Mad Men 5×06 Far Away Places

Il boy-friend di Peggy non ce la più, Abe si è convinto che a lei interessi solo il lavoro, la ragazza reagisce sbattendo la porta e tornando dove più le piace: in ufficio.
Qui scopre che in vista del nuovo incontro con la Heinz, sarà lasciata sola: Draper se ne va in vacanza con la moglie. Davanti al cliente si verifica un nuovo, frustrante fallimento; e il signor Heinz pretende che Peggy venga sollevata dall’incarico.
L’ultimo assunto, Michael Ginsberg, le rivela di essere nato in un campo di concentramento, dove la madre è morta, ma preferisce credere di essere una creatura aliena venuta da Marte.
Destabilizzata, Peggy se ne va al cinema, dove accetta lo spinello offertole da uno sconosciuto, rifiuta i suoi baci ma ricambia con una sbrigativa prestazione sessuale.
Quando Draper la chiama, non vuole sapere della Heinz e chiude bruscamente la telefonata.
Rientrata a casa dopo una giornata così negativa, Peggy si risolve a chiamare Abe: ha bisogno di lui, le costa ammetterlo, ma gli chiede di raggiungerla.

Roger Sterling propone a Draper di andare a divertirsi, verificando le promesse pubblicitarie di una nuova catena di hotel (Howard Johnson’s), ma l’altro decide di portarci Megan…
Controvoglia, Sterling si lascia trascinare dalla moglie Jane a una cena di ambiente intellettuale. La padrona di casa è la psichiatra di Jane. Dopocena, offre loro un vassoio di cubetti bianchi: LSD. Sterling è perplesso, ma la sua indole lo spinge a sperimentare gli effetti di questa droga, tutti dicono che spalanchi le porte della percezione. Dopo averla assunta, soggiace a una serie di allucinazioni, ben rappresentate da misurati effetti speciali. Poi Roger e Jane si parlano a cuore aperto, sinceramente, come non avevano mai fatto.
Il mattino dopo, al risveglio, Roger comunica a Jane che il matrimonio è finito.

Dietro al tono psicanalitico, doloroso (Ellroy direbbe “I miei luoghi oscuri”), si capisce che la struttura della puntata è alla Pulp Fiction: l’incrocio simultaneo di trame – fili conduttori:la solitudine, il bisogno di mantenere il controllo sulla propria vita – mette a fuoco la giornata di Don e Megan, partiti in automobile verso il confine canadese.
Davanti a un gelato alla fragola, che lei non apprezza come lui vorrebbe, l’idillio si guasta: Megan lo rimprovera di imporle ogni scelta, di confondere la moglie con la dipendente. La discussione precipita, Don la abbandona sul piazzale dell’hotel, se ne va in automobile.
Dopo pochi chilometri, fa retromarcia, ma non la trova. La cerca inutilmente, in un crescendo di disperazione (ecco la telefonata a Peggy), e a notte fonda rientra in città.

Megan ha messo il catenaccio alla porta dell’appartamento, Don la sfonda, litigano ancora, la insegue, la blocca, crollano insieme sul pavimento, stremati.
”Pensavo di averti perso”, le dice. Mai si era mostrato così debole di fronte a una donna.

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