Disney+, la guida ai migliori episodi de I Simpson

32 cortometraggi di Springfield.

Disney+, la guida ai migliori episodi de I Simpson - The Simpsons

Ok, ci siamo, Disney+ è finalmente arrivato anche qui, giusto in tempo per alleviare con i suoi contenuti la quarantena forzata che stiamo attraversando. Tra questi, a fianco delle novità più blasonate come The Mandalorian o il ritorno di DuckTales, e in attesa di vedere cosa combinerà la Marvel, vale senz’altro la pena di segnalare la bellezza di trenta stagioni de I Simpson, la serie animata creata da Matt Groening e James L. Brooks nel 1987 per la Fox, e che negli anni è diventata un vero e proprio fenomeno della cultura popolare.

Per l’occasione abbiamo pensato bene di ripassare la prima dozzina di stagioni andata originariamente in onda tra il 1989 e il 2001, e nonostante gli episodi schiacciati dal formato panoramico, si è cercato di selezionare i più significativi spulciando tra le pagine su Disney+ (cliccate qui per abbonarvi alla piattaforma).

Tengo a precisare che la ragione di questa forbice non ha a che vedere con il passatismo, ma con quello che era il taglio della serie all’apice del suo successo. Un taglio che riflette uno spirito, un modo di vedere le cose e di far ridere intimamente intrecciato alla controcultura degli anni Novanta, al netto dei numeri. Questo non significa che I Simpson non abbia raggiunto lo stato di opera universale, anzi; semplicemente, come spesso succede alle serie molto longeve e verticali, col passare del tempo ha smesso di specchiarsi nel proprio decennio d’origine trasformandosi in qualcosa di diverso.

Passata la boa dei Duemila la creatura di Groening ha cambiato leggermente tiro. Il meccanismo dei plot twist è stato spinto a manetta, finendo per generare episodi meno centrati a livello narrativo, e più orientati verso la gag fisica. Inoltre, piano piano si è spostato l’approccio degli autori nei confronti della politica, della satira, del senso del pudore; tutte cose che hanno finito per rimodellare i personaggi stessi.

I "nuovi" Simpson vs quelli vecchi.

È anche vero, se ci fate caso, che la mia lista parte direttamente con un episodio della seconda stagione, per poi coagularsi soprattutto attorno a quelli che vanno dalla quarta alla settima. Anche qui, più o meno come sopra: per quanto continui a trovarli affascinanti, sardonici e punk, gli episodi iniziali sono bestie strane. Da un lato non girano ancora nel modo giusto; dall’altro, banalmente, nel 1989 la serie non aveva ancora potuto maturare quel minimo di massa che le permettesse di giocare con le variazioni sul tema, che come ci insegna Charles M. Schulz sono alla base di tanta comicità americana.

Infine, la seguente lista è composta da trentadue episodi (in realtà trentatré: ho barato con quello doppio). Avrei potuto fermarmi a ventidue per amor di citazione, ma il magone per gli esclusi non me lo ha permesso. Ora però cominciamo, altrimenti vi scade il periodo di prova di Disney+.

"Come eravamo" (stagione 2, episodio 12)

Il primo tra gli episodi flashback che contribuiscono a costruire il background della famiglia Simpson. Questo, nello specifico, gira attorno alla storia d’amore liceale tra Homer e Marge ambientata negli anni Settanta, con tanto di rivale (Artie Ziff), ballo della scuola e smoking kitsch in stile Giardino delle vergini suicide. Nel corso delle stagioni successive Ziff tornerà a farsi vivo, mentre l’episodio That '90s Show, andato in onda nel 2008, proverà addirittura a riscrivere e “ringiovanire” i primi baci della coppia in salsa grunge trascinandoli negli anni Novanta, sbagliando tutto quello che si poteva sbagliare.

Homer e Marge ai tempi del liceo.

"Grattachecca e Fichetto: il film" (stagione 4, episodio 6)

Saltiamo direttamente alla quarta stagione con un episodio indimenticabile, che col pretesto del film dedicato a Grattachecca e Fichetto, i due protagonisti eponimi del violentissimo “cartone nel cartone”, apre a un approfondimento sul rapporto tra Homer e Bart, e finisce addirittura per mostrarci un pezzetto di futuro della famiglia Simpson. Un futuro dove il ragazzo - per contrappasso alle sue monellerie e amor di satira – è diventato addirittura primo giudice della Corte suprema.

"Marge contro la monorotaia" (stagione 4, episodio 12)

Episodio passato alla storia, tra le altre cose, per il numero musicale che convince il consiglio cittadino di Springfield a sperperare ben tre milioni di dollari in un’inutile monorotaia. Dentro ci troviamo un bel po’ di sfregio politico travestito da film catastrofico, gag notevoli, e un cameo d’eccezione per Leonard Nimoy nei panni (disegnati) di sé stesso.

"Il quartetto vocale di Homer" (stagione 5, episodio 1)

Primo episodio della quinta stagione, andato originariamente in onda nel 1993, e che fa il verso alla carriera dei The Beatles (e, in generale, alle parabole classiche dei gruppi musicali) attraverso il quartetto vocale dei The Be Sharp, tradotto dalle nostre parti con l’inspiegabile “I Re Acuti”. Altra puntata pazzesca, altre guest star pazzesche tipo George Harrison e David Crosby. La gag della “prugna che galleggia nel profumo servita in un cappello da uomo” è passata alla storia, così come il concerto finale sul tetto del bar di Boe, a mo’ di quell’altro dalle parti della Apple Records.

Give Beer a Chance.

"Homer va all'università" (stagione 5, episodio 3)

Uh, qui siamo tra i miei preferiti in assoluto. Homer è costretto a frequentare l’università (sapete com’è: lavora in una centrale nucleare senza nessuna qualifica precisa), e giustamente diventa il John “ Bluto” Blutarsky della situazione, tra improbabili convivenze con i nerd, suini affiliati a Nixon e studenti bacchettoni. La gag dello scoiattolo è storia della televisione.

"L'orsetto del cuore" (stagione 5, episodio 4)

Sempre incastonata nell’incredibile quinta stagione troviamo questa gemma che indaga il passato di Mr. Burns, forse il personaggio più intrigante della serie dopo Homer. Qui la storia del cinico miliardario incrocia addirittura Quarto potere, (nonché l’episodio acconcio di The Real Ghostbusters, non lo dimentichiamo!). Guest star: Hitler.

"$pringfield" (stagione 5, episodio 10)

OK, questo è forse il mio episodio preferito in assoluto de I Simpson. Per far fronte a una crisi economica, la città legalizza il gioco d’azzardo con conseguente apertura di un casinò da parte del solito Burns. Mille linee narrative che si intrecciano in armonia, una più bella dell’altra: da Homer improbabile croupier con citazione assurda di Rain Man, passando per Marge che sviluppa una dipendenza dalle slot machine e Bart che apre la sua bisca privata, fino allo stesso miliardario che sbrocca in stile Howard Hughes. Gag da mandare a memoria per domani: Smithers vs Elefante elegante, Milhouse vs i gatti selvatici, Homer vs “Il presidente”.

"Homer nello spazio profondo" (stagione 5, episodio 15)

Non mi sembra vero che siamo ancora nella quinta stagione. Qui la NASA, in crisi di popolarità, decide di spedire nello spazio della gente comune, e per l’occasione recluta Homer e Barney, con quest’ultimo che manda in vacca l’addestramento per una (presunta) ricaduta nell’alcolismo. Cameo di Buzz Aldrin e James Taylor, mentre Homer si prende lo sfizio di rivisitare nientemeno che 2001: Odissea nello spazio.

Homer risolve la situazione.

"Homer il grande" (stagione 6, episodio 12)

Grazie a ragioni di discendenza, Homer riesce finalmente a mettere il naso nella massoneria di Springfield, il Sacro Ordine dei Tagliapietre, finendo per rovinare a tutti la festa dopo un rapido momento di gloria. Gag pazzesche, numeri musicali e citazioni di lusso, su tutte quella che fa il verso a L’ultimo Imperatore di Bertolucci. Ah, giusto! c’è dentro pure un cameo di Patrick Stewart, hai detto niente.

"E con Maggie son 3" (stagione 6, episodio 13)

Altro episodio amarcord, questa volta dedicato alla nascita della piccola Maggie. Nascita non prevista, e che arriva giusto in tempo per sconquassare uno dei rari momenti di stabilità economica nella vita della famiglia Simpson, obbligando il povero Homer ad abbandonare un appagante lavoro presso la sala da bowling locale per tornare strisciando (letteralmente) alla centrale nucleare. Messa così sembra una storia triste, invece ha un finale che scalda il cuore.

"La cometa di Bart" (stagione 6, episodio 14)

Altro episodio corale e catastrofico in stile monorotaia, sostituita in questo caso da una cometa destinata, apparentemente, ad abbattersi sulla città di Springfield. Il finale è da far rizzare le trecce a Greta Thunberg (la quale, tra l’altro, non farebbe brutta figura nella squadra dei “superamici” di Lisa).

"Il Film Festival di Springfield" (stagione 6, episodio 18)

L’idea di organizzare a Springfield una sorta di Sundance Film Festival innesca un crossover con la (poco nota dalle nostre parti) serie animata The Critic, creata da due collaboratori storici di Groening, Al Jean and Mike Reiss. L’episodio coglie l’occasione per trasformarsi in un contenitore di bizzarri cortometraggi confezionati dagli stessi cittadini, tra cui è impossibile non segnalare la biografia commissionata da Burns al regista Spielbergo; Pukahontas, che a dispetto del titolo è un tragico viaggio nell’alcolismo di Barney Gumble, e naturalmente Uomo colpito da una pallonata all’inguine, di Hans l’uomo talpa. Ah, l’idea del Sundance è stata ripresa qualche anno dopo anche dagli autori di South Park: si vede che era buona!

"Il matrimonio di Lisa" (stagione 6, episodio 19)

Flashforward (sort of) che propone uno tra i possibili futuri della famiglia Simpson, riunitasi per l’occasione attorno al matrimonio della secondogenita Lisa con il ricco, colto e soprattutto inglese Hugh Parkfield. Brillanti citazioni da Il mondo dei robot, e una marea di sketch “Inghilterra vs USA” tanto spassosi quanto politicamente scorretti.

Il futuro.

"Limone di Troia" (stagione 6, episodio 24)

La storica rivalità tra gli abitanti di Springfield e quelli della vicina Shelbyville (molto simile a quella che passa tra noi comaschi e i varesotti, ma sono sicuro che ciascuno ha la sua), offre lo spunto per un episodio bellico giocato sul tema del doppio registro genitori-figli, e del doppio in generale. Guest star: Walter Matthau.

"Chi ha sparato al signor Burns?" (stagione 6x25 e 7x01)

Dittico di episodi dal taglio vagamente noir, che congeda la sesta stagione con un cliffhanger per poi aprire la settima. Si pesca a piene mani da Lynch, con un improbabile Winchester in vece dell’agente speciale Dale Cooper, ma pure da Dallas e da quel Chi ha sparato a J.R.? entrato nella storia della televisione una quindicina di anni prima.

"Maxi Homer" (stagione 7, episodio 7)

Qui è dove Homer decide di ingrassare fino a toccare i centotrenta chili per poter accedere al programma di telelavoro: praticamente tutta la puntata è un meme di questi giorni strani.

"Mamma Simpson" (stagione 7, episodio 8)

Dopo sette stagioni, facciamo finalmente la conoscenza formale della madre di Homer, Mona, già apparsa in un paio di episodi benché totalmente in sordina. Scopriamo che la donna, un’attivista politica creduta morta, era in realtà in fuga dall'FBI per una faccenda in sospeso con Mr. Burns. Finale commovente, doppiaggio di lusso con Glenn Close e persino un piccolo trivia: Mona Simpson è anche il nome di una nota scrittrice (sorella, tra l'altro, di Steve Jobs) che, all’epoca della messa in onda, era sposata con lo sceneggiatore dell’episodio, Richard Appel.

Un giovanissimo Homer in compagnia della madre, Mona.

"Homer lo Smithers" (stagione 7, episodio 17)

Il signor Smithers va in vacanza, e il suo ruolo di lacchè viene temporaneamente affidato proprio a Homer il quale, involontariamente, finisce per insegnare al vecchio Burns come si sta al mondo. È grazie a questo episodio se molti di noi, oggi, rispondono al telefono o al microfono con uno squillante «olà olà».

"22 cortometraggi di Springfield" (stagione 7, episodio 21)

Puntata fondamentale, e non solo perché ha ispirato il titolo del pezzo che state leggendo. Attraverso un montaggio incrociato in stile Pulp Fiction (che pure è tirato in ballo direttamente) vengono messe sotto la lente d’ingrandimento le vite di buona parte degli abitanti di Springfield, dai soliti noti, giù giù fino all’ultimo dei caratteristi.

"L'infuriato Abe Simpson e suo nipote brontolone in 'La maledizione del pescediavolo battagliero'" (stagione 7, episodio 22)

Avete appena guardato l’episodio dedicato alla madre di Homer, e vi è presa curiosità di conoscere il passato del vecchio Abe? Qui ne trovate un pezzetto. Prima di rimbambirsi, tra le altre cose, nonno Simpson è stato un soldato coraggiosissimo alla testa dell’unità “pescediavolo battagliero”, che durante la Seconda Guerra Mondiale ha rischiato di uccidere Hitler.

"Homerpalooza" (stagione 7, episodio 24)

Uno degli episodi più famosi di sempre. Sia perché attraverso l’Hullabalooza, variante in chiave Simpson del celebre festival Lollapalooza, racconta il rock alternativo degli anni Novanta, sia per le comparsate di band come The Smashing Pumpkins, Cypress Hill e Sonic Youth.

Corgan e i membri della band si confrontano con Homer sul tema della depressione.

Si trasloca solo due volte (stagione 8, episodio 2)

Saltando con le lacrime agli occhi il vacanziero "Un mare di amici" (guardatelo lo stesso, su), salutiamo la settima stagione e facciamo il nostro ingresso nell’ottava con questo episodio altrettanto memorabile, che vede Homer e famiglia traslocare nella città modello di Cypress Creek, per poi scoprire che il bonario datore di lavoro Hank Scorpio è in realtà un cattivo alla Bond.

"Due cuori due capanne" (stagione 8, episodio 6)

I genitori di Milhouse si separano, e tra gladiatori americani e signore di vita, finisce che lui cerca di riconquistare lei sulle note indimenticabili di Puoi prestarmi un’emozione? (dai, che le conoscete).

"L'appuntamento di Lisa col teppistello" (stagione 8, episodio 7)

Seguendo la sana convezione narrativa che vuole le brave ragazze innamorarsi dei bulli, Lisa inizia a uscire con Nelson, cercando di cambiarne la natura e permettendo a noi spettatori di ficcare il naso nella vita tribolata del ragazzo. Ovviamente la cosa non dura, ma ci regala un primo bacio che resta scolpito tra i momenti più freschi e genuini di tutta la serie.

"Uragano Neddy" (stagione 8, episodio 8)

Ci voleva proprio un uragano per far perdere la brocca al vecchio Flanders, e per farci risalire alla causa del suo bigottismo di ritorno (spoiler: genitori fricchettoni).

"Il viaggio misterioso di Homer" (stagione 8, episodio 9)

Ah, bellissimo. Qui è dove Homer inghiotte per sfregio il mitologico “peperoncino di Quetzalacatenango” servito da Clancy Winchester alla sagra annuale del chili, e manco fosse fatto di peyote inizia un trip allucinato. Segue confronto con il suo animale guida, un coyote, soltanto per scoprire che la sua anima gemella è… Marge!

Flanders deformato dal "peperoncino".

"Lo show di Grattachecca e Fichetto e Pucci" (stagione 8, episodio 14)

Episodio metanarrativo, che attraverso l’introduzione di un nuovo personaggio forzatamente cool nello show di Grattachecca e Fichetto (e non solo), riflette sull’eterno braccio di ferro tra dimensione creativa e vincoli di mercato.

"Il vecchio e Lisa" (stagione 8, episodio 21)

Qui il protagonista indiscusso è il vecchio Monty Burns, che per via di una bancarotta si trasforma temporaneamente in un umarell. Lisa lo incontra, si impietosisce e cerca di redimerlo, per scoprire a sue spese il finale di quella vecchia favola della rana e dello scorpione.

"Il nemico di Homer" (stagione 8, episodio 23)

Questo è interessante. L’episodio è andato in onda nel 1997, e se all’inizio della serie le condizioni economiche della famiglia Simpson passavano per semi-proletarie, dieci anni più tardi un impiegato col posto fisso, una casa, tre figli e due automobili, non sembrava più tanto sfigato (figuriamoci oggi).

"La gioia della setta" (stagione 9, episodio 13)

Nonostante la nona stagione venga considerata dai più rigidi come l’inizio della fine per la serie di Groening, in realtà contiene diverse perle. Ad esempio questo episodio, che muove una satira implacabile dei confronti delle sette in stile Scientology che affliggono gli Stati Uniti.

"TG Ragazzi" (stagione 9, episodio 21)

Sempre nella nona stagione troviamo forse uno degli episodi più radicali e politici della serie. Attraverso lo show strappalacrime condotto da Bart, gli autori sparano un faro grosso così in faccia a tutti quei conduttori che fanno dei “casi umani” il proprio cavallo di battaglia.

Nell'episodio TG Ragazzi compare anche il fondamentale personaggio della gattara.

"Galeotto fu il computer e chi lo usò" (stagione 12, episodio 6)

L’ultimo suggerimento di questo listone proviene direttamente dalla dodicesima stagione, andata in onda a cavallo tra il 2000 e il 2001, e dedicata a un tema attuale oggi più che mai: i siti di fake news. Proprio fondandone uno, infatti, Homer finisce per mettere nei casini un sacco di gente e se stesso, ma non prima di aver rimediato un Pulitzer. Nel 2000. Non oggi. Nel 2000. Ripetetevelo mentalmente almeno altre tre o quattro volte.

Gli episodi de I Simpson, esclusi quelli della trentunesima stagione attualmente in onda, e con l’eccezione del primo della terza, Papà-zzo da legare (ritirato in seguito alle accuse che il documentario Leaving Neverland fa nei confronti di Michael Jackson, coinvolto nella scrittura e nella realizzazione dell'episodio), sono disponibili su Disney+.


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