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The Walking Dead 4×02 – Infected – InfettoTEMPO DI LETTURA 5 min

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Cosa si dice quando vedete qualcosa di spettacolare? Niente, perchè siete troppi impegnati a guardare; al massimo, dopo che ci si riprende dallo stato catatonico, si può applaudire e se si è forti abbastanza si può pure dire “complimenti”, ma nulla di più. Questa seconda puntata della quarta stagione di The Walking Dead sembra aver ubbidito a tutte le nostre preghiere, aggiustando il tiro e confezionando un episodio che è sicuramente meglio del primo episodio nonché pilota della stagione, siamo di fronte ad un vero miracolo e alla scongiura che attanaglia tanti “episodi 2” di solito inferiori alla prima “infornata”; a conti fatti, si può addirittura azzardare nel dire che questo “Infected” sia una sorta di “30 Days Without An Accident” parte seconda, come se i temi sollevati nella prima puntata siano portati a compimento proprio qui, in un episodio dove ci sono tutte le cose che uno spettatore medio di TWD si aspetta… e di più!
Partiamo subito da quel “di più” che è, ovviamente, il nuovo e apparente elemento trainante di questa nuova stagione: la malattia che trasforma gente a caso in zombie. Gli interrogativi ci sono, di ipotesi troppe e di risposte sempre fin troppo poche, ma fatto sta che questo elemento mette in guai seri la cumpa di Rick che già possono fidarsi veramente poco degli uni e degli altri (dato che non si può mai sapere chi e quando la malattia colpirà e soprattutto chi dà topi in pasto agli zombie), inoltre come se già non bastasse questa malattia si presenta come una sfida e una minaccia forse peggiore addirittura del Governatore stesso. Credete che sia pazzo?
Pensateci bene: almeno contro il Governatore si aveva una faccia, una persona e un luogo specifico contro cui scontrarsi, il nemico era preciso, tangibile e concreto…qui invece? Di concreta c’è solo la minaccia che ha ripulito il blocco D in una intera mattinata, in una scena d’azione dal terrore costante, ma se ci pensate bene, è una minaccia invisibile, che non ha né faccia né provenienza, da cui non si può mai sapere come difendersi; complimenti, quindi, agli sceneggiatori e al nuovo showrunner per la creazione di questo nuovo/vecchio villain…i protagonisti stessi! Ma a parte questo, la vera forza dell’episodio, oltre al senso horror, alla grande tensione e a questi giochi di luci e ombre, risiede nelle conversazione, nelle interazioni tra i personaggio e sopratutto in Michonne e Rick.
Partiamo da quest’ultimo: grande prova per il padre di Carl, che si dimostra essere in tutto e per tutto il vero eroe di The Walking Dead; più di tutti, Mr. Grimes ha sacrificato e perso tutto quello che poteva perdere: la sanità mentale (tenuta a stento a bada), la moglie, l’umanità e un rapporto normale con il figlio, egli incarna più degli altri il verso significato del telefilm ma sopratutto dell’episodio in sè, cioè che i veri morti viventi non sono gli zombie ma proprio le persone, chiamate a mostrare tutto il peggio che possono sfoggiare e che sembra non avere mai fine. La prova, di questo pozzo oscuro di sentimenti è proprio la scena dei maiali, dove ancora una volta, Rick è chiamato dalla sorte a fare il sacrificio ultimo e a dimostrare a che livelli siamo messi; “mors tua, vita mea”, dicevano i latini, e proprio questo che vuol dire quella scena, che il mondo è ufficialmente cambiato, giusto e sbagliato, bene e male sono valori vecchi e forvianti qui, si tratta solo di sopravvivere, e basta, non c’è altro.
Per Michonne, invece, potremmo avere dei pareri contrastanti. Molti si lamentano che ancora non c’è un accenno alle sue origini, al suo passato, ad altri invece piace così; alcuni dei recensori che mi hanno preceduto nella gestione della serie di TWD hanno espresso un parere negativo in merito, dicendo che i personaggi “senza passato” o con un passato misterioso, prima o poi, devono sottostare alla dura legge della curiosità del pubblico…e per carità, non sto dicendo che sia sbagliato, dico solo che le rivelazioni devono sempre essere prese con le pinze a seconda di come s’imposta il personaggio. Prendete V di V Per Vendetta: secondo voi avrebbe lo stesso senso se sapessimo davvero chi era e cosa è successo prima di quegli eventi? No, non ce l’avrebbe… ecco perchè la scena dell’abbraccio con Judith è così toccante, proprio perchè non sappiamo da cosa possa arrivare quel dolore. Possiamo solo azzardare che sia il dolore dei ricordi e il senso di colpa di chi sopravvive che genera rimorso e i vari “avrei potuto fare” o, perchè no, il ricordo di un figlio/a morto dopo l’arrivo degli zombie. Supposizioni per ora.
Il tutto si conclude con il solito colpo di scena che, stavolta, non è un semplice colpo di scena. L’uomo, intenso come “umanità” e non come controparte maschile della donna, già si fa spaventare da quello che vede coi propri occhi…figuriamoci da ciò che non vede! Qualcuno/qualcosa ha compiuto il gesto di bruciare Karen e il vicino senza nome probabilmente mosso dall’isteria generale, credete che questo non abbia significato? Ce l’ha eccome invece: una situazione che poteva essere gestita con calma ora si potrebbe trasformare in una serie di rappresaglie e giustizie private. I corridoi della prigione, sono diventati improvvisamente troppo stretti.

 

PRO:

  • The Old Rick is back
  • La scena dei maiali.
  • Colpo di scena finale.
  • In questo episodio ci sono più zombie che in tutta la seconda stagione. Fa ridere no?
CONTRO:
  • Carol e le nuove figlie adottive: decisamente troppo tempo speso dietro personaggi che difficilmente avranno qualcosa da dire.

La scorsa recensione abbia paragonato il primo episodio ad un aereoplano, i cui preparativi sono lunghi e noiso…ma una volta che parte, tutto quello che si vede è meraviglio. Anche se non siamo ancora ad alta quota, siamo in alto abbastanza per ammirare un paesaggio bellissimo. Complimenti.

VOTO EMMY

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2 Comments

  1. Non sono d'accordo quando scrivi che Carol e le sue "figlie adottive" difficilmente avranno qualcosa da dire in futuro
    Penso andra' ad aprirsi una storyline che darà spessore al suo personaggio (già in evoluzione dalla scorsa stagione) anche se, con questo episodio, credo che Carol abbia firmato la sua condanna: vedo già un finale "circolare" dove Lizzie pianta qualcosa in testa a Carol per evitargli di "tornare" trovando il coraggio di fare quello che non ha fatto con suo padre

    fantastico troppo?

  2. Hum. Su questo c'è da aprire un discorso a parte. Questa Carol "telefilmica" sostanzialmente sostituisce dei personaggi, che a questo punto della trama nella versione originale, non ci sono…così come le due bambine sostituiscono due personaggi che in questa serie sono stati presentati in momenti e in forma diversi.

    Benchè lo showrunner e gli sceneggiatori di supporto, sotto la malefica guida di Robert Kirkman (creatore della serie), abbiano fatto tutto sto pastone per tappare dei buchi presentando comunque la stessa trama, alla fin fine, la solfa non cambia. E' una storyline così marginale che avrà qualcosa da dire solo quando arriverà al culmine. Un esempio: facciamo finta che quanto tu abbia detto sia vero, che Carol finisce ammazzata da una delle due biondine, ok? Converrai con me che, con tutto quello che può succedere, questo scenario è quanto di più interessante possa offrire la nuova vita come madre di Carol.

    Poi oh, questa serie televisiva è del tutto imprevedibile e magari tra neanche due episodi tornerò qui a commentare e dire che c'avevi ragione te, però (almeno) tra tutte le trame sollevate questa è a mio parere quella meno interessante.

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