Chi non conosce Il Giallo Mondadori?
In ogni casa dotata di una libreria rispettabile, almeno una porzione di scaffale è dedicata agli inconfondibili tascabili con la copertina giallo brillante e l’illustrazione racchiusa nel classico cerchio rosso.
Giallo Mondadori è una collana storica, attiva fin dal 1929, che ha il merito di aver portato la letteratura poliziesca di qualità nelle librerie del pubblico italiano, traducendo mostri sacri del calibro di Agatha Christie, Cornell Woolrich, Georges Simenon, Raymond Chandler e moltissimi altri.
Nonostante Mondadori non sia stata la prima casa editrice italiana a interessarsi al genere (tra i precursori Sonzogno con la collana I Romanzi Polizieschi, che cominciò le pubblicazioni ben 15 anni prima), è stata quella che se n’è occupata con più intelligenza e successo di pubblico, arrivando a grandi numeri fin dalle primissime uscite.
Nel corso dei suoi quasi novant’anni di attività la collana ha visto avvicendarsi varie tendenze narrative e di sottogenere, succedersi direttori estremamente diversi tra loro che hanno dato impronte e direzioni personali alle pubblicazioni e favorito la nascita di alcune collane parallele. Ricordiamo in particolare:
– Segretissimo, dedicata al mondo dello spionaggio;
– Il Giallo Mondadori presenta, in cui venivano pubblicati principalmente autori italiani o meno noti;
– I classici del Giallo Mondadori, che si occupa della ristampa dei titoli che hanno avuto più successo o sono assorti alla dimensione di classici;
– Gli Speciali del Giallo Mondadori, a periodicità variabile e focalizzata più che altro su raccolte di racconti o romanzi brevi;
– Il Giallo Mondadori Sherlock, che ha visto la luce nel 2014 e pubblica solo avventure apocrife di Sherlock Holmes.
Insomma, nonostante le alterne fortune degli ultimi anni, che hanno visto un dimezzamento delle uscite periodiche, Giallo Mondadori è tuttora una delle realtà editoriali più attive e di successo del nostro paese, e val la pena di conoscere qualche aneddoto a riguardo.
La veste grafica della copertina ha dato il nome al genere giallo. O forse no.
L’identificazione della letteratura poliziesca tout-court con il termine giallo è un’abitudine tutta italiana, e verrebbe spontaneo pensare – influenzati da slogan come “Quando si dice giallo, si dice Mondadori” – che ciò sia dovuto al colore designato per le copertine della più nota collana dedicata al genere, ma la realtà è un po’ più complessa, e sebbene Il Giallo Mondadori abbia sicuramente contribuito a costruire l’immaginario alla base dell’utilizzo di questo termine, non sarebbe corretto ascrivergliene tutti i meriti.
È bene ricordare che in Italia non era inconsueto ricorrere ai nomi dei colori per catalogare i generi letterari, va ricordata ad esempio la classificazione del criminologo A. Niceforo, che nel 1939 identificava come Letteratura Azzurra il filone del fantastico, Letteratura Bianca le memorie e le testimonianze dagli ospedali psichiatrici, Letteratura Rossa le narrazioni incentrate sui processi e Letteratura Gialla una sua deviazione.
Quando, nel 1929, Mondadori scelse la copertina e il nome per la collana I Libri Gialli, pubblicava già alcune collane monogenere distinte per colori, tra cui I Libri Azzurri, romanzi di narratori italiani, e I Libri Verdi, a soggetto storico ma romanzato. Il giallo brillante della copertina, scelto per il forte contrasto che creava col titolo stampato a grossi caratteri neri, voleva essere in primo luogo un’operazione di marketing volta a rendere i volumi ben visibili e accattivanti.
Infine, il colore giallo venne associato per la prima volta alla letteratura poliziesca proprio da Sir Arthur Conan Doyle, che nel 1891 si riferì al proprio racconto Il mistero della valle di Boscombe definendolo una yellow-baked novel. Il termine venne poi ripreso dalla collezione inglese The yellow jackets, che pubblicava romanzi polizieschi, d’avventura, di guerra e di spionaggio. Successivamente il colore giallo venne utilizzato anche da una collana tedesca e da una francese, dedicate proprio alle narrazioni poliziesche di stampo anglosassone.
Il termine venne progressivamente abbandonato in seguito allo sviluppo di queste narrazioni in sottogeneri sempre più forti, che necessitavano di una più specifica definizione; così nei paesi di lingua inglese, ad esempio, siamo arrivati alla divisione in crime story, detective story, mystery e thriller, mentre in Italia si continua a preferire una classificazione generale del genere.
Il trionfo del Giallo Mondadori venne sancito fin dai primi quattro volumi pubblicati.
Per il lancio de I libri Gialli vennero scelti quattro titoli abbastanza diversi tra loro:
– La strana morte del Signor Benson di S. S. Van Dine
– L’uomo dai due corpi di Edgar Wallace
– Il Club dei suicidi, Lo strano caso del Dottor Jeckill e del signor Hyde, L’isola delle voci, Il tesoro di Franchard di R. L. Stevenson
– Il mistero delle due cugine di Anna Katharine Green
I volumi presentavano alcune differenze rispetto al formato cui siamo abituati: in particolare l’illustrazione era racchiusa in una cornice esagonale, sull’onda di una tendenza in voga in quel periodo in Germania, e sulla copertina si alternavano gli slogan “Questo libro non vi farà dormire” e “Ogni pagina un’emozione”.
La distribuzione venne aiutata da accordi molto vantaggiosi per i librai e dalla serrata campagna pubblicitaria che prometteva “Libri che tutti potevano leggere senza staccarsene dalla prima all’ultima riga”. Fu promosso anche un concorso tra i lettori che era una vera e propria caccia al tesoro: bisognava scovare gli unici quattro refusi all’interno di ogni volume, annotare i relativi numeri di pagina e controllare la somma, che doveva corrispondere alla data di un’importante decisione della Chiesa Romana. Era previsto un premio di 5.000 lire.
Nonostante il prezzo di cinque lire e mezza, non proprio economico per l’epoca, fu un successo: in un mese si sforarono le 50.000 copie. I successivi quattro volumi superarono le 40.000 copie vendute ad appena due settimane dalla loro uscita, nel Febbraio del 1930.
Ambra Stancampiano
Un pensiero su “Il Giallo Mondadori come non lo avete mai letto – prima parte”