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Ecografia 3D: quanto costa e quando si fa?

L'ecografia 3D in gravidanza consente una visione tridimensionale del feto. Quanto costa e a quante settimane si fa?
di Redazione

L'ecografia 3D è ormai entrata nell'uso comune quando si vuole eseguire un esame prenatale in gravidanza. Molte mamme la preferiscono alla tradizionale ecografia soprattutto per l'effetto e il risultato che presenta: un'immagine in 3D del proprio bambino, invece della solita immagine difficile da leggere, bidimensionale e oscura. Ma quanto costa e a quante settimane di gravidanza si dovrebbe fare?

Ecografie in gravidanza: quando si fanno e quante sono?

Prima di scoprire le meraviglie tecnologiche dell'ecografia 3D, è il caso di fare un passo indietro e ricapitolare: quante sono le ecografie da fare in gravidanza, e quando si fanno? Ce lo spiega la dottoressa Alessia De Mita in questo video. Guardalo per saperne di più sull'argomento!

Ecografie in gravidanza: quali sono e quando farle (Video)

Come funziona?

Grazie a una tecnologia avanzata, l'apparecchiatura per l'ecografia 3D riesce a memorizzare un certo numero di sezioni effettuando un “rendering”, che consente di ottenere un'immagine tridimensionale del feto, che non solo è accurata e ad alta definizione, ma dà un'idea più concreta di come è fatto in realtà. Insomma, si avrà come l'impressione che il piccolo venga fotografato dentro il pancione materno.
 In passato lo stesso effetto era dato dalla fetoscopia, ormai in disuso perché ritenuta troppo invasiva (e quindi con dei rischi) che usava un particolare apparato ottico per visualizzare direttamente le strutture fetali.

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A quante settimane si fa?

Ci si può sottoporre all'ecografia 3D per via settimane di gravidanza e per via sovrapubica tra il 2° e il 3° trimestre.
 Ma comunque può essere eseguita con successo in qualunque periodo della gravidanza. L'unica cosa da tenere in considerazione è che, dalla 25a settimana in poi, si vedrà un feto di medie dimensioni e quindi l'impatto estetico sarà indubbiamente maggiore. Se opti per una sola ecografia 3D, è consigliabile quindi farla al momento della seconda ecografia, detta morfologica.

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Quali sono i vantaggi?

La possibilità di vedere il feto in tridimensionale facilita la diagnosi di eventuali anomalie, non solo del cordone ombelicale, ma anche degli arti e di tutte le strutture di superficie. E non è finita qui, perché consente degli sviluppi anche nella diagnostica precoce di anomalie del torace nonché di organi fetali interni. Altro vantaggio? Quello di avere delle proiezioni di organi e strutture in bidimensionale, solitamente non ottenibili con l'ecografia tradizionale, soprattutto se ci si trova davanti a casi di angolazione fetale sfavorevole. Un fattore quest'ultimo fondamentale per lo studio del cuore del feto. L'ecografia 3D permette inoltre di misurare l'eventuale setto uterino, evitando così che la donna ricorra ad esami più invasivi come l'isterosalpingografia o l'isteroscopia.
 C'è solo un piccolo problema: per ottenere tutto questo è necessaria una buona strumentazione e non tutte le strutture cliniche ed ospedaliere l'hanno. È per questo che l'ecografia tradizionale bidimensionale rimane al momento la più diffusa.

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Ecografia 3D: il costo

Proprio perché non tutte le strutture ospedaliere hanno il macchinario adatto per l'ecografia 3D, il costo è abbastanza elevato, tra i 100 e i 200 euro. Ci sono però ginecologi e strutture pubbliche più fornite, che riescono a farla anche gratuitamente. L'ecografia 4D, invece, che trovi descritta qui sotto, si aggira sui 200, 250 euro.

L'ecografia 4D

Magari non lo sapete, ma esiste anche l'ecografia in 4D. Quest'ultima consente di vedere il feto in tridimensionale, in movimento e in tempo reale. Insomma, la futura mamma può vedere il proprio piccolo “in diretta”. Per ottenere questo vengono utilizzare delle speciali sonde “volumetriche”, che acquisiscono dai 25 ai 30 fotogrammi al secondo, senza movimento della sonda.