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Un serpente tra i tavolini: parapiglia e paura in piazza a Treviso

Un mezzo parapiglia, che ha attirato l’attenzione di molti passanti e tenuto banco per alcuni instanti in piazza al grido: «Attenti, c’è una vipera»

Federico De Wolanski
1 minuto di lettura

TREVISO. Ieri pomeriggio c’erano varie persone trai tavolini di uno dei caffè che affacciano su piazza del Grano. E ad un certo punto è arrivato anche lui: un serpente di oltre un metro, marrone scuro, grande. Da dove sia saltato fuori nessuno lo sa, certo solo l’effetto che ha avuto tra gli avventori del locale che sono letteralmente scattati in piedi dalla paura.

Un mezzo parapiglia, che ha attirato l’attenzione di molti passanti e tenuto banco per alcuni instanti in piazza al grido: «Attenti, c’è una vipera».

Il serpente aveva in tutto e per tutto l’aspetto del rettile velenoso, ma probabile non lo fosse affatto visto che l’habitat non è certo quello cittadino. Il serpente, a detta degli avventori, «era lungo almeno un metro venti e si muoveva tra tavolini e sedie velocissimo», forse lui stesso impaurito per ritrovarsi in mezzo a macchine, tavoli e asfalto.

Un allarme in tutto e per tutto simile era scattato una decina di giorni fa in via Isonzo, in un giardino nei pressi della sede comunali delle associazioni. In quel caso a lanciare l’allarme furono i residenti di una casa della zona che scattarono anche una immagine al serpente rintanato in una angolo.

In via Isonzo intervennero i vigili del fuoco per prelevare l’animale che pareva essere una vipera ma è stato poi identificato come un serpente di terra, venuto fuori da chissà dove; ieri invece l’animale è stato indirizzato dentro un tombino di scolo dell’acqua dagli avventori e dal titolare. Ora il rettile è nelle tubature di scarico cittadino. Verrà fuori ancora? Da dove? Impossibile dirlo.

Probabilmente nei pressi di qualche corso d’acqua, a meno che non risalga qualche altro tombino. A chi lo avvistasse il consiglio di chiamare subito il 115 senza avvicinarsi all’animale anche se potrebbe trattarsi di un rettile innocuo... meglio non verificarlo di persona senza le debite assicurazioni. «Un bello spavento», racconta una signora ieri seduta ai tavolini del bar di Borgo Mazzini. 
 

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