Arrow, 2×3: la recensione de "Il fabbricante di bambole"

Attenzione la recensione contiene spoiler sull’episodio

Broken Dolls, terzo episodio della seconda stagione di Arrow, fa due passi in avanti che alzano sensibilmente l’asticella della serie verso toni più oscuri e misteriosi, dove la lotta per la sopravvivenza sull’isola si mescola con una caccia alle streghe dall’altro, causa uno dei villains forse più riusciti di questo inizio di stagione. Questa volta sotto i riflettori Paul Blackthorne, quell’agente Lance che finalmente riesce a dare il meglio di sè!

Il Fabbricante di Bambole

Parlare di psicologia qui serve poco, ma basti dire che in termini di pura follia e terrore, Il fabbricante di bambole (Michael Eklund) è senza dubbio uno dei più terrificanti e subdoli villains che la serie in generale abbia mai conosciuto. L’interpretazione magistrale dell’attore canadese rifinisce e non poco il tutto, dando all’episodio un tono più cupo, e certamente una sfaccettatura in più dell’atmosfera che si respira a The Glades, ricalcando forse in maniera più fedele il fumetto. Allo stesso tempo però quest’esperienza traumatica si trasforma in un occasione importante di riflessione che fa aprire gli occhi al personaggio forse più testardo di questo inizio.

..Perchè dare la colpa all’arciere? 

Ce lo siamo chiesti in tanti e si attendeva con ansia un verdetto come questo: Arrow non ci pensa due volte a salvare qualcuno, ma soprattutto non può salvare tutta una città quando questa subisce i tragici eventi che hanno portato alla morte di 503 persone. Laurel sembra avere una vera e propria illuminazione, e finalmente direi, che unito a un pizzico di tocco paterno le restituisce una verità troppo colpevolizzante che ci mostrano le fragilità di un personaggio che sotto il carattere freddo e tenacie nasconde molto di più. La realtà dei fatti è e sarà sempre un altra: è stato Tommy stesso a decretare il proprio destino.

E se non ci fosse stata lei?

Ancora una volta fa la sua comparsa un enigmatica Black Canary, al posto giusto, al momento giusto, anche se troppe coincidenze fanno sì che il beneficio del dubbio sull’identità di questo personaggio aumentino. In un certo senso nonostante la buona volontà di Roy, alla fine vana, capiamo molto di più dalle briciole che ci lasciano gli autori per strada, portandoci a due strade obbligatorie: perchè lei segue sempre Arrow e/o Laurel? Gli spunti interessanti ci sono eccome tra cui la parte più attesa e inaspettata della puntata che riguarda probabilmente la struttura generale dell’intreccio: Ra’s al Ghul.
Già nella prima stagione c’era chi sosteneva che Malcom Merlyn avesse trovato a Nanda Parbat la strada della setta delle ombre, più propriamente nota come “Lega degli Assassini”, ma adesso il costume del seguace simile al suo, e il nome pronunciato in maniera esplicita tolgono qualsiasi dubbio. Le attese dunque non mancano e la curiosità di vedere come questo filone verrà portato avanti c’è tutta.

Conclusione

Il fabbricante di bambole è un piccolo gioiellino a sè che si riprende dagli strascichi del secondo episodio, esibendo un cattivo all’altezza, una riflessione approfondita e diversi spunti per il futuro. I flashback al momento, continuano nella loro linearità, pur rimanendo scollegati dal presente, anche se potrebbero esserci grosse novità a breve, e se la nave si chiama Amazo è segno che un nuovo nemico è alle porte!

VOTO GLOBALE 7.8