Uno degli episodi più belli ed intensi visti finora.
Terry O’Quinn che dà il volto a John Locke è il protagonista di questo episodio e la sua interpretazione è stata una delle migliori che abbiamo apprezzato in questo scorcio di stagione. A noi ha emozionato le scene finali dopo l’incidente che lo ha reso paralizzato sono state forti.
Il tredicesimo episodio ci svela così in che modo John Locke ha perso l’uso delle gambe. E chi soprattutto gli ha causato la rottura della spina dorsale, che ha reso la vita quasi impossibile al nostro Locke: suo padre. Quello che in passato lo aveva truffato, quello che gli ha dato moltissime delusioni e che l’ha fatto soffire.
E per Locke rivedersi suo padre Cooper davanti agli occhi, imbavagliato, con la camicia insaguinata, lì, in quell’isola maledettamente misteriosa è motivo di sorpresa e stupore per Locke. E la stessa reazione è quella che abbiamo avuto noi telespettatori.
Emozionanti e commoventi le immagini che ci mostrano il risveglio di Locke all’ospedale.
Tumefatto, costretto a stare immobile sul letto, la carrozzina è li accanto.
L’infermiere aiuta Locke, dandogli forza e coraggio. Ma lui fare non farcela, non riesce ad accettare ciò che gli è capitato e sedersi sulla carrozzina è motivo di pianto e di dolore.
Ancora una volta la sua vita pare andare a pezzi.
La scena finale sorprende moltissimo John Locke: suo padre è davanti ai suoi occhi.
C’è stato un altro momento movimentato in questa puntata che ha raccontato l’ottantesimo giorno sull’isola dei nostri losties.
Locke (forse su pressione psicologica di Ben) fa saltare il sottomarino, facendo perdere così le speranze (le uniche) a Jack e Juliet, che da li a pochissime ore avrebbero potuto lasciare l’isola e fare ritorno a casa.
Poi vediamo nuovamente il dottor Richard Alpert, stavolta nel presente, dopo averlo incontrato nel flashback di Juliet.
immagini tratte dalla galleria di Lost Media
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