Episodi di Don Matteo (quarta stagione)

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Voce principale: Don Matteo.
Una veduta della facciata del Palazzo dei Consoli di Gubbio dove è stata inquadrata più volte nella serie come scenografia dalla prima all'ottava stagione.

La quarta stagione della serie televisiva italiana Don Matteo, dal titolo Don Matteo 4, è andata in onda in prima visione TV in prima serata su Rai Uno, a partire dal 19 febbraio 2004 fino al 6 maggio 2004.[1]

In questa stagione il cast principale presenta qualche novità più significativa rispetto alle scorse stagioni: tanto per cominciare, viene introdotta la figura di Laura Respighi (Milena Miconi), destinata ad iniziare una relazione con il capitano. Vengono apportate inoltre due sostituzioni rilevanti: l’una all’interno della canonica, che vede l’addio di Nerino (Claudio Ricci), rimpiazzato da Camilla; l’altra all’interno della caserma, che vede la sostituzione (momentanea) del brigadiere Ghisoni (Pietro Pulcini) con l’appuntato Linetti (Andrea Cereatti). Escono invece di scena senza rimpiazzo le figure di nonna Elide (Evelina Gori) e del Vescovo (Renato Carpentieri). Per quanto riguarda il cast secondario le figure più ricorrenti sono quelle di Caterina (Caterina Sylos Labini), Patrizia (Pamela Saino) e Assuntina (Giada Arena).

Titolo Prima TV Italia
1 Campagna elettorale 19 febbraio 2004
2 Delitto in biblioteca
3 Mio padre è stato in carcere 26 febbraio 2004
4 Debito per la vita
5 Gara di ballo 4 marzo 2004
6 Morte all'alba
7 Comma 23 11 marzo 2004
8 Il calice avvelenato
9 La valigia 18 marzo 2004
10 L'amore rubato
11 I volteggi del cuore 25 marzo 2004
12 Delitto in diretta
13 Indagine riservata 1º aprile 2004
14 L'estraneo
15 Misteri e bugie 8 aprile 2004
16 Dietro il sipario
17 Merce preziosa 15 aprile 2004
18 Il dono
19 Il sospetto 22 aprile 2004
20 La legge del caso
21 Cuori solitari 29 aprile 2004
22 Vacche grasse, vacche magre
23 Il delitto del biberon 6 maggio 2004
24 Tre spari nel buio

Campagna elettorale[modifica | modifica wikitesto]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

A Gubbio si stanno per svolgere le elezioni comunali e il partito favorito è una lista civica ambientalista che propone come candidato sindaco un giovane giornalista, figlio di un cittadino eugubino di religione ebraica. Il ragazzo, che non ha mai avuto un buon rapporto con il padre, riceve da tempo delle lettere minatorie che lo esortano a rinunciare alla candidatura. Nel frattempo, il capitano Anceschi naviga su internet con il nickname "Barone rosso", e conosce in chat una donna che si fa chiamare "Cenerentola": tra i due nasce un legame molto intenso, anche se virtuale. Natalina e Pippo stanno tornando in canonica dopo avere fatto la spesa, e si accorgono che sul ciglio della strada c'è una macchina. Il sagrestano si avvicina e vede il cadavere del giornalista che avrebbe potuto vincere le elezioni. I Carabinieri iniziano le indagini partendo dalle continue minacce che il giovane subiva: in una delle varie lettere minatorie si faceva anche riferimento al fatto che Gubbio non doveva avere un Sindaco ebreo. Don Matteo, che conosce il padre della vittima, parlando con lui afferma che non ha nessun senso discriminare gli Ebrei, sia per il fatto che l'ebraismo è stato un indispensabile presupposto per la nascita del cristianesimo e sia perché tutti gli esseri umani sono eguali davanti a Dio, a prescindere dalla razza e dalla fede. Il maresciallo Cecchini sa che la vittima aveva l'obiettivo di far diventare parco nazionale una zona agricola di Gubbio, e, se ci fosse riuscito, avrebbe causato un considerevole danno economico ai proprietari terrieri di quella zona. I sospettati, quindi, sono molti. La lista civica ecologista decide di presentare un nuovo candidato alla carica di Sindaco: si tratta della dottoressa Laura Respighi, una convinta ambientalista e animalista che vive da alcuni anni all'estero per lavoro. Laura accetta l'incarico e viene in treno nella città umbra. I Carabinieri hanno il compito di proteggere Laura, visto che il suo compagno di partito è stato ucciso, ma lei è convinta che la scorta non le serva a nulla. Il migliore amico della vittima, uno dei componenti di quel partito, va a salutare Laura, la quale riceve anch'essa una lettera minatoria. Tra la Respighi e Anceschi c'è subito una forte antipatia, o almeno così sembra: Laura è figlia di un colonnello dei Carabinieri, e ritiene che gli uomini che portano una divisa siano tutti insopportabili; Flavio, però, ogni tanto guarda Laura con un'espressione che non è affatto antipatica. Le indagini proseguono, e viene arrestato un pericoloso delinquente italiano, che sembra essere coinvolto in un grave fatto avvenuto qualche tempo prima: un container era esploso causando la morte di dodici immigrati clandestini.

  • Altri interpreti: Francesco Carnelutti (Elia Fano), Eleonora Gaggioli (Claudia Tacconi), Renzo Stacchi (Ivan Benelli), Edoardo Sylos Labini (Daniele Fano), Alberto Rossi (Remo Baldini), Claudio Ricci (Nerino Bertolacci)
  • Nota. In questo episodio, oltre a Laura, fa il suo ingresso un nuovo personaggio: l'appuntato dei Carabinieri Linetti. Il giovane entra in sostituzione del brigadiere Ghisoni, senza che però sia specificato il motivo per il quale Ghisoni non presta più servizio nella caserma di Gubbio. Di Linetti si sa solo che è nativo del Nord Italia e che ha una condotta irreprensibile. Linetti sarà presente per tutta la quarta stagione, e uscirà anche lui di scena senza che si faccia riferimento al motivo, per essere a sua volta sostituito dal rientrato brigadiere Ghisoni.
  • Ascolti Italia: telespettatori 8 110 000 – share 27,18%[2]

Delitto in biblioteca[modifica | modifica wikitesto]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

È tarda sera, e un professore si trova nella biblioteca di una basilica di Città del Vaticano. Il custode gli fa notare che è orario di chiusura, ma lui vuole rimanere ancora qualche minuto. Il custode si allontana, e qualcuno spinge violentemente il professore giù dal piano della biblioteca, uccidendolo. Il cardinale del luogo ricorda che, quando si trovava in missione in Amazzonia, il suo amico don Matteo aveva un innato talento investigativo. Per questo motivo fa venire a Roma il parroco di Gubbio e gli chiede, in nome della loro antica amicizia, di risolvere questo scottante caso. Il prete accetta ma chiede che ad aiutarlo ci siano il capitano Anceschi e il maresciallo Cecchini, che sono i carabinieri con i quali ha risolto molti casi a Gubbio. La presenza di due militari nell'ambiente ecclesiastico non permetterebbe di indagare con discrezione, quindi i due dovranno fingere di essere seminaristi: Anceschi si chiamerà Alvise e Cecchini si chiamerà Serafino.
Intanto, un'assistente sociale porta a Gubbio una bambina di sette anni di nome Camilla Condori, nata in Bolivia da una missionaria laica italiana. La piccola viene affidata temporaneamente al sindaco Laura Respighi, e dichiara di essere la figlia di don Matteo: in realtà la madre di Camilla era in missione umanitaria insieme a don Matteo, che fu padrino di battesimo della bambina. Prima di morire a causa di un grave incidente, la madre ha chiesto, tramite il testamento, che sua figlia fosse affidata a don Matteo; ma ora il sacerdote è in Vaticano. Nella biblioteca dove è avvenuto il delitto, i nostri scoprono l'esistenza di un passaggio segreto che forse è stato utilizzato proprio dall'assassino per cogliere di sorpresa la sua vittima. Accanto al cadavere sono stati ritrovati dei granelli di un rosario e un registratore rotto. I tecnici della Polizia Scientifica riescono a recuperare l'ultima registrazione: il professore stava leggendo il contenuto di un censimento effettuato ai tempi di Gesù Cristo, poi l'urlo dell'uomo mentre precipitava giù. I nostri scoprono che una giovane restauratrice che conosceva la vittima ha rubato un'importante edizione di un Vangelo; la ragazza viene arrestata perché si ritiene che sia stata sorpresa dal professore mentre rubava e lo abbia voluto eliminare perché era un testimone scomodo.

Mio padre è stato in carcere[modifica | modifica wikitesto]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Vanni Bertolacci, il padre di Nerino, ha quasi scontato la sua pena e sta per uscire di prigione. Era stato arrestato quattro anni prima per una rapina a mano armata. Ora, il capitano Anceschi e un suo superiore vorrebbero che Vanni si infiltrasse nella banda con cui aveva compiuto quella rapina, allo scopo di raccogliere le prove per poter arrestare i componenti. Infatti la banda è diventata una vera e propria organizzazione criminale, dedita non solo a rapine ma anche a stupri e omicidi. Inizialmente, Vanni non ha nessuna intenzione di collaborare con i Carabinieri perché sa che essere un infiltrato significa rischiare la vita. Anceschi, però, gli fa capire che aiutando le forze dell'ordine ad assicurare alla giustizia quei delinquenti assassini gli permetterebbe di riscattarsi definitivamente agli occhi dell'opinione pubblica ma soprattutto di suo figlio Nerino. Vanni, che grazie all'assistente sociale ha già trovato un piccolo appartamento in affitto e un lavoro come guardiano del museo comunale, accetta di infiltrarsi. L'operazione deve però rimanere segreta, e il capitano Anceschi riceve l'ordine di non parlarne con nessuno dei membri della caserma di Gubbio, nemmeno con il maresciallo Cecchini, che rivelerebbe subito la cosa a don Matteo. Cecchini, però, essendo preoccupato per Nerino, vorrebbe controllare Vanni, e quindi Anceschi è costretto a rinfacciare al suo maresciallo il fatto che pur avendo quasi mezzo secolo non ha ancora ottenuto quella famosa promozione. Cecchini si sente offeso da quelle parole e crede che Anceschi non si fidi più di lui. Vanni si è infiltrato, e riceve dal capobanda l'incarico di compiere una rapina all'armeria insieme con altri delinquenti. Nella rapina, questi ultimi riescono a rubare molte armi, ma Bertolacci viene lievemente ferito al braccio da un colpo di pistola sparato dal titolare del negozio. Nerino nota sia la ferita al braccio e sia il fatto che suo padre è sempre nervoso e preoccupato e frequenta cattive compagnie: il ragazzo crede che Vanni abbia ricominciato a delinquere.

  • Altri interpreti: Ubaldo Lo Presti (Vanni Bertolacci), Manrico Gammarota (capobanda Gaspare Tiburzi), Lele Vannoli (complice di Tiburzi), Mario Marenco (colonnello), Enzo Marcelli (Enzo), Claudio Ricci (Nerino Bertolacci)
  • Nota. L'episodio è incentrato su Nerino, il ragazzino che è stato co-protagonista nelle prime tre stagioni della serie, e su suo padre Vanni Bertolacci, che era stato presente in due episodi della prima stagione. Entrambi escono di scena in maniera definitiva in questo episodio.
  • Ascolti Italia: telespettatori 5 592 000 – share 20,76%[2]

Debito per la vita[modifica | modifica wikitesto]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il capitano Anceschi e Natalina vanno casualmente a fare la spesa nello stesso supermercato, dove irrompe uno sconosciuto coperto da un passamontagna e armato di pistola, il quale minaccia la cassiera chiedendole tutti i soldi. Il rapinatore, innervosito dalle grida di Natalina, spara al capitano Anceschi e lo ferisce in maniera gravissima; poi scappa via.

Il capitano viene subito portato in ospedale, e il medico dice che per salvargli la vita occorre una trasfusione di sangue. Tuttavia né Don Matteo, né il maresciallo Cecchini, né Natalina, né Laura Respighi né Pippo hanno il sangue dello stesso gruppo di Anceschi. La situazione è disperata, ma una ragazza che non ha mai avuto a che fare con il capitano ha il sangue del suo stesso gruppo e si rende disponibile a donarlo.

Nel frattempo Cecchini e i suoi uomini arrestano Nicola Venturi, proprietario di una auto bianca vista dai testimoni, che era stato licenziato pochi giorni fa dal supermercato e avrebbe fatto la rapina per vendicarsi. In seguito alla trasfusione, Anceschi è completamente fuori pericolo, ma non può tornare a casa da solo, e don Matteo gli propone di trascorrere la convalescenza in canonica. Il capitano accetta e già il giorno successivo ha la forza di uscire per andare a casa della ragazza che gli ha salvato la vita con l'intenzione di ringraziarla, ma la trova morta. Apparentemente si tratta di un suicidio, ma Anceschi non riesce a crederci e chiede a Cecchini se la ragazza sia stata uccisa o no, poi chiede aiuto a Don Matteo ad indagare insieme interrogando Gianni Nittoli (titolare del supermercato) e Dario Marini, il suo vice. Mentre annaffia i fiori del giardino della vittima, Anceschi, scopre un mazzo di rose comprate dal fioraio e trova un biglietto scritto da Nittoli il proprietario del supermercato e riferisce a Cecchini che aveva un appuntamento con la ragazza nel giorno del delitto.

Intanto il RIS scopre che la posizione della vittima non è compatibile con un'ipotesi di suicidio, ma di omicidio e trovano delle impronte nella ringhiera. Il capitano e Cecchini interrogano Nittoli per il motivo dell'appuntamento con Elena Lorenzi ed egli rivela che all'inizio aveva offerto senza successi dei soldi a Elena Lorenzi per comprare il terreno dove lei coltivava i prodotti biologici per costruire un nuovo supermercato; in seguito, però, si era innamorato di lei e aveva una relazione ed aveva deciso di finanziare il progetto che voleva realizzare la vittima, vale a dire il negozio dove vendeva i suoi prodotti.

Dopo l'interrogazione i due carabinieri fanno firmare a Nittoli la deposizione per poi mandare la penna al RIS per confrontare le impronte trovate nel luogo del delitto.

Nel frattempo, al supermercato Natalina chiede a Don Matteo di leggere se nel barattolo di pomodori ci sono i conservanti perché quest'ultima l'aveva chiesto ad un dipendente che però non aveva gli occhiali. Subito dopo Natalina indica a Don Matteo proprio Marini che nel giorno della rapina non aveva gli occhiali e poi scopre un elenco sulle targhe auto dei dipendenti tra i quali spicca il nome di Nicola Venturi.

Alla fine, Anceschi scopre che non è stato Nittoli a lasciare le impronte sulla ringhiera nel luogo del delitto e don Matteo gli riferisce che l'assassino è colui che ha organizzato la rapina al supermercato, ovvero Dario Marini e suo fratello, che ha un'auto bianca uguale a quella di Venturi.

Marini è quindi arrestato dopo aver confessato di aver organizzato sia la rapina sia l'uccisione della ragazza. Questo perché il fratello di Dario è il proprietario del terreno coltivato da Elena e quest'ultima lo aveva preso in affitto, ma ora voleva mandare via Elena perché avrebbe guadagnato di più vendendo il terreno a Nittoli. Dario, incaricato dal fratello, aveva quindi rapinato il supermercato per vendicarsi che Nittoli aveva deciso di non comprare più il terreno e aveva ucciso Elena come testimone scomoda.

Venturi viene assunto da Nittoli in un negozio biologico grazie all'aiuto di Don Matteo e di Anceschi che ormai guarito può tornare a casa.

Gara di ballo[modifica | modifica wikitesto]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il Comune di Gubbio organizza una gara di ballo, che vedrà sfidarsi separatamente i dilettanti e i professionisti. Tra i dilettanti, il maresciallo Cecchini (che già in passato ha vinto competizioni amatoriali) parteciperà con sua moglie Caterina mentre Natalina ballerà con Pippo, nonostante quest'ultimo sia totalmente incapace. Tra i professionisti, il favorito è Loris Guazza, un ballerino di fama regionale, che gareggerà insieme alla fidanzata Evelina De Magistris.

Evelina è l'unica figlia di Ettore De Magistris, noto farmacista eugubino, che è assolutamente contrario alla relazione tra sua figlia e il ballerino: una sera, Evelina esce di casa perché Loris la sta aspettando, ma Ettore la afferra con violenza e la costringe a rientrare. Lei si ribella e pretende di essere autonoma, rinfacciando al padre la vicenda di un certo Gabriele, ma il padre la colpisce con uno schiaffone in faccia. Evelina, piangendo, urla ad Ettore tutto il suo odio e corre da Loris, che dice di amarla come non ha mai amato nessuna.
Si svolgono le prove: Evelina e Loris ballano per parecchio tempo, fino a quando lui vuole fare una sosta per bere. Dopo aver sorseggiato una bibita, il ballerino si sente male e cade a terra. Alle prove è presente anche Sartori, un medico legale, che subito stabilisce che il giovane è morto.
Sartori esegue l'autopsia su Loris, e stabilisce che la vittima è deceduta perché nella bottiglia di plastica contenente la bibita è stato iniettato un farmaco a cui Loris era allergico. Poiché questo farmaco è utilizzato abitualmente da Ettore De Magistris per curarsi da un disturbo nervoso, il farmacista viene subito accusato dell'omicidio e arrestato. L'uomo ha un movente e non cerca di discolparsi: la sua colpevolezza sembra certa, ma Silvana, moglie di Ettore e madre di Evelina, è assolutamente convinta dell'innocenza di suo marito e chiede aiuto a don Matteo. Questi, infatti, ha nel frattempo ricevuto da Evelina la richiesta di officiare il funerale di Loris, ma il giovane è già stato cremato e il dottor Sartori è titubante a restituirgli le ceneri. In seguito Sartori scopre che sulla bottiglia ci sono le impronte digitali di Silvana e non di Ettore, ma Silvana si dichiara innocente ed Ettore non smentisce, cosicché Don Matteo comincia a sospettare di un piano architettato da Evelina e/o dallo stesso dottor Sartori. I sospetti aumentano quando il prete scopre Sartori aveva dei debiti di gioco con Loris.

Il caso si complica ulteriormente quando i Carabinieri trovano che Loris era stato in carcere per aver rilasciato certificati falsi e organizzato giochi d'azzardo clandestini.

Ettore (ancora detenuto) confessa a Don Matteo che sapeva dei crimini di Loris, aveva cercato quindi di proteggere Evelina impedendole di frequentare il ballerino e ora, sentendosi estremamente in colpa, ha lasciato a Evelina la sua eredità affinché ella possa trasferirsi nella sua meta preferita, cioè Santo Domingo, senza però dirle la verità su Loris. Don Matteo convince quindi Ettore a scrivere una lettera ad Evelina per raccontarle la verità. La ragazza vuole inizialmente stracciare la lettera, poi ci ripensa e a quel punto è titubante sul partire per Santo Domingo. Don Matteo allora ha l'intuizione di suggerire a Cecchini di farsi dare la lista dei biglietti aerei per Santo Domingo, scoprendo che Evelina non lo ha ancora comprato, ma che uno è invece stato comprato da Loris Guazza. Don Matteo si reca quindi da Sartori, il quale confessa che nella bottiglia non c'era il farmaco assunto da Ettore ma una sostanza che provoca una morte apparente per alcune ore se assunto in overdose: il dottore non aveva infatti i soldi per pagare Loris, quindi quest'ultimo gli aveva chiesto di farlo credere morto (dato che oltretutto non aveva parenti che lo reclamassero), per poi scappare di nascosto a Santo Domingo con i soldi di Ettore e scaricare su quest'ultimo la colpa dell'omicidio. Il medico legale, su richiesta di Loris, aveva quindi messo una grande quantità della sostanza che provoca morte apparente nella bottiglia poi consegnata a Silvana con la scusa che era l'acqua richiesta da Loris per dissetarsi durante la danza. Dopodiché Sartori, per confermare la morte del ballerino, aveva fatto cremare un cane: ecco perché era così titubante a restituire le ceneri a Don Matteo.

Sartori è quindi arrestato dai Carabinieri e pochi giorni dopo la stessa sorte tocca a Loris: Cecchini e Anceschi si recano, spacciandosi per turisti, a Santo Domingo e riescono a catturare il ballerino per riportarlo in Italia.

Nel frattempo, all'inizio di tutta la vicenda, Laura Respighi va in caserma e chiede al capitano Anceschi di farle da cavaliere alla gara di ballo. Egli rimane piacevolmente sorpreso da questa richiesta e accetta senza dirle che non ha mai ballato in vita sua; chiede quindi a Cecchini di insegnargli a ballare il tango per poter fare bella figura con la sindachessa; Cecchini accetta e l'esito è positivo. La gara, però, è vinta da Natalina e Pippo, grazie ad un'originale mossa con cui Pippo, per sbaglio, getta Natalina a terra, ma poi la ritira su come volesse risvegliare una principessa dormiente.

Morte all'alba[modifica | modifica wikitesto]

  • Diretto da: Andrea Barzini
  • Scritto da: Massimo Torre

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Una domenica pomeriggio, in canonica si festeggia il compleanno di Natalina. È presente anche il maresciallo Cecchini insieme alla moglie Caterina e alle figlie Patrizia e Assuntina. A un certo punto Cecchini riceve la telefonata di un suo amico medico, il Dott. Corini, che gli chiede aiuto perché in ospedale stanno succedendo delle cose strane. Il carabiniere, non volendo rinunciare a trascorrere la domenica con la sua famiglia e i suoi amici, gli dà appuntamento alla mattina seguente.
Durante la notte, Natalina ha un attacco di tachicardia e viene ricoverata d'urgenza in ospedale. Il mattino seguente, all'alba, il medico amico di Cecchini precipita dal quarto piano. Don Matteo raccoglie le sue ultime parole prima di morire: sembrano frasi senza senso, ma la fidanzata del morto riconosce che Boccioni è il cognome di un infermiere dell'ospedale. Sulle mani del morto vengono trovate tracce di cocaina: il capitano Anceschi crede quindi che la vittima avesse scoperto un traffico di droga all'interno della struttura ospedaliera, e che qualcuno, probabilmente Boccioni, abbia deciso di impedirgli di denunciare. Per risolvere il caso, il maresciallo Cecchini deve infiltrarsi in ospedale fingendo di essere un infermiere.
Nel frattempo, siccome Natalina è ancora in ospedale e don Matteo è impegnato ad aiutare Nino a risolvere il caso, Pippo e Camilla devono cavarsela da soli in canonica.

Comma 23[modifica | modifica wikitesto]

  • Diretto da: Andrea Barzini
  • Scritto da: Duccio Camerini

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Un uomo, Laudani, si sta recando preoccupato nella sede di una società finanziaria la cui titolare è Giulia Rebetti: quest'uomo svolge la professore di infermiere e vuole a tutti i costi parlare con il dottor Morandi. Lo ricevono due collaboratori della società, che gli dicono che in questo momento il dottor Morandi non può riceverlo. Ma lui li aveva anche avvertiti per telefono del fatto che sarebbe venuto per una questione urgente, e dice di volere andare a fare una denuncia ai Carabinieri. Uno dei due scagnozzi, allora, lo minaccia e poi lo colpisce con un pugno. L'infermiere cade, sbatte la testa e muore. In quel momento entra la segretaria di Giulia Rebetti, che vede il cadavere e viene minacciata di morte dall'altro scagnozzo.
A Patrizia Cecchini, la prima delle due figlie del maresciallo, accade un fatto terribile: mentre si trova fuori con le sue amiche, le cade della calce in un occhio. Cecchini e sua moglie Caterina portano subito Patrizia all'ospedale, dove un professore spiega loro la situazione. La ragazza rischia di perdere completamente l'uso di un occhio, e l'unica possibile soluzione è quella di farla operare in una clinica privata specializzata che si trova negli Stati Uniti d'America, ma l'intervento è assai costoso. Il medico consiglia al maresciallo di rivolgersi alla società finanziaria di Giulia Rebetti, dove otterrà sicuramente un prestito con interessi inferiori rispetto a quelli che pretenderebbe una banca. Cecchini decide di ascoltare il suggerimento di quel dottore senza prima sentire il parere dei suoi amici più fidati, e cioè di don Matteo e del capitano Anceschi. La Rebetti, intanto, è stata correttamente informata dai suoi scagnozzi dell'omicidio del loro debitore, e ordina alla sua segretaria di non rivelare a nessuno la verità. Cecchini si presenta alla finanziaria da solo e in borghese: la Rebetti capisce subito che non è venuto lì come carabiniere ma come potenziale cliente, lo accoglie con gentilezza e gli fa firmare un contratto.
Intanto, Camilla ha dei problemi a scuola: la maestra ha deciso di fare una recita a cui potranno partecipare anche i genitori degli alunni, e i suoi compagni la insultano e la emarginano perché è orfana. La bambina, quindi, va a trovare il capitano Anceschi, che è un uomo solo come lei. Camilla e Flavio diventano amici, e la piccola a scuola dice a tutti che Anceschi è suo padre: è una bugia, ma molti ci credono e iniziano a spargersi delle voci false.
Il maresciallo Cecchini è sollevato, ma poi, rileggendo con più calma il contratto, si accorge di un comma scritto molto più piccolo rispetto agli altri. È il comma ventitré, che stabilisce che il destinatario del prestito stipula anche un'assicurazione sulla vita dal costo di 50.000 euro all'anno. Per Cecchini e la sua famiglia sembra essere la rovina definitiva.

Il calice avvelenato[modifica | modifica wikitesto]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Una mattina don Matteo apprende da un manifesto che l'unico centro di accoglienza per i senzatetto presente in città è stato chiuso per via delle pressioni di un piccolo partito politico estremista. Quando sta per rientrare, il sacerdote sente Natalina urlare: un barbone è morto nella chiesa. Arrivano subito il maresciallo Cecchini, il capitano Anceschi, il medico legale e la polizia scientifica. La vittima è morta per avvelenamento da stricnina, alcaloide altamente tossico che causa una morte molto dolorosa. I sospetti si concentrano subito sul leader di quel gruppo estremista che ha fatto chiudere il centro: l'uomo dichiara di disprezzare i senzatetto perché sono degli inutili parassiti, ma che non rischierebbe mai di finire in prigione per uno di loro. Le indagini vanno avanti, e si scopre che la vittima aveva bevuto il vino rubato dalla sacrestia, lo stesso vino che avrebbe dovuto bere don Matteo durante la celebrazione eucaristica. Cecchini e Anceschi corrono subito in parrocchia per avvisare il prete, che rimane sorpreso e sconcertato: qualcuno si è intrufolato in sacrestia e ha messo la stricnina nel vino da messa, con l'obiettivo di uccidere don Matteo; solo per una pura casualità, il senzatetto Giuseppe è entrato in chiesa e, poiché aveva molta sete, ha bevuto dal calice avvelenato. Vengono interrogati anche Natalina e Pippo; la perpetua non ha nulla da nascondere ed è solo preoccupata del fatto che in giro ci sia qualcuno che vuole assassinare don Matteo, ma il sagrestano, anche lui preoccupato, mente al maresciallo Cecchini dicendo di aver chiuso a chiave l'armadietto che conteneva il calice avvelenato. In realtà, quella sera in televisione c'era la partita del Perugia, e Pippo, che non voleva perdere il calcio d'inizio, non aveva riordinato la sacrestia e aveva lasciato l'armadietto aperto. Una sera, don Matteo sta pregando in chiesa e qualcuno entra e spegne la luce. Il prete capisce che si tratta dell'assassino e afferra una candela, ma poi cerca di dialogare. Questa persona scappa via con la sua macchina. Il principale sospettato adesso è un uomo appena uscito di prigione, che era stato arrestato da Cecchini con l'assistenza spirituale di don Matteo. Il sacerdote lo va a trovare e capisce che è innocente, poi prende la bicicletta per tornare a casa ma qualcuno gli spara. Don Matteo viene ricoverato d'urgenza in ospedale.

La valigia[modifica | modifica wikitesto]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Siamo all'inizio di febbraio: Natalina è andata alla parrocchia Santa Rosaria di Pompei e sta tornando a Gubbio in treno. Arrivata alla stazione, la perpetua non vede don Matteo e si ferma al bar, dove poggia la sua valigia. Proprio lì, vicino a lei, c'è Sabrina Giacci, una giovane modella che sta facendo una telefonata, dopo avere anch'ella poggiato a terra la sua valigia, identica a quella di Natalina. Quando, poco dopo, sopraggiunge don Matteo, e Natalina prende per sbaglio la valigia di Sabrina, senza che la ragazza se ne accorga.

Al telefono nel bar Sabrina dichiara di essere stanca e che quello è stato il suo ultimo viaggio, poi viene trovata morta dai Carabinieri lo stesso giorno nel suo appartamento. Essendoci dei segni di colluttazione, il medico legale conferma che si tratta di un brutale omicidio; il principale sospettato è Vito Annosi, ex-fidanzato della vittima, che qualche tempo prima era stato denunciato dalla giovane per molestie: lui non voleva accettare la fine della loro relazione. Vito, pur dichiarandosi innocente, viene così messo in stato di fermo, e proprio in carcere, racconta a Don Matteo, venuto a trovarlo, la ragazza aveva aperto una boutique di alta moda a Miami, e per questo motivo viaggiava spesso tra l'Italia e l'America e aveva sempre meno tempo di stare con Vito.

Il maresciallo cecchini, su consiglio di Don Matteo, controlla i voli dà e per Miami avendo la conferma che Miami è uno scalo per voli diretti e provenienti dal sud America: si inizia perciò a sospettare che Sabrina è entrata in un giro di narcotraffico e possiede la Boutique solo come copertura.

Viene poi trovato il contenuto della valigia di Sabrina: gli abiti sono tutti fuori moda, inadatti ad una donna di giovane età e di una taglia più piccola rispetto a quella della vittima. Contemporaneamente, anche Natalina scopre che la valigia che aveva preso non è la sua e, da quel momento, si trova sempre affiancata da due scooter rombanti che sembrano volerle dare un avvertimento.

Il giorno stesso del ritrovamento, il capitano Anceschi vorrebbe invitare Laura a cena l'indomani per festeggiare San Valentino, ma non riesce a trovare le parole giuste. Quando la incontra in piazza, Anceschi si fa coraggio e inizia il suo discorso, ma arriva Ross Wilson, un imprenditore australiano a bordo del suo macchinone insieme alle guardie del corpo. Laura Respighi spiega al capitano che quell'uomo si trova a Gubbio perché ha intenzione di aprire un golf club. Wilson, senza fare tanti giri di parole, propone al sindaco di andare insieme a cena la sera del 14 febbraio, e Laura accetta. A questo punto Flavio se ne va senza nemmeno salutare.

Sempre l'indomani, la vicina di casa di Sabrina, racconta ai Carabinieri di aver visto Vito cacciato dalla casa da Sabrina dopo una lite: Vito è innocente e viene rilasciato.

Natalina scopre, in uno specchietto da trucco rinvenuto nella valigia di Sabrina, una telecamera miniaturizzata e, per non perderla, la nasconde nella scarpa che sta indossando.

Inoltre i Carabinieri scoprono che il conto di Max Cuva, un ragazzo sospetto che ultimamente conviveva e con Sabrina, ha sede a Zurigo e vi vengono depositati ogni mese, quando Sabrina torna da Miami, delle ingenti somme i contanti: Sabrina è davvero collusa con dei narcotrafficanti. I carabinieri si recano così da Max, ricoverato in ospedale perché il giorno prima è stato investito da un'auto, a chiedergli informazioni, e lui tremante confessa che in tutto ciò sembra essere coinvolto lo stesso Ross Wilson e che è probabilmente stato lui con l'auto delle guardie a uccidere Sabrina: è infatti scomparsa una telecamera miniaturizzata con cui spiavano i movimenti di Sabrina quando era in America.

I Carabinieri capiscono perciò che la telecamera dev'essere ancora nella valigia e, con le indicazioni di max, si recano al covo di Ross Wilson, situato vicino a dove costruire il golf club, e trovano lui con le guardie del corpo che minacciano Natalina di parlare. Ross e le guardie sono quindi arrestati e il capitano Anceschi esce a cena con Laura, che confessa di non aver provato nessuna plusione amorosa per Ross.

L'amore rubato[modifica | modifica wikitesto]

  • Diretto da: Giulio Base
  • Scritto da: Anna Samueli e Francesco Balletta

Trama[modifica | modifica wikitesto]

A Gubbio si svolge una fiera enogastronomica a cui partecipa anche una scolaresca del liceo guidata dal professor Ridolfi. Nella classe c'è una nuova allieva, che si chiama Emilia e viene dall'Inghilterra. La ragazza dice a Don Matteo di nutrire una profonda ammirazione per l'insegnante Ridolfi, ma di non trovarsi per niente bene con la nuova classe del liceo.
Qualche minuto dopo, Emilia si trova al piano superiore dell'edificio dove si svolge la fiera: qualcuno la stupra.

I volteggi del cuore[modifica | modifica wikitesto]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il Sindaco Laura Respighi vuole che Gubbio ospiti i campionati di pattinaggio del 2006: in questo periodo, quindi, il palazzetto dello sport è riservato a due coppie che si devono allenare. Siccome Camilla vuole pattinare, don Matteo riesce ad ottenere il permesso per assistere agli allenamenti e pattinare dopo i campioni. Chiara Sereni inizia ad allenarsi ma cade e ferendosi finisce all'ospedale. Il capitano Anceschi coordina le indagini: qualcuno ha sabotato l'impianto di riscaldamento, facendo in modo che il ghiaccio diventasse troppo fragile. Il direttore del palasport mostra agli inquirenti una lettera minatoria ricevuta da Ercole Costa, ex-custode licenziato qualche tempo prima. Ercole Costa adesso lavora come scultore, e ammette di aver minacciato il suo ex-datore di lavoro, ma nega qualsiasi responsabilità dell'incidente avvenuto a Chiara Sereni.

Delitto in diretta[modifica | modifica wikitesto]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Don Matteo conduce il programma Dite la vostra su Radio On The Road, un'emittente radiofonica privata di Gubbio. Al suo fianco c'è Paco, un giovane DJ che professa l'importanza della ribellione e dell'anticonformismo. Paco ha scoperto e lanciato i Crysis, un gruppo musicale molto apprezzato dagli adolescenti soprattutto per la canzone Voglio adesso. Anche Camilla e Patrizia sono fan dei Crysis e vogliono andare al concerto che si terrà in una discoteca. Il maresciallo Cecchini non vuole permettere a sua figlia di andarci, ma don Matteo gli fa notare che Patrizia ha sedici anni, ed è quindi giusto che vada a sentire la sua band preferita. Quella sera, il prete si trova in canonica e ascolta Radio On The Road: Paco sta conducendo il suo programma, ma si sente un colpo di pistola. È un delitto in diretta. Gli ascoltatori di Radio On The Road chiamano subito i Carabinieri, e, mentre loro arrivano, il direttore dell'emittente scappa via con la sua auto e butta una pistola dal finestrino. Il colpo che ha ucciso Paco è di una pistola calibro 38.

Indagine riservata[modifica | modifica wikitesto]

  • Diretto da: Andrea Barzini
  • Scritto da: Domenico Saverni e Alessandro Bencivenni

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Dopo cinque anni di lavoro ininterrotto, il capitano Anceschi ha deciso di prendersi una settimana di ferie. Va quindi dal barbiere e lì incontra don Matteo, che nota una cosa strana: il nuovo assistente del barbiere ripone in un fazzoletto i capelli di Anceschi. Quest'ultimo, appena uscito dal negozio, vorrebbe subito andare con la sua automobile all'agriturismo in cui ha prenotato una stanza, ma c'è una Alfa Romeo blu 156 parcheggiata dietro la sua Mazda Tribut, che ostruisce il passaggio. Flavio suona il clacson sperando che il proprietario venga a spostare l'auto, ma non si fa vivo nessuno e quella macchina non è chiusa. Anceschi decide quindi di spostarla lui stesso.
Poco dopo, Simeoni, un collaboratore di giustizia, esce dal carcere perché ha ottenuto la semilibertà: due malavitosi lo uccidono investendolo con la stessa Alfa Romeo blu che impediva ad Anceschi di partire. Il capitano, arrivato all'agriturismo, sente che qualcuno sta ascoltando della musica dance ad alto volume: un po' scocciato, va a protestare, e a rispondergli è proprio il sindaco di Gubbio Laura Respighi, che ha affittato una stanza in quello stesso agriturismo. Sembra quasi un segno del destino. Anceschi è timido e impacciato, Laura lo invita a cena e i due si scambiano il loro primo bacio. È evidente che Laura ricambia il sentimento di amore che Flavio prova per lei.
I Carabinieri intanto avviano le indagini sulla morte di Simeoni, ed escludono subito che possa trattarsi di un incidente, perché l'auto che lo ha investito è stata ritrovata a poca distanza dal luogo del delitto. Il reparto delle investigazioni scientifiche ha il compito di analizzare le impronte e i capelli trovati nell'Alfa Romeo blu. Il maresciallo Cecchini trova addosso a Simeoni il numero di cellulare del capitano Anceschi. Per spiegare che legame c'è tra un ufficiale dei Carabinieri e un delinquente che aveva da poco iniziato a collaborare con la giustizia, bisogna ricordare ciò che avvenne nel 1993. Emanuele Anceschi, il papà di Flavio, era un commerciante onesto, ma una banda di criminali gli aveva imposto di pagare il pizzo: lui si era rifiutato, e aveva un appuntamento con Simeoni, un membro di quella banda. Simeoni lo aveva ucciso senza esitazione sparandogli da distanza ravvicinata. Il colonnello De Andreis, appena saputo del delitto Simeoni e della strana coincidenza della vacanza di Anceschi, arriva subito a Gubbio e chiede al maresciallo Cecchini di svolgere un'indagine impeccabile ma soprattutto riservata, perché gli assassini di Simeoni hanno evidentemente architettato un piano per mandare in prigione il capitano Anceschi, che di recente aveva avuto un colloquio in carcere con Simeoni.

L'estraneo[modifica | modifica wikitesto]

  • Diretto da: Giulio Base
  • Scritto da: Mauro Marsili e Isabella Franconetti

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Camilla frequenta le elementari nell'istituto d'istruzione di Gubbio che è sia scuola elementare sia scuola media. Una settimana prima del suo compleanno, Camilla decide di invitare, oltre ai suoi compagni di classe, anche due ragazzine delle medie: Assuntina Cecchini, figlia di Caterina e del maresciallo, e Lucia, figlia di Elena e Gianni Matteucci, un uomo che ha da poco aperto una sartoria insieme alla moglie Elena. Assuntina è l'unica amica della nuova arrivata Lucia. Natalina si rivolge proprio a Gianni Matteucci per riparare un vestito, ma si accorge che l'uomo è totalmente incapace a svolgere l'attività di sarto. Poco dopo, Elena e Gianni si incontrano nella chiesa San Giovanni con il maresciallo Cecchini e il capitano Anceschi. Dal breve dialogo si capisce che i due coniugi si trovano a Gubbio con delle false identità, che la sartoria serve solo come copertura perché Gianni Matteucci è il super-testimone di un processo contro una pericolosa e spietata organizzazione criminale che si svolgerà tra pochi giorni a Perugia. La narrazione si sposta ora nella scuola: è lunedì mattina, un'insegnante esce dalla classe per richiamare Lucia e Assuntina che sono andate in bagno, ma non le trova. La professoressa chiede alle bidelle se hanno visto le due bambine, e loro rispondono di no; decide quindi di informare subito la preside, la quale chiama immediatamente i Carabinieri. I genitori di entrambe le piccole sono sconvolti dalla notizia che qualcuno ha rapito le loro figlie; Lucia Metteucci si era sentita male e aveva chiesto di andare in bagno, e Assuntina Cecchini aveva chiesto di accompagnarla. Delle due si sono perse le tracce. L'entrata principale dell'edificio scolastico è stata regolarmente sorvegliata, ed è quindi impossibile che i rapitori siano passati da lì. L'appuntato Linetti scopre che il cancello secondario, che di solito è chiuso, è stato forzato. Non ci sono dubbi, quindi, sul fatto che sia stata quell'organizzazione criminale a rapire le due bambine per costringere Matteucci a non parlare al processo. Il capitano Anceschi interroga le persone presenti sul luogo del rapimento: la preside era nel suo ufficio a parlare con i genitori di un alunno, nessuno dei bidelli sorvegliava il cancello secondario perché era chiuso, ogni insegnante era nella propria classe a fare lezione, e il giardiniere si trovava nel capanno per telefonare al ferramenta. Nessuna testimonianza è quindi utile per capire dove possano essere finite le bambine. Qualche ora dopo, Gianni Matteucci, che non è un pentito ma il fratello di una vittima di questa organizzazione, riceve una telefonata da una cabina telefonica: un malavitoso gli dice che se lui non terrà la bocca chiusa al processo, entrambe le bambine verranno uccise.

Misteri e bugie[modifica | modifica wikitesto]

  • Diretto da: Andrea Barzini
  • Scritto da: Francesca Melandri

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Don Matteo, il maresciallo Cecchini, il capitano Anceschi, Natalina, l'appuntato Linetti, Camilla, Pippo e molte altre persone residenti a Gubbio assistono alla celebrazione del trentesimo anniversario della morte del conte Baggini de Garboli, cittadino onorario del comune in provincia di Perugia. Il Sindaco Laura Respighi spiega che il conte era un imprenditore capace e onesto. Prende la parola anche Edoardo, il figlio del conte. Sembra a tutti strano il fatto che Ottavia, sorella di Edoardo, non sia ancora arrivata.
Qualcuno armato di pistola è entrato nella villa della famiglia Baggini de Garboli: Ottavia in quel momento si stava preparando.
La narrazione riprende venti minuti dopo: Glauco, ex-giardiniere dei Baggini de Garboli, chiama i Carabinieri dicendo che la contessa Ottavia è morta. Arrivati sul luogo del delitto, Anceschi nota subito che il ragazzo ha la maglia sporca di sangue. Il medico legale stabilisce che la vittima è morta con un solo colpo di pistola, ma l'arma del delitto non viene ritrovata. Poiché Glauco e Ottavia erano stati fidanzati e lui non accettava il fatto che lei lo aveva lasciato, il giovane viene arrestato con l'accusa di omicidio. Don Matteo va a trovarlo in carcere e capisce che il colpevole non può essere lui. Edoardo assiste alla lettura del testamento, e viene fuori che ad Ottavia era rimasto pochissimo denaro. Un'altra sospettata è la commercialista della vittima, che aveva libero accesso ai conti bancari. Una foto scattata dalla Polizia Stradale incastra il vero colpevole: è un killer professionista.

  • Altri interpreti: Marcus Cotertu (Glauco Spezzani), Monica Dugo (Annalisa Baggini de Galboli), Riccardo Rossi (Edoardo Baggini de Galboli), Daniela Cavallini (Ottavia Baggini de Garboli).
  • Ascolti Italia: telespettatori 6 003 000 – share 23,28%[2]

Dietro il sipario[modifica | modifica wikitesto]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Nella canonica di don Matteo si tiene una cena in onore di Giulia Baldeschi, una nota cantante lirica. Partecipano anche Anceschi e Cecchini con la sua famiglia. Patrizia scatta delle foto con il suo nuovo telefonino, e Anceschi, da sempre appassionato di musica lirica, chiede un autografo alla Baldeschi. Terminata la cena, Giulia si mette in viaggio con la sua auto per tornare a Roma, ma ha un incidente molto grave e finisce in coma. Dagli esami risulta che la Baldeschi ha ingerito una dose sproporzionata di sonnifero: qualcuno lo ha messo nella spremuta di arancia che la cantante aveva bevuto in canonica. I sospetti ricadono sulla sua assistente che si era da poco auto-licenziata dopo l'ennesimo litigio con la cantante. L'assistente sta per lasciare Gubbio, ma viene arrestata dai carabinieri. Dichiara di essere assolutamente innocente: Giulia è stata per lei come una seconda madre, e se litigavano spesso non era perché non si volessero bene, ma perché Giulia aveva un carattere snob e un po' arrogante.
Su una rivista scandalistica vengono pubblicate le foto del marito di Giulia che chiacchiera con una ragazza bionda: per gli appassionati di gossip non c'è alcun dubbio: l'uomo ha un'amante, e la frequenta anche ora che sua moglie è in coma. Indagando, i Carabinieri scoprono che il marito del soprano prelevava illegalmente dei soldi dal conto bancario di sua moglie, falsificandone la firma.

Merce preziosa[modifica | modifica wikitesto]

  • Diretto da: Andrea Barzini
  • Scritto da: Francesca Melandri

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Una sera, due fuorilegge dell'Est Europa si recano a casa dei coniugi Gemma e Mario Marabini. Mario s'infuria e li minaccia con una pistola, ma uno dei due cerca di sottrargliela e per sbaglio spara un colpo che ferisce gravemente e manda in coma Mario. I due banditi scappano con una vecchia Mercedes berlina, e vengono notati da un passante. Gemma chiama subito il 118, e Mario le chiede di non rivelare la verità alle forze dell'ordine, dicendo che è stata una rapina finita male. Cecchini e Anceschi capiscono subito che la signora Marabini non sta dicendo la verità.
Don Matteo riceve la visita dei coniugi Lucia e Sergio Arnaldi, i quali dicono che Bruno, il loro figlioletto di otto anni, è scomparso: non è la prima volta che il piccolo scappa di casa, ma adesso è assente da troppe ore. Sergio Arnaldi non vuole chiamare i Carabinieri dicendo che Bruno prenderebbe paura ad essere circondato dalle auto con sirena e lampeggiante, e chiede a don Matteo di aiutarlo a cercare suo figlio. Il prete non nega il suo aiuto, ma nota che i coniugi Arnaldi nascondono qualcosa. Ad ogni modo Don Matteo non riesce a trovare Bruno, e convince Lucia Arnaldi a fare una regolare denuncia di scomparsa ai carabinieri.


Camilla va in piscina e incontra un bambino bisognoso d'aiuto, lo porta in canonica e lo nasconde in camera sua, portandogli del cibo preso dal frigorifero, facendo infuriare Natalina la quale accusa Pippo di mangiare di nascosoto. Nei giorni successivi, Camilla prova a farsi raccontare dal bambino come si chiama e da dove viene, ma egli sembra capire a stento l'italiano; una sera, Camilla nota che un uomo si apposta di sera davanti alla canonica, ed è decisa a non fare sapere neppure a Don Matteo, Pippo e Natalina della presenza di quel bambino. Del resto, il prete sospetta che la bambina nasconda qualcosa e la convince a dire la verità.

Il giorno dopo, i Carabinieri accompagnano subito i coniugi Arnaldi in canonica, ma dichiarano che quel bambino (che nel frattempo Camilla ha soprannominato E.T.) non è il loro figlio Bruno. La sera, due uomini coperti dal passamontagna, fanno irruzione in canonica per cercare di riprendere E.T., Don Matteo interviene mettendo in fuga i due rapitori.

Don Matteo pensa capisce che E.T. è salvo, dato il suo accento quelle poche volta che parla, che sia scappato dai dei trafficanti e che costoro siano i due uomini hanno appena cercato di raprilo; mattino dopo, il prete prova a metterlo sul pulmino con Camilla per andare a raccontare tutto ai Carbinieri, ma il bambino scappa di nuovo e fa perdere la tracce nascondendosi in un cassonetto della spazzatura. ll prete e la bambina vanno ugualmente in caserma e proprio grazie a Camilla i Carabinieri reiscono a fare un identikit dell'uomo che si appostava davanti alla canonica, che sospettano essere anche uno dei trafficanti. Anche il maresciallo Cecchini capisce che non quello di Bruno e di E.T. non può essere un rapimento perché la risulta che il riscatto per riavere Bruno è stato offerto dai coniugi Arnaldi in una telefonata da loro ricevuta cinque minuti prima che Bruno scomparisse da casa: sembra quindi che gli Arnaldi, dato la loro agiatezza, abbiano comprato Bruno da un trafficante con cui doveva trattare un prezzo.

Quello stesso pomeriggio, Camilla torna alla ricerca di E.T. e, arrivata in una stazione ecologica, trova un bambino nascosto tra vecchi materassi: il bambino non è E.T., ma Camilla lo porta ugualmente in canonica, dove nel frattempo è tornato anche E.T. ritrovato da Pippo e Don Matteo. I due bambini si abbracciano e si scopre che sono fratelli; inoltre, il bambino trovato all'isola ecologica è proprio Bruno, come afferma quando Don Matteo glielo domanda. I due bambini dicono di provenire da Plitivice, in Croazia, e Don Matteo nota che un disegno di E.T. assomiglia ad una cartolina con le cascate di Pltvice trovata a casa Marabini.

Don matteo chiama i Carabinieri affinché portino i due bambini e Camilla al sicuro in caserma, mentre egli si reca a casa Marabini e si fa raccontare da Gemma, disposta a colloborare con la giustizia, che ella e Mario, per riuscire ad adattotare un bambino dopo numerosi tentativi andati a vuoto di farlo legalmente, avevano deciso di farla clandestinamente pagato una grossa somma ai due trafficanti est-europei; essi si erano però presentati a mani vuote perché il bambino che stavano portando, cioè E.T., era scappato: ecco perché Mario si era infuriato e aveva tirato fuori la pistola!

Il prete si reca a questo spunto anche a casa Arnaldi per informarli del ritrovamento di Bruno e intanto si fa raccontare dalla moglie che anche loro avevano dovuto pagare una grande somma per un'adazione clandestina dopo essersi vista negare ogni adozione legale perché il marito, da poco guarito dalla leucemia, era per la legge italiana considerato, come un malato terminale, inidoneo ad essere un padre.

Nel frattempo, il Capitano Anceschi e il Maresciallo Cecchini, sulle tracce dei rapitori, riconoscono l'uomo di cui hanno fatto l'identikit e lo arrestano, senza però che costui faccia resistenza: egli, che si chiama Emir, è infatti il papà dei due bambini, venuto da Plitivice a riprenderseli. Questo perché Emir, rimasto vedevo e senza un soldo dopo la distruzione di Plitvice, aveva accettato di vendere i figli convinto che essi sarebbero stati adottati da italiani. E.T. e Bruno (in realtà Borut) sono affidati a Emir e Gemma, sopraggiunta anch'ella in Caserma, dichiara che denuncerà i trafficanti.

Durante tutto il corso delle indagini, gli agenti della Polizia municipale di Gubbio stanno facendo molte multe ai carabinieri in servizio. Anceschi vuole risolvere questa situazione e protesta con Laura, la quale gli chiede di scrivere una lettera ufficiale al Comune. Così, al maresciallo Cecchini viene un'idea bizzarra: scrivere delle lettere d'amore a Laura facendole credere che Anceschi sia il mittente; decide quindi di copiare quelle che aveva scritto diversi anni prima a Caterina.

Il dono[modifica | modifica wikitesto]

  • Diretto da: Andrea Barzini
  • Scritto da: Massimo Torre

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Don Matteo, il capitano Flavio Anceschi e il sindaco Laura Respighi fanno parte della giuria di una gara tra pasticceri che si svolge in un hotel di Gubbio. Il presidente della giuria è l'industriale Bonanno, organizzatore della gara. La madrina della manifestazione dovrebbe essere Valentina Sasso, ex-fidanzata di Bonanno, ma, all'ultimo momento, l'uomo decide di sostituirla con la sua nuova fiamma, una giovane ragazza spagnola di nome Pilar. Un uomo inizia a gridare che la gara è truccata e che la giuria è stata corrotta per fare vincere Ignazio Cremona, uno dei pasticcieri più bravi d'Italia. Il maresciallo Cecchini fa subito allontanare questa persona dalla sala dove si svolge la gara. Ignazio Cremona, intanto, sta ultimando la torta che dovrà essere assaggiata dai giurati: il suo assistente è molto rispettoso e premuroso, ma lui lo tratta con freddezza. Cremona decide di non assaggiare il dolce come è solito fare; la sua torta è la prima in gara, e tocca al presidente della giuria provarla per primo. Bonanno prende la torta, la mangia ma si sente subito male e cade a terra. Cremona assaggia quel dolce e poi ha un malore anche lui. I Carabinieri sospendono subito la gara e chiamano il 118: per Bonanno non c'è niente da fare, è morto; Cremona invece entra in coma. Il reparto delle investigazioni scientifiche esamina la torta che ha causato la morte di un uomo e il coma di un altro: il dolce è stato avvelenato con un farmaco a base di stricnina. Si scopre che Valentina Sasso aveva spedito una lettera minatoria a Bonanno. Natalina ha ricevuto in regalo un'auto d'epoca, ma non guida da quindici anni e quindi chiede aiuto a Laura.

Il sospetto[modifica | modifica wikitesto]

  • Diretto da: Andrea Barzini
  • Scritto da: Carlo Mazzotta

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il titolare di una delle dieci aziende vinicole più importanti d'Italia viene assassinato nella sua cantina. Viene subito accusato del delitto un suo amico d'infanzia: il movente sarebbe che la vittima aveva ingiustamente licenziato la madre del sospettato, che lavorava per la sua famiglia come domestica. Sul luogo del delitto, il capitano Anceschi trova un fermaglio che appartiene al sindaco Laura Respighi, la donna di cui è perdutamente innamorato. Anceschi è sconvolto dal sospetto che Laura possa essere complice di un omicidio, ma conduce le indagini con la sua solita rigidità e inflessibilità, senza farsi condizionare dai sentimenti. Laura, che è amica sia della vittima sia del sospettato, dichiara la sua innocenza, ma il sospettato si è dato alla fuga. Anche don Matteo cerca di fare luce sul caso.

La legge del caso[modifica | modifica wikitesto]

  • Diretto da: Andrea Barzini
  • Scritto da: Mariella Sellitti

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Linda è una dottoressa che, insieme al suo fidanzato, dirige "Casa Domani", un'associazione che si occupa dei bambini dislessici. A causa dei debiti, l'associazione rischia di chiudere: il creditore,l'ingegnere Zanca è un costruttore senza scrupoli, che ha rilevato la struttura per avviare un nuovo progetto imprenditoriale. Una mattina, l'uomo si reca da Linda per comunicarle che dovrà sgomberare l'edificio, ma la giovane non ha intenzione di interrompere questo servizio sociale. Quella sera, il costruttore viene ucciso a martellate. L'arma del delitto appartiene al fidanzato di Linda, che si dichiara innocente: si era recato nel cantiere della vittima per chiedergli di non sfrattarli, ma non lo ha ucciso. Le prove indiziarie sono tuttavia contro di lui e c'è anche il movente: così il ragazzo viene arrestato.
Nel frattempo, l'appartamento del capitano Anceschi si è allagato ed è diventato inagibile. Mentre l'idraulico esegue i lavori di riparazione, Flavio vorrebbe stare in albergo, ma nessuna stanza è libera perché a Gubbio si svolge il raduno nazionale degli allevatori di struzzi. Il maresciallo Cecchini propone quindi al suo superiore di venire a stare a casa sua fino a quando i lavori non saranno terminati. Il capitano dapprima teme di disturbare, ma Nino insiste e allora lui accetta. Don Matteo è convinto che il fidanzato di Linda dica la verità, e cerca di scoprire chi sia il vero assassino. Nel bosco viene ritrovato il cadavere di uomo di cui non si conosce ancora l'identità. È evidente che il morto è stato trascinato lì, e quindi si pensa ad un secondo omicidio, ma il medico legale stabilisce che l'uomo è morto per cause naturali.

Cuori solitari[modifica | modifica wikitesto]

  • Diretto da: Giulio Base
  • Scritto da: Mauro Marsili e Isabella Franconcetti

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Pippo, desideroso di trovare la sua anima gemella, si rivolge all'agenzia matrimoniale "Cuori solitari" di proprietà di un certo Galanti. Nel frattempo, i Carabinieri di Gubbio cercando di scoprire l'identità di una ladra professionista soprannominata "primula rossa", che adesca gli uomini soli facendosi invitare a cena a casa loro per poi derubarli. Rossana lavora come cameriera per un uomo da poco separato, e una mattina, quando va da lui per prendere servizio, lo trova morto. La donna chiama subito i carabinieri, che, intervenuti sulla scena del delitto, suppongono si tratti di un tentativo di furto finito male. Su uno specchio dell'appartamento della vittima, infatti, c'è una X fatta con un rossetto, che è sempre stata la firma della primula rossa. Il tavolo era apparecchiato a lume di candela per due persone, e c'erano solo cibi per celiaci: è però certo che la vittima non era intollerante al glutine, quindi per esclusione l'intolleranza è della donna con cui la vittima aveva appuntamento.

Vacche grasse, vacche magre[modifica | modifica wikitesto]

  • Diretto da: Giulio Base
  • Scritto da: Francesca Melandri

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Gubbio è colpita da un'epidemia di brucellosi: un cardiopatico padre di tre bambini muore, e altre quattro persone vengono ricoverate in ospedale; tra queste c'è anche il sindaco Laura Respighi. Il capitano Anceschi le dichiara il suo amore mentre lei delira. Il maresciallo Cecchini viene ospitato dal capitano perché la moglie Caterina ha invitato moltissimi parenti dalla Sicilia. Quinto Belli si reca in caserma per denunciare un furto di bestiame: ritiene che il responsabile del furto sia Saverio Donini, suo arcinemico. Donini è vedovo, e odia Belli perché lo ritiene responsabile della morte di sua moglie; don Matteo va nel negozio di Donini e conosce la figlioletta, una simpatica bambina che ha qualche anno in meno rispetto a Camilla. I Carabinieri devono scoprire l'origine dell'epidemia.

Il delitto del biberon[modifica | modifica wikitesto]

  • Diretto da: Giulio Base
  • Scritto da: Anna Samueli

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Una donna va a confessarsi da don Matteo, gli dice di essere terrorizzata e gli chiede di custodire una cosa per lei. Il prete vorrebbe capire quale è il suo problema, ma lei scappa via immediatamente. Vicino al confessionale c'è un bellissimo neonato: ecco ciò che don Matteo deve custodire per quella persona. Nel frattempo in caserma, il professore universitario Amedeo Mirti denuncia la scomparsa di sua moglie Elena: i due erano andati a portare a spasso il cane vicino al lago, poi lui si è allontanato per inseguire l'animale e lei è sparita. Il capitano Anceschi dà subito il via alle ricerche. In canonica, don Matteo racconta a Natalina, Camilla e Pippo dell'incontro con una donna misteriosa che gli ha chiesto di tenere il piccolo senza dire niente a nessuno: ora dovranno impegnarsi per accudirlo, ma la cosa dovrà rimanere tra loro quattro. Nel lago viene ritrovato il cadavere di una donna bionda di circa trent'anni: Amedeo Mirti riconosce che il corpo è di sua moglie Elena. I due coniugi erano sposati da dieci anni e non avevano rapporti con i parenti; a causa di alcuni investimenti sbagliati, lui aveva contratto dei debiti molto alti.

Tre spari nel buio[modifica | modifica wikitesto]

  • Diretto da: Giulio Base
  • Scritto da: Duccio Camerini

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Suor Amelia è una religiosa amica di don Matteo, nativa dell'Umbria e missionaria da venti anni in Africa. Ora è tornata a Gubbio per risolvere una questione burocratica legata a un centro di accoglienza per anziani: l'anziano proprietario del terreno è morto, e il figlio pretende di chiudere il centro. Ma suor Amelia è in possesso di un documento in cui il precedente proprietario cede a tempo indeterminato il terreno alle suore. La religiosa va in caserma a sporgere denuncia, ma non ha il documento a portata di mano, e quindi non può dimostrare la verità. Quella sera, Roberta, la figlia del fratello di suor Amelia, trova il documento, e quando sua zia torna a casa, glielo dice sulla soglia della porta. La suora è contenta e vuole subito andare dai Carabinieri, ma qualcuno, con la complicità del buio, le spara tre colpi di pistola. Suor Amelia viene portata in ospedale, dove i medici le salvano la vita. Un violinista molto famoso è arrivato a Gubbio per un concerto, e Laura sembra mostrargli interesse e apprezzamento. Il capitano Anceschi è geloso ma non riesce a dichiararsi. La prima sospettata per il tentato omicidio è la signora Cicogna, moglie di un ricco imprenditore di origini siciliane: un testimone l'ha vista vicino a casa di Roberta. Un altro indiziato è un uomo che qualche anno prima era fidanzato con una sua coetanea, che però decise di prendere i voti grazie anche all'incoraggiamento di suor Amelia. Dopo la risoluzione del caso, la stagione si conclude con il fidanzamento di Flavio e Laura, e con don Matteo che strizza l'occhio ai telespettatori.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Teche Rai, su teche.rai.it. URL consultato il 30 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2014).
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x Dati Auditel, su luxvide.it. URL consultato il 16 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 3 luglio 2015).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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