Battlestar Galactica

 Questa è bellissima. punto

Dei di Kobol: da dove comincio? La serie della quale andrò a parlare è il remake/reboot/sequel del 2004 di una serie del 1978 che già al tempo ebbe il suo gran bel successo. Fondamentalmente si tratta di una serie di fantascienza pura, con astronavi, viaggi stellari guerra nello spazio e cose simili. Il tutto che ruota principalmente attorno alla guerra di sopravvivenza tra umani e una popolazione di macchine viventi col nome di Cyloni. E’ popolare all’inverosimile e non è facile non averne sentito parlare; ma certo la mole di puntate da vedere, ex novo, può spaventare i più.

Tutta la storia ruota, manco a dirlo, attorno alla Galactica che è un’incrociatore da guerra. Un’astronave enorme, cazzuta, piena di cannoni e di caccia. Non il modello più nuovo, non il modello più figo, non una nave particolarmente speciale. Anzi un modello vecchio e rodato. L’unico pregio della Galactica è che non viene spazzata via assieme al resto dell’umanità. Perchè? Perchè la razza umana è in pace con Cyloni da quarant’anni più o meno, un’accordo di: “ognuno nel suo e non vediamoci mai più”. Succede che i robot ci ripensano e sterminano l’umanità con un’attacco a tutti e dodici i pianeti della stessa facendo sì che gli unici in vita siano una flotta di profughi che erano per caso in giro in orbita qua e là e che si radunano attorno alla succitata nave da guerra per ottenerne protezione. Grazie alla tecnologia dei “salti” le astronavi possono viaggiare a velocità superiori alla luce e tentare di scappare via nell’universo mentre sono inseguiti dalle letali e incazzatissime macchine assassine. Oltre a questo trascurabilissimo dettaglio, ovviamente, si instaura la questione di convivere su una flotta, della politica e del vivere civile, viene creato un senato e una presidenza, la gente trova il tempo di rompere il cazzo anche mentre caccia di fottuti Terminator tentano di ammazzarli ogni ventitre minuti (numero non a caso). Inoltre si scopre preso che i Cyloni non sono solo robot assassini e astronavi giganti; ma anche modelli dalla forma umana, non distinguibili da una persona comune che si infiltrano nella stessa e forse sono già nella flotta. Senza forse? Ci stà. Seguiamo quindi tutta l’odissea della Galactica, della sua flotta, dei suoi nemici dalla parte bellica a quella politica fino alla deriva sociale e anche spirituale. Ci sono avvenimenti completi su tutti i fronti mentre tutti, davvero tutti, cercano di salvarsi e, fin da subito, viene insinuato che un possibile mondo dove ricominciare è un pianeta bellissimo e antichissimo dal quale dovrebbero provenire tutti: la Terra.

Non vado oltre con la sinossi. si tratta di 76 puntate in totale, suddivise in quattro serie con varie altri mini-corti di contorno che neanche io ho visto. La serie è fruibilissimo guardando solo la stessa; ma se uno inizia dalla terza stagione potrà avere le sue difficoltà a capirci qualcosa. Invece è completamente guardabile senza aver visto quella del ’78 e spin off della relativa della quale nemmeno io sò un cavolo di niente. Scrivevo che non proseguivo, perchè avrei davvero potuto raccontare tantissimo restando sul vago; ma non è il caso, ho detto abbastanza perchè un pò tutti si facciano l’idea di cosa parli una serie completa come questa.
Di per se, temo a dirlo, potrebbe essere la serie più bella che abbia mai visto. Mi vergogno a dirlo per tanti motivi, la prima è che mi hanno dovuto davvero tritare le gonadi per convincermi a vederla (tante puntate e la fantascienza) la seconda perchè di serie epiche ne esistono e più famose di questa, come Star trek tanto per restare sul genere; ma devo dire che Galactica mi ha colpito così tanto che, ora come ora, non ha rivali che riescano a battermela.
Cosa ha di bello? Cavoli…tutto. Prima di tutto è una serie intrisa di mistero. Non si capisce da subito cosa vogliano i cattivi; ma nemmeno cosa vogliano davvero fare i buoni. Non si capisce bene neanche come funzioni il loro universo, come funzionino gli infiltratori nemici e…verso la terza stagione c’è un grossissimo: “E ORA CHE CAZZO FANNO?” che ti mette in dubbio qualsiasi cosa. Oltretutto c’è una effettiva deriva spirituale della serie che sfocia quasi nel paranormale e che forse può aver fatto storcere il naso ai puristi della fantascienza; ma che io ho accettato con facilità presumibilmente per gusto mio.
Oltre al mistero c’è l’avventura. il:”PHEW PHEW!” perchè si parla comunque di astronavi, caccia alieni battaglie cosmiche, assalti, robot assassini con artigli che si trasformano in mitra e gente cazzuta che gli spara contro per tenere viva attenzione e adrenalina.
Poi? Poi ci sono le A-tette. Ci sono un gazzillione di scene romantiche e scene anche di sesso, ci sono belle donne e begli uomini che fanno sesso in un modo molto meno spregiudicato ed esposto di quanto le serie attuali ci hanno abituato (grazie a Dio); ma che comuque solleticano il lato voyeuristico e gossipposo di ognuno di noi.
Poi c’è la fanta-politica stellare. Tanta; ma abbastanza da essere digerita e rendere il tutto interessante senza essere pesante. Parte nella quale inserisco anche la “slice of life” le scene di vita comune…proiettate però in una ambientazione assurda.
Tutte queste cose, tutti questi filoni, proseguono, avanzano e avranno un finale compiuto entro il finale della serie. Senza l’obbligo di consultare altro, senza eccessivi dubbi che rimangono, senza bisogno di sperare che la serie non venga sospesa prima della 22esima stagione il che, cazzo, è un pregio enorme al giorno d’oggi.

I personaggi sono TANTISSIMI e sono quasi tutti interessanti. Alcuni li odierai per forza, altri probabilmente li amerai; ma praticamente tutti si evolveranno con l’avanzare della trama diventando qualcun’altro e probabilmente facendoti cambiare l’impressione che hai di loro. Questo significa che sono scritti bene, che la trama è forte e ben strutturata; ma significa anche un’altra cosa.

Significa che Battlestar Galactica è recitato da dio. Non è facile starti sul cazzo come ci riesce Gaius Baltar o a ispirarti quel rispetto che il capitano Adama ti impone; ma è difficile pensare a un personaggio e dire:”ma questo era recitato un pò col culo”. C’è stato un gran lavoro probabilmente di casting e non solo per ottenere grandi risultati e si vede. In più devo dire che il doppiaggio italiano è eccellente e che avendo sentito i due audio alcune delle voci in italiano sono meglio di quelle originali a mio avviso.

Gli effetti speciali, par buffo, sono forse la parte che mi ha convinto meno. La serie ha dieci anni quindi li ho trovati un pochetto datati. Spesso le cose sembrano quello che sono, strutturone di plastica e qualche buco, letterale, qua e là l’ho notato. I combattimenti sono fatti bene, lungi da me criticarlo; ma non è qualcosa di particolarmente stupefacente, penso fosse lo standard per quel tempo. I robot invece sono fatti abbastanza bene e sembrano realistici anche se credo fosse gente con costumoni. Altra punto invece sono le protesi, gli ambienti e tutto il comparto oggettistica e scenografie che sono veramente fighissimi e perfetti.

Su questo punto in particolare è divertente come la tecnologia spesso, sia a livello medico che tecnico, non sembri più avanti della nostra attuale, il che poi cozza tanto con voli interstellari et similia; ma penso che più che una mancanza di originalità sia una cosa voluta dagli autori.

La colonna sonora di Battlestar Galactica è ben calata nelle scene, sempre presente, ha molti temi per le diverse situazioni e non lesina ad usarli. Non è mai una musica elettrica futuristica quanto piuttosto una musica d’atmosfera che mi richama un pò alla celtica se devo essere sincero. Forse adatta a una serie di battaglia navale che, dopotutto, questa è, solo proiettata tra le stelle. Però a me non è piaciuta particolarmente, spesso la trovavo relativamente coinvolgente e quasi estraniante. Gusti miei.

Sò che sono tantissime puntate; ma devo dire che và visto. Perchè merita, perchè è bello, perchè ti dà davvero tanto, un poco anche da riflettere. Perchè è tempo speso bene se tanto devi passarlo a cercare cazzate da guardare in televisione. Ci vorrà del tempo; ma è un viaggio che ti piacerà fare. E’ stato trasmesso da Sky quindi lo si trova tutto doppiato in italiano, non è neanche difficile trovarlo. Serve inventarsi una delle tante scuse che mi inventavo io per non farlo…poi le scuse le ho finite.

Un pensiero su “Battlestar Galactica

  1. Giusto per: E’ tutta su Netflix, se interessa, tranne The Plan (film che fa vedere le cose dalla parte dei Cylon) e lo Spin-Off Caprica (che mi dicono essere bruttina).
    La parte in cui discuti della tecnologia rimasta ai giorni nostri è una cosa voluta dagli autori E giustificata dal fatto che il Galactica è un vecchio modello costruito apposta per essere il meno tecnologicamente avanzato, apposta per evitare che i Cyloni lo possano infettare.
    Le musiche sono mistoni multiculturali, fatti in maniera calcolata. Rispecchiano l’equipaggio e i background della flotta. Ovviamente sono soggettive, ma vuoi davvero dirmi che la “sigla” iniziale non ti mette i brividi e ti infila a forza nel mood della serie??

    Comunque è una serie magnifica, che va gustata e non vista passivamente… E lascia il segno.

    So say we all.

    "Mi piace"

Lascia un commento