«Emma e il giaguaro nero», storia di un’amicizia che può salvare il Pianeta

di Giuseppina Manin

Lumi Pollack è la protagonista del film in cui recita al fianco di un grosso felino: «È stata scelta per il rapporto speciale che sapeva instaurare con l’animale»


«Emma e il giaguaro nero», storia di un’amicizia che può salvare il Pianeta

L’amica del giaguaro si chiama Emma. Amicizia nata quando lei era una bimbetta e lui un cucciolo. Cresciuta in Amazzonia con genitori ambientalisti, Emma e Hope, così aveva chiamato quel gattone dal manto nero come il carbone, erano inseparabili. Poi un evento drammatico, la morte della madre, fa sì che Emma debba lasciare quell’eden verde e trasferirsi col padre a New York. Ma quando, qualche anno dopo, scopre che la sopravvivenza di Hope è minacciata dai trafficanti di animali, la ragazzina fa il diavolo a quattro per tornare, scortata da una riluttante prof di biologia, nel suo villaggio della foresta per correre in aiuto dell’amico peloso. Emma e il giaguaro nero, dal 22 nei cinema, è il nuovo film di Gilles de Maistre, regista ecologista, documentarista impegnato in tematiche sociali, autore anche di Mia e il leone bianco e Il lupo e il leone. Storie di amicizia, di possibile convivenza tra esseri umani e animali, ideate con la moglie Prune, sceneggiatrice, per sensibilizzare i bambini, e non solo, su tematiche ambientali.

«L’avventura della piccola Emma – racconta il regista francese – è un messaggio sulla protezione degli animali a rischio di estinzione per via di un bracconaggio privo di scrupoli. Ma, visto il contesto in cui questo accade, anche sulla salvaguardia delle foreste, la difesa del pianeta, il posto che l’uomo occupa nella natura”. Lo sguardo di Emma, ragazzina quattordicenne, su quel mondo lussureggiante minacciato dalla devastazione umana, è lo sguardo di tutti noi, che di volta in volta ci riconosciamo nell’intrepida fanciullina ma anche nella sua pavida insegnante, spaventata da quella natura prepotente e sconosciuta. L’incontro tra Emma e il suo giaguaro, nel frattempo diventato un bestione di temibili dimensioni, è uno dei momenti più emozionanti. Perché anche se il tempo è passato, gli amici si riconoscono subito. I due si spiano tra le fronde.

«Come sei cresciuto!» esclama la ragazzina, che s’accovaccia a terra, spalanca le braccia, mentre il felino le corre incontro, le mette le zampe al collo, e si lascia accarezzare. Come ha fatto Lumi Pollack, la giovane attrice che interpreta Emma a girare una scena del genere? “Lumi è davvero speciale, l’abbiamo scelta per la spontaneità e naturalezza con cui si avvicinava agli animali. Ma prima di iniziare le riprese c’è stata la fase di imprinting, un anno durante il quale le due piccole attrici (oltre a Lumi c’è Airam Camacho, Emma da piccola) hanno imparato a familiarizzare con i due giaguari che si sono alternati nel film, Gem e Hope. Tra i due Hope si è rivelato il più bravo a recitare, a suo agio con la macchina da presa. Erano cuccioli, hanno imparato a giocare insieme, si è creata complicità”.

Quindi il via alle riprese: lunghe, complesse, imprevedibili. «Per girare con animali selvaggi bisogna rispettare i loro tempi. I giaguari dormono moltissimo, perché siano energici bisogna lavorare al mattino, quando è ancora fresco. Mentre se si vuole riprendere un giaguaro addormentato, bisogna scattare verso mezzogiorno. Tutto deve essere organizzato in modo strategico. Gli animali sono i veri protagonisti del film». Che fine hanno fatto Gem e Hope? «Sono in salvo in un rifugio. Il nostro impegno è di finanziare condizioni ottimali per il resto della loro vita. Questi animali devono vivere in natura, ma se nascono in cattività come Hope e Gem è impossibile liberarli. Ma possiamo proteggerli”.


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22 febbraio 2024 (modifica il 22 febbraio 2024 | 19:22)