«Il meteorite di Matera? Grande come un pallone da calcio di 4,5 miliardi di anni»

di Paolo Virtuani

Gli esperti: «In un anno in Italia solo uno-due fenomeni simili. È importante raccoglierli il prima possibile per studiare rocce primordiali del Sistema solare

«Il meteorite di Matera? Grande come un pallone da calcio di 4,5 miliardi di anni»

La sera di San Valentino un bolide ha attraversato i cieli dell’Italia meridionale, visto e segnalato da migliaia di persone. Gli esperti lo hanno seguito con i loro strumenti, dalla traiettoria sono risaliti al punto probabile di caduta dei frammenti e sono poi andati alla ricerca. Finché li hanno trovati: alcuni erano sul balcone di una famiglia alla periferia nord di Matera.

Quanto era grande l’oggetto che ha solcato i cieli italiani?
«Più o meno come un pallone da calcio», spiega Daniele Gardiol, astronomo dell’Inaf (Istituto nazionale di astrofisica) di Torino e coordinatore nazionale di Prisma (Prima rete italiana per la sorveglianza di meteore e atmosfera). «Alla velocità alla quale viaggiano questi oggetti, pari a decine di chilometri al secondo, al contatto con l’atmosfera si surriscaldano ed esplodono. Se sono di dimensioni inferiori ai 30 centimetri è difficile che qualche frammento riesca a raggiungere il suolo, ma dipende anche dall’angolazione di caduta e dalla composizione della roccia».

A quale classe di meteoriti appartiene? È già stato analizzato?
«Stiamo ricercando altri frammenti che possono trovarsi nei campi della zona, le analisi inizieranno la prossima settimana. Le meteoriti sono oggetti primordiali del Sistema solare, hanno un’età di circa 4,5 miliardi di anni. Sono importanti per studiare le prime fasi del Sistema solare, cosa che non è più possibile fare con le rocce della Terra che nel corso delle ere geologiche si sono molto modificate».

Fenomeni come questo sono rari? Quanti ne avvengono in un anno in Italia?
«La Rete Prisma negli ultimi sei anni ha registrato uno-due eventi all’anno così brillanti. Il giorno prima in Francia è caduto un meteorite di 1 metro di diametro: alcuni frammenti sono stati recuperati in Normandia. La cosa eccezionale è che dal 1959 soltanto in una quarantina di casi sono stati recuperati frammenti di meteoriti che sono state viste cadere. Con questo di Matera in Italia siamo già a due casi: il primo nel 2020 nel Modenese».

Perché è importante raccogliere i frammenti il prima possibile?
«Per evitare che vengano contaminati dall’ambiente terrestre e poter così studiare gli aminoacidi e le altre sostanze chimiche presenti agli albori del Sistema solare».

A chi appartengono i frammenti che si possono trovare nel proprio giardino?
«Non c’è una legislazione precisa: in linea generale, se cade su un terreno privato è di sua proprietà. Però può rientrare nella categoria dei beni scientifici di interesse generale. L’importante è che vengano avvertite subito le Forze dell’ordine oppure un istituto universitario, così da poterlo studiare. A questo sito della Rete Prisma chiunque può segnalare i bolidi che vengono avvistati in cielo».

Ci sono molte meteoriti in vendita sul web, è un mercato fiorente?
«Sì, ci sono molti collezionisti. Vengono vendute a poche centinaia di euro e spesso il valore scientifico va perduto».

Ci sono meteoriti che non provengono dalla fascia degli asteroidi?
«Alcuni arrivano dalla superficie di Marte, altri dalla Luna. Si riconoscono per la differente composizione mineralogica e degli isotopi di alcuni elementi».

18 febbraio 2023 (modifica il 18 febbraio 2023 | 18:47)