Mad Men 5×13 The Phantom

Come al solito, Matthew Weiner chiude la serie – la più raffinata, la migliore insieme alla quarta – dirigendo direttamente l’ultimo episodio.

Marie, la madre di Megan, è ospite dei Draper nella settimana di Pasqua (1967).
Sul treno dei pendolari, Pete rivede Beth, insieme a Howard., il marito fedifrago.
Né Joan né Harry intendono trasferirsi nell’ufficio in cui avvenuto il suicidio.
Don soffre per un feroce mal di denti, ma non vuole andare dal dentista.

Beth chiama Pete e gli propone di vedersi in una stanza d’albergo. Di pessimo umore, Pete va all’appuntamento e scopre che la donna, malata di depressione, sta per entrare in ospedale per sottoporsi a sedute di elettroshock.

Peggy si trova ad occuparsi del cliente (Philip Morris) che aveva abbandonato l’altra agenzia, spingendo Draper alla clamorosa lettera contro l’industria del tabacco.

L’amica con cui prova i copioni, chiede a Megan di intercedere con il marito per farle avere un provino; Megan, invece, chiede a Don il provino per sé.
Don dice di no, spiega i motivi, lei sembra capirli, poi va a piangere davanti allo specchio.

Di nascosto, Roger telefona a Marie per riallacciare il rapporto clandestino.
Marie non vuole incoraggiare la figlia nelle sue ambizioni professionali, le dice in faccia che “al mondo non possono esserci solo ballerine”, e a Don che può comprendere la sofferenza di chi ha un temperamento artistico senza essere un artista, concludendo: “Sostienila in questa sconfitta e avrai la vita che desideri”. La sera dopo, Don torna a casa e trova Megan ubriaca.

Fra Roger e Marie c’è una forte attrazione erotica, ma la donna gli nega qualsiasi tenerezza o consolazione. E non accetta di prendere insieme un po’ di LSD.
Vedremo Roger nudo, davanti alla finestra, dopo essersi fatto una dose.

Draper va dalla vedova Pryce per restituirle la cauzione che il marito versò al momento di fondare la nuova società. Capisce che la donna lo odia. Ha anche scoperto la foto che Lane trovò nel portafogli abbandonato sul taxi, e si è convinta fosse l’amante del marito.

Dopo aver lasciato Beth, Pete torna a casa da moglie e figlio; vorrebbe tornare a vivere a Manhattan, Trudy gli mostra un progetto per realizzare una piscina lì in campagna.

Dal dentista, sotto anestesia, Don sogna il fratello Adam (un fantasma) morto suicida, quando lui decise di allontanarlo, comprando il suo silenzio con un po’ di soldi.

Fingendosi il fratello, Pete va a trovare Beth in clinica: le confida la parte più intima di sé, ma la donna, dopo l’elettroshock, è su un’altra lunghezza d’onda. Sul treno Pete incrocia Howard: lo insulta, l’altro capisce che è l’amante della moglie, fanno a cazzotti, Pete è così alterato che litiga con il controllore, si becca un altro pugno e viene espulso dal treno. Vedendolo tutto pesto, Trudy pensa abbia avuto un incidente, e si dichiara disponibile a trasferirsi in città.

Cercando rifugio in un cinematografo, Don vede per caso Peggy: si abbracciano, chiacchierano piacevolmente, entrambi più soli che mai.

Don appare compiaciuto nel vedere il provino della moglie (presenza fantasmatica): si fa chiamare con il nome da signorina, è stata scelta per il ruolo, sembra finalmente felice.

L’agenzia è in grande crescita, servono nuovi spazi, Joan acquisisce l’intero piano superiore. I soci contemplano lo spazio che misura il loro successo.

Sempre impeccabile, con quelle camicie bianche inamidate che tiene nel cassetto della scrivania, Don entra in un bar e sta bevendo in solitudine, quando una donna si avvicina: un’amica laggiù in fondo l’ha mandata a chiedergli se è solo…

Finisce sulle note di You Only Live Twice, cantata da Nancy Sinatra. Il nuovo 007 usciva in quei giorni (giugno 1967), e il titolo italiano sottolinea l’ambiguità di ciò che scopriremo nella prossima serie: “Si vive solo due volte”. – FINE –

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