Parchi e riserve naturali del Piemonte

I parchi nazionali

Il Parco nazionale del Gran Paradiso è il più antico parco nazionale, istituito nel 1922. Il suo territorio si estende in due regioni, Piemonte e Valle d’Aosta. La sua storia è legata allo stambecco, che è anche suo simbolo, preda per secoli di una caccia spietata che agli inizi del Novecento era seriamente in pericolo di estinzione. Il parco fu fondato per difendere l’ambiente montano adeguato alla sopravvivenza della Capra ibex.

Nel parco del Gran Paradiso ci troviamo di fronte ad un paesaggio di imponenti montagne, di Parco nazionale del Gran Paradisoaffascinati ghiacciai e di profonde vallate, con la loro ricca vegetazione, dai licheni montani alle praterie alpine e dai boschi di larice e di latifoglie. Oltre allo stambecco la fauna del parco è costituita da: camoscio, volpe, cinghiale, ermellino, tasso, marmotta, mentre tra gli uccelli troviamo l’aquila reale, la poiana, lo sparviero, il gufo reale e la pernice bianca.

Nel parco nazionale Val Grande, istituito nel 1992, la natura ha riconquistato il suo spazio. Si estende tra la val d’Ossola, la val Vigezzo ed il lago Maggiore. Il parco è infatti l’area selvaggia più vasta d’Italia ed una delle più significative d’Europa. Esso comprende un’intera valle della provincia del Verbano Cusio Ossola.

La vallata offre al visitatore la sua natura incontaminata, con i suoi fitti boschi, canyon, dirupi. L’acqua serpeggia in gole nascoste, scrosci da pareti strapiombanti e si forma in cascate. In questa cornice si trova una grande varietà di fauna (marmotte, camosci, aquile, caprioli, volpi ecc.) e flora (aquilegia e tulipano). Da segnalare sono le cave di Condoglia, vicino al parco, che da secoli forniscono il marmo per il Duomo di Milano.

I parchi naturali

Parco naturale delle Alpi Marittime

(creato nel 1980 come Parco Naturale dell'Argentera). Tra tutti i parchi il più esteso, confina per 35 km con il Parco nazionale del Mercantour (Francia). Le alpi marittime sono l’estremo lembo meridionale della catena alpina. Il parco ha da offrire non sono un’incredibile fauna e flora, ma è anche interessante per i suoi laghi e ghiacciai.

FioreParco naturale della Valle del Ticino

È stato il primo parco regionale in Italia. Si estende su due regioni, Piemonte e Lombardia. In Piemonte il parco comprende 11 comuni della provincia di Novara.

Parco fluviale del Po e dell’Orba

Il parco è nato anzitutto con la funzione di proteggere questo ambiente dall'urbanizzazione selvaggia, dalla cementificazione delle sponde, dall'inquinamento idrico e dai dissesti legati alle attività estrattive. I fiumi dell’area torinese hanno da offrire al visitatore una natura affascinante, tra emozionanti paesaggi fluviali e le testimonianze dei secoli passati (rovine romane, chiese, castelli, palazzi…).

Parco Tenuta Reale della Mandria

Nel XVI secolo il territorio era usato come riserva di caccia della corte sabauda. Oggi, situato a pochi chilometri dal centro storico di Torino, offre la possibilità di trascorrere momenti di relax nella natura. Il parco è un residuo di foresta di pianura, dove vivono liberamente o in modo semibrado varie specie di animali selvatici e domestici. Vi si accede solo a piedi o in bicicletta (con possibilità di noleggio all’interno del parco). Comprende aree attrezzate per picnic, percorsi ginnici, percorsi natura, percorsi a cavallo e ospita mostre e manifestazioni culturali.

Parco naturale dell’Alpe Veglia e dell’Alpe Dévero

E' vicino al confine svizzero, tra val Divedro e val Formazza e comprende montagne che superano i 3000 m. La sua particolarità sono due conche con prati racchiuse dalle montagne. Oltre ai suoi prati, bellissimi soprattutto con la fioritura primaverile, nel parco si trovano anche laghi, torrenti e cascate.

ParcoParco naturale Alta Valle Pesio e Tànaro

Si trova nella valle Pesio ed è caratterizzato dal più importante sistema carsico alpino occidentale. Vi si trovano infatti più di 150 km di grotte esplorate.

I sette Sacri Monti

(Crea, Varallo, Orta, Ghiffa, Belmonte, Domodossola ed Oropa). Si tratta di complessi religiosi che fanno parte del sistema regionale delle aree protette piemontesi. Ogni complesso monumentale è circondato da una riserva naturale. Dal 2003 appartengono al Patrimonio Mondiale dell’UNESCO per il loro valore simbolico, ma soprattutto come esempi di “paesaggi sacralizzati che integrano perfettamente valori naturalistici, storici, architettonici, artistici e culturali”.
 

Le riserve naturali

Il Piemonte è ricchissimo di riserve naturali, che rappresentano una forma di tutela di zone naturali di particolare interesse. Alcune di esse divise per province:

Provincia di Alessandria: la riserva del Torrente Orba, che ospita numerosi rapaci; la riserva Ghiaia Granda, lungo le sponde del Po dove sulla sabbia nidificano il gruccione e martin pescatore.

Provincia di Asti: la riserva Valleandona e quella di valle Botto, ricca di fossili.

Provincia di Biella: la riserva La Bessa, con la grandiosa morena “La serra”; la riserva Brich di Zumaglia e Mont Prevè (le due cime che caratterizzano la pianura biellese).Ponte su torrente di montagna

Provincia di Cuneo: Oasi di Crava Morozzo l’unica area umida del Piemonte meridionale con ben 135 specie di uccelli; la riserva Ciciu del Villar (“ciciu” in dialetto locale significa pupazzi) con particolari formazioni geologiche formatesi circa 12.000 anni fa col depositarsi di grossi massi trascinati dal torrente Maira.

Provincia di Verbano-Cusio-Ossola: riserva Fondo Toce, con uno degli ultimi canneti del Lago Maggiore.

Provincia di Novara: riserva Colle Torre di Buccione (con resti di un castello risalenti al ‘200); i Canneti di Dormelletto, che ospitano un numerose specie di uccelli in migrazione; parco dei Lagoni di Mercurago, vicino Arona, con vegetazione acquatica e palustre.

Provincia di Vercelli: Garzaie di Carisio e Villarboit, dove nidificano cenerini, garzette e niticore; l’Isolone di Oldenico, una grande isola al centro del fiume Sesia, una delle zone più importanti per la nidificazione degli aironi.

Provincia di Torino: gli orridi di Chianocco (con la presenza insolita del leccio) e Foresto (scavato dal Rio Rocciamelone); la Rocca di Cavour con ben 350 specie spontanee.