Spesso accade che un dispositivo elettrico cessi di funzionare all’improvviso, piuttosto che morire lentamente. L’altro giorno mi arriva un monitor LCD, con 5/6 anni sul groppone. Sintomi: schermo nero. “All’improvviso non si è acceso più, io ne ho già comprato un altro, ma vorrei capire perchè si è rotto”.
Bene, sfida accettata. Per chi ha letto il mio precedente articolo su come recuperare un 37″ usando una striscia LED, avrà notato che ho fatto una stringata lista dei guasti più frequenti che affliggono gli schermi piatti. Al primo posto troviamo problemi di alimentazione.
Apriamo lo schermo.
Ci troviamo subito davanti 2 schede elettroniche, rispettivamente ALIMENTATORE e SCHEDA DI CONTROLLO. La primissima cosa da fare è una bella ispezione visiva, alla ricerca di:
- bruciature
- componenti danneggiati e/o spaccati
- condensatori rigonfi
- fusibili interrotti
- piste interrotte
- ecc..
ovvero, tutto ciò che AD OCCHIO non va bene. Mi sono bastati 10 secondi netti per notare questo:
Due condensatori gonfi. Un classico. Osservate bene la testa, notate quel leggero rigonfiamento? NON va bene. Un condensatore elettrolitico sano e funzionante deve avere la testa piatta e piana, senza fori, spaccature,fuoriuscite di liquido (l’elettrolita, appunto). I colpevoli sono due elementi da 16v e 1000 uF l’uno, messi in parallelo, sul secondario del trasformatore principale. La loro funzione è quella di “serbatoio” di energia. Appena dopo che la tensione è stata abbassata dal trasformatore -che si vede in secondo piano- questa viene immagazzinata e resa disponibile quando serve, un pò come un bacino artificiale. Senza condensatori, i valori di uscita sarebbero così altanelanti e discontinui, che la tensione appena generata risulterebbe inutilizzabile. Stesso discorso se i condensatori si guastano.
Dissaldiamoli:
..e facciamo la prova del nove, misurando la capacità di ognuno dei condensatori guasti. Non ho avuto sorprese:
I valori misurati (tramite il mio fido capacimetro) sono totalmente sballati: vi ricordo che i valori di targa sono 1000 uF per entrambi!
Per fortuna ho il vizietto di recuperare quante più cose posso. Se per le mani mi capita una scheda difettosa, recupero tutti i componenti che ancora sono buoni. Tra noi smanettoni si dice che va bene recuperare tutto, TRANNE i condensatori “..perchè potrebbero essere vecchi, perchè non sai quanto dureranno, perchè la vita media è breve”. Ma non tutti hanno un capacimetro per testarli 😉
Questo è un condensatore da 16v e 2200 uF, recuperato da un vecchio gruppo di continuità se non ricordo male. Capacimetro alla mano, la capienza è di circa 2250/2300mF. OTTIMO! E’ in perfetta salute, è il candidato ideale per rimpiazzare la coppia guasta. PERCHE’ QUESTO SINGOLO CONDENSATORE da 2200 mF VA BENE, a fronte di due da 1000 uF? Perchè la coppia che ho dissaldato era in PARALLELO, ciò significa che le loro capacità si sommano. Quindi, saldando un singolo condensatore con il DOPPIO (almeno) della capacità, dovrebbe funzionare tutto senza intoppi.
E infatti, veloce controllino con collegamenti volanti:
Schermo tornato in vita e pronto a lavorare, si spera, ancora per qualche annetto 🙂