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Il Trono di Spade - Tutte le puntate riassunte per voi

Episodio 3: Giuramento infranto

CASTELLO NERO
Un Davos Seaworth esterrefatto guarda il redivivo Jon Snow che si alza dal tavolo su cui giaceva, morto, fino a pochi istanti prima. Anche Spettro si rivolge al suo padrone con sospetto. Jon inorridisce di fronte alle ferite sul suo corpo e barcolla mentre Davos lo sostiene e lo copre. Arriva anche Melisandre, e Davos chiede al Lord Comandante cosa si ricordi di quello che è successo. Ricorda che è stato pugnalato, che Olly gli ha trafitto il cuore. Jon è confuso, non dovrebbe trovarsi lì, e Davos gli spiega che è stata Melisandre a riportarlo indietro.

 

La sacerdotessa chiede a Jon dove sia andato dopo la sua morte, cosa abbia visto. Jon risponde “nulla”, ma Melisandre è ora convinta che il Signore della Luce lo abbia fatto tornare indietro per una ragione, non era Stannis il principe che fu promesso al popolo, ma qualcuno deve esserlo. Davos chiede a Melisandre di poter parlare con Jon da solo: trova completamente folle il fatto che sia stato resuscitato, e immagina che a Jon sembri ancora più folle. Jon risponde di aver fatto quello che riteneva giusto, di essere stato ucciso per questo e ora è tornato indietro, si domanda il perché. Davos non sa rispondergli, forse non avranno mai una risposta, ma non importa. Può continuare a combattere, ma Jon non sa come fare, ha fallito. Bene, risponde Davos, ora potrà riprovare e fallire di nuovo.

 

Jon si affaccia al cortile del castello e i guardiani rimasti restano senza parole a vederlo in vita. Anche i bruti sono scioccati: Tormund dice che lo ritengono una sorta di dio, l’uomo che è tornato dalla morte. Jon risponde che non è un dio, e abbraccia l’amico. Un abbraccio è dovuto anche a Edd, fedele a Jon fino all’ultimo. Edd chiede a Jon se sia ancora lui, i suoi occhi non sono diventati blu, in fondo. Jon gli risponde che può evitare di bruciarlo, per ora.

 

Gilly e Sam, intanto, sono su una nave diretta a sud, il guardiano non sembra apprezzare la tempesta attraverso cui stanno navigando, ma non dovrà soffrire molto, arriveranno presto, a quanto pare. Gilly è felice di andare a Vecchia Città, il capitano dice che è la città più bella di Westeros, ma Sam le risponde che le donne non sono ammesse nella Cittadella, ha in mente un’altra soluzione. La porterà a casa sua, a Collina del Corno, dove la madre e la sorella di Sam potranno prendersi cura di lei e del piccolo Sam. Gilly non è contenta all’idea di separarsi di nuovo, ma si fida di Sam.

 

Più tardi, Jon viene chiamato da Edd, prende la sua spada, Lungo Artiglio, ed esce nel cortile. È il momento di eseguire delle sentenze: sul patiboilo si trovano i traditori Ser Alliser Thorne, i due ufficiali che lo hanno aiutato e Olly. Alliser non si pente delle sue azioni, ha combattuto in quel che credeva, ha perso e ora riposerà, ma dice a Jon che ora sarà condannato a combattere le battaglie dei bruti. Olly non dice nulla all’ex amico, e giustiziare il ragazzo che è stato suo attendente è certamente la cosa più dolorosa per Jon. La sentenza viene eseguita e i traditori impiccati. Dopo la triste cerimonia, Jon si toglie il mantello da Lord Comandante e lo porge a Edd. Dovrà indossarlo, o bruciarlo, non importa: è lui il nuovo comandante del Castello Nero. Jon ritiene il suo servizio concluso.

 

LA GROTTA DEL CORVO CON TRE OCCHI
Brandon sta vivendo un altro avvenimento del passato: suo padre, Eddard, con altri cinque uomini arriva alla Torre della Gioia di Dorne: si tratta di un luogo sperduto, che però è difeso da due guardie reali, uno è Ser Arthur Dayne, la Spada dell’Alba. Ned ha sempre descritto l’uomo come il miglior spadaccino che avesse mai incontrato.

Ned gli chiede perché non fosse alla battaglia del Tridente dove il suo re, Aerys, e il suo principe, Rhaegar, sono morti: avrebbe dovuto difenderli, ma Ser Dayne risponde che è esattamente dove Rhaegar gli ha ordinato di essere, a difesa della torre. Ned chiede dove sia sua sorella Lyanna, ma in tutta risposta Ser Dayne indossa l’elmo e sguaina le sue spade. La battaglia sembra senza speranza, la Spada dell’Alba è effettivamente un guerriero formidabile. Ned riesce a uccidere il compagno l'altra guardia, ma nonostante si trovino quattro contro uno, Ser Dayne riesce a tener testa a Ned e ai suoi uomini. Restano in piedi solo Ned e Dayne, ma proprio quando il giovane Stark stava per soccombere, uno dei feriti riesce a colpire Dayne alle spalle. Le storie raccontate da Ned su come aveva sconfitto la Spada dell’Alba non erano del tutto accurate, sembra.

 

Ned sente una donna gridare nella torre e si precipita sulle scale. È abbastanza per il Corvo, che vuole portare Bran fuori dalla visione, ma il ragazzo vuole seguire il padre, e lo chiama a gran voce. Il giovane Ned sembra sentirlo, si volta ma non vede nessuno.

Tornati nella caverna, Bran vuole tornare nella visione, vuole sapere chi c’è nella torre e capire perché suo padre sia riuscito a sentirlo, ma il Corvo con Tre Occhi insiste che non deve passare troppo tempo nelle sue visioni, inoltre ribadisce che il passato è già scritto e non può essere cambiato. Bran si domanda perché, in fondo, dovrebbe voler tornare alla realtà: per essere uno storpio che parla con un vecchio incastrato in un albero? Anche il Corvo con Tre Occhi non ha gradito stare mille anni bloccato da radici che gli crescevano addosso, ma lo ha fatto perché stava aspettando, stava aspettando proprio Brandon. Non resterà lì per sempre, ma prima di andarsene dovrà imparare, dovrà imparare tutto.

 

VAES DOTHRAK
Il khalasar arriva alla capitale dei Dothraki e Daenerys viene portata dalle altre vedove dei Khal, le Dosh Khaleen: passare il resto della sua vita con loro è una prospettiva migliore rispetto alla schiavitù o alla prostituzione. Daenerys però non ritiene che quello sia posto per lei e non fa nulla per nascondere il suo malcontento. La sua situazione non è ancora definita, comunque: tutti i khalasar si riuniranno presto per decidere quali città attaccare e saccheggiare, e dovranno anche decidere cosa farne della moglie di Khal Drogo, che è andata in giro per il mondo invece di tornare a Vaes Dothrak dopo la morte del suo Khal, come previsto.

 

MEREEN
Varys riceve la visita di una prostituta: ha saputo che può dargli delle risposte, non intende torturarla per averle, ma le può offrire qualcosa per renderla felice. Sa chi lei sia e cosa abbia fatto, il suo nome è Vala e ha aiutato i Figli dell’Arpia a trucidare gli Immacolati e i Secondi Figli. Sono soldati stranieri, risponde la donna, portati a Mereen da una regina straniera per sovvertire le loro tradizioni. Varys ha una prospettiva diversa sulle cose, e se Vala cercherà di capire la sua prospettiva, Varys potrebbe rendere lei e suo figlio Dom molto felici. Lei ha cospirato per uccidere la regina e la pena è la morte: come farebbe il piccolo Dom, che è anche malato, senza la madre? L’alternativa è prendere una nave per Pentos, Varys ha già prenotato due posti e ha aggiunto un sacco d’argento. Vala decide di accettare l’offerta, e confessa.

 

Varys comunica a Tyrion, Missandei e Verme Grigio quel che ha saputo. I padroni di Astapor e di Yunkai sono i finanziatori dei Figli dell’Arpia, con l’aiuto dei loro amici di Volantis. Verme Grigio dice che possono riconquistare le città e uccidere i maestri, ma Tyrion gli fa presente che se gli Immacolati lasciassero Mereen non resterebbe nessuno a difenderla. Missandei conosce bene i padroni, e dice che bisogna parlare la loro stessa lingua per poterli convincere di qualcosa. Tyrion decide quindi di convocare i padroni di Yunkai e di Astapor, insieme agli schiavisti di Volantis, a Mereen per una chiacchierata.

 

APPRODO DEL RE
Qyburn si prende cura degli “uccellini” che una volta rispondevano a Varys e che ora continuano a svolgere il compito di spie. Una piccola chiede se Lord Varys tornerà, ma Qyburn dice che è improbabile. Varys manca ai bambini perché li trattava bene e dava loro dei dolci, ma anche Qyburn ha qualche golosità per loro, e aggiunge che se qualcuno dei loro amici avesse bisogno di aiuto o volesse dei dolci potrà andare da lui, tutto quello che vuole in cambio sono sussurri.

 

La porta si apre ed entra Gregor Clegane, di scorta a Cersei, come al solito, e a Jamie. Qyburn dice ai bambini di non avere paura della Montagna, tutti gli amici di Qyburn sono amici anche di Clegane. Dispersi i bambini, Jamie chiede a Qyburn cosa abbia fatto a Gregor, se è ancora in grado di capirli, e Qyburn gli assicura che la Montagna capisce benissimo. Allora Jamie suggerisce di ordinare alla Montagna di andare al tempio e schiacciare la testa dell’Alto Passero come un’anguria, ma Cersei lo interrompe ricordando al fratello che il sacerdote può contare su centinaia di uomini del Credo Militante per difenderlo: certamente Ser Gregor non può affrontarli tutti. Cersei ordina a Qyburn di assumere il controllo degli uccellini di Varys anche oltre i confini della città: vuole sapere chi si prende gioco della regina che ha dovuto camminare nuda per le città della capitale, e chi intenda avvantaggiarsi dalla sua apparente posizione di debolezza.

 

Al Concilio Ristretto, il Gran Maestro Pycelle continua a parlare male di Qyburn: non si viene espulsi dalla Cittadella senza motivo, è pericoloso e arrogante, ma nessuno sembra volerlo ascoltare, e proprio mentre descrive gli esperimenti fatti su Gregor Clegane come degli abomini e suggerisce di farlo eliminare, Cersei, Jamie e la Montagna entrano nella stanza.

Al tavolo siede anche Olenna Tyrell, e Cersei le domanda cosa ci faccia lì: è stata chiamata per auitare a risolvere diverse situazioni problematiche, risponde l’anziana regina, come l’incarcerazione della regina. Cersei la ringrazia, è da tempo che devono discutere degli abusi che lei ha dovuto subire, ma Olenna si riferiva alla vera regina, Margaery. Cersei chiede a suo zio Kevan cosa intenda fare riguardo all’assassinio di Myrcella. Le stesse donne che l’hanno uccisa, aggiunge Jamie, hanno rovesciato i Martell e preso il controllo di Dorne. Kevan però non intende discutere con Jamie e Cersei: visto che non intendono lasciare il concilio ristretto, il vecchio Lannister scioglie la seduta.

 

Nella cappella sotto al tempio, il re Tommen si presenta al cospetto dell’Alto Passero. Tommen chiede quando sarà possibile per Cersei visitare la tomba di Myrcella, ma l’Alto Passero risponde che dovrà prima rispondere dei suoi peccati: c’è ancora molto da chiarire sulle azioni della regina madre, dovrà affrontare un processo. Tommen è arrabbiato, ma accetta di parlare da solo con il sacerdote. L’Alto Passero dice che ci sono molte bugie nella vita di Cersei, e anche Tommen lo sa, ma il suo amore per il figlio è la cosa più potente che ha, e Tommen sa anche questo. È il potere della Madre, una cosa che l'Alto Passero non ha mai provato, e per questo prova invidia. Punire Cersei non è qualcosa che lui voglia, è il volere degli dei. Anche i re devono accettarlo, specialmente se vogliono essere buoni e giusti. Un vero leader cerca sempre i consigli più saggi, e nessuno è più saggio degli dei.

 

BRAAVOS
Arya è tornata nella Casa del Bianco e del Nero, e l’Orfana la sfida al gioco delle facce. Arya subisce, le sue bugie non sembrano convincere l’Orfana e, cieca, non è in grado di controbattere, inizialmente. Le sue capacità però migliorano, piano piano, e anche le sue bugie migliorano: ben presto smette di subire e riesce a contrattaccare, cosa che sembra soddisfare Jaqen, che le fa affrontare un’ultima prova. Deve bere dalla fontana, se è davvero diventata “nessuno”, non avrà nulla da temere. Arya beve, non muore e riacquista la vista.

 

GRANDE INVERNO
Ramsay, ora nuovo Protettore del Nord, convoca le altre casate del nord alla fortezza. Gli Umber, per esempio, sono pronti a unirsi al nuovo Lord Bolton: sanno che Ramsay ha ucciso Roose, che agli Umber non piaceva, ma soprattutto Lord Umber cerca un’alleanza perché Jon Snow ha permesso a un’armata di bruti di attraversare la barriera, e gli Umber sono la casata più a nord, quella più vicina al pericolo.

Devono aiutarsi a vicenda: se i bruti scenderanno a sud, guidati da Jon Snow, potrebbero conquistare Grande Inverno. Ramsay risponde che sarà lieto di accogliere gli Umber sotto alla sua protezione, non appena il Lord si inginocchierà davanti a lui, ma Umber non intende farlo. Preferisce portargli un regalo: è Rickon Stark, accompagnato da Osha, e per provare l’identità del ragazzo aggiunge un altro cadeau: la testa del metalupo, Cagnaccio.


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