINEE Crispo-Italiani PREZZI da 10 a 55 euro TV Sky Calcio 13

(andata 3-5)

(andata 3-3)

(andata 1-1)

(andata 0-1)

(andata 3-1)

ALBINOLEFFE Torna Germinale e sembra aver vinto il ballottaggio con Cisse per fare coppia con Cocco. In difesa Luoni, squalificato, verrà sostituito da Salvi. Squalificati Luoni. Diffidati Cocco e Foglio.

ASCOLI Sulla fascia destra Silva schiera Ciofani. In attacco Papa Waigo-Gerardi. Squalificati nessuno Diffidati Faisca, Giovannini, Papa Waigo, Sbaffo

BRESCIA Imbarazzo della scelta per Calori, che convoca 21 giocatori e lascia a casa Foti, Scaglia, Rossi e Maccan. Squalificati nessuno. Diffidati Salamon.

LIVORNO Madonna conferma il 4-4-2 col rientro di Simi e Schiattarella. Squalificati Barone, Bigazzi Diffidati Filkor, Bernacci, Bernardini, Salviato, Belingheri, Luci

GROSSETO Ugolotti recupera Olivi, che farà coppia con Padella. I dubbi riguardano il terzino sinistro: ballottaggio tra gli ex Giallombardo e Calderoni. Squalificati Mancino e Sforzini. Diffidati nessuno

MODENA Conferma per la coppia d'attacco Greco-Ardemagni, mentre in difesa potrebbe tornare titolare Turati. Squalificati nessuno. Diffidati Carini, Dalla Bona, Perticone, Petre.

BARI Scavone vince il ballottaggio con Bellomo. Toccherà all’ex novarese rimpiazzare lo squalificato De Falco. Squalificati De Falco Diffidati Crescenzi, Ceppitelli, Scavone, Stoian, Polenta.

NOCERINA Ingaggiato ieri il portiere Gabriele Aldegani (’76, ex Cremonese, cresciuto nelle giovanili del Milan) per l’infortunio di Stefano Russo. Squalificati nessuno Diffidati Di Maio, Farias, Nigro.

PESCARA Zeman non rischierà Insigne per evitare ricadute. A centrocampo invece torna Nielsen. Squalificati nessuno. Diffidati Anania, Soddimo e Verratti.

PADOVA EMPOLI

SASSUOLO VARESE

PADOVA (4-3-1-2) 22 PELIZZOLI 13 LEGATI 4 PORTIN 6 TREVISAN 33 RENZETTI 8 BOVO 5 BENTIVOGLIO 88 CUFFA 7 MARCOLINI 11 CUTOLO 10 CACIA All. DAL CANTO

EMPOLI (4-3-1-2) 27 PELAGOTTI 87 VINCI 32 FICAGNA 21 STOVINI 30 GORZEGNO 83 GALLOZZI 5 MORO 4 COPPOLA 7 LAZZARI 10 TAVANO 20 MACCARONE All. AGLIETTI

PANCHINA 73 Perin, 3 Franco, 77 Italiano, 84 Jidayi, 23 Lazarevic, 28 Ruopolo, 19 Succi

PANCHINA 1 Dossena, 3 Regini, 24 Buscé, 68 Zé Eduardo, 8 Brugman, 20 Saponara, 14 Dumitru

ARBITRO Di Bello di Brindisi GUARDALINEE Schenone-Avellano PREZZI da 10 a 45 euro TV Sky Calcio 7

VERONA GUBBIO

SASSUOLO (3-4-1-2) 17 POMINI 24 MARZORATTI 20 BIANCO 22 TERRANOVA 26 GAZZOLA 4 MAGNANELLI 16 VALERI 3 LONGHI 70 MISSROLI 77 MARCHI 12 SANSONE All.PEA

VARESE (4-4-2) 30 BRESSAN 86 CACCIATORE 25 TROEST 88 TERLIZZI 87 GRILLO 24 ZECCHIN 8 CORTI 27 KURTIC 7 RIVAS 10 NETO PEREIRA 19 GRANOCHE All. MARAN

PANCHINA 1 Bassi, 6 Piccioni, 27 Consolini, 14 Cofie, 28 Bianchi, 11 Boakye, 19 Troianiello

PANCHINA 20 Milan, 2 Pucino, 32 Camisa, 14 Filipe, 23 Nadarevic, 9 Martinetti, 91 De Luca

ARBITRO Giancola di Vasto GUARDALINEE Chiocchi-Longo PREZZI da 10 a 60 euro TV Sky Calcio 8

VICENZA CROTONE

CITTADELLA Debutto dal 1’ per Ciancio, al posto di Martinelli. In avanti k.o. Di Nardo. Squalificati Paolucci. Diffidati Busellato, Gasparetto e Martinelli

JUVE STABIA REGGINA

ore 18

VERONA (4-3-1-2) 1 RAFAEL 23 CANGI 5 CECCARELLI 22 MAIETTA 33 PUGLIESE 8 RUSSO 77 TACHTSIDIS 10 HALLFREDSSON 19 JORGINHO 9 FERRARI 21 GOMEZ All. MANDORLINI

GUBBIO (4-3-3) 32 DONNARUMMA 6 BRIGANTI 77 COTTAFAVA 13 BENEDETTI 3 RUI 21 GERBO 40 NWANKWO 64 BUCHEL 11 GUZMAN 9 CIOFANI 30 RAGATZU All. SIMONI

VICENZA (4-4-2) 88 FRISON 23 TONUCCI 19 MARTINELLI 3 BASTRINI 13 GIANI 79 GAVAZZI 2 PARO 77 BOTTA 7 MAIORINO 10 ABBRUSCATO 18 PINARDI All. CAGNI

CROTONE (4-3-1-2) 1 BELEC 23 CORREIA 19 VINETOT 43 ABRUZZESE 3 MIGLIORE 36 MAIELLO 23 ERAMO 24 FLORENZI 7 CAETANO 17 SANSONE 9 PETTINARI All. DRAGO

JUVE STABIA (4-4-2) 90 SECULIN 33 BALDANZEDDU 5 MOLINARI 17 CAPPELLETTI 29 DI CUONZO 7 ERPEN 23 SCOZZARELLA 34 MEZAVILLA 3 ZITO 27 DANILEVICIUS 25 SAU All. BRAGLIA

REGGINA (5-3-2) 27 ZANDRINI 90 RAGUSA 5 FREDDI 3 EMERSON 6 ANGELLA 29 RIZZATO 18 RIZZO 4 N. VIOLA 22 BARILLA’ 9 CERAVOLO 61 BONAZZOLI All. CREGUCCI

PANCHINA 26 Frattali, 13 Abbate, 17 Mareco, 4 Esposito, 32 Bjelanovic, 14 D’Alessandro, 6 Lepiller

PANCHINA 1 Farabbi, 39 Almici, 33 Caracciolo, 8 Sandreani, 4 Boisfer, 10 Raggio Garibaldi, 19 Löfquist

PANCHINA 1 Acerbis, 26 Pisano, 4 Zanchi, 39 Soligo, 8 Possebon, 27 Paolucci, 16 Baclet

PANCHINA 61 Bindi, 6 Ligi, 33 Mazzotta, 24 Loviso, 4 Galardo, 90 Ciano, 22 Djuric

PANCHINA 1 Morello, 5 Di Cesare, 16 Zavagno, 20 Vives, 90 Oduamadi, 9 Bianchi, 10 Sgrigna

PANCHINA 9 Leone, 13 Cosenza, 72 D’Alessandro, 7 Melara, 8 Armellino, 55 De Rose, 10 A. Viola

ARBITRO Baratta di Salerno GUARDALINEE Vivenzi-Bagnoli PREZZI da 22 a 38 euro TV Sky Calcio 6

ARBITRO Nasca di Bari GUARDALINEE Ciancaleoni-Fiorito PREZZI da 10 a 40 euro TV Sky Calcio 12

ARBITRO Pinzani di Empoli GUARDALINEE Melloni-Paiusco PREZZI da 14 a 100 euro TV Sky Calcio 5 e Premium Calcio

(andata 4-2)

(andata 1-0)

(andata 1-1)

(andata 2-2)

(andata 2-1)

PADOVA Dal Canto orientato a schierare il 4-3-1-2. In dubbio Italiano per un attacco influenzale, Cacia dovrebbe partire dal 1’. Squalificati Schiavi. Diffidati Cutolo, Jidayi, Marcolini, Renzetti, Ruopolo.

SASSUOLO Pea conferma l’undici di Bari, con Missiroli trequartista a supporto del tandem Marchi-Sansone. Squalificati nessuno. Diffidati Bianchi, Cofie, Gazzola, Laribi e Magnanelli.

VERONA Pugliese preferito a Scaglia, Cangi ad Abbate. In attacco sicuro l'ex Gomez, al fianco di Ferrari. Squalificati nessuno. Diffidati Tachtsidis e Scaglia.

VICENZA Dubbi sul modulo, Cagni potrebbe optare per il 4-4-2. In avanti Pinardi con Abbruscato. Squalificati Augustyn. Diffidati Bastrini, Rigoni, Soligo.

EMPOLI Aglietti riparte dal 4-3-1-2 di Carboni. In avanti sicuri Maccarone e Tavano. Squalificati nessuno. Diffidati Tonelli, Tavano, Valdifiori, Ficagna.

VARESE Maran può contare anche su Corti, anche se non al meglio. L’ex Martinetti è guarito e va in panchina. Squalificati nessuno. Diffidati De Luca e Zecchin.

GUBBIO Emergenza in attacco. Simoni potrebbe schierare il 4-3-3. Squalificati nessuno. Diffidati Sandreani, Mario Rui, Boisfer, Bartolucci, Bazzoffia, Buchel, Garbo, Graffiedi, Lunardini.

CROTONE C’è anche Abruzzese tra i convocati e probabilmente sarà regolarmente in campo da titolare. Squalificato Gabionetta. Diffidati Abruzzese, Florenzi, Caetano e De Giorgio.

JUVE STABIA L’unico dubbio riguarda chi giocherà a fianco di Molinari al centro della difesa: ballottaggio Cappelletti-Maury. Squalificati nessuno. Diffidati Colombi, Maury, Di Cuonzo e Mbakogu. REGGINA L’unico ballottaggio sulla destra, con Melara che insidia il posto a Ragusa. Squalificati nessuno Diffidati Adejo, Rizzo, Colombo, Cosenza, N. Viola.


SABATO 18 FEBBRAIO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SERIE BWIN IL PERSONAGGIO

Zeman 100 Ritorna l’uomo da grandi numeri Dopo 18 giorni Pescara in campo con l’AlbinoLeffe Un’altra vittoria in B e per il boemo sarà tripla cifra

GENNARO BOZZA

Dov’eravamo rimasti? Rieccolo, il Pescara. Dal Crotone all’AlbinoLeffe. Da un campo pesante con vittoria sotto la pioggia, quasi presagio delle bufere di neve che l’avrebbero bloccato per 18 giorni, a quello di Bergamo, dove Zdenek Zeman cerca di conquistare la sua centesima vittoria in serie B. Già, il numero 100, simbolo di grandi traguardi e di spettacolo, come quello dei gol garantiti dalle squadre del boemo. Nelle gare del Pescara, finora, se ne sono visti 91 (55 fatti, 36 subiti). La quota di 100 reti complessive è già stata superata dieci volte da Zeman con altre sei squadre, ma il ritmo con cui sta procedendo col Pescara è un annuncio di record. Primo obiettivo La precedenza,

clic A BERGAMO RITROVA L’ARBITRO TOMMASI QUANTE POLEMICHE Tommasi di Bassano del Grappa: un nome, un timore. È l’arbitro che, in Torino-Pescara, annullò un gol regolare a Immobile e ne concesse un paio in fuorigioco ai granata. Rieccolo con l’AlbinoLeffe. E Zeman dice: «Lo saluterò senza problemi, e spero che questa volta non ci siano errori». Ma non c’è solo quel precedente. Tommasi arbitrò il Pescara anche col Varese: prima punizione per il Pescara fischiata dopo 38 minuti! Alla fine, nonostante la vittoria per 3-1, Zeman non fu tenero e parlò di arbitraggio inquietante. Ci sarà finalmente la pace?

Zdenek Zeman, 64 anni, è al primo campionato sulla panchina del Pescara LAPRESSE

comunque, spetta all’AlbinoLeffe e ai problemi che hanno preceduto questa trasferta. Due partite rinviate (Reggina e Juve Stabia in casa), ma soprattutto l’impossibilità di lavorare nel modo abituale e giusto, visto che il campo di allenamento era ricoperto di neve. Tanto che lo stesso Zeman si è messo a spalarla per liberare il centro di Poggio degli Ulivi. «Ci siamo dovuti arrangiare in palestra — spiega il boemo — o su un quarto di campo. È difficile valutare la condizione dei giocatori». Poi, col suo solito ghigno, ci scherza: «Spero che non abbiano dimenticato quello che facevano prima della sosta». Cioè, giocare bene, segnare e prendersi i 3 punti. A Crotone, sesta vittoria consecutiva e conquista del primo posto. Poi strappatogli da Torino e Sassuolo. Che però non possono mica sperare che il Pescara non giochi più, della serie «ti piace vincere facile». Zeman si dice sicuro solo di una cosa: «Che i miei ragazzi hanno voglia di far bene e conti-

4

BILANCIO

99

Le vittorie di Zeman in B: 36 Foggia, 17 Salernitana, 16 Pescara, 13 Messina, 8 Avellino, 6 Lecce, 2 Brescia, 1 Parma.

91

I gol segnati nelle gare del Pescara (55 fatti, 36 subiti). Il record è di 139, ottenute col Lecce nel 2004-05.

69

Il record di reti di una squadra di Zeman, con Lazio (’94-95) e Roma (’98-99). Seguono, con 67, il Foggia ’90-91 e ’10-11, la Roma ’97-98.

35

Differenza massima fra gol fatti e subiti da una squadra di Zeman: 69 e 34 con la Lazio nella stagione ’94-95

nuare a vincere». Come vuol fare lui. Il 4 ottobre 1987, vinse la sua prima partita in B, con il Parma, 2-1 all’Atalanta. Poi ne sono arrivate altre 98. Il record, 21, col Foggia che nel ’90-91 conquistò la A. Adesso è già a 16 col Pescara e promette di far meglio degli anni magici dell’originaria Zemanlandia. Avanti tutta Naturalmente,

quando si parla di record con Zeman, si parla di gol. All’andata, con l’AlbinoLeffe, finì 5-3, il maggior numero di reti complessive del Pescara in questo campionato. Una specie di promessa per il ritorno. Una promessa, ma anche una assicurazione: su 25 partite, non c’è stato l’«over» solo in 8 occasioni. Zeman aveva scherzato anche su questo: «Non posso scommettere, ma, se dovessi puntare sull’over, sceglierei il Real Madrid e il Barcellona». Nella Liga, il Real l’ha fallito 4 volte su 22 partite, il Barca 6 su 22. Insomma, mica tanto lontani dal Pescara! Per le reti complessive, comunque, il record è a portata di mano. Il massimo Zeman lo ha avuto con il Lecce ’04-05, in serie A, con 139 gol (66 fatti, 73 subiti). Finora, la media del Pescara è di 3,64, il che significa che, di questo passo, il totale a fine campionato arriverebbe a 153. Quota 100, però, è stata raggiunta, prima di quanto possa fare il Pescara, da una sola squadra: il Foggia della scorsa stagione, che arrivò a quel traguardo alla 25a giornata, per poi rallentare e chiudere a 125. Il Lecce ci arrivò alla 29a, tutte le altre (Foggia anni ’90, Lazio, Roma, Salernitana e Avellino) dalla 30a in poi. Il Pescara, quindi, si conferma più veloce di tutti sia nell’assimilare gli schemi di Zeman, sia nel trasformarli in gol e vittorie. Un altro segnale che Zemanlandia è viva e lotta insieme a chi ama davvero il calcio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LEGA PRO PRIMA A FOLIGNO E REGGIO EMILIA (14.30)

SECONDA STASERA IN CAMPO DOPO LA FESTA (20.30)

Oggi 2 recuperi Per il Piacenza ci sono altri guai

L’Alessandria contro il Rimini per il centenario

Il campionato si ferma, oggi si giocano due recuperi del girone A di Prima divisione (14.30).

LUCA BORIONI

FOLIGNO-PAVIA

(and. 0-3)

Per il Foligno qualche acciacco per Coresi che si è allenato a parte, ma alla fine sarà in campo. Nel Pavia assenti per infortunio Caidi e Radoi. FOLIGNO (4-4-2) Kovacsik; Stoppini, Cotroneo, Galuppo, Barbagli; Coresi, Padoin, Papa, Rizzo; Caturano, Ferrari. (Mazzoni, Petti, Tuia, Menchinella, Carroccio, Evangelisti, Guidone). All. Pagliari PAVIA (4-4-2) Facchin; Capogrosso, Fissore, Fasano, Pezzi; Statella, Carotti, Cinelli, Verruschi; Falco, Cesca (Cacchioli, Gheller, Meregalli, Meza Colli, D'Errico, Marchi, Rodriguez). All. Roselli ARBITRO Ripa di Nocera Inferiore (Della Rocca-Guarino).

REGGIANA-SORRENTO

(1-2)

Nella Reggiana fuori gli squalificati Iraci e Calzi e l'infortunato Sperotto. In difesa debutto di Cabeccia. Nel Sorrento rientrano Di Nunzio e Carlini. REGGIANA (4-3-2-1) Silvestri; Cabeccia, Zini, Aya, Magliocchetti; Ardizzone, Viapiana, Arati; Alessi, P. Rossi; Gurma (Bellucci, Panizzi, Mei, Cavalieri, Spezzani, Matteini, Fedi). All. Zauli. SORRENTO (4-4-2) Rossi; Vanin, Nocentini, Di Nunzio, Bonomi; Basso, Camillucci, Zanetti, Croce; Carlini, Ginestra. (Chiodini, Terra, Sabato, Niang, Beati, Corsetti, Scappini). All. Ruotolo. ARBITRO La Penna (Botosso-Lunardon).

LA SITUAZIONE CLASSIFICA GIRONE A Ternana p. 51; Taranto (-3) 46; Carpi 41; Pro Vercelli* 40; Sorrento* (-2) 38; Benevento (-2) 35; Lumezzane* e Avellino* 31; Foggia (-2), Como* (-2) e Tritium 30 Pisa 27; Reggiana* (-2) 26; Monza 21; Spal** (-4) 18; Viareggio (-1) 15; Foligno* (-4) 12; Pavia* 10. (** due gare in meno, * una in meno). CLASSIFICA GIRONE B Trapani p. 46; Siracusa (-5) 40; Cremonese (-6), Spezia, Pergocrema (-2) e Barletta 35; Carrarese* e Portogruaro* 34; Alto Adige, Lanciano** (-1) 32; Triestina 27; Latina e Frosinone** 23; Prato* 22; Andria* 21; Piacenza** (-6) e Bassano 19; Feralpi Salò 17. (**due in meno, *una in meno).

DOMANI 4 RECUPERI Domani ci sono altri quattro recuperi. La Spal è in campo a Lumezzane (arbitra Cangiano di Napoli). Gli altri sono tutti nel girone B: Lanciano-Frosinone (De Benedictis di Bari), Prato-Andria (Giorgetti di Cesena) e Piacenza-Portogruaro (Minelli di Varese). Proprio sul Piacenza è arrivata un’altra batosta. Il Tribunale ha pignorato i conti correnti della società, su richiesta dell'avvocato Pilla. La vicenda si protrae dal 2010 ed è legata a Houssein Kharja, che ha vestito sei mesi la maglia piacentina. Il Piacenza aveva dato mandato a Pilla, in qualità di procuratore, in questi termini: se questi avesse procurato l'arrivo di Kharja (dalla Roma) a costo zero, avrebbe ricevuto un milione nel momento in cui il Piacenza lo avesse poi ceduto. Cosa che si è verificata quando Kharja è stato ceduto al Siena per 2 milioni.

Lamberto Zauli, 40 anni, allenatore della Reggiana LIVERANI COMO, CHIARENZA ALLENATORE Il Como ha scelto l’allenatore: è Vincenzo Chiarenza, 57 anni, lunga carriera tra serie A e B e, da allenatore, molti anni nel settore giovanile della Juve. Poi ha avuto un’esperienza in B con l’Ascoli e in Lega Pro con la Sanremese. Chiarenza è arrivato al posto di Ramella, esonerato un mese fa. Nel frattempo la gestione della squadra era stata affidata (in deroga) a Beppe Manari che resterà al fianco di Chiarenza.

RINVII La Lega ha fissato le date dei recuperi delle gare rinviate per il maltempo. Prima divisione (ore 14.30): mercoledì 7 marzo Avellino-Pro Vercelli. Seconda divisione (ore 14.30): mercoledì 14 marzo Melfi-Fondi (girone B), mercoledì 21 marzo: Campobasso-Celano (girone B).

COPPA ITALIA Per il girone B si gioca oggi Carpi-Spezia (arbitra Pezzuto di Lecce). Mercoledì 22: Spezia-Spal. Classifica: Spal p. 3; Spezia e Carpi 0.

La data di nascita certificata dell’Alessandria - 18 febbraio 1912 - coincide con l’anticipo di questa sera al Moccagatta contro il Rimini, appuntamento che i grigi celebreranno scendendo in campo con la maglia del centenario. La festa però, a prescindere dal risultato, è iniziata già ieri. Nulla di strano per un club speciale che da sempre fa i conti con i colpi bassi del destino e che veste inimitabilmente il grigio, colore estraneo a mode e tendenze, inconfondibile a tal punto da non richiedere l’utilizzo di una seconda maglia. La ricorrenza dei cento anni, non a caso, cade nel mezzo di un campionato di Seconda divisione vissuto a metà classifica ed eredità di una dolorosa retrocessione a tavolino per le beghe di scommessopoli. Tanto per gradire. Ma nelle caratteristiche di questo sodalizio è compresa l’abitudine ad affrontare a testa bassa le vicissitudini. Così, ogni volta ci si rimbocca le maniche (della maglia grigia) e si affrontano fallimenti (accadde nel 2003) o inondazioni (quella del 1994 che rese

inagibile lo stadio per oltre due mesi) per poi risalire verso vette più alte. L’ultima vetta risale al ’59-60, stagione che segnò l’addio dell’Alessandria alla A, mai più frequentata. Ma fino a quel momento erano stati tredici i tornei messi in fila nella masisma categoria. Con il vanto di un Pallone d’oro alessandrino doc: Gianni Rivera. E di due campioni antichi che poi vinsero scudetti a ripetizione con la Juve: Ferraris e Rava. La mostra Per rivivere l’epopea,

a Palazzo Monferrato c’è la mostra «Cent’anni in grigio», con foto e cimeli. E stasera l’anticipo (ore 20.30, arbitro Pasqua di Tivoli), a caccia di un segnale di buon auspicio, in maglia biancoblù. Quella del 2012, destinata a fondersi nel grigio del destino. © RIPRODUZIONE RISERVATA

CLASSIFICA GIRONE A Casale*, Rimini** 45; Cuneo* 42; San Marino** 40; Treviso* (-2) 39; Entella 38; Renate 35; Poggibonsi*, Santarcangelo* 33; Pro Patria (-13) 31; Borgo a Buggiano, Alessandria* (-2) 30; Savona* (-4) 29; Bellaria**, Mantova* 28; Giacomense** 27; Montichiari* (-2) 25; Sambonifacese 24; Valenzana** 15; Lecco* 14 (** due gare in meno; * una gara in meno)

Fabio Artico, 38, attaccante, quinta stagione all’Alessandria LIVERANI

SERIE D

Oggi si giocano 7 anticipi (14.30) Si giocano oggi (14.30) 7 anticipi della 23a di serie D, mentre sono state rinviate 5 partite in programma domani. GIR. A (26) F.Caratese Chieri: Scarpini di Arezzo. GIRONE E Deruta Trestina: Campo di Trapani; Group Città di Castello Sporting Terni: Mangino di Tivoli; Flaminia Zagarolo (a Monterosi): Zingrillo di Seregno. GIR. H Campania Martina: Gentile di Lodi; Viribus Unitis Brindisi: Bichisecchi di Livorno. GIR. I Palazzolo Hinterreggio: Di Martino di Teramo.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

SABATO 18 FEBBRAIO 2012

SCOMMESSE SPECIALI PER GAZZETTA

Arsenal ok a 2,40 Il rischio Valencia domani conviene Wenger costretto al bis contro il Sunderland Il «2» della squadra di Emery al Camp Nou a 11 Questa settimana le due multiple si dividono tra Inghilterra e Spagna. Il campionato inglese si ferma per lasciare spazio alla Fa Cup: in campo, tra le altre Arsenal, Tottenham e Liverpool. In Spagna la giocata è tutta sulla Liga, dall’Atletico Madrid di Simeone alla sfida del Camp Nou tra Barcellona e Valencia. Dopo la batosta a San Siro contro il Milan, l’Arsenal è quasi fuori dalla Champions (sul tabellone della vincente i Gunners volano a 300) e Wenger deve provare a restare in corsa almeno nella coppa di casa. In Fa Cup c’è, di nuovo, il Sunderland per un bis del match di Premier di una settimana fa, quando l’Arsenal ha vinto per 2-1. Il peso della sconfitta

di Champions, però, si sente e un altro segno «2» vale 2,40 sulla lavagna di Snai, con il successo dei padroni di casa a 2,70. Il «2» è favorito anche nel match tra il Crawley, squadra di League Two, e lo Stoke City. Gli ospiti sono reduci da 4 k.o. di fila in campionato, ma rialzare la testa in coppa pagherebbe 2 volte la scommessa. Nelle ultime 4 gare di Fa Cup il Crawley ha sempre segnato: il Goal si gioca a 1,65. Decisamente più facile l’impresa del Tottenham che fa visita allo Stevenage (di League One). Il successo di Redknapp e i suoi vola basso a 1,24, e conviene rinforzarlo con l’handicap che porta la quota a 1,75. Tre Over nelle ultime 5 partite per gli Spurs, un altro

esito alto vale 1,60. Promette reti e spettacolo anche il Liverpool: 5 Over nelle ultime 6 per Suarez e soci e un match da almeno 3 gol contro il Brighton vale 1,63. In Premier i Reds hanno vinto solo una gara delle ultime cinque, ma questa volta l’avversario (che gioca in Championship) è più che alla portata, e il segno «1» è a 1,22. In Spagna Tra campionato e cop-

pe non perde in trasferta dal’11 dicembre, e ne sa qualcosa la Lazio, travolta 3-1 in Europa League: in Liga, l’Atletico Madrid fa visita allo Sporting Gijon e il «2» è un’idea da non farsi sfuggire a 1,90. Occhio anche alla difesa. I padroni di casa hanno la peggiore in campionato con

43 reti subite, 15 solo nelle ultime 5: vale la pena puntare sull’Over, sempre a 1,90. Quattro risultati utili consecutivi per il Villarreal e l’occasione per non interrompere la striscia positiva è in trasferta con il Maiorca. Impresa non semplice che varrebbe il sorpasso in classifica proprio dei padroni di casa, e si gioca a 3 volte la posta. Si scende a 2,35 per il segno «1». Occhio all’Over: 6 nelle ultime 7 in campionato per la squadra di José Molina, ma per i quotisti non è scontato un altro match con almeno tre reti (in quota è a 2,05 con l’Under favorito a 1,65). Vede sempre nero il Levante che, dopo un avvio di campionato da "grande" è a digiuno di vittorie da 7 giornate. Contro il Rayo Vallecano è obbligatorio rialzare la testa: il segno «1» si gioca a 2,25. Due attacchi da 29 e 27 reti spingono alla prudenza: l’Under è l’opzione favorita in tabellone a 1,65, con il Goal a 1,75. Barcellona e Valencia chiudono la domenica di Liga. Le due squadre hanno 8 punti di distanza in classifica, ma in quota il distacco è abissale: nel match del Camp Nou Guardiola è a 1,22, con i tre punti per il Valencia di Emery che decollano a 11 volte la scommessa. Vale la pena rinforzare l’«1» con handicap, così vale 1,70. Messi e compagni pronti a dare spettacolo: sette Over 3,5 nelle ultime nove per il Barcellona, un altro incontro con almeno 4 reti si gioca a 2,25.

la giocata

1,22

Questa è la quota per la vittoria di Pep Guardiola sul Valencia di Unai Emery (8 punti in meno in classifica), domani in Liga. E vale la pena rinforzare l’«1» con handicap, così vale 1,70. Occhio all’Over. Lionel Messi (nella foto AFP) e compagni vengono da sette Over 3,5 nelle ultime 9 partite giocate. Un’altra gara con almeno 4 reti si gioca a 2,25. Povero Valencia...

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SCOMMETTIAMO

Taccuino GERMANIA

Hannover-Stoccarda: Under e Over a 1,83 Hannover Stoccarda di do mani in bilico, con le quote «1X2» in un soffio: comandano i padroni di casa a 2,40, il successo degli ospiti è a 2,75, per il pari si va a 3,30. L’equilibrio diventa perfetto su Un der (8 di fila per l’Hannover) e Over (4 per i rivali), bancati a 1,83.

BELGIO

St.Truiden molle Il riscatto è a 2,20 Oggi nel campionato belga di fesa molle per il St.Truiden, ultimo in classifica che ha perso le ultime 5 gare incassando 15 reti. In casa contro il Lierse potrebbe arrivare l’inversione di tendenza e il segno «1» è favorito a 2,20, ma stuzzica la giocata sull’Over (almeno tre gol complessivi) che paga 1,95.

AUSTRIA

Tra Kapfenberger e Neustadt servono gol D’ARCO

Poco spettacolo previsto og

A CURA DI

gi in Kapfenberger Neustadt del campionato austriaco: assieme, ne gli ultimi 4 turni hanno segnato una sola rete e la statistica si traduce in un Under probabile a 1,70. Per una gara ancora più tirata, l’opzione Un der 1,5 (massimo una rete comples siva) si gioca a 3,00.

SCOZIA

Celtic da paura La 15a vittoria a 1,33 Celtic inarrestabile nella Pre mier League scozzese: 14 vittorie di fila nelle quali hanno incassato solo 4 gol. Domani contro l’Hiber nian in trasferta, la storia dovrebbe ripetersi. Il «2» vola basso a 1,33, ma contando sulla difesa della ca polista si può scegliere il No Goal, più intrigante a 1,70.

SU SKY

Cambini e Grapes sui canali 200 e 201 Continuano gli appuntamenti su Sky con Adam Grapes e Giorgio Cambini: oggi e domani, i quotisti Snai interverranno sui canali 200 e 201 per dare aggiornamenti e com menti sulle quote delle partite di A.


SABATO 18 FEBBRAIO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

Stendere Ancelotti vale 4,50

Le quote

Il Montpellier di Giroud prova il colpaccio in casa del Psg

2,10

LUCIA LAUDANDO AGIPRONEWS

Il presidente Louis Nicollin non si stanca mai di ripeterlo. Se la sua squadra è oggi una delle sorprese più belle d’Europa «è perché abbiamo faticato tanto prima». Solo cinque anni fa, il Montpellier Hérault Sport Club annaspava nella zona retrocessione della seconda divisione francese. Fino alla decisione drastica del presidente: nessun investimento pesante, nessuno spreco di denaro. Passi da gigante Al centro, la

crescita del suo vivaio di giovani talenti, gli stessi che oggi sono la spina dorsale del Montpellier e che in tre anni di Ligue 1 hanno conquistato l’accesso in Europa League e la finale di Coppa di Lega. Fino ad arrivare, nella stagione in corso, a lottare per il titolo. Il cammino in campo e nelle quote è stato un piccolo capolavoro di bravura e caparbietà: a inizio stagione il Montpellier non era nemmeno elencato tra le pretendenti al titolo sulla lava-

4

I NUMERI

1,75

Per la vittoria di Ancelotti e il Psg sul Montpellier domani sera

6,00

Per il pari domani tra i francesi di Ancelotti e la rivelazione del campionato allenata da Girard

1,20

Per la vittoria del titolo da parte del Paris Saint Germain

La scommessa impossibile di CARLO PELLEGATTI

gna Snai, ma era compreso — a un’offerta vicina al 50,00 — nel gruppo «Altro», che generalmente è riservato alle squadre più «trascurabili» di ogni campionato. Davanti guidava il solito gruppo: Marsiglia a 3,50, Lione a 3,75, ma soprattutto il Paris Saint-Germain versione sceicco, carico di ambizioni (e di milioni a disposizione) a 2,75. Sei mesi dopo le gerarchie sono ribaltate. Marsiglia e Lione sono lontanissimi dalla vetta (e in tabellone sono entrambi precipitati a 20,00), mentre il Montpellier si gode la seconda posizione a +10 dal terzo posto e guarda con orgoglio alla quota sull’«Altro», scesa fino a 8 volte la posta.

Olivier Giroud, 25 anni, ha segnato 16 gol in 22 partite: è il capocannoniere della Ligue 1 AFP

gio sugli avversari è solo di un punto e per di più alla vigilia di uno scontro diretto che potrebbe essere decisivo. Gli ultimi precedenti fanno venire i brividi: nelle ultime due stagioni, il Parco dei Principi ha regalato parecchie soddisfazioni al Montpellier, prima

la carta è impari, ma c’è un asso nella manica degli undici giocatori in maglia blu-arancione. Si chiama Olivier Giroud ed è l’attuale capocannoniere della Ligue 1 con 16 gol in 22 giornate. È soprattutto grazie a lui che il reparto avanzato del Montpellier è il più prolifico della massima serie, un invito a nozze per l’opzione «sì» nella scommessa «segna goal squadra ospite», dato a 1,60. La lavagna, però, non si sbilancia: ad opporsi al miglior attacco ci sarà la difesa meno battuta e l’Under (meno di tre reti complessive) prevale a 1,75. Per l’Over si sale a 1,90, anche se la lavagna sul risultato esatto «si schiera» sul punteggio contenuto e lancia il diplomatico 1-1 a 6,00. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IPPICA DOMANI IL PREMIO MARIO LOCATELLI

A S. Siro il primo GP del 2012

Quickly Sally non è più stanca Grandi uomini di cavalli Arturo e Giacomo Maggi. Io ho conosciuto soprattutto Giacomo, allenatore storico della Scuderia Gabriella di Riccardo Zanocchio, formazione che, per tanti anni, ha regalato splendide emozioni agli appassionati milanesi. Ai Maggi è dedicata la quarta corsa di domani a Pisa, riservata alle femmine di 3 anni. Una sola, fra le dieci cavalle al via, è già rientrata ed a lei affido il pronostico. E’ Quickly Sally, cavalla positiva, che rispetto alle avversarie, ha proprio quella corsa nelle gambe, disputata domenica scorsa. Oggi, dopo il lungo stop di inizio anno, tormentato anche da piste ghiacciate e poco praticabili, la differenza nasce, più che dalle qualità dei cavalli, dalle condizioni di forma. L’allieva di Travagli ha chiuso da puledra stanca il 2011, ma ben interpretata da Marco Monteriso, potrebbe domani regalare la prima soddisfazione dell’anno al suo allenatore e proprietario. Nel nome di Giacomo Maggi, nel nome delle indimenticabili femmine da lui allenate.

Fine settimana ippico che vede tornare anche sulle piste italiane una prova di gruppo. È il premio Mario Locatelli, una gara sui 1.600 metri che ha raccolto, al via, un pacchetto di dodici indigeni e che caratterizza la domenica del trotto milanese. Si rivede, tra gli altri, Italiano che, dopo

A CURA DI

FORMULA 1

È ancora una volta lui l’uomo da battere: scommesse aperte sul Mondiale piloti di F1 con Sebastian Vettel in pole nelle preferenze dei quotisti. Il tedesco campione è a 2,10. Alonso il primo rivale a 4,50.

L’uomo di punta Lo scontro sul-

Ma c’è Carletto Davanti al so-

gno rimane l’ostacolo più grande, il Psg capolista che con Ancelotti ha trovato nuova linfa e che a parte il pareggio con il Nizza della scorsa settimana non ha mai sbagliato un colpo. I parigini sono ancora la prima scelta per il titolo, appena a 1,20, quota bassissima se si pensa che in fondo il vantag-

con il 3-1 del 2010 e poi con il 2-2 dello scorso marzo. Il «2» stavolta sarebbe un colpo davvero grosso, sia per la classifica (perché, titolo a parte, la corsa per la Champions si farebbe in discesa), sia per la lavagna, che lo banca a 4,50. «Golia» Ancelotti parte comunque con tutti i favori (a 1,75), mentre per il pari i quotisti dicono 3,40.

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un paio di ottime prestazioni alla fine dell’anno, ha corso nel Galà del Trotto contro, forse, avversari e schema molto complessi, e ora si ritrova in un contesto nel quale potrebbe fare la differenza. Davanti c’è Lover Power che ultimamente non corre più in testa come faceva all’inizio della car-

Italiano sarà tra i favoriti domani nel GP Locatelli a San Siro DE NARDIN

riera, però la circostanza e lo schema potrebbero consigliare Pietro Gubellini a provare la tattica d’avanguardia. La cavalla più in forma è però Nera Azzurra che ha disputato una campagna di Francia molto interessante condita da un paio di piazzamenti marginali, ma in contesti davvero complicati per cui in questa sede può essere una validissima protagonista. Indy Kronos e Maigret Bi completano l’elenco dei possibili protagonisti di una gara comunque aperta anche perché il lungo stop di molti dei partecipanti contribuisce ad aumentare l’incertezza. Il programma domenicale del galoppo è invece incentrato su una riunione a Oisa dove non c’è il «grande evento», ma una serie di corse tutte molto aperte e avvincenti, che non mancheranno di attirare l’attenzione degli amanti dell’ippica anche davanti alla televisione.

MOTOGP

2,00 Stessa musica sul titolo della MotoGp: il campione in carica favorito nelle scommesse. Casey Stoner comanda a quota 2,00. Tra lui e Valentino Rossi (a 8,00) ci sono Lorenzo (4,00) e Pedrosa (6,00).

SUPERBIKE

2,75 Carlos Checa è già in fuga nelle quote del Mondiale Superbike: il bis dello spagnolo si gioca a 2,75. Biaggi e Melandri sono a distanza di sicurezza, offerti rispettivamente a 6,00 e 8,50 volte la scommessa.

LIGUE 1

2,75 Dopo la Coppa serve un successo in Ligue 1 (manca da quasi un mese). Ma per il Lione di Remi Garde non è semplice: nella trasferta di Bordeaux il «2» è a 2,75. Successo dei Girondins a 2,55.

BUNDESLIGA

1,45 Borussia Dortmund in volo grazie al gol di Kagawa al Leverkusen per il 5o successo di fila. La sesta perla può arrivare nella trasferta contro l’Hertha Berlino, dove il «2» vola basso a 1,45.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MOTORI IL CASO

SABATO 18 FEBBRAIO 2012

I PRECEDENTI

Senza italiani al via come 42 anni fa Non è la prima volta che il Mondiale di F.1 inizia senza piloti italiani: è già accaduto in altre sei occasioni: 1959, 1961, 1963, 1967, 1969 e 1970. Ma soltanto nel 1969 non abbiamo avuto un nostro pilota al via neppure in un gran premio: in quella stagione Enzo Ferrari iscrisse una 312 per Tino Brambilla al GP d’Italia ma il monzese si fece male alla vigilia,

cadendo dalla moto e dovette rinunciare. Il rischio, considerata la situazione economica, è che questo primato negativo possa essere eguagliato. Lontanissimi gli anni Novanta quando la pattuglia tricolore era la più rappresentata nel Mondiale: in particolare proprio nel ’90 schierammo ben 15 piloti, l’anno prima erano stati 14 e 13 nel 1991. Infine in 5 stagioni non abbiamo colto alcun punti: 1959, 1969, 1971, 1996 (quando andavano a punti i primi sei) e 2011.

3

i titoli mondiali L’Italia ha vinto tre titoli con Nino Farina (Alfa Romeo, 1950) e Alberto Ascari (Ferrari, 1952-53)

2006

L’ultimo successo 19 marzo 2006: Giancarlo Fisichella (Renault) vince il GP di Malesia. È la nostra ultima affermazione in F.1

Giovanni Cortinovis © RIPRODUZIONE RISERVATA

2009

L’ultimo podio 4 ottobre 2009: Jarno Trulli (foto a sinistra) chiude 2o il GP Giappone dietro Sebastian Vettel (Red Bull)

83

Gli italiani al via di un GP Nei 62 anni di Mondiale di F.1 sinora disputati abbiamo schierato 83 piloti, 28 quelli saliti sul podio.

L’ITALIA SPARISCE d Jarno resta a piedi: «Non pago per correre e tornerò a vincere» Scaricato dalla Caterham: «Li capisco, hanno fatto i conti Ma io insisto e mi guardo intorno, ogni porta è aperta» PAOLO IANIERI

Tony Fernandes, nel comunicato stampa in cui ha dato il benvenuto a Vitaly Petrov e accompagnato alla porta Jarno Trulli, lo ha spiegato in maniera piuttosto chiara: «È stata una decisione presa per assicurarci di dare nuovo input alla squadra con uno sguardo realistico al mercato economico globale» ha raccontato il miliardario malese nel comunicato stampa emesso ieri mattina. Tradotto: alla Caterham i circa 12 milioni di euro portati in dote dal russo ex Renault facevano estremamente gola e così alla fine non si è andati troppo per il sottile, dando il benservito (ma pagandogli quanto previsto dal contratto in essere) al 37enne pilota di Pescara, che dopo due stagioni senza gloria con la squadra malese si ferma (per ora) a 4 gare dal primato di Riccardo Patrese per presenze di un pilota italiano: 256 il padovano, 252 Jarno. Trulli, quando l’ha saputo?

«Mi hanno chiamato giovedì e spiegato come purtroppo questa fosse la situazione. Io l’avevo detto che i team piccoli devono fare i conti, li capisco e non c’è nessun rammarico». Si sapeva che Petrov aveva puntato la sua monoposto.

«Sì, lo sapevo da molto, molto tempo, non è stata una sorpresa». E adesso?

«Si chiude una porta, si apre un portone». Ovvero?

«Aspettiamo... Io ho chiuso con la Caterham, non con la Formula 1. Vediamo cosa accadrà. Questa decisione era nell’aria da un bel pezzo, i problemi li conosciamo e i conti devo-

HANNO DETTO

S Vitaly Petrov «È un grande giorno. Mi sono allenato tutto l’inverno e sono pronto. Da quello che ho visto, la macchina rappresenta un buon passo avanti rispetto al 2011»

S

« «

L’ingaggio di Petrov non è stato una sorpresa, lo sapevo da molto Sono un pilota professionista, se sto qui da 15 anni ci sarà anche un motivo

tutti e questo credo mi faccia onore». Brutto momento per l’Italia a quattro ruote.

«Non è un mio problema, non faccio parte della Federazione».

Stefano Domenicali «Mi spiace molto sul piano sportivo e su quello personale. Jarno poche volte ha avuto un mezzo capace di esaltarne il talento»

E ora cosa farà Trulli?

no tornare. C’erano meccanici e tante famiglie che devono andare avanti, adesso possono affrontare la situazione in maniera migliore».

«Ogni porta è aperta, l’importante è che si tratti di un progetto professionale e che mi consenta di tornare a vincere. Per troppi anni ho dovuto soffrire e remare, è ora che il vento cambi. Vorrei tornare a stare davanti, lottare per la vittoria... Nell’immediato, però, porto i miei figli a Davos per le vacanze di Carnevale. Ci divertiremo sulla neve».

È una Formula 1 in cui, più che il talento, conta sempre più la valigia.

La Toyota, sua ex squadra, ha avviato un progetto importante per la 24 Ore di Le Mans.

«Io faccio il pilota e corro. Anzi, faccio il pilota professionista e corro, mettiamolo in chiaro. Non porto i soldi, vengo pagato. Se sono rimasto 15 anni in Formula 1 ci sarà un motivo. E oltretutto ho sempre avuto un ottimo rapporto con tutti, non ho mai avuto bisogno di ricorrere ad avvocati, mi sono guadagnato il rispetto di

«Non posso dire nulla, staremo a vedere. Questo non è il momento».

S Rubens Barrichello «Mi ha rattristato molto sentire la notizia di Jarno fuori dalla F.1. Il denaro ormai sta dominando tutto anche là»

Che Caterham lascia?

«Da adesso spetterà a Petrov giudicarla».

«No, io faccio il pilota, non altro. E a 37 anni non si va in pensione».

Trulli al volante della Caterham CT01 ai test di Jerez: Jarno ha corso due stagioni con il team malese

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COLOMBO

Mal che vada potrebbe passare dall’altra parte della barricata e diventare opinionista.

Da Farina a Trulli un’epopea con tanti rimpianti

Dopo i titoli di Ascari, quelli sfiorati da Alboreto e Patrese. Le doti sprecate di Baghetti, De Angelis, Nannini e Fisichella PINO ALLIEVI

Un’occasione persa. Jarno Trulli esce dalla F.1 spinto fuori dai rubli del russo Petrov. Tanti. Al punto che la Caterham riconoscerà al pescarese l’ingaggio pattuito per la stagione. Succede. Soprattutto nei momenti di crisi, quando lo sport chiede soldi ai suoi protagonisti. Non è uno scandalo, spesso è la normalità. Campioni Anche Nuvolari e Lauda, in altre epoche, pagarono per correre. Ma quella di Trulli è un’avventura che avrebbe potuto avere esito migliore. Il trionfo di Montecarlo 1994, quando il suo compagno in Renault era Alonso, poteva preludere a ben altro futuro. Invece la sua carriera, dal 1995 in poi, ha preso strade sbagliate e ingrate per la sua bravura, benché lautissimamente retribuite. Ora siamo all’epilogo, a 37 anni, anche se magari ci sarà un’appendice. Povertà Via Trulli, l’Italia oggi

ha poco da proporre. Jarno e Fisichella, così com’era accaduto anni prima a Nannini (campione immenso e stravagante, bloccato dall’incidente in elicottero) sono stati i frutti migliori della proficua campagna per gli italiani promossa da Giancarlo Minardi e Flavio Briatore. Usciti di scena i due manager, non sono più emersi talenti sicuri. Peccato, considerando che l’Italia, con 83 piloti, è il Paese che ha dato di più alla F.1 dopo la Gran Bretagna (140). E poi la tradizione. Grande. Che affonda le radici nei primissimi anni, con Nino Farina iridato nel 1950 e Alberto Ascari campione nel ’52 e ’53. Dopo di loro

il buio, in fatto di titoli. Solo Alboreto e Patrese ci sono andati vicini col secondo posto, sovrastati da colossi come Prost e Mansell. Fatica Nel caso di Alboreto, che

veniva dalla gavetta e trovò l’accesso ai grandi team grazie al conte Gughi Zanon e a Luciano Benetton, il 1985 fu l’anno di grazia e solo i guasti al turbo Ferrari gli tolsero la gloria. Patrese ha invece sempre avuto compagni di squadra terribili e pure lui può recriminare un eccesso di disavventure tecniche. Entrambi correvano col coltello tra i denti, poco propensi a cortesie. Non avevano un bel carattere. Simili, in questo, a Nino Farina, il solo laureato tra i campioni del mondo, collezionista di incidenti pazzeschi. Il dottor Giuseppe (questo il suo nome di battesimo) era un muscolare della guida che non esitava a buttar fuori i rivali. Ben diverso da Ascari, lo stilista che detestava la lotta ravvicinata, pieno di manie (gatti neri, righe sull’asfalto da non calpestare, numeri della cabala e via dicendo) ma forte sia su pista che su strada. Romani Ci sono stati altri due raffinatissimi guidatori, in Italia: Elio De Angelis e Giancarlo Fisichella, entrambi romani. De Angelis proveniente da una agiata famiglia borghese (si recava ai GP con l’aereo privato, suonava il piano come un concertista), Fisichella fattosi da solo senza mezzi alle spalle. Però, analizzando bene l’elenco dei nostri piloti che hanno vinto almeno una volta, il nome che emerge su tutti è quello di Giancarlo Baghetti, vincitore al debutto in F.1 con la Ferrari al GP di Francia 1961, dopo che con la rossa aveva trionfato nel-

S Sopra, Fisichella 1o in Malesia ’06 Sotto, Ascari (sin.) e Farina al GP Germania ’53


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DAL MONDIALE AF.1 PIANI CSAI PARLA IL PRESIDENTE STICCHI DAMIANI

«Noi e la Ferrari: caccia ai talenti» « LUIGI PERNA

Alberto Ascari in azione sulla Ferrari 500 F2 con cui si aggiudicò il Mondiale 1952-53

È facile dire che un Mondiale di F.1 senza italiani rappresenta lo specchio di un Paese in crisi. E magari augurarsi che ci sia qualcuno pronto a consigliare i nostri giovani piloti come ha fatto a New York il premier Monti con i nostri titoli di Stato. Una speranza c’è, lo spiega Angelo Sticchi Damiani, presidente della Commissione sportiva automobilistica italiana: «È importante ciò che sta accadendo nel karting, con il contributo della Ferrari. Ora abbiamo un sistema per mettere in vetrina i nostri talenti. Si tratta di un percorso, creato assieme a Luca Baldisserri e alla sua Driver Academy, che potrà dare frutti già tra un paio d’anni. Anche se serve più tempo per scoprire un futuro campione e portarlo di F.1». Ritardo In Italia al momento non se ne vedono. Anche se qualche talento non manca. Però la disparità di sponsor rispetto all’estero è cronica e si manifesta con un ritardo dei nostri piloti già nel karting, che in passato dominavamo. Tanto che le ultime grandi promesse — dall’olandese De Vries (McLaren) al britannico Albon (Red Bull) — sono tutte straniere. Ma il presidente Csai resta ottimista: «Dispiace moltissimo la vicenda di Trulli. Ma questo è il segno del momento difficile della F.1: i team medio-piccoli sono spesso costretti a fare scelte legate ai soldi che portano i piloti. È dura competere con Petrov e altri, che hanno alle spalle nazioni enormi come la Russia. Nel kart per fortuna emergono ancora le capacità».

le gare non titolate di Siracusa e Posillipo. Signore dei circuiti e dei salotti, Milano bene con immancabile aperitivo in via Sant’Andrea, donne in adorazione, Baghetti aveva le qualità di Jim Clark o di Jackie Stewart e chissà che cosa avrebbe combinato con un carattere più determinato. Il dubbio è che avesse però troppi interessi extra

S In alto Patrese vince Imola ’90. Sopra, Alboreto 1o in Germania con la Ferrari nell’85

Nel kart la qualità vale più dei soldi Abbiamo creato un percorso per favorire i giovani

ANGELO STICCHI DAMIANI PRESIDENTE DELLA CSAI

Corso La Csai lo scorso anno ha lanciato un programma di formazione per i giovani pescando tra i migliori del Tricolore kart. La Ferrari, che già segue il tredicenne canadese Stroll e piloti in F.1 come il francese Bianchi e il messicano Perez, ha sostenuto l’iniziativa. Il risultato è stato un supercorso a Vallelunga con le F.Abarth per cui sono stati selezionati il romano Alberto Di Folco (15 anni), il pescarese Alessio Santilli (16) e il calabrese Antonio Fuoco (15), poi risultato vincitore. «Ben 12 ragazzi sono andati a fare i test psicoattitudinali a Maranello. Molti non avevano ancora i 15 anni per salire in monoposto — sottolinea Sticchi Damiani —. L’impegno della Ferrari è fondamentale. Senza il suo appoggio ci saremmo fermati alla F.3. Invece così possiamo guardare avanti. Il sogno di tutti è vedere un italiano in F.1 sulla rossa, magari campione del mondo». © RIPRODUZIONE RISERVATA

per potere essere davvero un campione.

BILANCIO 2011

Mistero Discorso, quello del ta-

Rosse da record, vendute 7.195 auto A Ginevra arriva una 12 cilindri estrema

lento, che vale anche per Alessandro Nannini, l’unico italiano che abbia rifiutato la Ferrari. Ancora oggi, dopo 22 anni, non ha spiegato la verità: un gentleman. Andando più indietro troviamo un altro campione inespresso in Luigi Musso, altro romano parecchio benestante (il padre era proprietario, tra l’altro, dell’azienda tramviaria di Shanghai), fascinoso, brillante, instancabile giocatore di poker, morto a Reims nel 1958 dopo essere giunto 3o nel Mondiale dell’anno prima. E che dire di Lorenzo Bandini, pure lui scomparso in modo tragico dopo tanta fatica e dimostrazioni di forza? Storie su storie, intrecciate con romanzi rosa, drammi, colpi di scena. È l’Italia dei piloti di F.1, un’epopea che non può finire. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il 2011 della Ferrari è stato da record. Per la prima volta il fatturato ha superato i 2 miliardi di euro (2,251), crescendo del 17,3%. L’utile della gestione ordinaria è stato di 312,4 milioni (+3,2%); le vetture consegnate 7195, +9,5% rispetto all’anno prima. Numeri importanti, quelli esaminati ieri nel Consiglio di amministrazione presieduto da Luca di Montezemolo. Vendite da primato sia in America (+8%) sia nell’area Greater China (+62%), che è ormai il secondo mercato per la Ferrari con 777 auto, di cui 500 nella sola Cina. Ottimi risultati anche in Medio Oriente (+22%), Gran Bretagna (+23%) e Germania (+14,6%). «Non possiamo che essere

soddisfatti di questi risultati — ha detto Montezemolo —. Ottenuti, malgrado le difficoltà economiche, grazie a forti investimenti e a una cultura dell’innovazione a 360 gradi». La Ferrari, presente in 58 Paesi, presto si arricchirà con l’arrivo di una rivoluzionaria 12 cilindri, erede della 599 GTB Fiorano. Sarà presentata al Salone di Ginevra (8 marzo) e diventerà la rossa di serie più potente della storia, con circa 700 Cv. Oltre al lancio delle personalizzazioni della linea Tailor Made, la Ferrari ha anche visto crescere i suoi numeri su Internet e il ricavato dei 50 negozi ufficiali (+34%): quello del Parco di Abu Dhabi ha fatturato 12,5 milioni di euro.

FILIPPI EMIGRA

S Luca Filippi Dopo la brillante stagione 2011 nella GP2, il piemontese, 26 anni, è negli Usa per cercare un sedile in F. Indy. C’è una trattativa con Bobby Rahal, responsabile del Team Rahal Letterman che ha già ingaggiato Takuma Sato, ex F.1. «Non ho ancora il contratto in mano, ma Bobby sta cercando il sostegno finanziario ro.chi.

Appunti Rossi, gli auguri a papà Stoner E sarà testimone in tribunale

(m.bru.) Il risvolto ironico alla fine c’è stato. Casey Stoner è diventato papà giovedì, proprio nel giorno del compleanno di Valentino Rossi: una mezza beffa. Dopo le voci e le smentite, Adriana ha dato alla luce, poco prima delle 22, una bella bambina di 2,8 chili, a cui è stato dato il nome di Alessandra Maria. E Valentino non ha perso l’occasione per fare gli auguri, stuzzicando il rivale degli ultimi anni. «È nata la figlia di Stoner. Visto il profondo rapporto di stima reciproca che ci lega, mi aspettavo che la chiamasse Valentina». Ieri intanto Rossi è stato coinvolto, suo malgrado, in una vicenda di tutt’altro genere. A Pesaro si è aperto il processo contro Gibo Badioli, suo ex manager, per infedele dichiarazione dei redditi e omessa dichiarazione di Iva per fatti avvenuti tra il 2001 e 2007. E Valentino è stato tirato in causa: l’accusa lo vuole sentire come testimone insieme ai responsabili di ex sponsor, la difesa come teste a discarico, insieme ai manager di Yamaha, Honda e Ducati. Ma se ne parlerà l’anno prossimo, il 13 febbraio 2013...

Donna profana a Coriano i ricordi dei tifosi per Simoncelli I grandi eventi mediatici smuovono le masse, con tutti i risvolti, anche negativi, che ne conseguono. Una 54enne francese, ma residente a Rimini, ha danneggiato fioriere e striscioni messi dai tifosi sulla piazza di Coriano in memoria di Marco Simoncelli, scomparso in Malesia il 23 ottobre. La donna, rintracciata subito dai carabinieri, è stata denunciata per danneggiamenti.

Cairoli contro Philippaerts nello Starcross di Mantova (m.z.) Sarà ancora lo Starcross, sulla sabbia di Mantova, ad aprire la stagione internazionale con tanti protagonisti di Mx1 ed Mx2. Su tutti gli italiani della classe regina Cairoli (Ktm), Philippaerts (Yamaha) e Guarneri (Ktm), contro gli ufficiali Honda Bobryshev e Goncalves. Oggi prove dalle 11 e qualifiche dalle 15; domani le gare delle 14.


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CICLISMO OGGI 49ª EDIZIONE DELLA CLASSICA LIGURE

Laigueglia

L’INIZIATIVA

«Città più sicure per i ciclisti»

Basso debutta e fa il testimonial Ritrova Cunego MARCO PASTONESI LAIGUEGLIA (Savona)

Corsa vera. Si dice così di una gara lunga 200 km, con 4 salite (una volta il Balestrino e tre il Testico, «muri» di primavera che anche i cicloamatori conoscono a memoria), due strappi negli ultimi 10 km (Pinamare e il «sanremese» Capo Mele) e un traguardo che sta quasi per compiere mezzo secolo di ciclismo. Il Trofeo Laigueglia non è più la fonte battesimale del calendario italiano, ma è la prima corsa vera, cioè insidiosa e selettiva, dura e avventurosa, anche luminosa e allegra, e il suo verdetto può perfino valere una stagione. E l’atmosfera del primo giorno di scuola — mite e solare, dopo le precipitazioni sotto zero — per molti corridori rende l’attesa ancora più frizzante, se non addirittura elettrica, e comunque gioiosa.

che più a che punto sono. Ma ho gambe e voglia per onorare l’impegno. Il mio inverno ha ricalcato il programma del 2010. I miei obiettivi arrivano più tardi, con le classiche e con il Giro. Con il passare del tempo, ho scoperto che non solo bisogna andare incontro alla condizione, ma bisogna anche aspettare che sia la condizione a venire incontro. Non bisogna forzare tempi e tappe». Basso aderisce alla campagna #salvaciclisti lanciata da The Times e ripresa dalla Gazzetta dello Sport: «Alla sicurezza sulla strada noi corridori siamo particolarmente sensibili. La strada è il nostro ambiente di

lavoro: viviamo sulla strada, la abitiamo, la occupiamo, la respiriamo. I primi a dover rispettare le regole siamo proprio noi: tenere la destra, stare in fila indiana, proteggersi con il casco... Ho cercato di riassumere i miei pensieri e sentimenti così: "Pedaliamo per amore e pedaliamo per passione. Pedaliamo per diventare grandi e peda-

Q Tre Giri in due: Ivan Basso, 34 anni, 1˚ nel 2006 e 2010, e Damiano Cunego, 30, re nel 2004 BETTINI

bra Ivan Basso: «Non corro da ottobre, quarto al Lombardia e decimo alla Japan Cup. Questo Laigueglia ha un percorso esigente e non sono ancora abbastanza competitivo per poter pensare alla vittoria: se andassi oltre i miei attuali limiti, poi non capirei nean-

OCCHIO A MODOLO

S

C’è aria da primo giorno di scuola. Ma sarà corsa vera con il Testico e Capo Mele a - 3 km

Limiti Il più sereno sem-

La Gazzetta dello Sport ha sposato la campagna del quotidiano inglese Times sulla sicurezza dei ciclisti in città: hanno aderito campioni del ciclismo e associazioni. Mandateci un’email a: salvaiciclisti@gazzetta.it

liamo per tornare bambini. Pedaliamo in sicurezza: non è un sogno, ma un obiettivo"». Realista Il più tranquillo sembra Damiano Cunego: «E’ soltanto il mio terzo giorno di corsa, e non posso pretendere più di tanto. Lo prendo come un ulteriore allenamento. E’ vero, il percorso è bello e stimolante, e mi fa venire voglia di stare davanti. Ma devo essere realista, non credo di avere ancora le gambe per fare corsa di testa. E così mi metto volentieri a disposizione del mio compagno di squadra Pietropolli. Lui sì che può vincere». Voglie E non sono pochi quelli che possono e quelli che vogliono conquistare la prima vittoria dell’anno. Da Pietropolli, 1˚ nel 2011, a Simone Ponzi (2˚), da Francesco Gavazzi a Gianluca Brambilla. C’è anche Sacha Modolo, 2˚ a Donoratico: «Non saprei fare previsioni su di me. Se fossi lo stesso Modolo della fine del 2011, allora mi vedrei sul podio. Ma ho avuto qualche giorno di febbre». Il più ammirato sarà Pippo Pozzato, a 9 giorni dalla frattura alla clavicola: «Il Laigueglia doveva essere il primo appuntamento da vincere. In queste condizioni non lo vincerò, ma sentire il profumo della corsa ha quasi lo stesso valore». © RIPRODUZIONE RISERVATA

I MIGLIORI 1 Basso, 4 Capecchi, 6 Moser, 11 Cunego, 15 Cimolai, 16 Malori, 17 Pietropolli, 21 Belletti, 27 Montaguti, 31 J.J. Haedo, 32 Boaro, 41 Gavazzi, 43 Ponzi, 47 Tiralongo, 52 Bandiera, 55 Fenn, 63 Caruso, 73 Demare, 76 Hutarovich, 84 Malacarne. 91 Ginanni, 96 Garzelli, 101 Chavez, 105 Felline, 111 Balloni, 115 Favilli. 118 Pozzato, 121 Duarte, 131 Modolo, 133 Battaglin, 134 Gia. Brambilla, 142 Bosisio, 161 Barla, 163 Boifava, 201 Alafaci, 208 Gio. Brambillla, 211 Baliani

S ALBO D’ORO 2009 e ’10 Ginanni, 2011 Pietropolli

S AUGURI ALFREDO Gran festa a Laigueglia per Alfredo Martini: oggi compie 91 anni e seguirà la gara con Bettini

COPPA DEL MONDO A LONDRA SHOW NEL VELODROMO OLIMPICO DAVANTI A 6000 PERSONE: L’AZZURRO VINCE L’ELIMINAZIONE

Viviani fortissimo pure su pista Nell’Omnium è 2˚ dopo 3 prove DAL NOSTRO INVIATO

PAOLO MARABINI LONDRA

Secondo. A 3 punti dal colombiano Arango. E con 4 di vantaggio sul primo degli inseguitori, il francese Coquard. Grazie a quelle volate capolavoro e al successo nella prova a eliminazione, in chiusura di questa prima giornata di Coppa del Mondo sull’anello del velodromo olimpico. Vuoi dire che oggi ci scappa il colpaccio? Sì, Elia Viviani forse non lo ferma più nessuno anche in pista. E’ vero, per cantare vittoria bisogna far girare forte le gambe anche oggi, per altre tre gare. Perché l’omnium sta al ciclismo come il decathlon all’atletica: sei prove in due giorni, roba da uomini duri, per chi sa mettere in pista il cocktail del ciclista perfetto. Velocità, resistenza, recupero, ritmo, tattica: vince il più rego-

lare, il più completo, il più scaltro, il più ironman. Prove di Giochi Viviani queste doti le ha tutte. Il veronese, già a 5 vittorie su strada in avvio di stagione, non gareggiava in pista dal 5 novembre, prima di Coppa ad Astana: 3˚, dopo una stagione vincente e dispendiosa tra strada e pista, aveva messo una robusta ipoteca sul pass per l'Olimpiade, che ora attende solo l'aritmetica. All’ora di pranzo s’è tolto la ruggine vincendo il turno preliminare. Poi è cominciata la lunga corsa. Concentrato, deciso, sicuro di sè come mai l’avevamo visto, ha chiuso 7˚ il giro lanciato, con un po’ d’amaro in bocca: «Il tempo (13"467, ndr) non è male. Ad Astana ero sceso a 13"205, ma mi rode che per una manciata di centesimi mi si sono infilati davanti in 4. E nell’omnium ogni posizione vale oro». Sante parole, espresse anche

Elia Viviani, 23 anni, 5 vittorie su strada nel 2012, guida il gruppo nelle batterie di qualificazione EPA

Giro dell’Oman

Oggi 49˚ Trofeo Laigueglia. Ritrovo alle 9, partenza alle 11: 196 km, arrivo sull’Aurelia alle 16 Tv: RaiSport 2 alle 21.30

Big in Riviera: il varesino apre il 2012 e aderisce alla campagna Gazzetta. La gioia di Pozzato DAL NOSTRO INVIATO

y

dopo la corsa a punti — interpretata però col piglio giusto — «perché chiudere a un punto dal 3˚, dopo essere stato in corsa per il 2˚ fino alla penultima volata, un po’ ti fa rosicare». Ma poi, nell’eliminazione, il 23enne della Liquigas ha messo tutto in ordine, con una prova superba, perfetta. Trionfo, davanti alla bestia nera Co-

L’iridato Mark Cavendish, 26, nel frigorifero di Sky

Si pedala a 40 gradi Cavendish «gelato» Nibali va all’attacco DAL NOSTRO INVIATO

CIRO SCOGNAMIGLIO AL WADI AL KABIR (Oman)

Si è letteralmente sdraiato nel frigorifero della squadra (dove si conservano le borracce), subito dopo il traguardo della 4ª tappa, con i compagni a cercare di dargli sollievo versandogli acqua addosso. Ieri al Tour of Oman ha fatto davvero caldo (34 gradi, percepiti quasi 40) e Mark Cavendish è stato tra quelli che ne ha sofferto di più: l’iridato si è staccato nel finale (94˚ a 4’36"), più o meno quando Vincenzo Nibali tentava il colpo. «Sì, nell’ultimo chilometro e mezzo ho tentato l’azione del finisseur. Sono stato ripreso ai 3-400 metri, c’era vento in faccia ed era difficile. Ma la gamba gira molto bene». La Liquigas alla fine è rimasta con niente in mano: perché nello sprint Sagan è stato rimontato da Greipel, che si è confermato leader ed è a 6 centri nel 2012, record. L’attacco di Nibali non è piaciuto al d.s. Dario Mariuzzo: «Se stava a ruota era meglio. Fai delle tattiche, le decidi, poi in corsa lui te le cambia. Questo istinto a volte è un male. Che cosa gli dirò di fare domani (oggi)? Di vincere». Detto che Andrea Guardini ha santificato il venerdì 17 cadendo dopo 10 km (è arrivato a 9’57"), oggi l’attenzione va all’arrivo in salita sulla Green Mountain, che qui paragonano all’Alpe d’Huez. Lo seguirà anche Paul Le Guen: l’ex c.t. del Lione ora allena l’Oman. Sono 5,7 km di salita al 10,5%. Il pronostico chiama Fuglsang e Rodriguez. Ma soprattutto Nibali. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’impresa

quard, il francese che in questa gara l’aveva sempre beffato. La chiave Scratch Oggi tocca a

inseguimento, scratch e chilometro: «La prova chiave sarà lo scratch, che spesso mi ha tradito». Ma è il vicecampione del mondo della specialità, vorrà pur dire qualcosa. Forse teme di più il chilometro, che ha preparato poco. «Sarà dura, siamo ancora in 7-8 a giocarcela, siamo vicini». Ma sperare in grande non è impossibile. Elia è a Londra per staccare il pass olimpico. E testare l’anello di questo gioiello che è il velodromo di Stratford, primo degli impianti dei Giochi ad essere stato ultimato: 110 milioni di euro, 6000 spettatori. Ieri, al battesimo agonistico, c’erano quasi tutti. E sono impazziti quando Varnish e Pendleton hanno battuto nella velocità a squadre le australiane Meares e McCullogh, soffiando loro il record del mondo (32"754 contro 32"828), così come le compagne Trott, King e Roswell nell’inseguimento: 3’18"148, il tempo dell’Australia spazzato via di oltre 1". Applausi italiani a Laura Basso: 27anni, friulana, ha chiuso 4a nello scratch: bel colpo.

Il francese Robert Marchand sul velodromo di Aigle EPA

Francese di 100 anni fa 24 km in un’ora Video su Gazzetta.it Ha scoperto la bici a... 78 anni. A 87, ha fatto la Roubaix e ieri il francese Robert Marchand, 100 anni, ha stabilito il primato dell’ora sul velodromo di Aigle (Svi), categoria Master 100, con 24,250 chilometri: «Sarei anche potuto andare più forte, ma non ho voluto. Avrei potuto fare 1 km in più». Il video dell’impresa, che sarà omologata dall’Uci, è su Gazzetta.it.


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BASKET COPPA ITALIA: FINAL EIGHT A TORINO, QUARTI DI FINALE

D Venezia numeri& STATISTICHE

IL QUADRO APRE MPS-EA7 ALLE 17.45 SU LA7

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S Doppia cifra Sono sei gli uomini in doppia cifra (più di 10 punti, con 11 di Cusin, nella foto, al rientro) di Pesaro e gli assist di White e Hickman, i due migliori realizzatori

LE SEMIFINALI BENNET-SCAVO (20.30, LA 7D)

Sarà il giorno della redenzione di Milano? Trinchieri dice di sì: «Siena ha una forza mentale unica, ma l’EA7 è il nuovo che avanza» TORINO

Siena ha vinto tre coppe di fila, Cantù ha perso di poco la finale dell’anno passato, Pesaro ha eliminato i campioni d’Italia nel 2008. Poi c’è Milano: non va in finale, non vince, non fa qualcosa di buono in coppa dal 1996. Qualcuno ha un dubbio sulla quale sia la squadra più attesa nelle semifinali di oggi? «Io che sono un pirla a cui piace dare i titoli ai giornali — dice Andrea Trinchieri — dico che questa Coppa ne ha uno solo: "La redenzione di Milano". Siena ha una forza mentale che nessuno ha, ma l’EA7 è il nuovo che avanza». Storia Siena-Milano può essere

una partita capace di cambiare la storia recente del nostro basket? Domanda interessante: di certo sarà diversa dalla sfida di campionato, vinta da Milano dopo 23 k.o. consecutivi per 63-56, che di fatto non ha spostato di una virgola le forze in campo. E non solo perché, da allora, sono cambiati i protagonisti, da una parte Thornton al posto di Kaukenas (e Rakocevic era appena arrivato), dall’altra Bremer e Gentile al posto di Gallinari, che risultò decisivo per il successo della

EA7. Spiega Simone Pianigiani: «E’ una sfida difficile da decifrare, in un contesto diverso dal campionato. Milano, non ha solo uomini differenti rispetto alla gara di novembre, ha modificato il sistema di gioco, prima mandava guardie e ali in post basso per sfruttare i vantaggi fisici nel ruolo, ora ha aggiunto la leadership di Bremer e gioca più di pick and roll. Credo che sarà una partita equilibrata. Ce la giocheremo entrambe e speriamo che venga fuori una bella partita». Siena inserisce Lavrinovic, Rocca e Mancinelli sono ancora malconci.

S Clark, solo 5 punti Il misero bottino di Clark (nella foto) eguaglia la sua peggiore prestazione dell’anno. Anche in quella gara, con Avellino, l’Umana aveva perso

Favorita Pesaro ha già battuto

Cantù in campionato, al Pianella, 71-66. Una partita strana, una delle prime dove la Bennet pagò il doppio impegno: «Eravamo reduci da Vitoria, siamo partiti forte per scoppiare poi nell’ultimo quarto» dice Trinchieri. Che aggiunge divertito: «Non c’è alcun dubbio, se c’è una favorita per questa Coppa è Pesaro. In campionato ha battuto tutte le altre semifinaliste, sta giocando molto bene e non ha neppure sudato contro Venezia...». Anche in questa sfida, si trovano due squadre differenti: alla quarta di andata non c’erano Perkins e Brunner ma Lighty e Scekic, ma soprattutto White era lontano dalla migliore condizione al rientro da un infortunio. Una grande semifinale anche se i riflettori saranno puntati sulla prima: «Se avessi un euro e non volessi vincere solo un euro e dieci, punterei su Milano» dice Trinchieri. In gran forma.

è timorosa Pesaro vince in scioltezza White ciliegina sulla torta di una bella prova di squadra. Coach Dalmonte: «Abbiamo l’ambizione di provarci» S

DAL NOSTRO INVIATO

LUCA CHIABOTTI TORINO

E’ stata l’ultima squadra italiana a togliere Siena dalla lotta per un trofeo, quattro anni fa. Pesaro torna in semifinale, stavolta facilmente, sulle ali della leggiadra concretezza di James White, miglior realizzatore e primo negli assist. E di una consistenza di squadra che giustifica qualche sogno importante. Venezia stavolta delude, sembra essere la prima a non credere che tutto ciò che di sorprendente ha fatto finora possa essere replicato mentre tutto il basket italiano è fermo a guardarla: «Non abbiamo giocato per vincere — dice Andrea Mazzon, tecnico dell’Umana — siamo stati timidi, timorosi pagando il noviziato. Troppe palle perse, hanno punito tutti i nostri errori: ne abbiamo fatti tanti anche che non ci appartengono, altrimenti non saremmo qui».

JR Hickman 26 anni, guardia di Pesaro, nativo del North Carolina, 15.6 punti di media in campionato, 15 con 6 assist nel quarto di finale con Venezia CIAM-CAST

Made in Usa Grandi meriti a Pesaro, con tre americani stellari ma che costruisce il suo successo sui 24 punti, con 10/12 al tiro, della coppia Lydeka-Cusin, in area dove l’Umana non si è presentata. «Faccio i complimenti alla mia squadra — dice coach Luca Dalmonte — per l’atteggiamento e l’equilibrio. Abbiamo attaccato e difeso bene, con sei uomini oltre i 10 punti di media. Temevo che esserci fermati per quasi 20 giorni dopo la sconfitta di Milano ci avrebbe condizionato negativamente, ma la squadra era pronta».

chiabo

sostanza alla gara di Pesaro, anche il recupero di Marco Cusin alla sua prima vera partita del 2012. Così la squadra di Dalmonte è davvero completa: «Non siamo presuntuosi dice l’allenatore della Scavolini Siviglia — ma in questa Coppa la squadra deve avere l’ambizione e il coraggio di provarci». Quintetto Mazzon studia a tavolino una tattica per sopperire all’infortunio di Fantoni e alla scadente condizione di Slay. Parte con Rosselli e Magro, per non perdere l’impatto di Bryan dalla panchina, allungando rotazioni. Venezia così è più grossa, ma si snatura. In difesa, soprattutto in area, fa acqua. La Scavo va via velocemente con White, Lydeka e dei lampi di classe di Jones. Con Cavaliero va a +13 (30-17), e la Reyer, spesso a zona, si rimpicciolisce con quintetti più usuali, trova 8 punti di Bowers nel secondo quarto, ma continua a concedere troppo ad un attacco fluido, bilanciato, che segna 12 dei 17 canestri del primo tempo su assist. Ripresa L’inizio della ripresa

Big Three E’ proprio quello che

scava un solco ancora più grande: al quintettino con doppio play dell’Umana, visto che Clark non la fa giocare, non corrisponde una maggiore aggressività. White, Jones e soprattutto Hickman, con gioco da tre punti e tripla, impiegano tre minuti per l’11-3 che manda tutti a casa (59-39). Le alte percentuali nate dai 21 assist rendono l’attacco di Pesaro un rebus irrisolvibile. Oggi si replica contro la Bennet Cantù, già sconfitta in campionato al Pianella.

c’è attorno ai Big Three a dare

© RIPRODUZIONE RISERVATA

le Pagelle

IL LUTTO AVEVA 79 ANNI

di CHIABO

E’ morto coach «Cacco» Benvenuti Storico il bronzo ’74 da c.t. delle donne

SE JONES HA VOGLIA... CLARK NON PERVENUTO

È morto a Livorno Gianfranco «Cacco» Benvenuti (foto Il Tirreno). Aveva 79 anni. Nato a Borgotaro (Pr), livornese in tutto e per tutto, dal 1973 al 1976 è stato c.t. della Nazionale donne con cui ha vinto il bronzo all’Europeo 1974 di Cagliari, prima medaglia nella storia della femminile. Ha iniziato ad allenare con le giovanili della Libertas Livorno vincendo lo scudetto juniores. Nel 1967 ha esordito con la Libertas in serie A. Ha allenato Udine dal 1969 a 1970, dopo la Nazionale femminile, Gorizia dal 1976 al 1978, ancora la Libertas dal 1978 al 1981 dove lancia Alessandro Fantozzi, la Stella Azzurra Roma nel 1981-82, la Viola Reggio Calabria che dal

PESARO

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IL MIGLIORE 7,5 WHITE

Spettacolo ed efficacia: incanta in attacco (8 falli subiti), dà una mano dappertutto (4 recuperi). Fa tutto nei primi tre quarti. Super. CAVALIERO 6.5 Buon impatto offensivo dalla panchina, segna anche una tripla da 10 metri.

1982 al 1986 porta dalla B all’A1, Perugia dal 1986 al 1988, Trapani dal 1988 al 1991 con promozione in A-1, Montecatini dal 1991 al 1994 con l’ennesima promozione e ancora Trapani nel 1994. L’ultimo incarico è la consulenza tecnica a Livorno nel 2004-05.

HICKMAN 7.5 Manuale del play moderno, fa segnare (6 assist) ma segna anche. E Clark è sparito contro di lui. CUSIN 7 Divide con Lydeka il ruolo che ha spazzato via Venezia. Cinque rimbalzi e tante cose utili. FLAMINI 6 Si iscrive allo scout solo sul +20, solido. HACKETT 6 Non splende, ma è

funzionale a un meccanismo ieri perfetto. LYDEKA 7 Firma l’inizio positivo mettendo in croce Venezia in area. JONES 7.5 Che meraviglia di giocatore. Quando ha voglia. Ieri l’aveva: 4/5 da 3 e 8 rimbalzi. TORTÙ, CERCOLANI, ALIBEGOVIC N.G.

VENEZIA CLARK 4 Non pervenuto se non per qualche assist. Un disastro. SLAY 5.5 Dalla panchina, non malissimo ma non sposta niente. Tre perse. IL MIGLIORE h 6,5 SZEWCZYK Finche c’è stata una partita è stato il migliore, ma non può essere incolpevole se i lunghi di Pesaro

hanno dominato l’area. MEINI 5.5 Dà una mano in regia a Clark ma non basta. YOUNG 6 Lampi di classe immortali, ma pochi. Cifre buone: anche 5 rimbalzi. BOWERS 6 Otto punti nel secondo quarto quando la partita sembra ancora tale. Poi riparte dalla panchina e si salva ma non salva più la squadra. ROSSELLI 5.5 Debuttante a questo livello dopo tanta LegaDue, paga subito lo scotto, poi si riprende un po’. MAGRO 5 Parte in quintetto, le cose vanno subito male per Venezia ma non può avere colpe specifiche chi viene dalla Dna... BRYAN 4 Inguardabile, anche tre perse. ALLEGRETTI, CAUSIN. TOMASSINI n.g.

PESARO VENEZIA

90 70

(25-17, 48-34; 76-52) SCAVOLINI SIVIGLIA PESARO: Hickman 15 (4/6, 2/4), Hackett 5 (1/3, 1/2), White 17 (5/10, 0/1), Jones 14 (1/3, 4/5), Lydeka 13 (5/6); Cavaliero 10 (2/4, 2/5), Cusin 11 (4/6), Flamini 3 (1/2 da 3), Urbutis 2 (1/1), Alibegovic, Cercolani, Tortù (0/2). All.: Dalmonte. UMANA VENEZIA: Clark 5 (0/3, 1/4), Young 14 (6/10, 0/2), Rosselli 4 (2/4, 0/2), Szewczyk 17 (4/9, 2/3), Magro 4 (2/4); Allegretti, Slay 7 (3/6, 0/1), Meini 2 (1/1), Bowers 15 (4/9, 2/3), Bryan 2 (1/4), Causin (0/1 da 3), Tomassini (0/1 da 3). All.: Mazzon. ARBITRI: Cicoria, Filippini, Vicino. NOTE - T.l.: Pes 14/20, Ven 9/14. Rimb.: Pes 32 (Jones 8), Ven 40 (Szewczyk 8). Ass.: Pes 21 (White, Hickman 6), Ven 10 (Clark 4). Progr.: 5’ 14-8, 15’ 35-25, 25’ 59-43, 35’ 86-61. Ant. Bryan 10’08" (25-17).

OGGI SEMIIFINALI

Coppa in Spagna Barça-Vitoria e Real-Siviglia (pe. m.) Oggi semifinali della Copa del Rey a Barcellona: Barcellona Vitoria e Real Madrid Siviglia. Quarti: ieri Siviglia Malaga 77 65 (Calloway 14; Valters 14); Real Madrid Fuenlabrada 75 66 (Reyes 17; Mainoldi 13); giovedì Vitoria San Sebastian 72 65 (Bjelica 21; Baron 22, Panko 14); Barcellona Alicante 75 54 (Lorbek 17; Llompart 14). IN RUSSIA Jeff Adrien, 25enne ala ex Treviso e poi tagliato a Houston, ha firmato per il Khimki che ha lasciato libero Petravicius, ex Milano. DONNE Anticipo 6a di ritorno di A.1: S.S.Giovanni Schio 53 78.


SABATO 18 FEBBRAIO 2012

D

Cantù travolgente Avellino dura 15’ Green parte bene, poi la Bennet domina. Trinchieri: «Alzata la difesa, è uscita la nostra superiorità» CANTÙ AVELLINO

numeri& STATISTICHE

Numero uno James «The Flight» White, 29 anni, ala statunitense della Scavolini Siviglia Pesaro CIAM-CAST

99 70 S

(19-24, 43-36; 74-56)

Panchina Cantù Le riserve della Bennet hanno segnato 58 punti contro i soli 9 di quella di Avellino. Il migliore è stato Manuchar Markoishvili (nella foto) con 22

BENNET CANTÙ: Cinciarini 9 (2/3, 1/2), Basile 6 (0/1, 2/6), Micov 10 (2/4, 2/6), Leunen 10 (1/2, 1/2), Marconato 6 (3/4); Perkins (0/2 da 3), Mazzarino 10 (2/5 da 3), Markoishvili 22 (3/5, 5/7), Shermadini 10 (4/4), Brunner 11 (4/5), Diviach (0/1), Bolzonella 5 (1/1, 1/1). All.: Trinchieri. SIDIGAS AVELLINO: Green 24 (4/10, 5/6), Gaddefors 4 (2/3, 0/1), Golemac 17 (5/9, 0/1), Slay 12 (0/2, 2/10), Johnson 4 (2/5); Spinelli (0/1 da 3), Lauwers 4 (1/5 da 3), Soloperto 5 (2/4), Infanti (0/1 da 3), Ferrara. N.e.: Alborea, Norcino. All.: Vitucci. ARBITRI: Mattioli, Lanzarini, Bettini. NOTE - T.l.: Can 17/19, Ave 16/25. Rimb.: Can 37 (tre con 5), Ave 25 (Green 8). Ass.: Can 23 (Perkins 6), Ave 11 (Green 5). Progr.: 5’ 9-12, 15’ 30-31, 25’ 55-43, 35’ 87-60. Usc. 5f: Golemac 35’38" (87-60). F..tecn.: Golemac 26’24" (60-45), Perkins 28’38" (69-49). Spett. 5.230.

S Rimbalzi di Green Il play (nella foto) ne ha presi 8, il migliore della gara, alto 1.65 scarsi. Con Slay e Golemac ha segnato 53 punti su 70 e preso 19 rimbalzi su 25 della squadra

DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA TOSI TORINO

Anche Cantù rispetta il pronostico vincendo l’ultima partita dei quarti con un crescendo inesorabile che proietta la Bennet in semifinale col successo più largo e più prolifico in attacco tra le 4 promosse alle sfide di oggi. Non serve alla Bennet il debutto di Perkins per mettere sotto la Sidigas che tiene per 15’ e poi scompare dal campo sotto il peso della forza degli avversari e delle brutte voci che oggi fanno di Avellino un club a rischio di estinzione.

SERIE A

Casale, arriva Ricky Minard (ma.ne.) Casale ha preso Ricky Minard che ha lasciato il Mariupol di Luca Bechi. L’arrivo della guardia ex Biella, Reggio Emilia, Montegranaro e Roma, è previsto per lunedì. Il presidente della Novipiù Giancarlo Cerutti ha anche annunciato l’aumento del capitale per affrontare la relativa spesa. LEGADUE (e.p.) Al posto di Wanamaker, Forlì ha preso l’ala pivot Thomas Coleman (1988, 2.06), ex Girona. Venerdì: Brindisi Veroli 82 77.

Balene «Sembravano il gommo-

ne di Greenpeace contro una baleniera giapponese — sospira coach Vitucci in attesa di novità societarie —. Negli ultimi tempi, causa i problemi climatici ed economici, ci siamo allenati poco e male per sostenere il peso di questo confronto». Di contro Trinchieri aspettando Pesaro non si esalta: «All’inizio ci siamo incartati da soli poi quando abbiamo cominciato ad alzare la difesa è uscita tutta la nostra superiorità». Tutti attendono di scoprire Perkins, al debutto con Cantù, ma subito è Green a ricordare che la Coppa Italia è il suo terreno di caccia preferito. Il mini play manda al bar Cinciarini e in visibilio i 300 tifosi avellinesi. Gre-

Doron Perkins, 28 anni, 14 minuti in campo all’esordio con Cantù: il play ex Maccabi non ha segnato (0 su 2 da 3) ma ha chiuso con 6 assist e 5 rimbalzi CIAMILLO

en prova a mettersi alle spalle gli stipendi non pagati insieme all’assenza di Dean (polso sinistro k.o.) fatturando 13 punti nel 1o quarto che spingono avanti la Sidigas complice l’inizio al ralenty della Bennet. Infatti Cantù è impigrita e imprecisa con Basile che butta 4 tiri per lui facili. Differenza Ma nel 2o quarto le prime rotazioni portano a galla la differenza strutturale tra le squadre. Perkins al suo primo possesso canturino commette «passi», ma lentamente la squadra brianzola si aggiusta mentre i cambi di Avellino non tengono il ritmo imposto da Micov e Leunen che spingono un break di 16-2 per l’allungo sul 42-33. Nella ripresa Cantù può andare in controllo col suo gio-

co collaudato ottimamente distribuito su tutti i quintetti e la profondità della panchina dilatando il vantaggio con i canestri alla georgiana di Shermadini e Markoishvili mentre sull’altro fronte si esaurisce la spinta di Green (5 punti nei 2 quarti centrali) surrogato solo dal volitivo Golemac, invece Johnson e Slay brancolano nel buio dei loro pensieri. Al ritorno in campo, Basile redime 5 tiri a vuoto imbucando due triple che danno il +20 (69-49) così la partita prende la direzione obbligata e logica a favore della Bennet rendendo l’ultimo periodo un lavoro solo per gli statistici. Il massimo vantaggio della squadra di Trinchieri si rispecchia nel risultato finale tanto per rispondere alle ambizioni di Pesaro.

le Pagelle

© RIPRODUZIONE RISERVATA

di A.TO.

MARKOISHVILI SEGNA DA TUTTE LE PARTI CONTRO IL PICCOLO GREEN CANTÙ CINCIARINI 5,5 In avvio viene asfaltato da Green, qualcosa di buono in attacco (5 assist). BASILE 6 Subito cinque tiri a vuoto inusuali per lui, poi si riscatta con due triple delle sue. MICOV 6,5 Gli bastano 10’ per lasciare il segno senza esagerare. LEUNEN 6 Quasi si riposa: 4 tiri in 27’. Ma non deve sudare. MARCONATO 6 Ordinaria amministrazione dopo qualche autoscontro fuori controllo. MAZZARINO 6,5 Nel quintetto del break decisivo nel terzo quarto. Come il Baso, due zampate da trepunti. PERKINS 6 Debutto avaro al tiro (zero punti) ma prodigo nel plus/minus a +20 (5 rimbalzi e 6 assist).

h

GOLEMAC 6,5 Si batte con la rabbia e la voglia di non mollare (7/7 ai liberi).

IL MIGLIORE

7,5 MARKOISHVILI

Segna da tutte le posizioni, speculando sul mis match favorevole con Green.

SLAY 5 Le cifre (2/12) e il suo atteggiamento abulico dicono tutto di lui.

SHERMADINI 6,5 Perfetto al tiro, si fa sentire nella ripresa muovendo bene la palla e il corpo.

JOHNSON 5 Vaga per il campo cercando qualcosa che non c’è (solo 2 rimbalzi in 27’). SPINELLI 5 In attesa di tempi migliori, il capitano e sindacalista si fa notare per le scarpe fosforescenti.

BRUNNER 6,5 Efficiente ed efficace, rigenerato dopo il brutto inizio di stagione a Montegranaro (4 recuperi).

GADDEFORS 5,5 Ha talento ma cercasi personalità (4 tiri in 30’).

AVELLINO

h

LAUWERS 5 Se non gli entra il tiro da tre, non esiste.

IL MIGLIORE

7 GREEN

Devastante nel primo quarto (13 punti), addirittura migliore rimbalzista (8) della partita dal basso del suo 1.65.

SOLOPERTO 5 Tanta bassa manovalanza. INTERVISTE E VIDEO SULLA COPPA ITALIA

Manuchar Markoishvili, 26 anni CIAM

www.gazzetta.it

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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l’Analisi di LUCA CHIABOTTI

Chi ci crede e chi va a casa È la Coppa Siena-Milano, Cantù-Pesaro. Pronostici confermati. Spesso la Coppa Italia si divide tra chi ci crede e chi no. Sassari e Venezia, arrivate da rivelazioni, non ci hanno creduto, anche se sulla squadra di Sacchetti ha pesato l’assenza di Travis Diener. Bologna non ci ha creduto fino in fondo, troppo leggera di testa nei momenti chiave dopo aver rimesso in piedi una sfida con Milano che sembrava compromessa dopo il primo quarto. Avellino non fa testo: non c’era Dean e non può fare sempre miracoli a dispetto di una situazione economica precaria (prima di partire per Torino i giocatori avevano indetto una conferenza stampa sugli stipendi non pagati) e di un palazzo dove negli ultimi giorni la temperatura era proibitiva per gli allenamenti. Pesaro ci crede ma deve giocare oggi la sua Eurolega, è in semifinale assieme a tre avversarie da Top 16 e dovrà riuscire a elevare la qualità del suo gioco anche contro Cantù. Se Siena-Milano è la sfida più attesa, Cantù-Pesaro è quella che può dire di più anche in prospettiva campionato. La seconda giornata delle Final Eight, a cui hanno assistito 5230 paganti, non è stata memorabile, ha solo permesso a Trinchieri e Dalmonte di risparmiare le loro squadre. Ma ha mostrato le potenzialità della Bennet con Doron Perkins, un play atleticamente superiore, l’uomo che è stato preso per far fare alla Bennet il definitivo salto di qualità soprattutto mentale. Non ha fatto nulla di eccezionale, ma s’è presentato con 4 rimbalzi e 4 assist nei primi 7’ quelli del break di Cantù. «Si è visto perfettamente quello che è: un peperino, per il fallo tecnico, in una squadra di educande che ha bisogno della sua personalità — dice Trinchieri —. È un leader, vede benissimo il gioco, è già inserito, conosce il nome di tutti i compagni e per un americano non è normale. Ma è fuori condizione». Però Cantù è già più forte di prima. Pesaro comincia la sua Eurolega.

NBA IL FENOMENO KNICKS ALL’ALL STAR GAME

La Lin-Mania per le strade di New York Scopritela con un video su Gazzetta.it La Nba ha fortunatamente cambiato idea: Jeremy Lin è stato aggiunto nella formazione della sfida tra matricole e giocatori al 2o anno e sarà quindi in campo nell’All Star Weekend di Orlando del 25-26 febbraio. Su Gazzetta.it, potete vedere il video del nostro corrispondente a New York sulla Lin-Mania, girato tra Chinatown e l’Nba Store sulla Quinta Strada, dove le magliette di Lin vanno a ruba. I Knicks intanto si rafforzano ulteriormente con l’ingaggio di JR Smith, ex Denver, che ha appena concluso la stagione in Cina. Nelle partite di giovedì notte, ancora una vittoria (7a in 9 gare) per Chicago senza

Derrick Rose. I Bulls (miglior bilancio della Lega con 25 vinte e 7 perse) hanno superato Boston, al 4o k.o. nelle ultime 5 partite. Ancora tanti punteggi bassi: sin qui siamo ai minimi degli ultimi 5 anni per punti a partita (190), percentuale dal campo (44.4), ai liberi (75%) e al massimo nelle palle perse (30). Risultati: Chicago-Boston 89-80 (Deng, Boozer 23; Garnett 18); Indiana-New Jersey 93-88 (Granger 32; D.Williams 29); Portland-Clippers 71-74 (Batum, Craword 19; Griffin 21). L’OPINIONE SU LIN A PAGINA

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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PALLAVOLO LE FINAL FOUR DI COPPA ITALIA QUI TRENTO

QUI BELLUNO

QUI MODENA

QUI MACERATA

Birarelli polmonite, c’è Djuric Veneti in striscia da 5 gare

Martino favorito su Kooy

Il dubbio è per Stankovic

(ni.ba.) L’Itas deve rinunciare a Birarelli; la sua influenza è degenerata in polmonite. Al centro con il rientrante Djuric ci sarà il trentino Burgsthaler (oggi 31 anni): gli altri Raphael, Stokr, Kaziyski, Juantorena, Bari libero

(p.r.) Nel solito ballottaggio Martino-Kooy potrebbe essere l'ex azzurro, nonchè ex della partita, a giocare in diagonale con Anderson. Conferme per Esko-Dennis e Sala-Piscopo, con Manià libero

(m.g.) Sarà deciso oggi per Stankovic: il centrale ha riportato una distorsione al pollice destro e appare difficile possa giocare con Modena. Al suo posto Pajenk, poi Podrascanin, Travica-Omrcen, Savani-Parodi, Exiga libero

(m.d.i.) Il Sisley, in striscia positiva da cinque partite, è al completo e punterà sul sestetto ormai collaudato: Suxho in regia, Fei opposto, Horstink e Ogurcak in banda, De Togni e Kohut al centro. Farina libero

Giuliani non molla «Ho già vinto e ci riprovo» Il tecnico di Macerata trionfò un anno fa con Cuneo: «La mia Lube non è così malconcia...»

Al PalaLottomatica arriva da campione in carica, ma con una maglia diversa (insieme a Simone Parodi e ai suoi assistenti Martilotti e Cadeddu è passato da Cuneo, dopo uno scudetto, una Coppa Italia, una Supercoppa e la finale tricolore persa lo scorso anno proprio a Roma, a Macerata). E ci arriva tutt’altro che da favorito, con una squadra stanca e altalenante, capace di k.o. incredibili in campionato (non vince dal 22 gennaio) e di imprese come quella che gli ha fruttato la qualificazione ai quarti di Champions League al golden set a spese, appunto, della sua ex squadra, Cuneo. Ma Alberto Giuliani non guarda ai pronostici e ha qualche sicurezza quando si parla della Lube.

«

Trento è imbattibile? Con le armi giuste si possono battere anche loro L’AVVERSARIO PIU’ TOSTO ALBERTO GIULIANI

«I ragazzi stanno vivendo questo periodo con la consapevolezza di essere poco brillanti ma con tenacia e cattiveria e mi sembra l’attitudine adatta, soprattutto con gare secche da affrontare». Tanti k.o. in campionato hanno messo in discussione il gioco della squadra?

«In un torneo lungo come quello italiano un periodo di calo ci sta, giocando ogni tre giorni i risultati sembrano più eclatanti. Di fatto siamo ancora in gara su tutti i fronti, mi pare. Il

«

Lottomatica previsti finora, ndr) certi risultati sono mortificanti».

Le sconfitte? Siamo in corsa su tutti i fronti. Il gruppo è nuovo, ci vuole tempo

Da maceratese è tornato per allenare la Lube dopo venti anni in giro per l’Italia (da Nord a Sud fino a a Corigliano). Sente di più la pressione in casa?

SULLA SUA SQUADRA ALBERTO GIULIANI

«No penso solo al lavoro che c’è da fare, tendo a estraniarmi dal contorno per carattere. Certo, la Lube è un punto di partenza dopo Cuneo e vincere con la squadra della mia terra è una cosa a cui tengo molto».

gioco aveva dei problemi irrisolti anche prima, ora sembrano solo più evidenti. Il problema è sempre quello, ci si allena poco e il tempo per lavorare sui singoli problemi non c’è».

C’è da superare Modena in semifinale.

Eppure ha sentito il bisogno di scrivere una lettera ai tifosi dal suo sito.

«Hanno avuto più tempo per lavorare e allenarsi, visto che sono fuori dalla coppa europea, è uno scontro alla pari. Sono fiducioso in quello che la squadra può dare in questo tipo di sfide, come ha già dimostrato».

«Volevo ribadire la fiducia alla squadra e mettere a fuoco il momento che comunque è positivo, come ho già detto. Mi rendo conto che per chi segue la squadra con passione (oltre 200 i tifosi in trasferta al Pala-

Nell’altra semifinale c’è Trento che sembra tornata imbattibile.

Alberto Giuliani (47 anni), allena la squadra della sua terra

«Sì dopo il tie-break con Cuneo non ha più perso un punto, hanno un gruppo rodato, ci vuole tempo e costanza per raggiungere quel tipo di compattezza, hanno dei punti di riferimento che li tirano fuori anche nei momenti di flessione. Noi siamo un gruppo nuovo ci vuole più tempo per raggiungere la continuità. Imbattibili no (e lui lo sa bene visto che i suoi trofei li ha vinti tutti contro l’Itas, ndr) con le armi giuste si possono battere anche loro».

TARANTINI

Ci si mettono anche gli infortuni. Stankovic è fuori gioco?

«Ha il dito molto gonfio, basta una botta in allenamento a peggiorare la situazione. Valuteremo fino all’ultimo, ma è difficile». © RIPRODUZIONE RISERVATA

clic DALL’AMERICA DOUG BEAL SI CANDIDA ALLA PRESIDENZA FIVB (a.a.) La notizia circolava da mesi, da ieri notte è diventata anceh ufficiale. Doug Beal, già numero 1 della federazione Usa, dopo un passato da atleta, allenatore (oro nel 1984 a Los Angeles) e dirigente, ha presentat la propria candidatura alla presidenza della federazione mondiale. Beal che ha anche allenato in Italia (a Milano) all’inizio degli Anni ’90, avrà le elezioni in casa, a settembre 2012.

Taccuino A-1 DONNE

Urbino subito in campo a Novara (m.l.) Dopo la sconfitta di giovedì torna in campo Urbino per l'anticipo della 7ª di ritorno alle 20.30 a Novara con l’Asystel (RaiSport 1). Classifica: Busto 44; Villa Corte se 38; Urbino 31; Bergamo 25; Novara 23; Piacenza 22; Pesaro 20; Parma 19; Modena 17; Chieri 6; Pavia 1.

A-2 MASCHILE (f.c.) Stasera (20.30) due anticipi del la 24ª: Edilesse Reggio Emilia Molfetta (pugliesi senza Mattioli) e Club Italia Gherardi Città di Castello. Classifica: Perugia 54; Castellana 51; Molfetta 46; Città di Ca stello 44; Segrate, Milano 42; Genova 39; Loreto 38; Sora 37; S. Croce 34; Corigliano 29; Isernia 27; Club Italia 25; Atripalda 16; Reggio Emilia 15; Cantù 10.

A-2 FEMMINILE (f.c. m.l.) Pontecagnano, terzultima in A 2, ha un nuovo coach: Emiliano Giandomenico. Re scissione del contratto fra il Sala Consilina e Thais. Oggi l'anticipo della 20ª di A 2 donne: Biancoforno Santa Croce Esse ti Loreto (ore 18).

D aOGGIRoma E DOMANI

VALERIA BENEDETTI ROMA


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SCHERMA COPPA DEL MONDO Da sinistra, il nuovo tatuaggio che Aldo Montano si è fatto per festeggiare l’oro mondiale: lo stemma araldico di Catania, due sciabole e la data del trionfo (12 ottobre 2011). A fianco l’immagine della gamba sinistra di Montano dopo l’intervento dell’autunno scorso che ha ricucito il legamento peroneo-astragalico anteriore

A PADOVA

Oggi in gara 9 azzurri Finali dalle 17 Nove azzurri saranno in pedana oggi per la giornata che assegna il Trofeo Luxardo. Ieri al PalaFabris di Padova hanno passato i gironi di qualificazio ne Marco Tricarico, Marco Cia ri, Gabriele Foschini, Luigi Mi racco e Stefano Sbragia, che si aggiungono ad Aldo Montano, Gigi Tarantino, Diego Occhiuzzi e Giampiero Pastore, già pro mossi grazie alla posizione nel ranking. Oggi dalle 10 il turno dei 64, fase finale alle 17 (diff. Rai Sport 2 alle 22.15, diretta su fe derscherma.tv). Gli accoppia menti: Ibragimov (Rus) c. Taran tino; Montano c. Smandi (Tur); Kim (S.Cor) c. Pastore; Occhiuz zi c. Shturbabin (Ucr); Tricarico c. Agresta (Bra); Ciari c. Igoe (Usa); Foschini c. Bykov (Rus); Miracco c. Marti (Spa); Hartung (Ger) c. Sbragia. Domani la pro va a squadre. FIORETTISTI IN SPAGNA Oggi a La Coruna in gara i fiorettisti. Ol tre a Cassarà, Baldini, Aspro monte, Avola e Simoncelli, am messi per ranking, nel tabellone sono stati promossi anche Bar rera, Foconi, Luperi, Minuto e Di Francisca. Oggi tabellone principale individuale, domani la prova a squadre che certifi cherà il pass per Londra.

BIZZI

Il ritorno Riecco Montano «Voglio stupire ma con calma...» «Sono ancora innamorato del mio sport E per mio padre dovrei vincere sempre» MARISA POLI

Un oro mondiale della sciabola per raggiungere nonno e papà. Un intervento per sistemare un tendine rotto che non aveva comunque impedito ad Aldo Montano di vincere a Catania. Quattro mesi di riabilitazione e oggi il rientro, al PalaFabris di Padova, per il trofeo Luxardo. Pronto per la rincorsa olimpica?

«Sto abbastanza bene, la situazione non è ancora risolta. Al piede ho ancora dolore, ma dal punto di vista clinico sono guarito». Quanto tempo ci vorrà per tornare il vero Montano?

«Mi hanno detto sei mesi per essere a posto, quindi dovrebbe es-

sere ad aprile. Ma mi hanno assicurato che non ci sono rischi. Queste non sono le gare della vita, ma voglio riprendere con calma. Mi sono allenato molto, quando si è infortunati ci si allena il triplo di tutti gli altri. Per curare la parte malata, per tenere in forma il resto. Da due settimane sono a pieno regime, da due giorni ho tirato in palestra. Ma sono ancora lontano dalle sensazioni di Catania». Ci ripensa ogni tanto?

«Ci penso spesso e mi dà molta fiducia. Perché quando vinci così, quando fisicamente non stai bene, ma con la testa, la voglia, la grinta, questi momenti di danno una mano, ti tengono su anche quando le cose non vanno». Dopo la delusione di Parigi ha cominciato a lavorare con uno psicologo. Funziona?

Aldo Montano, 33 anni, è stato oro olimpico 2004 e iridato 2011 BIZZI

«Era un lato che prima non consideravo molto. Magari si pensa alla parte più tangibile, la lezione con il maestro o l’allenamento. Ma c’è anche un lavoro segreto, nascosto, su cui ho lavorato e sto lavorando, è un tassello importante». In che cosa l’ha aiutata?

«Non è una bacchetta magica che ti fa vincere sempre, se la trovassi andrei avanti altri 10 anni. Ma è un lavoro che dà una mano nei momenti di tensione, per la concentrazione, per non cadere nella routine». A 33 anni, dopo aver vinto tutto, quanto le piace ancora fare scherma?

«Sono innamorato dello sport che faccio. Ci sono stati alti e bassi nella mia carriera, di risultati, di allenamenti, di conduzione tecnica, come succede per ogni lavoro. Ma mai di vo-

« «

Il Beautiful team? Un po’ acciaccato Non siamo bimbi, ma maturi al punto giusto Al pubblico piace il gossip, se sei fidanzato da 5 anni non c’è molto da dire...

glia, è sempre la stessa. Mi diverto, mi piace misurarmi con gli avversari, perché uno sport così non lo fai per i soldi, nemmeno per il pubblico, perché non ce n’è mai tantissimo, lo fai per te». Da questo nuovo inizio che cosa si aspetta?

«Ho un po’ di ansia, sono preoccupato di come andrà dopo tanti mesi dall’ultima gara. Anche se l’obiettivo vero è a luglio, ma le gare di Coppa fanno morale. E se vinci la gente ha paura di te. Se fosse per mio padre dovrei vincere, solo vincere. Non è che mi dice, stai attento, fai il tuo che stai tornando, ma: mi raccomando il Luxardo, che non l’abbiamo mai vinto». Dopo aver vinto l’oro mondiale, pesa un po’ meno avere dietro le spalle una famiglia di campioni come la sua?

«Mi pesava quando ero piccolo, come è normale, perché mio padre era il campione. Ora che lo siamo tutti e due ci possiamo relazionare meglio. Abbiamo tante cose in comune, la voglia, la grinta. In tante occasioni l’avrei voluto imitare per il carattere, forse non

avrei perso gare con la sua grinta». Come sta la squadra di sciabola che lei ha soprannominato «Beautiful team»?

«Un po’ acciaccati come sempre, non siamo più bimbi. Gigi Tarantino compie 40 anni quest’anno, il più giovane, Occhiuzzi, ne ha 30. Però siamo un po’ come il vino che invecchia, maturi al punto giusto. Abbiamo voglia di conquistare l’oro che non è mai arrivato, se non agli Europei». Le manca un po’ tutto il resto? Le presenze in tv, le copertine di giornali per la vita fuori dalla pedana?

«Ho fatto una scelta e basta. Al pubblico piace il gossip e quando sei fidanzato da 5 anni con la stessa persona (Antonella Mosetti, ndr) con cui ti trovi anche benissimo, non c’è molto da dire...». © RIPRODUZIONE RISERVATA

BOXE SI E’ CHIUSA LA REGULAR SEASON DELLE WORLD SERIES

A Mosca Russo non basta Milano perde il primo posto Niente da fare per Dolce&Gabbana a Mosca alla conquista del prezioso primo posto nel girone. Serviva la vittoria ma invece i Thunder si sono fermati a un incontro dal traguardo: alla fine 3-2 il risultato a favore dei padroni di casa che, a conti fatti, hanno conquistato il punto decisivo grazie all’ucraino Gvozdyk che ha battuto con verdetto non unanime (ma giusto) lo spento francese Groguhe. La stagione regolare si chiude quindi con Mosca che a 25 punti precede di una sola lunghezza Milano. L’effetto della classifica è che nei quarti Mosca ora incontrerà la quarta del girone B e Milano se la vedrà con i campioni in carica di Parigi (andata in trasferta il 2 marzo, ritorno in casa il 9) per poi sfidare Baku in semifinale. Le sfide Un vero peccato questa vittoria mancata perché un ec-

Clemente Russo, 29 anni ANDREOLI

il calvario del campano, ferito a sopracciglio sinistro e in evidente affanno nella quinta e decisiva ripresa. Nulla di compromesso se a quel punto Groguhe avesse fatto il suo dovere, ma invece il francese ha replicato la sconfitta di Astana facendosi dominare psicologicamente dal campione ucraino Gvozdyk: con due cartellini equivalenti fra le due parti (48-47) ha deciso il primo giudice che ha visto la prevalenza del pugile di casa. f.n.

cezionale Derevyanchenko e un misurato Russo hanno fatto come previsto il loro dovere. Scontata la sconfitta di Volkov contro il più esperto Abdurashidov, ha tenuto fino alla terza ripresa il rientrante Domenico Valentino chiaramente in ritardo di condizione. Fino a quel punto due giudici avevano il pari (38-38) ma poi è cominciato

Dynamo Mosca b. Thunder Milano 3-2. 54: Yunusos (Taj) b. VOLKOV 3-0 (50-45, 50-45, 50-45); 61: Abdurashidov (Rus) b. VALENTINO 3-0 (48-47, 49-46, 48-47); 73: DEREVYANCHENKO (Ucr) b. Bandarenka (Biel) 3-0 (50-45, 48-47, 49-46); 85: Gvozdyk (Ucr) b. GROGUHE (Fra) 2-1 (49-46, 47-48, 48-47); 91: RUSSO b. Kalchugin (Rus) 3-0 (49-46, 49-46; 48-47). Class: Dynamo Mosca 25; Milano Thunder 24. © RIPRODUZIONE RISERVATA

STASERA I MASSIMI WBC (SPORTITALIA DALLE 21)

L’EX IRIDATO

Usura e minacce Galvano rischia fino a dieci anni

Chisora riscalda la vigilia iridata Dà uno schiaffo a Vitali Klitschko Dereck «Bad Boy» Chisora (15-2) tiene fede al soprannome e surriscalda la vigilia della sfida con Vitali Klitschko (43-2) di stasera a Monaco di Baviera per il titolo Wbc dei massimi. Dopo le operazioni

di peso, il britannico ha rifilato uno schiaffo al detentore ucraino (sopra, Reuters). Klitschko ha cercato di reagire, ma i due sono stati immediatamente separati. Su gazzetta.it le foto della rissa.

(g.l.g.) Quanta è lontana Montecarlo, le sue luci ed i trionfi del ring. Mauro Galvano è passato tristemente dal titolo mondiale Wba dei supermedi conquistato nel ’90 contro l’argentino Matteoni, al carcere. Accusato di usura e minacce aggravate, il processo si è svolto con il rito abbreviato e il pm Luca Tescaroli, lo stesso che sta conducendo l’indagine del Madoff dei Parioli, non è stato tenero: dieci anni la richiesta. Lui è uscito sorridente dicendo che l’accusa era esagerata, mentre il suo avvocato ha parlato di indagine troppo superficiale. Tra qualche giorno la sentenza. Un componente del gruppo, il carabiniere Giovanni Morelli, accusato di rivelazioni di atti di ufficio, ha patteggiato un anno di reclusione.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

SABATO 18 FEBBRAIO 2012


SABATO 18 FEBBRAIO 2012

SCI LA CORSA AL TITOLO 1. IVICA KOSTELIC (Cro) 1043 PUNTI Salterà 9 gare per l’intervento al ginocchio

MANCANO 15 GARE LOCALITA’

GARA

FAVORITO

Oggi

Bansko (Bul)

gigante

HIRSCHER

Domani Bansko (Bul)

slalom

HIRSCHER

21/2

Mosca (Rus)

parallelo

HIRSCHER

2. BEAT FEUZ (Svi) 973 PUNTI Ha davanti 7 gare veloci per scappare

24/2

Crans Montana (Svi)

superG

FEUZ

3. MARCEL HIRSCHER (Aut) 825 PUNTI Sono nove le gare tecniche a lui favorevoli

25/2

Crans Montana (Svi)

superG

FEUZ

26/2

Crans Montana (Svi)

gigante

HIRSCHER

2/3

Kvitfjell (Nor)

superG

FEUZ

3/3

Kvitfjell (Nor)

discesa

FEUZ

4/3

Kvitfjell (Nor)

superG

FEUZ

10/3

Kranjska Gora (Slo)

gigante

HIRSCHER

11/3

Kranjska Gora (Slo)

slalom

HIRSCHER

14/3

Schladming (Aut)

discesa

FEUZ

15/3

Schladming (Aut)

superG

FEUZ

17/3

Schladming (Aut)

gigante

HIRSCHER

18/3

Schladming (Aut)

slalom

HIRSCHER

Sfida Feuz-Hirscher Chi dopo Kostelic? Con il croato fermo, la Coppa del Mondo pare una questione fra questi due giovani: una lotta a distanza PIERANGELO MOLINARO

Non è mai bello vincere sulle disgrazie altrui, ma Ivica Kostelic, detentore della Coppa del Mondo ed in testa dopo 29 gare alla classifica generale è fermo dopo l’intervento al ginocchio destro e, se nella convalescenza non ci saranno problemi, rientrerà il 10 marzo nel gigante di Kranjska Gora. Perderà quindi 9 gare e certo non potrà tenere la testa della classifica con 900 punti ancora a disposizione dei suoi avversari. Attualmente ha infatti 70 punti più dello svizzero Beat Feuz e 218 sull’austriaco Marcel Hirscher. Il duello La lotta appare quindi

Beat Feuz, 25 anni, svizzero dell’Emmenthal, quest’anno ha vinto tre gare: il superG in Val Gardena e le discese di Wengen e Sochi AP

I conti Hirscher dei suoi 825 punti ne ha realizzati 460 in slalom e 365 in gigante. Più vario invece Feuz (973): 468 in discesa, 300 in combinata, 171 in superG e 34 in gigante. Ma le combinate sono finite. Nessuno conosce ancora il potenziale di Hirscher in superG, ma si è visto in combinata qual è quello di Feuz in slalom. Sarà in gara in questa specialità a Kranjska Gora e in quello della finale? In questi giorni nelle gare bulgare è probabile lo scatto in classifica di Hirscher, ma tatticamente potrebbe dimostrarsi azzeccata la scelta di Feuz di cercare il massimo in discesa e

superG, considerando che dopo Bansko sono previsti 2 superG a Crans Montana, altri due ed una discesa a Kvitfjell. Se per lui tutto andrà secondo i piani, potrebbe chiudere i conti a suo favore già nelle prime due finali di Schladming. D’altra parte avendo pochi punti in slalom, partirebbe oltre in questa specialità oltre il 30 concedendo un grande vantaggio all’austriaco. E se l’arbitro fosse Kostelic al rientro? Ci ha già abituato a recuperi miracolosi, nelle sei gare che avrà a disposizione non venderà facilmente la pelle.

Sprint e rimpianti: Pellegrino nono Federico Pellegrino

Loris Frasnelli 15˚)) e niente finale, regolata da Devon Kershaw, autore di un rettilineo finale irresistibile. Un fulmine che ha beffato il russo Morilov e il norvegese Hattestad. Tra le donne, l’unica promossa era stata Gaia Vuerich, fuori dai quarti: successo svedese con Ida Ingemarsdotter, vincitrice a Milano. Oggi gare in classico a cronometro. Sprint tl. Uomini: 1. Kershaw (Can); 2. Morilov (Rus); 3. Hattestad (Nor); 4. Strandvall (Fin); 5. Darragon (Fra); 6. Gloersen (Nor); 8. Cologna (Svi); 9. PELLEGRINO; 15. FRASNELLI; 37. HOFER;

y

LA GUIDA DI OGGI

GIGANTE MASCHILE (Bansko, manche ore 9 e 12): 1 Schoerghofer (Aut), 2 Fanara (Fra), 3 Jansrud (Nor), 4 Richard (Fra), 5 Hirscher (Aut), 6 Ligety (Usa), 7 Svindal (Nor), 9 Pinturault (Fra), 12 Simoncelli, 14 Blardone, 21 Moelgg, 22 Borsotti, 38 Eisath, 45 Casse, 48 Deville. Coppa del Mondo (29 pr.) Kostelic (Cro) 1043, 2 Feuz (Svi) 973, 3 Hirscher (Aut) 825; 17. Deville 370. Coppa gigante (4): 1. Ligety (Usa) 380; 2. Hirscher (aut) 365; 3. Pinturault (Fra) 195; 5. Blardone 178. DISCESA DONNE (Sochi, ore 10): 4 Stuffer, 5 Recchia, 9 Fenninger (Aut), 12 E. Fanchini, 16 Vonn (Usa), 17 Riesch (Ger), 19 Maze (Slo), 19 Merighetti, 20 Mancuso (Usa), 21 Weirather (Lie), 22Goergl (Aut), 24 Schnarf, 41 Borsotti, 47 Marsaglia, 49 E. Curtoni, 58 Brignone. Coppa del Mondo (25): 1 Vonn (Usa) 13822. Maze (Slo) 972; 17. Merighetti 296. Coppa discesa (6): 1. Vonn (Usa) 530; 5. Merighetti 207. TV Diretta su RaiSpoport 1 ed Eurosport.

Sinoti Sinoti, 26 anni, ala neozelandese, autore della meta degli Aironi GETTY

Aironi sconfitti dagli Ospreys Sinoti meta inutile 3 (2 punti). Uomo del match: Hibbard. Punti: Ospreys 4; Aironi 0.

SWANSEA (Galles)

Niente da fare per gli Aironi sul campo degli Ospreys nel 15˚ turno di Celtic League. La squadra lombarda, che non giocava da quasi un mese, pur generosa, non segna punti per 72’. E quando ci riesce (meta di Sinoti trasformata da Olivier) è irrimediabilmente troppo tardi (16-0). E dire che i gallesi, secondi in classifica, erano reduci da settimana travagliata culminata con l’addio del director of coaching Scott Johnson e del capo allenatore Sean Holley, sostituito da Steve Tandy, ieri all’esordio. Al 30’ giallo per Mauro Bergamasco. Ospreys-Aironi

23-7

MARCATORI: p.t. 5’ m. tecnica tr. Biggar, 25’ c.p. Biggar; s.t. 4’ e 20’ c.p. Biggar, 32’ m. Sinoti tr. Olivier, 36’ m. Bishop tr. Morgan. OSPREYS: Fussell; Dirksen, Bishop, Beck (10’ s.t. Isaacs), Walker; Biggar (25’ s.t. Morgan), Webb (31’ p.t. Fotuali’i); Bearman (20 s.t. Stowers), Lewis, Smith; A.W. Jones, King; Rees, Hibbard, Bevington (8’ s.t. B. Jones). AIRONI: Benettin (13’ s.t. R. Pavan); Toniolatti, G. Pavan (36’ s.t. Pratichetti), Pizarro, Sinoti; Olivier, Tebaldi (30 s.t. Keats); Favaro, Ma. Bergamasco, Cattina; Del Fava, Furno (28’ s.t. Biagi); Romano (1’ s.t. Perugini), Santamaria, Aguero (5’ s.t. Al. De Marchi). ARBITRO: Mitrea (Italia). NOTE: p.t. 10-0. Spett. 5554. Gialli: 30’ p.t. Ma. Bergamasco. Calci: Bigger 4 su 4 (11 punti), Morgan 1 su 1 (2); Olivier 1 su

54. NOECKLER; 61. R.PASINI. Coppa del Mondo: 1. Cologna (Svi); 1603; 2. Northug (Nor) 1199; 3. Kershaw (can) 1053; 4. Hellner (Sve) 896; 18. CLARA 336. C.sprint: 1. T.Peterson (Sve) 462; 14. PELLEGRINO 162. Donne: 1. Ingemarsdotter (Sve); 2. Falla (Nor); 3. Randall (Usa), 4. Barthelemy (Fra); 5. Jacobsen (Nor), 6. Matveeva (Rus); 18. G. VUERICH; 32. LAURENT; 41. DEBERTOLIS; 42. BROCARD. Coppa del Mondo: 1. Bjoergen (Nor) 1813; 2. Kowalczyk (Pol) 1807; 3. Johaug (Nor) 1320; 38. BROCARD 135. C.sprint: 1. Randall 559; 34. VUERICH 61. Oggi Ore 12.30: 15 km tc uomini (Gullo, Clementi, Hofer, F.Pasini, Checchi, Noeckler). Ore 14.30: 15 km tc donne (Brocard, De Martin, Cavallar, Rupil). Dirette Eurosport e Rai Sport.

Oggi Treviso-Munster (e.sp.) Benetton in campo oggi a Monigo (ore 16.15, diff. Raisport ore 19.30) contro il Munster. Tra i titolari 5 dei 6 azzurri messi a disposizione da Brunel: Pavanello, Van Zyl, Derbyshire, Sgarbi e Semenzato, preferito in mediana all’altro nazionale Gori che partirà dalla panchina. Si rivede De Waal all’apertura. Out De Jager infortunato.

Treviso: Nitoglia; Iannone, Galon, Sgarbi, Williams; De Waal, Semenzato; Filippucci, Vermaak, Derbyshire; Van Zyl, A. Pavanello; Di Santo, Sbaraglini, Muccignat. Ieri: Cardiff-Ulster 21-14; Ospreys-Aironi 23-7; Leinster-Scarlets 16-13. Oggi. Ore 16.15: Treviso-Munster (diff. RaiSport 2 ore 19.30). Ore 18.30: Connacht-Glasgow. Ore 19.30: Dragons-Edimburgo. Classifica: Leinster 57; Ospreys 47; Glasgow*, Cardiff* 39; Munster** 38; Ulster 37; Scarlets 35; Treviso* 28; Edimburgo* 23; Connacht* 18; Dragons** 17; Aironi* 14 (*una in meno, **due in meno). NAZIONALI UNDER Oggi (ore 15) allo Stade Battandier-Lukowiak di La Voulte sur Rhone (Fra), l’under 20 di Craig Green affronta i pari età della Francia nel recupero della 1ª giornata del Sei Nazioni di categoria (la partita, originariamente in programma a Bourgoin, è stata spostata a causa del perdurare dell' impraticabilità del terreno di gioco). Sempre alle 15, a Badia Polesine (Ro), Italia u. 18-Irlanda u. 18. Italia under 20: Odiete; Esposito, Campagnaro, Bettin, Sarto; Della Rossa, Calabrese; Zdrilich, Conforti, Riccioli; Ferro, Mammana; Brandolini, Maistri, Drissi.

IPPICA STOP ALL’AGITAZIONE FUNZIONARI

Corse dopo lo sciopero con antidoping fantasma Test non fatti o con validità a rischio per la serrata degli ispettori MICHELE FERRANTE

© RIPRODUZIONE RISERVATA

FONDO COPPA DEL MONDO IN POLONIA: VINCONO KERSHAW E INGEMARSDOTTER

Non c’è mai gloria per gli azzurri del fondo in questa stagione. Nella sprint di Szkalarska Poreba, che ha ospitato per la prima volta la Coppa del Mondo, il migliore degli italiani, Federico Pellegrino, si ferma alle semifinali con molto rimpianti: perché nei quarti aveva sfrecciato molto bene, e nella semifinale la rottura di un bastoncini l’aveva un po’ smontato anche se il problema si era verificato all’inizio e l’azzurrino aveva avuto il tempo per recuperare. Risultato: fuori da quinto (e nono in classifica, con

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RUGBY CELTIC LEAGUE

DATA

ristretta fra questi due giovani, divisi fra loro da 148 punti, perché il quarto, il norvegese Svindal a 691 punti non pare nella condizione migliore. Come si muoveranno? Il calendario della Coppa del Mondo maschile prevede ancora 15 gare, comprese le 4 individuali delle finali di Schladming, di cui 8 su prove tecniche (considerando anche il parallelo di martedì a Mosca) e sette veloci. Vincerà la costanza. Marcel Hirscher ha già dimostrato la sua fame dichiarando, lui specialista di slalom e gigante, di partecipare pure ai 5 superG ancora in programma, mentre Feuz diserterà gigante e slalom in programma oggi e domani a Bansko (Bul) per continuare ad allenarsi nella velocità, una scelta.

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Sabato scorso è ripresa l’attività dopo uno sciopero di 41 giorni contro la crisi dell’ippica alle prese nel 2012 con il taglio delle risorse di un drammatico 40%. Per ora nessun segnale di inversione di tendenza. Sono comunque iniziati i lavori per il rinnovo della convenzione con gli ippodromi, perno di una eventuale ristrutturazione perché di fatto sancirà se tutti i 44 ippodromi attivi potranno continuare ad esserlo e quindi, i criteri di distribuzione del montepremi. Dopo sei giorni (da sabato appunto) hanno sospeso la loro astensione gli ispettori dell’antidoping, i funzionari che certificano i test effettuati dai veterinari. L’Unire ha garantito loro che la soppressione del secondo funzionario di turno al trotto è solo temporanea (31 mar-

zo) con promessa di riaffrontare la questione. Francesco Ruffo, segretario generale dell’Unire, aveva sostenuto che, in mancanza degli ispettori, altri funzionari (giudici per esempio) avrebbero svolto le funzioni necessarie, ma alla resa dei conti per sei giorni (da sabato a giovedì) si è corso senza antidoping, perché spesso i test non sono stati effettuati, perché molti di quelli effettuati presentano evidenti errori di procedura e, parentesi graffa, perché esiste la possibilità che i test effettuati senza vizi di procedura possano risultare non validi perché controfirmati da persona priva di titoli, cioè la specializzazione necessaria e ufficialmente riconosciuta. Come se scioperassero i membri della giuria e al loro posto venissero messi gli ispettori antidoping... Sta di fatto che sul fronte antidoping sembra essersi instaurato un folle circolo vizioso in virtù del quale negli ultimi 3 anni oltre 300 casi (quasi tutti i positivi) sono risultati nulli per i motivi più disparati, dai vizi di forma alla inattendibilità dei test. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SABATO 18 FEBBRAIO 2012

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SABATO 18 FEBBRAIO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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TUTTENOTIZIE E RISULTATI Atletica Carnevale Rio Sfila Carl Lewis

Combinata nordica L’AZZURRO CADE A KLINGENTHAL

Pittin, un altro schianto in prova Stagione finita, dovrà operarsi (s.a.) Una stagione persa per due cadute fuori dalle gare: la prima il 17 gennaio a Predazzo in un test di allenamento, la seconda ieri (17 febbraio) a Klingenthal, in Germania, in un salto di prova in vista della gara di oggi. Anche questo, dopo le tre vittorie consecutive, è quasi un record per Alessandro Pittin, costretto a mettere fine alla sua stagione più convincente (6 podi) in cui aveva lanciato la sfida per la Coppa del Mondo al leader francese Jason Lamy Chappuis. Ora è atteso dall’inevitabile operazione della prossima settima. Tutto questo per colpa del vento, che aveva costretto il circuito del salto ad annullare la gara due giorni fa, e che ha visto ieri cadere anche un altro big, il tedesco Edelmann. Il bronzo olimpico azzurro dopo essere planato dall’hs-140, per il primo salto di prova, ha sbandato in volo per il vento ricomparso da sotto all’improvviso: il friulano prima ha perso il controllo, poi s’è piegato e nell’impatto violento sulla neve — con la stessa dinamica del precedente incidente — ha sbattuto violentemente la spalla sinistra. Trasportato al Rodewisch Hospital, il finanziere è stato sottoposto agli accertamenti che hanno diagnosticato una lussazione all’arti-

colazione con frattura del tubercolo maggiore. I medici tedeschi hanno ridotto la lussazione: ma per Pittin, subito dopo il rientro a Cercivento, l’intervento chirurgico per stabilizzare la frattura si renderà necessario. I tempi di recupero sono ancora tutti da valutare, ma la sta-

gione è praticamente finita. Podio finale addio Pittin è quar-

to in classifica con 724 punti, e dopo aver recuperato dal primo infortunio, era impegnato a chiudere comunque sul podio finale di Coppa, obiettivo adesso impossibile. Oggi in gara, sempre a rischio

annullamento per il vento, ci saranno per l’Italia Michielli, Bauer e Lukas Runggaldier, ma in squadra tutti i pensieri sono per Pittin, davvero sfortunato e ormai costretto a pensare di riprendersi per il biennio Mondiali di Fiemme 2013 e Giochi di Sochi 2014. © RIPRODUZIONE RISERVATA

RIO (Bra) - Ci sarà per la prima volta anche Carl Lewis al Carnevale di Rio. Domani sfilerà con la scuola di samba Renascer di Jacarepaguá al fianco dell’amico pittore Romero Britto. DEBUTTA RUDISHA (si.g.) Oggi al meeting all’aperto di Sydney (Aus) debutto stagionale, sui 400, di David Rudhisha. In gara anche il keniano Asbel Kiprop (1500), l’australiana Sally Pearson (200 e 100 hs) e la neozelandese Valerie Adams (peso). NICOLETTI OK (si.g.) A Firenze, giovedì, personale nel peso per Julaika Nicoletti, 17.13 al primo lancio: è l’8ª prestazione italiana all-time. Uomini. Alto: Lemmi 2.14; Finesi 2.10. Donne. Asta: Benecchi 4.20; Gazzotti 4.10. CHE KEITANY Alla 6ª mezza maratona di Ral Al khaimah (E.Ara), successi del 18enne keniano Dennis Kipruto Koech (rinuncia in extremis di Geoffrey Mutai per un problema a un piede) e della connazionale Mary Keitany con la seconda prestazione mondiale all-time (1h06’42"), a 52" dal proprio primato. Uomini: 1. Kipruto Koech (Ken) 1h00’34"; 2. A. Bekele (Eti) 1h00’42"; 3. Kipsang Kipkoech (Ken) 1h00’55". Donne: 1. Keitany (Ken) 1h06’42"; 2. G. Rono (Ken) 1h09’06": 3. G. Cherono (Ken) 1h09’06".

Danza sportiva CONCILIAZIONE Ieri al Tnas tentativo di conciliazione dall’ex presidente Ferruccio Galvagno, della consigliera Alessandra Valeri e dell’ex vicecoordinatore del settore tecnico, Daniele Tondon. Dagli organi di giustizia federale erano stati condannati: Galvagno alla radiazione, gli altri a 5 anni di sospensione. Hanno chiesto di conciliare per il solo presofferto Valeri e Tondon, tre anni Galvagno. Tutti per omessa vigilanza.

Ghiaccio MONDIALI LUNGA A Mosca, oggi e domani, Mondiali allround in pista lunga. Italia, senza alcun qualificato, clamorosamente assente. Campioni uscenti da Calgary 2010 il russo Skobrev e l’olandese Wüst. Sfidano il rientrante orange Kramer (quattro ori consecutivi tra il 2007 e il 2010) e la ceca Sablikova. Oggi (diff. RaiSport 2, ore 23.40): 500, 3000 D, 5000 U. Domani: 1500, 5000 D, 10.000 U.

Le fasi della caduta di Alessandro Pittin, 22 anni, bronzo olimpico, ieri nel salto di prova a Klingenthal AFP

SPRING CUP (m.l.) Sono 32 le squadre tra senior (14), junior (11) e novice (7) oggi e domani al Palasesto di Sesto San Giovanni (Mi) nella Spring Cup 2012 di sincro: sul ghiaccio anche le svedesi pluriridate del Team Surprise. Per l’Italia, tra le sr Hot Shivers, Shining Blades e Dandelion.

Hockey ghiaccio Atletica OGGI A BIRMINGHAM

Pallanuoto LA 7

a

DI RITORNO

Tiro a segno EUROPEI

Robles-Liu Xiang Nell’anticipo Badaracchi Abate e Cusma passa il Savona ora o mai più BIRMINGHAM (Ing) — E’ il confronto sui 60 hs tra il cinese Liu Xiang e il cubano Dayron Robles il piatto forte dell’odierno meeting indoor di Birmingham. I due si ritrovano dopo la finale dei Mondiali di Daegu 2011, quando il cubano vincitore venne squalificato per aver danneggiato il cinese. Tra le tante sfide, Asafa Powell-Lerone Clarke sui 60. E due azzurri: Francesco Abate (60 hs) ed Elisa Cusma (800).

Uomini. 60: Powell, Clarke, Frater, Carter (Giam); Bailey (Ant). 400: Brown (Bah). 800: Aman (Eti); Lewandowski (Pol). 1500: Lagat (Usa); Chepseba, Birgen, Choge (Ken). 2 miglia: Kipchoge (Ken); T. Bekele (Eti); Farah. 60 hs: Robles (Cuba); Liu Xiang (Cina); ABATE. Alto: Grabarz. Lungo: Mokoena (Saf). Donne. 60: Madison (Usa). 400: Cox (Usa). 800: Uceny (Usa); Cichocka (Pol); Okoro; CUSMA. 1500: G. Dibaba (Eti); England. 3000: Defar, Melkamu, Burka (Eti); Obiri (Ken); Clitheroe. 60 hs: Carruthers (Usa); Ennis. Lungo: Ennis. Asta: Rogowska, Pyrek (Pol); Bleasdale. ALTRI AZZURRI Oltre ad Abate e Cusma, oggi azzurri in altri due meeting indoor. A Gand (Bel), dove nel lungo torna in gara Tatyana Lebedeva (e nei 60 c’è Dwain Chambers) annunciati Roberto Donati (60), Mario Scapini (800), Marco Salami (1500), Maria Enrica Spacca (400) e Veronica Borsi (100 hs). A Potsdam (Ger), nell’asta, Claudio Stecchi. Emanuele Di Gregorio ha invece rinunciato al previsto impegno sui 60 di Val de Reuil (Fra), dove ci sarà Christophe Lemaitre. «Sono stato debilitato da un virus intestinale — dice il siciliano — inutile insistere. La mia stagione indoor finisce qui. Da lunedì comincio a lavorare per quella all’aperto». Giovedì sera a Praga (R.Ceca), 2.24 di Silvano Chesani e 2.15 di Marco Fassinotti in alto. TRICOLORI GIOVANILI Oggi e domani ad Ancona sono oltre 1000 i partecipanti ai campionati italiani juniores e allievi indoor (37ª edizione): in palio 46 titoli. Tra i più attesi, Marco Lorenzi e Michele Tricca (400), Stefano Braga (lungo), Alessia Trost (alto) e Roberta Bruni (asta). Tra le allieve Eleonora Vandi.

Mladjan Janovic, 27 anni SPORTMEDIA

(d.p.) Il Savona sbanca Napoli nell’anticipo della 7a giornata di ritorno. Poker di Rizzo e tripla parata nel finale di Volarevic per i vicecampioni d’Italia, che poi chiudono i conti con Goran Fiorentini. POSILLIPO-SAVONA 10-12 (2-1, 4-3, 2-4, 2-4) Posillipo: Negri, Perez, Paskovic, Gallo, Minguell 3, A.Calcaterra 1, Saccoia 1; Buonocore 1, Gi.Mattiello 1, Bertoli 1, Renzuto Iodice, Baraldi 2. N.e. Antonino. All. Silipo. Carisa Savona: Volarevic, Damonte 1, L.Bianco, Rizzo 4 (1 rig.), M.Janovic 1, Aicardi 1, G.Fiorentini 1; Alesiani 1, Petrovic 1, Angelini, G.Bianco, F.Mistrangelo 2. N.e. Zerilli. All. Pisano. Arbitri: Bianchi e Paoletti. Note: sup. num. Posillipo 13 (7 gol), Savona 8 (4). Usc. 3 f. L.Bianco 21’38", Buonocore 27’01", Petrovic 29’54". Oggi (15): Brescia-Ellevi Nervi, Igm Ortigia-Ferla Pro Recco, Strano Light Catania-Camogli, Carpisa Yamamay Acquachiara-Florentia, Enel Civitavecchia-Bogliasco. Class.: Pro Recco 45; Savona* 44; Acquachiara 42; Brescia 40; Posillipo* 29; Florentia 18; Camogli 17; Bogliasco 16; Ortigia 15; Civitavecchia 13; Nervi 12; Catania 6. (*una partita in più) LEGA ADRIATICA Oggi alle 20.15, nella Lega Adriatica, la Pro Recco versione europea sarà impegnata a Fiume per affrontare i croati del Primorje.

VIERUMAKI (Fin) — Adesso o mai più. Mauro Badaracchi due anni fa ha vinto l’Europeo e conquistato la Coppa del Mondo. Eppure il suo posto tra i pistoleri dell’Olimpiade di Londra ancora non ce l’ha. Così l’Europeo a 10 metri di oggi a Vierumaki, in Finlandia, è l’ultima possibilità. Una premessa così basterebbe a spiattellare chiunque sotto la pressione. Ma con Mauro, 27enne forestale di Tivoli, ci vuole bene altro. «Devo dire che in effetti sono stato molto più agitato in altre occasioni — ammette — ne sono quasi stupito». I posti per i Giochi britannici sono quattro, in teoria in palio per i primi quattro: in realtà si scalerà escludendo dall’ordine i già qualificati. Che in tutto sono quindici. Per cui le chance ci sono. «Lo penso anch’io — dice Badaracchi senza scaramanzie — e ci credo». In linea con lui, oggi, anche Vigilio Fait e Luca Tesconi e le ragazze della carabina: Sabrina Sena, Elania Nardelli e Antonella Notarangelo. Intanto ieri è arrivato l’argento junior di Giuseppe Pio Capano, appena 15enne, nella carabina. Quarto dopo le qualifiche, all’ottavo tiro della finale era primo. Solo all’ultimo colpo ha ceduto al tedesco Janker. Mario Salvini Junior. Carabina uomini: 1. Janker (Ger) 697.7 (596+101.7); 2. Capano 697.4 (594+103.4); 12. Bacci (591), 41. Weithaler (582). Pistola donne: 1. Tomala (Pol) 479.1 (381+98.1); 19. Marini 370.

Tennis I TORNEI

Seppi e Knapp stop ai quarti

SERIE A (m.l.) Per problemi al ghiaccio Alleghe-Val di Fassa del 4˚ turno del Relegation Round si è giocata ieri sera anziché giovedì. Master Round. Oggi (3˚ turno). Ore 20.30: Val Pusteria-Pontebba; Bolzano-Cortina. Classifica: Bolzano 38; Val Pusteria 36; Cortina 34; Pontebba 32. Giovedì (2˚ turno): Cortina-Val Pusteria 5-2; Pontebba-Bolzano 4-1. Relegation Round. Oggi (5˚ turno). Ore 20.30: Valpellice-Renon; Val di Fassa-Asiago; Vipiteno-Alleghe. Classifica: Alleghe* 33; Asiago 32; Val di Fassa*, Valpellice 29; Renon 28; Vipiteno 21 (*una in meno). Giovedì (4˚ turno): Vipiteno-Valpellice 1-2; Asiago-Renon 3-1; Alleghe-Val di Fassa ieri.

Hockey pista EUROLEGA (m.nan.) Tornano le coppe europee. In Eurolega, 4ª giornata: Viareggio-Candelaria, Valdagno-Porto, Benfica-Lodi. In coppa Cers, ottavi: Bassano-Walsum.

Karen Knapp, n. 157 del mondo

Stop azzurri nei quarti. A Rotterdam (Ola, 1.210.000e, cem.), Andreas Seppi (n. 45 del mondo) battuto 6-3 6-4 da Berdych, 7 Atp, uno dei più in forma, amante del veloce indoor e lanciato dal successo al torneo di Montpellier e dal 1˚ turno di Davis proprio con l’Italia. A Bogotà (Col, 167.000e, terra), si ferma la rediviva Karin Knapp: la n. 157 del mondo cede a Panova (Rus) 6-4 6-4. Altri quarti, Rotterdam: Federer (svi) b. Nieminen (Fin) 7-5 /-6 (2); Del Potro (Arg) b. Troicki (Ser) 6-0 6-1; Davydenko (Rus) b. Gasquet (Fra) 7-5 6-3; Sao Paulo (364.000 e, terra): Almagro (Spa) b. Berlocq (Arg) 6-3 6-2; Ramos (Spa) b. Verdasco (Spa) 7-6 (5) 6-3. DAI HARRISON A San José (Usa, 404.000e, cem.), Ryan Harrison salva 2 match point e vince il derby Usa con Ginepri 6-3 2-6 7-6(0). Altri: Benneteau (Fra) b. Muller (Lus) 6-2 6-4. ALTRE DONNE A Doha (Qat, 1.650.000e, cem.), quarti: Stosur (Aus) b. Niculescu (Rom) 6-2 2-6 6-3; Azarenka (Bie) b. Wickmayer (Bel) 6-0 6-4; Bartoli (Fra) b. Safarova (Cec) 7-5 4-6 6-1; A. Radwanska (Pol) b. McHale (Usa) 6-1 6-1.

SERIE A-1 (m.nan.) In A-1 17˚ turno: Giovinazzo-Follonica; Breganze-Matera; Forte d.M.-Prato; rip. Sarzana. Classifica: Forte d.M., Cgc Viareggio 40; Lodi 39; Valdagno 36; Giovinazzo 31; Bassano 28; Breganze 25; Prato 14; Follonica 13; Molfetta, Sarzana, Trissino 12; Matera 8; Seregno ritirato.

Hockey prato Una doppia Italia a caccia di Londra A Nuova Delhi al via oggi i tornei di qualificazione olimpica, con le nazionali azzurre entrambe al debutto col Canada. I due tornei concedono un solo pass, alla vincitrice. Gli azzurri vi accedono per il forfeit dell’Egitto, le azzurre di diritto e stando al ranking internazionale sono la terza forza: l’Italia è infatti 19ª e a New Delhi ci sono Sudafrica (12ª), India (13ª), Canada (20ª), Ucraina (26ª) e Polonia (28ª). Avrebbe dovuto esserci l’Argentina iridata, non qualificata dal Panamericano, ma ripescata perché il Sudafrica, in possesso del pass grazie al titolo africano, aveva rinunciato. Salvo poi ripresentarsi. Rispetto al deludente Europeo 2011, il c.t. Ferrara ha convocato 7 nuove giocatrici. Per i ragazzi del c.t. Da Gai l’impresa è ancora più ardua con India, Canada, Francia, Polonia e Singapore.

liangreen (1), Inglas (4), Magico Blu (8) e Orpen Colossus (9). SI CORRE ANCHE Trotto: Bologna (14.25), Aversa (15.05) e Palermo (14.50). Galoppo: Roma (14.35 con il Premio Neni da Zara).

Judo Dodici azzurri al Gp (e.d.d.) Con 677 atleti di 97 Paesi il Gp di Düsseldorf oggi e domani fa il record di partecipazione. E’ l’ultimo Gp utile alla qualificazione olimpica e saranno in gara 11 ori olimpici, 21 iridati e 40 d’Europa. Si avvicina il ritorno di Elio Verde, che ha ricevuto l’ok nella visita specialistica sostenuta mercoledì a Villa Stuart. Azzurri: Moscatt (48), Forciniti (52), Quintavalle (57), Gwend (63), Barbieri (70), Galeone (78), Faraldo (66), Di Cristo (73), Regis (73), Bruyere (81), Ciano (81), Meloni (90).

Nuoto Filippi a Viterbo (fe.pas.) Nella 1ª giornata del meeting di Viterbo in vasca corta organizzato dalla Larus, Alessia Filippi ha vinto gli 800 in 8’25"71, tempo che soddisfa il suo tecnico Andrea Palloni. Oggi i 200 dorso. RIECCO BERNARD (al.f.) A Nizza (Fra) Alain Bernard vince i 50 sl in 22”77 su Steimetz (23”19) e Agnel 23”31. Uomini: 1500 sl Glaesner (Dan) 15'24”12. Donne: 800 sl Balmy 8'32”72; 200 do Castel 2'11”21; 100 fa Muffat 58”37.

Olimpiadi TEST CERA Nessun caso di positività al Cera ai Giochi invernali di Torino 2006: il Cio aveva fatto riesaminare i test sui campioni raccolti avendo nel 2010 la Wada espresso preoccupazioni su possibile uso di Epo di nuova generazione. Il Cio informa anche che sono risultati negativi i controlli sui quasi 300 campioni di sangue e urine raccolti in occasione dei recenti Giochi giovanili invernali di Innsbruck.

Pallamano ELITE (an.gal.) Nell’anticipo della 5ª di ritorno di Elite Ancona-Mezzocorona 32-29 (15-12). Oggi. Ore 18.30: Trieste-Bressanone. Ore 19: Fasano-Conversano; Noci-Bologna; Pressano-Ambra. Classifica: Bolzano 40; Conversano 35; Fasano 30; Noci 28; Trieste, Bressanone, Pressano 27; Ambra 15; Teramo 13; Ancona 12; Bologna 8; Mezzocorona 5. CHALLENGE CUP Ottavi maschile. Andata e ritorno a Bolzano (oggi e domani, ore 19): Bolzano-Caras Severin (Rom).

Pallanuoto SETTEROSA Come nella finale europea, il Setterosa batte la Grecia iridata. A Los Alamitos (Usa), nella 2ª giornata dell’Holiday Cup, le azzurre vincono 14-11 (Di Mario 3 gol). Nella notte italiana, la squadra di Conti ha affrontato il Canada, sconfitto 9-8 dalle statunitensi.

Sport invernali Prove discesa donne Vonn davanti a tutte La statunitense Lindsey Vonn è stata ieri la più veloce nella seconda prova della discesa di Sochi. Con 1’49”21 ha inflitto un distacco di ben 1”27 alla slovena Maze e 1”49 all’austriaca Goergl. Lontane le azzurre: la migliore, Lucia Recchia, 14ª a 2”70. Oggi discesa, domani supercombinata COPPA EUROPA ALPINO (s.f.) Doppietta azzurra nella prima discesa di Sella Nevea (Ud): vince Lisa Agerer; 2ª a 38/100 Enrica Cipriani, ora in testa alla classifica di specialità e 2ª nella generale dietro la Goggia, ieri out; 9ª Sabrina Fanchini. Tra gli uomini primo podio per Luca De Aliprandini, 3˚ nel gigante di Oberjoch (Ger) a 69/100 da Faivre (Fra) e 62 da Mathis (Aut); 8˚ Ploner, 11˚ Patscheider, 12˚ Marsaglia. MONDIALINI ALPINO (s.f.) I convocati per i Mondiali jr di Roccaraso (Aq) dal 29 febbraio. Uomini: Baruffaldi, Battilani, Bosca, Buzzi, De Vettori, Hofer, Ravelli, Ronci, Zingerle. Donne: Agnelli, Benedetti, Giardini, Goggia, Medetti, Pichler, Sosio. SLITTINO Per l’8ª tappa di Coppa del Mondo, a Sigulda (Let), oggi alle 8.45 e 9.45 italiane il doppio (dir. Eurosport 2), alle 11.15 e 12.45 (dir. Eurosport 2) il singolo uomini con Zoeggeler sulla slitta nuova, quella del bronzo iridato. MONDIALI BOB Ai Mondiali di Lake Placid (Usa), oggi alle 15 e alle 17 le prime due manche del bob a due uomini (diff. dalle 0.55 su RaiSport 2): per l’Italia Simone Bertazzo-Francesco Costa. Nella notte italiana si assegnano le medaglie femminili (ore 11 e 01; diff. RaiSport 2 domani dalle 10.50). Donne (prime due manche): 1. Can 1 (Humphries-Ciochetti); 2. Ger 3 (Kiriasis-Lammert) a 0"41; 3. Usa 1 (Meyers-Eberling) a 0"50. SALTO Per la gara di voli di Coppa dall’hs-213 di Oberstdorf (Ger) si qualifica Davide Bresadola col 12˚ punteggio (190.5), mentre Sebastian Colloredo è 39˚ (158.7) e Andrea Morassi 46˚ (147.6). Il migliore lo sloveno Prevc (212). Oggi 16 su Eurosport.

Ippica Milano: 16-5-17-8-7

FREESTYLE Oggi a Naeba (Giap), tappa di Coppa del Mondo di gobbe.

8ª corsa - m 1600: 1 Linette Ors (P. Gubellini) 1.14.6; 2 Lelia del Ronco; 3 Melandri Kyu; 4 Nevada Jet; 5 Mandela. Tot.: 2,77; 1,71, 2,84, 1,78 (50,90). Quinté: e 13.197,21; quarté: e 533,73; tris: e-106,13.

Vela

OGGI QUINTÉ A SIRACUSA Al Mediterraneo (inizio convegno alle 15) scegliamo Coastal Bequest (2), Candida Hoefer (11), Tu-

VOLVO RACE (r.ra.) Oggi in Cina la Sanya Haitang Bay In Port (4ª In Port Race della Volvo Race). La regata durerà 1 ora, la partenza è per le 7 (ora italiana) diretta su www.volvooceanrace.com. Domani la flotta partirà per la quarta tappa: Sanya-Auckland (N.Zel) 5200 miglia.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

SABATO 18 FEBBRAIO 2012

ALTRI MONDI

_scandalo in Germania

DI GIORGIO DELL'ARTI gda@gazzetta.it

Ma questo presidente Wulff in Italia si sarebbe dimesso? Il capo dello Stato tedesco aveva avuto un prestito di favore da un amico. Nulla rispetto ai nostri corrotti. Berlino, però, ora smetta di criticare Si è dimesso il presidente della Repubblica tedesco, e la notizia è interessante sotto parecchi punti di vista. Prima di tutto: qualunque problema in Germania a questo punto ci riguarda da vicino, dato l’intreccio di interessi determinato dalla globalizzazione e dalla crisi. In secondo luogo, Christian Wulff esce di scena per via delle indagini della magistratura di Hannover che gli chiede conto di comportamenti privati ipoteticamente illeciti. Al rischio del discredito hanno contribuito i giornali tedeschi, che Wulff ha cercato di tacitare, ricevendone in cambio un’aggressività anche maggiore. Un quarto motivo di interesse sta in questo: Berlino e la sua stampa hanno sempre vissuto un complesso di superiorità sul resto d’Europa, e sull’Italia in particolare, per via del loro rigore, della loro buona amministrazione, della loro pretesa onestà eccetera, complesso di superiorità non immune da sfumature razziste, al punto che lo Spiegel s’è permesso di scrivere che il comandante Schettino, quello della “Concordia”, non poteva che essere italiano, dal momento che mai un tedesco o un inglese o un americano si sarebbe comportato in quel modo. Giudizi forse da correggere un minimo, dopo questo caso.

1Non sono troppo d’accordo. Il presidente Wulff, infatti, ha lasciato l’incarico per affrontare i suoi giudici, qualcosa che da noi non avviene mai.

Potrebbe dire «non avveniva»? Monti ha costretto il sottosegre-

destag) il permesso di continuare l’azione penale. L’immunità del presidente della Repubblica è identica a quella dei deputati. Insomma, i particolari non si conoscono, ma la Merkel, che lo aveva fatto eleggere capo dello Stato nel 2010, deve aver preteso a questo punto l’uscita di scena senza aspettare il voto della Camera. Per capirlo, basta leggere in controluce il comunicato della "Kanzlerin": «Il presidente riteneva di non poter più servire il popolo. Il nostro stato di diritto prevede che siamo tutti uguali davanti alla legge».

4 Lui che cosa ha detto?

Il presidente tedesco Christian Wulff annuncia le dimissioni al palazzo Belevue a Berlino EPA

tario Malinconico, per una storia di vacanze pagate dall’imprenditore Anemone, a uscire di scena.

2 Sì, però l’altro giorno il Senato ha salvato per l’ennesima volta il deputato del Pd Tedesco.

E sia. Non è però che Wulff se ne sia andato così di buon grado. La storia che lo riguarda risale al 2008, quando era governatore della Bassa Sassonia. Voleva comprarsi una casa e invece di negoziare un normale mutuo da una banca, andò a chiedere mezzo milione in prestito a un imprenditore amico, il quale glielo concesse volentieri a un tasso di favore del 4%. La procura di Hannover venne a sapere la cosa e aprì un’inchiesta. La Bild – il giornale più popolare del Paese – ci fece su un articolo, Wulff telefonò al redattore capo e gli fece una lavata di capo, la Bild non solo non se ne dette per intesa, tornando sulla storia tutte le

volte che le parve giusto, ma venne subito affiancata dagli altri giornali, che fecero contro Wulff, nel frattempo diventato presidente della Repubblica, una vera a propria campagna. I tedeschi vennero così a sapere che Bettina, la bella moglie del presidente (un bell’uomo anche lui, giovane di 52 anni, aitante, simpatico), si faceva regalare i vestiti dalle boutique dell’alta moda, uscì fuori anche la storia di una vacanza all’isola di Sylte, tre notti a 258 euro l’una pagate da un altro imprenditore amico… Wulff sostiene di aver ridato quei soldi in contanti.

3 Come Tremonti con l’affitto di Milanese...

Già. Proprio la storia di questa vacanza avrebbe fatto traboccare il vaso sul piano mediatico. Su quello giudiziario era poi accaduto che mercoledì i giudici di Hannover avessero chiesto al Parlamento tedesco (il Bun-

4

IL NUMERO

69ª

L’Italia nella classifica di legalità Nella classifica del 2011 sul tasso di legalità nel mondo stilata da Trasparency International, l’Italia è al 69˚posto su 182 Paesi presi in esame: più corrotti di noi, Brasile e Tunisia. La Germania, invece, è messa molto meglio: è piazzata al 14˚ posto

«Ho fatto degli sbagli, ma sono sempre stato in buona fede. Gli sviluppi dei giorni e delle settimane scorse hanno dimostrato che la fiducia, e così la mia possibilità di agire, sono stati pregiudicati in modo duraturo. C’è bisogno di un presidente che possa dedicarsi completamente alle sfide europee e abbia fiducia ampia dei cittadini. Gli sviluppi di questa settimana hanno dimostrato che questa fiducia non c’è più e quindi non c’è altra possibilità che abbandonare questa carica: oggi perciò mi dimetto».

5 Sul piano politico? La Merkel doveva venire in Italia proprio adesso, per preparare con Monti l’Eurogruppo di lunedì, che deve decidere sulla Grecia. Si sono sentiti per telefono. La Cancelliera ha chiamato anche Napolitano. Niente di grave, su questo lato. La successione è un po’ più problematica. La "Kanzlerin" ha detto di voler concordare il successore con l’opposizione. Il nome più probabile, ieri sera, sembrava quello di Joachim Gauck che la sinistra oppose vanamente nel 2010 a Wulff. Il fatto di volere un presidente rappresentativo di tutti, un presidente super partes (un presidente tecnico?), è molto significativo della delicatezza del momento politico anche da loro.

d Prestito Ue

TELEFONATA TRA I 3 PREMIER

lafrase DEL GIORNO

Il fatto del giorno

alla Grecia: verso il sì Intesa tra la Merkel, Monti e Papademos La decisione lunedì

SFIGATO CHI PRENDE 500 EURO «Chi guadagna 500 euro è uno sfigato per varie ragioni e per fortuna sono pochissimi in Italia. E fosse vero avremmo i morti di fame per le strade. Sono situazioni al limite... Si tratta di una piccola quota di popolazione che ha le pensioni sociali più basse. Sfigati poi sono quelli che hanno avuto una qualche sfortuna e non si danno da fare» GIORGIO STRAQUADANIO DEPUTATO DEL PDL

Angela Merkel non è volata a Roma, ma una telefonata l’ha fatta comunque. Ha parlato con il premier Mario Monti e con il primo ministro greco Lucas Papademos: argomento della «call a tre» la patata più bollente dell’eurozona, ovvero lo sblocco del prestiti che potrebbero salvare la Grecia dalla bancarotta. Un colloquio definito «dettagliato» e condotto «con spirito costruttivo»: così tutti si sono dichiarati fiduciosi che lunedì all’Eurogruppo potrà essere raggiunto l’accordo. E la fiducia è cresciuta anche nei mercati, con le borse europee in rialzo e quella ellenica che ha guadagnato il 5%. Sembra quindi che Monti sia riuscito ad ammorbidire la Merkel, stretta tra i tanti che in Germania sarebbero orientati a lasciare cadere Atene nel baratro, primo tra tutti il suo ministro delle finanze, Wolfang Schaeuble. In ogni caso, in vista di lunedì, quando l’Eurogruppo è chiamato a sbloccare i 130 miliardi di euro di aiuti (con l’ipotesi ancora aperta di trattenerne una parte fino alle elezioni di aprile), Papademos è in febbrile contatto con le diplomazie economiche europee e proseguirà le consultazioni anche nelle prossime ore «per creare un clima positivo e dissipare i dubbi». All’ombra dell’ottimismo, infatti, si intravedono alcuni dubbi: i tagli previsti potrebbero non bastare alla riduzione del debito (che sarebbe destinato al 129% sul Pil nel 2020, contro al tetto fissato al 120%), anche se un segnale importante arriva dalla Bce che ieri ha finalmente aperto ad una «ristrutturazione» del debito greco. Il presidente del consiglio Mario Monti

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SABATO 18 FEBBRAIO 2012

ALTRI MONDI

SCIAVA IN AUSTRIA: È GRAVE

Una valanga travolge il principe olandese Il principe olandese Johan Friso (nella foto) è stato travolto da una valanga mentre sciava in Austria ed ora versa in condizioni

notizie Tascabili

IL CILENO UCCISO A MILANO

Aspirante kamikaze arrestato a Washington

La rettifica del ministro

Fornero fa dietrofront «Nuovi sgravi fiscali solo se ci sono risorse»

Il ministro del Lavoro Elsa Fornero, 63 anni ANSA Nuovi sgravi fiscali per il Sud e le donne? No, o meglio, «solo se ci sono risorse aggiuntive». Il ministro del Lavoro Elsa Fornero fa un mezzo dietrofront dopo averli annunciati a Bruxelles: gli sgravi sono quelli già contenuti nel decreto salva Italia «e non ne ho promessi di ulteriori». La Fornero ha confermato di lavorare a una riforma del lavoro che prevede «il riordino dei contratti: troppe tipologie hanno creato una precarietà diffusa» e in futuro anche l’introduzione di un sussidio di disoccupazione per «non avere più bisogno della cassa integrazione straordinaria».

Condannate 10 concessionarie

Inchiesta videopoker: maximulta da 2,5 miliardi La Corte dei Conti ha pubblicato ieri la sentenza relativa alla vicenda delle maxi penali sulle slot machine, la cosiddetta inchiesta sui videopoker. Condannate, per una somma complessiva di 2,5 miliardi di euro, dieci concessionarie (Lottomatica, Snai, Sisal, Cirsa, Codere, Cogetech, Gmatica, Gamenet, Bplus, Hbg). Si tratta di una sentenza che potrebbe mettere fine a una lunga battaglia legale per il settore che solo nel 2011 in Italia ha garantito, con 360 mila slot machine e oltre 39 mila videolotteries (le macchine di ultima generazione con jackpot fino a 500 mila euro), incassi per circa 45 miliardi.

Dramma a Milano e Roma

Carceri, si suicidano detenuto e poliziotto Un detenuto di 58 anni, condannato all’ergastolo per aver ucciso tre prostitute, si è impiccato lunedì scorso nel carcere milanese di Opera. E’ l’ottavo suicidio dall’inzio dell’anno mentre il totale dei decessi sale a 21. Un dramma che non colpisce solo i detenuti. Anche un assistente di Polizia Penitenziaria in forza al carcere romano di Rebibbia si è suicidato ed è l’80˚ in 10 anni. Il sindacato di polizia (Sappe) parla di un suicidio ogni 6 giorni «e sarebbero molti di più senza l’intervento dei poliziotti che dal 2000 ad oggi hanno impedito a 10mila detenuti di togliersi la vita».

SEQUESTRATI IN SVIZZERA

Trovati falsi bond Usa per 6 mila miliardi Titoli di stato Usa falsi, per un valore di 6mila miliardi di dollari, più del doppio del debito pubblico italiano, sono stati

A Ruby-Berlusconi

Preparava attentato al Congresso

L’Fbi lo teneva d’occhio: ieri, al termine di una lunga indagine, è stato arrestato un marocchino di 30 anni che stava organizzando un attentato al Congresso americano, a Washington. L’uomo è stato catturato mentre si dirigeva verso il Campidoglio per farsi esplodere. Ma adosso — ha spiegato l’Fbi — non aveva esplosivi e la pistola di cui disponeva era anche inutilizzabile. L’uomo era sotto indagine da tempo e gli agenti sotto copertura gli avevano fatto avere una fina cintura esplosiva. «Non ha mai rappresentato una minaccia», ha detto il portavoce del dipartimento della Giustizia federale.

critiche all’ospedale di Innsbruck. Johan, secondogenito della regina Beatrice, ieri mattina mentre scendeva dal pendio LitzenZugertobel in Tirolo con altre tre persone è stato investito da una slavina larga 30 metri: estratto dalla neve dopo un quarto d’ora, è stato rianimato sul posto.

S L’altro fuggitivo: «Noi senza armi» «Non abbiamo mai avuto armi, siamo scappati perché clandestini e avevamo paura di un controllo». Lo ha detto al Tg3 Lombardia, Alvaro Thomas Huerta Rios, il cileno di 25 anni che con il connazionale, Marcelo Gomez Cortes, ucciso lunedì a Milano dall’agente di polizia locale Alessandro Amigoni (nella foto) durante un inseguimento. E tra l’altro il vigile indagato per omicidio volontario sarebbe stato a «circa 7 metri» dall’immigrato: lo ha messo verbale un collega che era con lui quel pomeriggio in zona Parco Lambro

Sì al bunga bunga ma niente sesso Sentita l’ex direttrice della comunità minorile che l’aveva in affido: «Parlò di palpeggiamenti»

L’ex presidente del consiglio e leader del Pdl Silvio Berlusconi, 75 anni, in una foto d’archivio LAPRESSE VINCENZO DI SCHIAVI

Bunga bunga sì, ma senza sesso. «Quando mi raccontò di essere stata ospite ad una festa a Arcore, mi negò di aver avuto rapporti sessuali con Silvio Berlusconi» è quanto emerge dalle confidenze fatte da Ruby a Gigliola Graziani, l’ex responsabile della comunità di Genova che dalla fine del giugno 2010 ha ospitato la ragazza marocchina fino a quando è diventata maggiorenne. La Graziani ieri ha deposto al processo che vede imputato Silvio Berlusconi per concussione e prostituzione minorile, ricordando anche ciò che le avevano riferito altre ragazze della comunità a cui Ruby aveva spiegato l’essenza del bunga bunga, ovvero «una danza di palpeggiamenti che le ragazze mi dissero essere stata fatta a casa di Berlusconi». L’ex direttrice descrive Ruby coma una ragazza fragile e scaltra al tempo

«

Mostrò una collana di finte perle ricevuta dal Cavaliere, che chiamava Papi GIGLIOLA GRAZIANI TESTIMONE AL PROCESSO

stesso, sempre pronta a pavoneggiarsi per le sue conoscenze altolocate e a esibire alle coetanee «tantissimi vestiti griffati e i suoi gioielli, tipo una collana con perle molto grosse che le aveva regalato Berlusconi, che chiamava Papi. Lei credeva fossero vere, ma invece era tutta paccottiglia». Incline alla fuga, la giovane tornava sempre con un sacco di soldi in tasca: «aveva tanti soldi. L’ho saputo dalle ragazze perché si faceva bella mostrando loro il denaro. Una volta mi disse — prosegue la Graziani — che Berlusconi cercava di farle avere i documenti, che l’avrebbe aiutata

per avere il permesso di soggiorno, ma non ha mai fatto alcun riferimento a Mubarak». Altro processo L’altro processo

Ruby, quello in cui sono imputati Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti per induzione e favoreggiamento della prostituzione, rimarrà a Milano. Lo hanno deciso i giudici della quinta sezione penale, rigettando le richieste delle difese che ne chiedevano il trasferimento a Messina o a Monza per competenza territoriale. Respinte anche le altre eccezioni relative alla nullità di chiusura delle indagini. Inoltre il presidente del tribunale Livio Pomodoro ha respinto la richiesta di unificare il processo ai tre imputati con quello a carico di Silvio Berlusconi. Su un’unica questione difesa e accusa concordano: no alle riprese televisive. A tal proposito i giudici si esprimeranno nella prossima udienza prevista per il 2 marzo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA GAZZETTA DELLO SPORT

39

sequestrati in Svizzera su ordine della Procura di Potenza. Erano contenuti in tre casse della Federal Reserve, anch’esse false. Indagando su un giro di usura si è arrivati a 8 ordini di custodia. I titoli falsi erano stati trasportate da Hong Kong a Zurigo nel gennaio 2007.

Le notizie che non lo erano DI LUCA SOFRI

Mistero Monti Ha visto o no la Camusso? C'è stato un misterioso caso intorno a un presunto incontro riservato tra Mario Monti e il segretario della Cgil Susanna Camusso: ne ha scritto Repubblica, ma sia la Cgil che il governo hanno smentito. Così Repubblica ha risposto di nuovo: «Non possiamo che confermare». Una delle due notizie — c’è stato un incontro, non c’è stato un incontro — è falsa, ma non sappiamo qual è. Il 6 febbraio una notizia d’agenzia Ansa su Vittorio Sgarbi e il suo ruolo di sindaco di Salemi diceva: «Il critico ha aggiunto che non si dimetterà perché non ha alcuna intenzione di mollare». Due ore dopo una successiva notizia della stessa agenzia annunciava le dimissioni di Sgarbi. Domnica Cemortan, la ragazza moldava che era insieme al comandante Schettino sulla nave Concordia, ha negato di aver mai detto «io amo Schettino»: il virgolettato era nei titoli di molti articoli che riferivano del suo interrogatorio. Molti giornali hanno attribuito a Barack Obama l’espressione «partenza a razzo» nei confronti del lavoro del premier Monti: ma almeno dalle trascrizioni delle parole di Obama, risulta un più sobrio «strong start», una «partenza forte». Nel tradurre una vecchia lettera dello scrittore J.D. Salinger al suo collega Ernest Hemingway, la Stampa l’ha riferita come scritta durante una degenza in un ospedale tedesco nella città di «Wurmberg». Ma ci deve essere stato qualche errore, e l’ospedale in cui fu scritta la lettera era quello di Norimberga («Nürnberg»).

AL GIGLIO UN VIDEO SVELA UNA FRATTURA NELLA ROCCIA CHE REGGE LA NAVE

LE ELEZIONI IN FRANCIA

La Concordia è in pericolo: lo scoglio si sta spezzando

Come Schettino: "capitan Sarkozy" beffato dal web

Un nuovo video allarma l’isola del Giglio. L’ha diffuso ieri il sito del quotidiano «Il Tirreno»: mostra una piccola frattura che si apre su una roccia su cui poggia la Costa Concordia, la nave naufragata davanti all’isola il 13 gennaio. Le immagini, girate dai ricercatori del Dipartimento emergenze in mare dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) l’11 febbraio, illustrano quanto era già noto ai geologi: il fondale ha discontinuità «fisiologiche». Adesso si cerca di capire se la nave è stabile comunque oppure se rischia di inabissarsi al largo in tempi rapidi. Ieri Franco Gabrielli, capo della Protezione Civile e commissario delegato per l’emergenza, proprio dal Giglio ha provato a rassicurare tutti: «Niente

Un «frame» dal video dell’Ispra: la roccia su cui poggia la Concordia

allarmismi, quello mostrato dal video è un punto di appoggio: è ancora da verificare se sia il solo o se ce ne siano altri». Intanto, procedono le operazioni di svuotamento dei serbatoi di carburante: da quando sono iniziate, sono stati estratti 952 metri cubi da 4 serbatoi di prua della nave. La Costa Crociere ha aggiunto che, se le condizioni del mare dell’isola si manterranno ancora buone, le operazioni potrebbero concludersi entro tre settimane massimo. La stessa società ha dichiarato anche che presto segnalerà alla magistratura l’episodio della presunta passeggera che, sostenendo di essere incinta, aveva detto di aver perso il bambino in seguito al naufragio e per questo aveva chiesto un risarcimento di un milione di euro. Come ha svelato «Striscia la notizia», quella donna non era nell’elenco dei passeggeri della Costa Concordia.

«La Françe forte» è lo slogan del presidente francese Nicolas Sarkozy in vista della corsa per restare all’Eliseo. Lui si è definito «un capitano che non può lasciare la nave», ma l’immagine della sua campagna per le elezioni presidenziali di aprile e maggio è stata subito taroccata sul web: si vede la Costa Concordia dietro Sarkò Schettino e lo slogan è diventato «La Françe flotte» (la Francia galleggia).


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

SABATO 18 FEBBRAIO 2012

#

QUOTIDIANO IN CRISI

Hoffman testimonial per «Il Manifesto» «Dustin Hoffman per Il Manifesto, lui lo legge e voi?». È il titolo con cui apriva ieri l’home page del quotidiano in liquidazione

Altro che finale! Sanremo aspetta soltanto Adriano

amministrativa per la crisi nella quale è piombato, soprattutto per il taglio dei fondi all’editoria. Sul sito alcune immagini della star americana con il giornale in mano (foto Ansa): l’iniziativa nell’ambito della campagna «Senza fine. Io Manifesto» che invita i lettori a inviare una foto col quotidiano.

5 topfivegame LA CLASSIFICA

ALTRI MONDI

OGGI LA CERIMONIA

Houston, al funerale Costner e la Franklin Aretha Franklin e Stevie Wonder canteranno al funerale di Whitney Houston che si svolgerà oggi in forma privata a

gazzaWeekend A CURA DI

STEFANIA ANGELINI

Per chi programma le vacanze

Alla Bit si può viaggiare Però si resta a Milano

Oggi serata decisiva, ma il nuovo blitz di Celentano sarà il clou. E la gara canora passa in secondo piano Candidato all’Oscar

il migliore

h

ATZORI 10 Ballerina speciale che sa emozionare Simona Atzori, la ballerina senza braccia, riesce a illuminare anche Sanremo. Ha aperto la quarta serata, danzando su un brano dei Nirvana fatto al violino: bello, come il suo sorriso.

il peggiore

i

GARA GIOVANI 4 Passa inosservata, tutta da ripensare I giovani non decollano e non li salva nemmeno Facebook: in finale sono arrivati in 4, ma pochissimi se li sono filati e sanno che cosa cantano. La gara va ristudiata, sennò muore

Su Gianni Morandi e Sabrina Ferilli, sotto Ivana Mrazova e Rocco Papaleo AP DAL NOSTRO INVIATO

CARLO ANGIONI SANREMO (Im)

Sì, la gara. Nei Sanremo pre-Celentano, nel giorno della finale sarebbe stata la cosa più importante. Con i toto-vincitore, le classifiche dei brani più scaricati su Internet, quelle dei cantanti più amati dai bookmaker e dei più ascoltati in radio. Ma quest’anno il Festival, come l’ha battezzato più volte Gianni Morandi, è «di Adriano», e lo sarà fino alla fine. Quindi fino a stasera. E non solo, se l’uscita numero due del Molleggiato sul palco dell’Ariston sarà come la prima. In Inghilterra c’è chi ha aperto le scommesse sulle sue scuse in diretta; Gigi D’Alessio, che l’ha incontrato dietro le quinte, gli ha detto «mi hai emozionato più di Maradona»; la verità, però, è che anche stavolta Celentano ha preparato tutto in segreto. Ieri ha lasciato la blindatissima stanza dell’hotel, e ha fermato il teatro per un’ora: ha provato il nuovo brano La cumbia di chi cambia, e davanti al «commissario» Marano e ai vertici organizzativi del Festival ha messo a punto la parte cantata dello show di stasera, che dovrebbe arrivare nella prima parte e durare mezz’ora. Molto probabile che il superospite canti alcuni grandi successi e duetti con l’amico Morandi. Il monologo, invece, resta un mistero, tanto che pure il «gobbo», dal quale Celentano leggerà, non è stato

È molto probabile che il superospite duetti in alcuni brani famosi con l’amico Morandi

fatto conoscere. La Rai, comunque, è pronta a tutto. Il direttore generale Lorenza Lei, poco dopo l’inizio della diretta di ieri, ha parlato del caso-Adriano: «Auspico che il buon senso e la correttezza prevalgano — ha scritto in un comunicato —, e che non sia necessario alla fine procedere a iniziative conseguenti a violazioni contrattuali». Insomma, stavolta Celentano non può sgarrare, perché, come dice la Lei, «gli ascolti sono importanti ma non possono rappresentare l’unico elemento». Pronostici Sì, la gara. Nel giorno della finale, alla quale non parteciperanno gli eliminati Chiara Civello e Matia Bazar, difficile metterla da parte. Le canzoni dominano le classifiche delle più scaricate su Internet, ed è già un risultato: Noemi, ieri elegantissima nella serata dei duetti italiani con Gaetano Curreri degli Stadio, è prima, davanti a Emma e Nina Zilli. Ed Emma resta la preferita dagli scommettitori: la sua vittoria, data a 2,50, è stata giocata dal 35,4% di chi ha puntato su Sanremo; chissà che le porti fortuna pure aver cantato con la Amoroso, che due anni fa accompagnò il vincitore Valerio Scanu. All’applausometro vanno forte i ripescati D’Alessio-Bertè, che hanno remixato Respirare e portato sul palco 100 ballerini, e l’altro duo Carone-Dalla, spinti dal compagno di «duetto» Gianluca Grignani. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Cambio al vertice nella classifica Aesvi/Gfk dei videogiochi più venduti in Italia. Partenza sprint per Final Fantasy XIII 2, il nuovo episodio della famosa serie di giochi di avventura, che riesce a scalzare, dopo settimane di dominio assoluto, Just Dance 3 1 Final Fantasy XIII 2 PS3 (Square Enix) 2 Just Dance 3 Wii (Ubisoft) 3 Uncharted 3 L’inganno di Drake PS3 (Sony) 4 Final Fantasy XIII 2 Crystal Edition PS3 (Square Enix) 5 Fifa 12 PS3 (Electronic Arts)

Newark, in New Jersey, nella chiesa New Hope Baptist. Oltre alla madrina e all’amico della cantante trovata morta sabato scorso in un hotel di Los Angeles, alla cerimonia parteciperà anche Kevin Costner protagonista con la Houston del film «The Bodyguard».

Paradiso amaro per Clooney

Per chi deve organizzare un viaggio, ma anche per chi vuole solo sognare ad occhi aperti ammirando le bellezze del mondo: dal Laos con le sue pagode e i suoi paesaggi ancora non violati all’Angola con la sua natura selvaggia. Sono solo alcune delle mete proposte alla Bit, la Borsa internazionale del turismo, la più grande fiera al mondo (2 mila espositori e 120 Paesi) dedicata ai viaggi. In più, in città in programma tanti eventi musicali, culturali e gastronomici per «Fuori Bit», (www.fuoribit. it). BIT (BORSA ITALIANA DEL TURISMO) FIERAMILANO A RHO PERO OGGI E DOMANI, INGRESSO 15 EURO

Lo danno per favorito agli Oscar. E infatti convince George Clooney nei panni di padre improvvisato in «Paradiso amaro» (candidato a 5 statuette). L’attore americano è il ricco hawaiano Matt King, catapultato in una nuova dimensione dopo che la moglie entra in coma per un incidente in barca. Non è un film strappa lacrime: George infonde a Matt quell’ironia amara che lo avvicina sempre di più all’Oscar. (e.b.) PARADISO AMARO DI A. PAYNE, CON G. CLOONEY, 20TH CENTURY FOX

Uno stand della Bit, la fiera in corso a Milano LAPRESSE

A Roma le ultime volontà degli italiani illustri

I testamenti in mostra «Il mio cadavere sarà cremato con legna di Caprera, la mia salma vestirà camicia rossa», si legge nel testamento olografo di Giuseppe Garibaldi, ricevuto nel 1882, anno della sua morte, da Gaetano Cattaneo, notaio di Codogno, a due passi da Lodi. Dalle ultime volontà degli italiani celebri si impara molto della storia d’Italia: con questo scopo è Il testamento di Giuseppe Garibaldi nata la mostra curata dal Consiglio nazionale del Notariato e dalla Fondazione italiana del Notariato. Si chiama «Testamenti di grandi italiani», si trova nell’archivio Storico Capitolino di Roma. Si va da Verga a Pirandello, da D’annunzio a Pascoli: è l’occasione per conoscere anche la dimensione privata di questi connazionali illustri. TESTAMENTI DI GRANDI ITALIANI A ROMA, ARCHIVIO CAPITOLINO, INGRESSO LIBERO, FINO AL 17 MARZO, INFO: 06.06.08

Debutto tv/1 Su Mya

Debutto tv/2 Su Axn

Ecco «Smash» Grisham torna il nuovo «Glee» con «Il socio»

È stata definita la «versione per adulti di Glee» e negli Usa (trasmessa da Nbc) ha raccolto critiche positive a iosa. Ora «Smash», serie tv prodotta da Steven Spielberg, arriva in Italia con 2 settimane di ritardo. Il plot è semplice: si prepara un musical di Broadway sulla vita di Marilyn Monroe, «Smash» ne racconta il dietro le quinte. Il risultato è energia pura. Nel cast anche due vere star: il premio Oscar Anjelica Huston e Uma Thurman (per 5 episodi). Al via domani sera col pilot (su Mya e su Mediaset Premium). SMASH DOMANI SU MYA E SU MEDIASET PREMIUM (CANALE 309), ALLE ORE 21.15

A vent’anni dal successo del film con Tom Cruise, stasera arriva «Il socio», la fiction tv tratta dal romanzo di John Grisham del 1991. Un lancio in grande stile per questa nuova serie thriller, prodotta da Lukas Reiter: la première di due ore, infatti, va in onda in contemporanea in 111 paesi e 20 lingue, compresa l’italiana Axn che poi trasmetterà la serie da aprile. La storia non riprende il romanzo, ma inizia dieci anni dopo, quando il protagonista, l’avvocato Mitch McDeere (Josh Lucas) e la sua famiglia escono dal programma protezione testimoni e iniziano una nuova vita. IL SOCIO DOMANI SERA SU AXN, ALLE ORE 21

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SERVILLO LEGGE NAPOLI

S Sul palco a Roma L’attore Toni Servillo legge la sua Napoli attraverso la parola di grandi scrittori: da Eduardo De Filippo a Ferdinando Russo, da Raffaele Viviani a Mimmo Borrelli. Così, nello spettacolo in scena al Teatro Argentina, a Roma, Servillo descrive la città dai mille volti e dalle mille contraddizioni, dove il santo patrono fa un miracolo tutti gli anni, sciogliendo il sangue in un ampolla e dove il gioco del Lotto è seguito come il campionato di calcio. In scena fino al 26 febbraio


SABATO 18 FEBBRAIO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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GAZZALOOK SPECIALE GOLF

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Donald

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Il perfezionista «Sarò grande dopo un Major» Il n.1 del golf dipinge e colleziona arte «Ma dentro ho il fuoco, lo dimostrerò» VINCENZO MARTUCCI

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Bravo, educato, costante, elegante: il primo della classe è biondino, inglese, non troppo alto (1.75), non troppo magro (73 chili), nè vecchio nè giovane (34 anni), ha il ciuffo sempre in ordine, come le pieghe dei pantaloni. Luke Campbell Donald non sconvolge, non eccita, non stimola, lascia parlare i numeri: dallo storico, contemporaneo, primato di n.1 sia della Race to Dubai dell’European Tour che della Pga Tour money list, a quell’11/11/11, quand’è nata la secondogenita, Sophia Ann. Tre volte 11, come il suo magico 2011: cominciato in ritardo, con tanta palestra e tanto lavoro tecnico, dopo il successo a Madrid — il primo do-

po 4 anni — e lo show di Ryder Cup 2010, ma che ha farcito con risultati decisivi. Dal WGC-Accenture Match Play Championship, superando in finale Kaymer — cambiale in scadenza da mercoledì, ricordando la primogenita, Elle, che corse in campo ad abbracciarlo —, al quarto posto al Masters e, soprattutto, alla vittoria al BMW PGA Championship a Wentworth, battendo Westwood ai playoff e strappandogli il primato mondiale. «Che soddisfazione, che bella storia da raccontare ai nipoti».

S Il golfista inglese, n.1 del Ranking mondiale, Luke Campbell Donald è nato a Hemel Hempstead il 7 dicembre 1977 AFP

Paura Freddo, glaciale, come

sul green, dove tutti lo guardano tirare, ammirati: «Il n.1 non è mai stato così importante per uno come me dall’esistenza sempre ben bilanciata. Ma

quando ci sono arrivati Lee (Westwood) e Martin (Kaymer), ho visto che per loro non era cambiato niente. E l’idea ha smesso di farmi paura. Perché anch’io, dentro, ho tanto fuoco, e magari un giorno lo mostrerò». Senza forzare: «Sono considerato un giocatore vecchio stile perché mi piace lavorare la palla, non sono un picchiatore, sono più per la precisione e la misura, sapendo che cedo 35 metri sul drive. Ma sono orgoglioso del mio gioco, corto e lungo».

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Segreti La sua ispirazione?

«Quando Padraig (Harrington) ha vinto due Open e il Pga mi sono detto: "Se può farlo lui, posso farlo anch’io"». Il sogno? «Vincere un Major, avrei già dovuto farcela, così sarei accettato dai colleghi come un grande». Il pedigree? «Sono inglese di nascita, ma in realtà mezzo scozzese, come papà». Le scelte di vita? Moglie, Diane Antonopoulos, è americana di ceppo greco, quindi, residenza negli Usa, fra Northfield, Illinois, e Palm Beach Gardens, Florida, e matrimonio a Santorini, Grecia. Le passioni? Particolari: al college, ha studiato storia dell’arte e, come hobby, si diletta con il disegno e la pittura, e colleziona opere arte moderna. Con 20 milioni di euro di soli premi ufficiali potrà togliersi qualche sfizio.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

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1. Tonino Lamborghini Cappellino in cotone linea golf 28e 2. Mykita Occhiali con lenti speciali in grado di aumentare i contrasti sul campo 395e 3. City Time Giacca semifoderata monopetto due bottoni con spacchi laterali 340e 4. Fred Perry Polo slim fit con collo double e polsi rigati 88e 5. Chervò Bermuda con fantasia quadrettata multicolor 129e 6. Garmin GPS che registra i Put al giro, i colpi sul Fairway e il posizionamento 329 euro 7. EA7 Sacca da golf in tessuto tecnico con attacchi per guanti 250e 8. Church Scarpa stringata con dettagli in stampa check 385e

la sfida DA MERCOLEDÌ LUKE E I PRIMI 64 ALL’ACCENTURE MATCH PLAY CON CHICCO MOLINARI E MANASSERO

Al WGC-Accenture Match Play Championship 2011, Donald superò Martin Kaymer 3e2 in finale, recuperando 3 buche di svantaggio dopo le prime 5, e sprintando poi alla 11 e alla 12. A coronamento di un torneo straordinario con esaltanti sfide con due italiani, Edoardo Molinari, domato solo in extremis 2e1, e Matteo Manassero (che pure aveva superato Stricker e Schwartzel), sconfitto, smorzandone la rimonta, 3e2. Quest’anno, fra i primi 64 della classifica mondiale, nella gara match-play (a eliminazione diretta) in Arizona, al Ritz-Carlton Golf Club di Dove Mountain (8.500.000 dollari), da mercoledì al 26, ci saranno Francesco Molinari e ancora Manassero; Edoardo non si è qualificato.

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1. Lacoste Golf Gilet in maglia con collo a V 118e 2. OVS Baby Angel designed by Elio Fiorucci Pantaloni in cotone 30e 3. Cesare Paciotti Scarpa in vitello bianco con Swarovski 348e 4. Peak Performance Maglioncino fantasia a rombi 99e 5. Paul & Shark Bermuda in cotone dal colore acceso 109e 6. Louis Vuitton Sacca da golf in tela monogram prezzo su richiesta 7. Titleist Palline lunghe su tutti i colpi e con un buon controllo 18e 8. Mizuno Guanto traspirante 15e

A cura di Fabrizio Sclavi gazzalook@rcs.it


LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SABATO 18 FEBBRAIO 2012

ALTRI MONDI Oroscopo

21/3 - 20/4

21/4 - 20/5

21/5 - 21/6

22/6 - 22/7

23/7 - 23/8

24/8 - 22/9

LE PAGELLE

Ariete 5,5

Toro 7,5

Gemelli 7

Cancro 5,5

Leone 6,5

Vergine 8

DI ANTONIO CAPITANI

Potreste esser giù. E torcere gli zebedei alla gente di tutta la città. Che ve li torcerà a propria volta. Non cominciate per primi. Sex ni.

Luna OK per viaggiare, organizzare svaghi e mondanità del sabato e per il lavoro. Il vostro morale è alto, il sudombelico esuberanterrimo.

Niente tormenti: Venere vi assicura almeno il minimo sindacale di gioia, amore e fortuna. Shopping e lavoro OK, inventiva suina spenta.

Evitate cupezze e chiusure nei rapporti: la scaltra faccia di glutei vi gioverà di più. L’amor è una palla mortale, il sudombelico sta bene.

Il lavoro e gli impegni richiedono sforzi, ma poi ripagano cospicuamente. Rimorchiate e fornicate pure come riccios: grandi!

23/9 - 22/10

23/10 - 22/11

23/11 - 21/12

22/12 - 20/1

21/1 - 19/2

20/2 - 20/3

IL MIGLIORE. La vostra creatività esonda e voi fate figuroni, fra la gente, nel lavoro in ogni ambito. Svaghi e sport premiano, un meeting suino vi rigenera mucho.

Bilancia 6-

Scorpione 7+

Sagittario 7-

Capricorno 7+

Acquario 5,5

Pesci 7+

Luna storta e qualche rogna caratterizzano il sabato. In amor c’è chi vi fa promesse su promesse. Pure fornicatorie. Sono solo parole…

Applicate l’automarketing nelle occasioni giuste con sciolta faccia di glutei: vincerete. Spensieratezze suine beano.

Le vostre finanze sono rallegrate da notizie, convenienze, vantaggi. Ma siete sfigopenduli. E pigri. Anche suinamente. Ussignùr state su.

La giornata vi dà molto, in ogni campo. E consente il varo fortunato dei progetti. Sentimenti e lirismi latitano, ma il sudombelico esercita.

Mettete la rete protettiva agli zebedei: rischiano il crollo. Perché non c’è uno stimolo che vi prenda. E perché vi sentite soli. State su!

Il vostro morale migliora, anche perché i programmi del sabato riescono tutti. Amor corroborato più dal dialogo che dallo slancio suino.

ALEXANDRE PATO

L’attaccante è alla quinta stagione con la maglia del Milan con cui ha vinto uno scudetto. È nato il 2 settembre 1989

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TeleVisioni in chiaro RAIUNO 8.00 9.45 10.25 11.40 11.45 13.30 14.00 14.40 17.00 17.30 17.45 18.50 20.00 20.35 0.00 0.40 0.50 0.55 1.55

TG 1 SETTEGIORNI CONCISTORO... CHE TEMPO FA LA PROVA DEL... TELEGIORNALE MIXITALIA LE AMICHE DEL... TG 1 A SUA IMMAGINE PASSAGGIO A... L' EREDITÀ TG1 - TG SPORT FESTIVAL DI SANREMO TG1 60 SECONDI TG 1 NOTTE CHE TEMPO FA CINEMATOGRAFO SABATO CLUB

RAIDUE

RAITRE

CARTONI ANIMATI SCHOOL ROCK SULLA VIA DI... METEO 2 - APRIRAI QUELLO CHE MEZZOGIORNO IN... TG 2 - SPORT DRIBBLING LONDON LIVE 2.0 LA LIBRERIA... SERENO VARIABILE SEA PATROL L'ISOLA DEI FAMOSI LOTTO - TG2 CASTLE Telefilm 22.40 RAISPORT SABATO SPRINT 23.25 TG 2 23.40 TG 2 - DOSSIER 0.20 TG 2 - STORIE

9.15 10.15 11.00 14.20 14.55 16.45 17.45

8.25 9.00 9.55 10.25 10.40 11.20 13.00 14.00 15.30 17.05 18.05 18.50 20.25 21.05

18.10 18.55 19.00 20.00 20.10 21.30 23.35 23.50 23.55 0.55

CANALE 5

PAESEREALE KINGDOM TGR - TG3 - TGR TG3 - METEO 3 TV TALK UN CASO PER DUE CALCIO: MAGAZINE CHAMPIONS LEAGUE 90° MINUTO SERIE B METEO 3 TG3 - TGR BLOB CHE TEMPO CHE FA APPALOOSA Film TG3 TG REGIONE UN GIORNO IN PRETURA TG3

8.00 8.50 9.45 10.30 13.00 13.40 15.30

18.50 20.00 20.30 21.10 0.00 0.45 1.15

RETE 4

ITALIA 1

TG5 - MATTINA LOGGIONE SUPERPARTES SOUTH KENSINGTON TG5 RIASSUNTO GRANDE FRATELLO - AMICI VERISSIMO - TUTTI I COLORI DELLA CRONACA THE MONEY DROP TG5 STRISCIA LA NOTIZIA IL CODICE DA VINCI Film MAI DIRE GRANDE FRATELLO TG5 - NOTTE STRISCIA LA NOTIZIA

CARTONI ANIMATI STUDIO APERTO STUDIO SPORT I SIMPSO SAMURAI GIRL OZZIE - IL MIO AMICO COMBINAGUAI LA VITA SECONDO JIM STUDIO APERTO I PINGUINI DI MADAGSCAR ANT BULLY-UNA VITA DA FORMICA CORALINE E LA PORTA MAGICA HONG KONG: COLPO SU COLPO STUDIO SPORT XXL POKER1MANIA LA TERZA MADRE

8.00 12.25 13.00 13.40 14.35 16.15 18.00 18.30 19.00 19.30 21.10 23.00 0.50 1.50 3.00

VIVERE MEGLIO R.I.S. RICETTE DI FAMIGLIA TG4 TELEFILM FORUM - ANTEPRIMA FORUM: SESSIONE POMERIDIANA PERRY MASON MONK PIANETA MARE TG TEMPESTA D'AMORE UN BOSS SOTTO STRESS Film IL PETROLIERE TG4 NIGHT NEWS IERI E OGGI IN TV... EMANUELLE IN AMERICA

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15.00 BRESCIA - MODENA Serie B Sky Calcio 10

15.00 LIVORNO - BARI Serie B Sky Calcio 9 e MP Calcio 1

15.00 NOCERINA CITTADELLA Serie B Sky Calcio 13

Serie B Sky Calcio 12

15.30 HERTA BERLINO BORUSSIA DORTMUND 15.30 JUVENTUS - PARMA

ALGHERO

2

13

ANCONA

-4

9

AOSTA

-4

7

5

8

BOLOGNA

-3

8

2

12

-6

3

BARI

min max

CIELO

VENTI

CAGLIARI

Sole

Deboli

CAMPOBASSO

Moderati

CATANIA

2

10

FIRENZE

-3

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22.00 NORTH CAROLINA CLEMSON NCAA. ESPN Amerca

BILIARDO

4 11

Torino 1 10

Venezia

10

1

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Perugia

7

11 4

MILANO

-1

10

ROMA

NAPOLI

-2

10

2 12

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PERUGIA

-5

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POTENZA

-6

1

REGGIO CALABRIA

6

11

ROMA

1

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TORINO

-1

9

-5

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Agitati

Nebbia

Il sole oggi MILANO

ROMA

TRENTO

Sorge

Tramonta

Sorge

Tramonta

TRIESTE

7:22

17:52

7:03

17:44

1

8

VENEZIA

-3

10

10 km tecnica classica femminile Eurosport

Il meglio della Champions e i talenti del calcio internazionale. Leggi e discuti su «Esterofilia», di P. Condò

21.00 NOVARA - URBINO

TENNIS

Serie A1 femminile Rai Sport 1

16.00 TORNEO WTA DOHA

SALTO CON GLI SCI

17.45 TORNEO WTA DOHA

HS213. Eurosport

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Eurosport

Domani

Dopodomani

Correnti umide da Ovest apportano nubi e piogge diffuse al Nord e sulle regioni centrali tirreniche, in intensificazione la sera. Piovaschi anche sul Nord della Sardegna e, nella notte, sul resto del Centro, meglio altrove.

Maltempo su buona parte del Centronord e diffusamente al Sud, specie sulla Sicilia e sui settori ionici, con piogge e rovesci. Torna la neve a bassa quota al Nord, in collina sul Nord Appennino, oltre i 1000/1300 m al Centrosud.

9

4

11

1 10

-9

Mossi

14.45 COPPA DEL MONDO

IL TOP DEL CALCIO INTERNAZIONALE IN «ESTEROFILIA»

Ancona

Firenze

L'AQUILA

Neve

15 km tecnica classica maschile Rai Sport 2 e Eurosport

1 10

11

GENOVA

PALERMO

12.30 COPPA DEL MONDO

Bologna Genova

Molto forti

Calmi

SCI DI FONDO

18.30 ITAS TRENTINO SISLEY BELLUNO

PANE E GAZZETTA TRA RUGBY E CICLISMO

1 10

Coperto

Temporali

Coppa Italia maschile Rai Sport 1

16.00 COPPA DEL MONDO

Salto con gli sci HS 140 Rai Sport 2

Forti

MARI

16.00 LUBE BANCA MARCHE MACERATA - CASA MODENA

IL BLOG

IL FORUM

PALLAVOLO

Tempo stabile e ampiamente soleggiato sulle regioni adriatiche, meridionali e sulle isole maggiori. Più nubi con locali addensamenti sui settori tirrenici e su parte del Nord, con anche qualche piovasco. Temperature in ulteriore aumento. Trieste

Milano 1

Gigante maschile. 2ª manche Rai Sport 1 e Eurosport

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12.00 COPPA DEL MONDO

COMBINATA NORDICA

Rovesci

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Discesa femminile Rai Sport 1 e Eurosport

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1.00

Oltre 23mila votanti per il sondaggio «Ha ragione Conte a lamentarsi degli arbitri?». Sì per il 53%, no per il 47%

Le storie, i campioni e la gente di rugby e ciclismo (Basso nella foto). Tra 6 Nazioni e Laigueglia, a cura di M. Pastonesi

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NHL. ESPN America

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20.45 JUVENTUS CATANIA

16.00 EVERTON BLACKPOOL

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2ª semifinale. La7D

Liga Sky SuperCalcio e Sky Calcio 2

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HOCKEY GHIACCIO

LA JUVE E I RIGORI HA RAGIONE? LETTORI DIVISI

COPPA DEL MONDO Gigante maschile. 1ª manche Rai Sport 1 e Eurosport

20.30 COPA DEL REY

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Bundesliga Sky Calcio 4

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0.20 0.30

SCI ALPINO

Copa del Rey. 1ª semifinale SportItalia 2

Fa Cup Sky Sport 3 e Sky Calcio 3

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7.00 7.30 10.00 11.10 12.30 13.30 14.05 15.50

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12

0

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11

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Sorge

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7:02

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

SABATO 18 FEBBRAIO 2012

TERZO TEMPO GazzaFocus

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LETTERE

Violata l’antica culla dello sport e della storia. Effetto della crisi greca

Il museo di Olimpia saccheggiato dai ladri Nella città simbolo dei Giochi, rubate 65 opere: danni enormi per il patrimonio artistico. Si dimette il ministro della cultura

Non solo calcio A cura di FAUSTO NARDUCCI Fax: 0262827917.Email: gol@rcs.it

Il no a Roma mi ha ferito Riproviamoci per il ’24 Sono ormai più di tre anni, da quando nel novembre 2008 è apparso sulla Gazzetta un breve articolo dal titolo «Roma 2020? Si può!», che tengo un quadernone con i ritagli di tutti gli articoli da voi pubblicati sull’argomento. Sto persino impostando la mia tesi di laurea specialistica in progettazione architettonica sul disegno di una struttura provvisoria da realizzare all’interno del Colosseo per accogliere alcune finali olimpiche selezionate. Martedì pomeriggio, però, il mio sogno s'è spezzato per la seconda volta, a 15 anni da quel 5 settembre 1997 in cui vedevo la «mia» Roma perdere la corsa olimpica contro Atene per colpe non sue. Caro Monti, ciò che mi ha ferito di più però è una frase che le è stata attribuita: «Non ci ricandideremo per il 2024». Ma perché? Rinunciare a un sogno oggi non vuol dire rinunciarvi per sempre. Se i Giochi del 2020 saranno assegnati a Tokyo, per il 2024 una città europea sarebbe l’ideale candidata, anche se la Francia userà tutto il suo orgoglio per celebrare il centenario olimpico da Parigi ’24. Ebbene, si potrebbe proporre l’incarico di presiedere il comitato per la candidatura di Roma 2024 allo stesso Mario Monti che tra qualche anno potrebbe diventare l’uomo giusto al posto giusto. Simone Valtieri (Viterbo)

Meglio pensare al presente GRECIA Atene CLAUDIO GREGORI

Olimpia è stata profanata. Ieri mattina, alle 7.34 — in Italia erano le 6.34 — due rapinatori col volto coperto da passamontagna e armati di pistola hanno neutralizzato l'impianto d'allarme. Poi hanno legato e imbavagliato l’unica custode del Museo di Olimpia. Sono penetrati nelle sale. Hanno rotto le vetrine con sbarre di ferro e hanno fatto man bassa. L’episodio è così grave che il Ministro della Cultura Pavlos Geroulanos si è subito dimesso. Il sindaco di Olimpia Efthymios Kotzias ha subito parlato di «danno incalcolabile». Il Museo occupa un edificio neoclassico accanto al municipio. Era stato rinnovato nel 2003 per i Giochi di Atene 2004. È stato subito fatto un primo censimento: i responsabili del Museo parlano di «65 piccoli reperti, statuette, vasi e lampade, in bronzo e ceramica, che vanno dall’epoca geometrica, X secolo avanti Cristo, all’epoca classica e di un anello-sigillo d’oro con una scena di danza con toro dell’epoca micenea». Tesoro Il Museo contiene un fa-

voloso tesoro. Basti pensare alle sculture dei frontoni del Tempio di Zeus, tra cui la famosa statua di Apollo, e ai rilievi delle sue metope (3 sono al Louvre). Oppure alla Nike, scolpita da Peonio di Mende, che Messeni e Naupazi offrirono a Zeus dopo la vittoria sugli Spartani.

Olimpia Distanza 190 km Mar Mediterraneo

Sopra e in alto a sinistra, l’ingresso del museo di Olimpia saccheggiato, a destra una statua raffigurante Zeus

O, famosissimo, l’Ermes di Prassitele, ritrovato nel Tempio di Era, col dio che sorregge il piccolo Dioniso sul braccio sinistro e, appoggiato il mantello ad un tronco, mostra il suo bellissimo giovane corpo nudo. Oppure al bicchiere di Fidia, l’autore della grande statua crisoelefantina di Zeus — alta 12 metri! — che ebbe bottega qui:

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un coccio di 2400 anni fa, reso di inestimabile valore da due parole: «Feidio eimì», «Appartengo a Fidia». Miniera Olimpia è una miniera di diamanti. Decine di migliaia di offerte sono state lasciate lì in oltre un millennio, dal 776 a.C. Ogni grande città costruì il proprio «tesoro» ad Olimpia per ospitare gli ex-voto dei suoi cittadini. Certo non tutto è stato ritrovato: non c’è traccia del cofano decorato da scene mitologiche in avorio donato dai Cipselidi, tiranni di Corinto, descritto da Pausania. Ma sono stati trovati oltre 14mila oggetti in bronzo: statuette, lamine, armi, corazze, schinieri, elmi, tripodi, monete. Alcuni di questi reperti sono di straordinario fascino. Un elmo corinzio, semplice e senza decorazione, la parte superiore ossidata e rovinata, porta però sul bordo inferiore una scritta mozzafiato: «Milziade l’ha dedicato a Zeus». È, superbo di gloria, l’elmo portato in battaglia dal generale ateniese che sconfisse i Persiani a Maratona nel 490 a.C. Un bellissimo cavallino di bronzo, faceva parte di una quadriga votiva, donato da un vincitore della corsa dei carri. E, stupenda, la statuetta bronzea di un giovane atleta con incisa sulla coscia «Appartengo a Zeus». Olimpia era un santuario, dove Zeus, il dio guerriero, padre degli dei, era centrale. Ma oltre al suo grande altare,

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Pausania ricorda altri 69 altari. C’erano, quindi, molti culti. Era un santuario panellenico. E le gare facevano parte del culto. Qui si ritrovavano tutte le «polis» del Mediterraneo, unite dalla tregua olimpica. Si gareggiava, in pace, per una corona di ulivo selvatico. Quel santuario fu profanato già nel 2004. In occasione di quei Giochi si disputò ad Olimpia il lancio del peso e Irina Korzhanenko si macchiò di empietà: vinse e poi fu trovata positiva per «stanozolol». Fiamma La rapina di ieri è un

nuovo atto di empietà. Testimonia, inoltre, la grande fragilità della Grecia. La crisi economica ha portato a prepensionamenti e tagli di personale, così anche il prezioso patrimonio della culla della civiltà classica appare vulnerabile, quasi disarmato, indifendibile. Il 9 gennaio era andato a segno un colpo nella Pinacoteca di Atene e 2 opere di Pablo Picasso e Piet Mondrian avevano preso il volo. Il 10 maggio ad Olimpia sarà acceso il fuoco sacro nell’Altis, davanti all'altare del Tempio di Era. Poi la torcia olimpica inizierà il suo viaggio. Lo concluderà il 27 luglio nello Stadio olimpico di Londra per la cerimonia inaugurale della prossima Olimpiade. I Giochi hanno quasi 2800 anni. Le statuette rubate non riguardano solo l’arte e la cultura. Appartengono alla storia del movimento sportivo, alla bellezza, alla fede e ai sogni.

Secondo me, Monti ha fatto bene a rinunciare alla candidatura, perché nel momento di crisi attuale, dove tutti gli italiani stanno facendo grandi sacrifici, sarebbe quasi ipocrita stanziare fondi inutili. Ma soprattutto, ne è d’esempio l’Olimpiade invernale 2006 di Torino. dove furono stanziati milioni di euro, per impianti che ancora oggi rimangono in stato di abbandono. Un evento simile avrebbe portato una spinta positiva al nostro Paese, però è meglio pensare al presente. Fabio Cobianchi (Pieve Porto Morone, Pv)

Chi pagherebbe il surplus? Per fortuna, in Italia c'è ancora qualcuno che ragiona con la testa e non con i piedi. Sarebbe stata la solita torta da spartire con i soliti noti. I vari Alemanno, Petrucci & C. sarebbero stati disposti a pagare la differenza fra la cifra preventivata e quella che avrebbero effettivamente speso? Marco Rodella (Vicenza)

In Italia sta male un’Olimpiade Qualche mese fa venni additato come disfattista anti italiano, perché ero contro la candidatura di Roma alle Olimpiadi 2020. Evidentemente la corrente a cui faccio parte è aumentata. Sia chiaro, da sportivo mi dispiace

non vedere un’Olimpiade in territorio italiano, ma se escludiamo i problemi economici dovuti alla crisi, le motivazioni per cui l’Italia non merita le Olimpiadi sono molteplici, e se anche Monti avesse dato il benestare il Cio ci avrebbe giustamente segato le gambe. In un Italia dove lo sport viene inteso tale solo nel calcio, ed un po' nel nuoto e ciclismo, un’Olimpiadi ci sta veramente male. Gabriele Ruscelli

Italia ’90 insegna Le Olimpiadi a Roma sarebbero state una cartolina meravigliosa per il nostro Paese. Ma a quale prezzo? Italia '90 ha insegnato: i grandi eventi hanno sempre costi enormi e oltremodo dilatati rispetto alle previsioni iniziali. Una piccola parte di me è dispiaciuta, ma l’altra esclama un «Bravo» forte e convinto al Governo, capace di resistere a pressioni e tentazioni. Simone Dinelli (Lucca)

Rubrica tutta incentrata sulle lettere che commentano il no di Mario Monti a Roma e che confermano il sondaggio di gazzetta.it: i commenti nella stragrande maggioranza sono favorevoli alla decisione del Primo Ministro. Ne prendiamo atto, convinti che non si tratti di tendenza postuma ma ispiratrice della decisione del Premier. E ribadiamo che qui nessun lettore si oppone a un’Italia olimpica ma solo all’opportunità di ospitare i Giochi in un momento così difficile. Quindi ben venga un nuovo tentativo, come propone il signor Valtieri. Per l’edizione del 2024 o anche dopo.

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SABATO 18 FEBBRAIO 2012

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