I FILM IN TV DELLA SETTIMANA DA Lunedì, 1/01/24 A Domenica, 7/01/24
Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Gugly: Film di facce, dove a spiccare è quella di Saro Urzì, il capofamiglia che affannosamente cerca di far rispettare codici consueti nella Sicilia del tempo e forse di oggi. Gli fanno coro famiglia, parenti e amici tutti intenti a complicare fino all'inverosimile una questione che ha come centro l'esile Agnese, una Sandrelli sempre ad occhi bassi. Il moralismo di Germi è palpabile in ogni fotogramma, ma qui funziona e giustamente ci fa indignare. Ma il nucleo fondante della colpa della donna non resiste ancora oggi?
MEMORABILE: Il tentativo di rapimento; la faccia stupita del giovane carabiniere trevigiano.
Galbo: Inizia quasi come una commedia e continua come un crime movie questo debutto alla regia dell'attore JE Haley. Il regista non riesce a trovare una chiave interpretativa personale e si perde tra citazioni, stereotipi del genere, dialoghi banali e personaggi inutilmente sopra le righe. Tutta la parte centrale inoltre è statica e monotana. Breve apparizione di Travolta che non lascia il segno. Evitabile.
Marimba69: Tornano i Looney Tunes, a distanza di quasi 10 anni dal precedente lungometraggio "Canto di Natale" ("Bah, Humduck! A Looney Tunes Christmas"). Anche quest'ultima produzione non giunge nelle sale ma direttamente in home video. Stavolta i nostri personaggi sono coinvolti in una girandola di inseguimenti e colpi di scena che ruotano attorno a un preziosissimo fiore con delle particolari proprietà. Caratterizzazione dei protagonisti ben diversa da quella degli anni d'oro, ma il film si lascia apprezzare, soprattutto dagli "under 14". Buon ritmo.
Dusso: Inguardabile film televisivo sentimentale con un Dorelli che riesce a salvare ben poco; sceneggiatura inesistente sviluppata in modo noiosissimo. Davvero arduo da portare a termine vista la lunga durata, terribile la pubblicità "occulta" delle sigarette Merit. Bello invece rivedere sullo schermo Scilla Gabel (forse per l'ultima volta?), mentre il resto del cast è interessante ma... Anche il titolo ci azzecca veramente poco, a conti fatti.
Gottardi: Ragazzina liceale estroversa e vitale ma destinata a morire per cancro si attacca a compagno di classe introverso e solitario. Anime in stile classico come tipo di animazione e stile narrativo ma che affronta un tema delicato in modo anticonvenzionale, con l’interazione tra gli esseri umani come chiave di volta. Ricco di spunti di riflessione, seppure con qualche momento di eccessiva vena di patetismo come è nelle corde dell’animo giapponese, non manca di sensibilità e coraggio. Destinato a un pubblico adulto, o perché no, anche ad adolescenti in vena di formarsi.
Fabbiu: Le mie considerazioni su questo film sono molto simili a quelle fatte per Pompieri. Un bel gruppetto di caratteristi e, tra i protagonisti, un primo comico ormai caricatura di se stesso (Villaggio), un secondo buffo ma poco interessante (Boldi), un terzo (eccellente improvvisatore) che regge il peso del film quasi da solo (Banfi). La maggior parte di risate sono infatti dovute a quest'ultimo. Trama semplicissima vivacizzata qua e là da scene altamente comiche. Divertente, nella sua modestia.
Belfagor: Ladro gentiluomo, Arsenio Lupin dovrebbe guadagnarsi la simpatia del pubblico pur essendo un furfante, ma Romain Duris ha così poco carisma da azzerare rapidamente l'interesse nei suoi confronti. Non aiutano la durata elefantiaca (oltre due ore) né la tendenza del film a prendersi troppo sul serio. Un montaggio frenetico cerca di bilanciare trama inutilmente aggrovigliata, ma il risultato è un filmetto confuso e pieno di boria.
Lunedì, 1/01/24 ALLE ORE 08:00 08:00 su Twenty Seven
Siska80: French ricicla un tema caro a Landon (che aveva una fissazione per gli episodi natalizi), ma stavolta manca la famiglia Ingalls al completo; il personaggio di Isaiah non è incisivo, paterno e simpatico come quello di Charles, che da solo bastava a riempire lo schermo; la storiella fatta di dolore e buoni sentimenti è di una pochezza sconcertante. La MacGregor (morta nel 2018 a 93 anni) fece bene a rifiutarsi di partecipare ai tre film post produzione, assolutamente superflui e fuori luogo.
Daniela: Mentre Seul è terrorizzata da un mostro più grosso ma più snello di Kim Jong-un, in un paesino americano una ragazza alcolizzata cerca di dare una raddrizzata alla sua vita: se proprio nella loro connessione risiede l'originalità del film, va dato atto al regista di non buttarla sul demenziale come sarebbe stato lecito attendersi, ma di pilotare la storia verso approdi avatar-psicologici inattesi, che danno modo a Sudeikis di disegnare un personaggio apparentemente bonario ma cupo ed infelice, mentre Hathaway eccede in sgranature d'occhi. Film assai bizzarro, irrisolto ma interessante.
MEMORABILE: La "passeggiata pesante" nel parco giochi, accompagnata dai rumori di quel che sta succedendo a Seul
Pessoa: D'Alò trova la giusta amalgama fra il testo polisemico dello scrittore cileno e il candore dei bambini, destinatari ideali del film, soprattutto in virtù di un disegno semplice (ma non banale) e un linguaggio vivace di facile comprensione. Il vero segreto di questo cartone resta però un ritmo indiavolato, che non concede spazi alla noia, in cui si incastrano alla perfezione i momenti chiave della vicenda. Fanno la loro parte anche le voci degli illustri doppiatori dei personaggi animati, tutti attori di grande spessore. Un prodotto pensato per i piccoli, ma godibile a tutte le età.
Gestarsh99: Dall'universo arretrato e agricolo de Il giorno della civetta, segnato da una mafia ascrivibile alla nota cerchia ristretta, Damiani passa al mondo "civile" delle istituzioni, una realtà di potere e finanza dai margini assai meno definiti, eretta sin dalle fondamenta sulla corruzione, la speculazione edilizia e le collusioni tra politica locale, costruttori gangsteroidi, alti magistrati e "collaboratori" di polizia. E sotto i duetti surriscaldati tra Nero e Balsam sublima fatalmente un principio arduo da approvare: la maniera più sicura per fare giustizia è agire al di fuori della legge.
MEMORABILE: Il piccolo pastorello scaraventato dai due balordi giù dal dirupo; L'infuocato botta e risposta "rupestre" tra Balsam e Nero; L'ottima prova di Catenacci.
Lunedì, 1/01/24 ALLE ORE 08:35 08:35 su Rai Movie
MAOraNza: Sull'onda del boom del Totocalcio dei primi Anni Ottanta (ripreso anche da Eccezzziunale... veramente l'anno prima), il film si presenta come una commedia all'italiana in linea con i canoni del cinema di genere dell'epoca. Banfi, ancora "unto" dalla surreale e meravigliosa interpretazione di Vieni avanti cretino, regge sulle sue spalle il clima di una commediuola divertente ma non troppo, con una prima parte decisamente da fuoriclasse. Per il resto, deboluccio...
Lunedì, 1/01/24 ALLE ORE 09:15 09:15 su Cartoonito
Skinner: Ennesimo Live Action tratto da un mito dei cartoon, questo Yoghi in pelo e ossa mi è sembrato decisimente meglio di altri omologhi, da Alvin Superstar a Garfield. Chiaramente destinato a un pubblico fanciullesco, il film, nonostante l'insignificante canovaccio, si fa seguire decentemente grazie a discrete battute e siparietti affidati a qualche buon commediante (Miller, Daly, Corrdy). Del tutto trascurabili invece le performance di Cavanagh (un moscissimo Ranger Smith) e di una dimessa e un po' appesantita Anna Faris. Mediocre, ma poteva essere peggio.
Trivex: Alvin e fratellini in competizione con le agguerrite signorine della medesima etnia per rappresentare la scuola a una competizione musicale. Poco da dire per una storia classica dai fini buoni, dinamica e divertente e con una buona colonna sonora (indispensabile, visto l'indirizzo musicale della serie). Il cattivo verrà fuori dopo mentre Alvin, dopo averla combinata grossa, saprà riscattarsi adeguatamente. Complessivamente un film tenero, con qualche piccolo e inoffensivo "ruzzolone" nel goliardico!
Pinhead80: Claude e sua moglie, dopo aver accettato a malincuore che le proprie figlie si sposassero con stranieri, si ritrovano di fronte all'ennesimo stravolgimento esistenziale quando scoprono che queste vogliono trasferirsi all'estero. Cercheranno di farle dissuadere ad ogni costo. Già il primo film mostrava dei limiti in fase di sceneggiatura e questo non fa altro che confermare in negativo il trend. I momenti comici si contano sulle dite di una mano e, trattandosi di una commedia che fa del divertimento il suo cavallo di battaglia, questo è sicuramente un difetto. Si salva solo Clavier.
Sibenik: Quando gli attori interpretano un film ben costruito si ride, quando si ingaggia dei comici e si spera che "facciano il film", salta fuori quella che in gergo tecnico si chiama "inaccettabile vaccata" e quindi "un pallino solo" secondo il Vangelo Davinottiano.. Concedo il punto esclamativo per una scena con Florence Guerin, che tutti i sani etero ricorderanno e che a 14-15 anni mi aveva causato emicrania e mancamenti per tre giorni. Mediocre.
Harrys: Buddy movie con l'improbabile coppia Ferrel-Wahlberg, il primo sempre strepitoso, il secondo sempre ingessato. Non si tentenna nel definirlo il meno riusciuto Frat Pack movie di Adam McKay, giacchè il grande parterre attoriale non riesce del tutto a sopperire all'evidente ripetitività di un genere logoro e stantio (da Arma letale ai più recenti Agente Smart e Poliziotti fuori). Se il personaggio di Ferrel suscita più di qualche risata nel curioso rapporto che ha con la moglie (Eva Mendes), il corollario è deboluccio, a partire dalle sequenze action.
Reeves: Consacrazione internazionale divistica non tanto per la Cavalieri quanto per Gina Lollobrigida, protagonista assoluta e ovviamente sola beneficiaria di un titolo davvero impegnativo. Grandi ricostruzioni scenografiche, storia e situazioni non banali, grande cura per i dettagli (compreso il duello alla spada tra le due protagoniste, orchestrato mirabilmente dal maestro d'armi Enzo Musumeci Greco).
Lunedì, 1/01/24 ALLE ORE 09:55 09:55 su Rai Storia
Guru: Penne illustri scrissero le novelle raccontate nel film: da Gozzano a D’Annunzio percorriamo gli anni più caldi della nostra unità d’Italia. I due episodi "Garibaldina” con Fabrizi e “Purificazione” con i De Filippo sono sicuramente i più rappresentativi perché trasmettono sentimenti profondi per la patria e per il fronte, e grandi passioni d’amore. A dir poco geniale l’ultimo episodio con Chevalier, che festeggia la separazione di sua figlia. Tratto da una commedia di Oreste Biancoli (un nome, una garanzia) anticipa i tempi, divertendo.
Daniela: Ex campione di football perde la memoria a seguito di un grave incidente d'auto. Dovrà ricominciare tutto da capo, ma la famiglia gli starà accanto nonostante le difficoltà. Furbescamente il dvd italiano tenta di farlo passare per thriller, mentre è un tv movie canadese adatto ad una rassegna su Rai2 su "Il coraggio delle donne" o similiari, dato che la vicenda è vista soprattutto dalla parte della moglie. Non ignobile ma convenzionale e modesto sotto tutti i punti di vista, compresa la recitazione del protagonista (è quello del telefilm JAG).
Lunedì, 1/01/24 ALLE ORE 10:00 10:00 su Twenty Seven
Siska80: Finale "col botto" che consente a Landon di unire l'utile (risparmiare tempo e denaro per far smontare il set) al dilettevole (chiudere la serie in maniera eclatante). Scelta egoista (il regista, infatti, volle evitare che qualcun altro, in futuro, utilizzasse le location della serie da lui creata) che lascia con l'amaro in bocca. Dopo nove stagioni si sarebbe potuto (e dovuto) fare di meglio: alla cittadina di Walnut Grove, tanto amata dai fan, spettava di diritto l'happy end. Un vero peccato.
MEMORABILE: Laura, in lacrime, distrugge a colpi di sedia le finestre di casa sua!
Il Gobbo: Buccia di banana potenziale, a forte rischio di epitome del film per sciampiste (senza offesa), tuttavia questo Blake Edwards tratto da Truman Capote conserva una sua magia, una sua freschezza. Merito principalmente della superba Audrey, qui magnifica, della colonna sonora del fido Mancini, del fascino di un cinema (di un mondo?) che non c'è più. Ne beneficia persino un brocco come Peppard, che qui se la cava egregiamente. Indimenticabile.
Lunedì, 1/01/24 ALLE ORE 10:20 10:20 su Rai Movie
Domino86: Abbiamo a che fare con uno spunto classico da commedia nel quale, stando al passo coi tempi, cambia un po’ il personaggio "da nascondere" alla famiglia. Nel complesso si segue con piacere e ci si interessa alla vicende dei vari caratteri presentati. Nulla di eccezionale accade ma non è quello che ci si deve aspettare quando si assiste a film così. Senza infamia e senza lode, fa il suo.
Squash: Notoriamente i film sul calcio non hanno molto successo; Sergio Leone affermò che solo la Boxe era uno sport cinematografico. Questo film però è soprattutto un film comico dove il calcio è solo una cornice. Se si guardano le azioni delle partite con le quali si costruirono i gol fatti e ricevuti dal Borgorosso sono qualche cosa di inguardabile (niente a che vedere con le azioni costruite nel film Fuga per la vittoria, per esempio). Si può solo guardare il film per ricordare la provincia emiliana degli anni '70.
MEMORABILE: "22 milioni l'ho pagato, 150.000 lire al chilo!" (Sordi riferendosi al suo presunto centravanti Guardavaccaro).
Ale nkf: Film mediocre non con una trama da seguire ma che punta a far risaltare le due star di Hollywood. Film con sparatorie e inseguimenti, ma purtroppo nulla che vada oltre al già visto. Peccato poiché prometteve davvero tanto. Non raggiunge nemmeno i tre pallini.
Lythops: Gradevole commedia che sarebbe interessante vedere sceneggiata e girata oggi, con la partecipazione di De Funes nei panni di un consulente fiscale trappolone. Diverse scene furono girate per la versione francese e in quella italiana non compaiono. Film senza pretese destinato a un pubblico cui poco bastava per divertirsi. Buono.
Lunedì, 1/01/24 ALLE ORE 12:05 12:05 su Rai Movie
Skinner: Curioso e abbastanza riuscito western australiano, dallo stile molto fumettoso e dagli ottimi scenari. Funziona benissimo Selleck con la sua carabina, meno il mix dramma (con la denuncia dei misfatti contro gli aborigeni)/commedia (che regala i momenti migliori, eccezion fatta per i siparietti con la San Giacomo). Ad ogni modo la visione è piacevole, il ritmo buono e il film regge bene i suoi anni.
Daniela: Insegnante di lettere, la cui moglie è stata appena stuprata e pestata a sangue, viene avvicinato in ospedale da un tizio insinuante (Pearce versione testa rasata, convincente), che gli propone di far pagare il fio al colpevole, in cambio di piccoli futuri favori... Nella nutrita filmografia di Cage, un prodotto di media fattura: piuttosto intrigante la parte iniziale, con l'organizzazione segreta di "onesti cittadini", poi però il divo entra in modalità action, iniziano gli inseguimenti, tutto scade nella routine e nel banale. Peccato.
Lunedì, 1/01/24 ALLE ORE 12:50 12:50 su Cartoonito
Pessoa: Ultimo film prodotto da Joseph Barbera e a lui dedicato, rappresenta l'ennesima incursione in un'opera della "alta" da parte dei due simpaticissimi protagonisti. Il tratto è naturalmente ormai standardizzato mentre la sceneggiatura, comunque di buon livello, non è all'altezza dei momenti migliori dei film della serie. Si poteva, come già in altre occasioni, fornire qualche nozione didattica in più sull'opera di Tchaikovsky senza appesantirne il racconto. Anche così comunque si fa guardare con piacere da piccoli e grandi. Imperdibile per i fans di Tom & Jerry. Nel complesso buono.
Disorder: Abbastanza divertente, ma vista la fama mi aspettavo di più. Come soggetto-sceneggiatura siamo ai livelli di un "Alvaro Vitali" (vale a dire poco o niente), noiose anche le parti con Gigi e Andrea, ma la performance straripante di Banfi vale da sola la visione del film. Lo status di cult comunque è innegabile, anche solo per le numerose comparsate di calciatori e personaggi dell'epoca (sono scoppiato all'entrata in scena di Biscardi!). E poi Canà ha per certi versi anticipato Mourinho, coi suoi atteggiamenti e la sua B-zona! Comunque sia, da vedere...
MEMORABILE: "Lei è un disoccupato lo sa?" "E lei è cornuto lo sa?"
Tarabas: Gli antichi egizi erano in realtà alieni, che lasciarono la terra attraverso uno "stargate" che teletrasporta all'altro capo della galassia, dove l'ultimo extraterrestre ha ricreato l'antico Egitto e tiranneggia la popolazione. Poi arrivano i nostri. Fumettone fanta-archeologico abbastanza divertente, scarsamente plausibile negli assunti della trama: perché un alieno così avanzato si diverte a giocare al faraone malvagio? Chi sono i suoi aiutanti, che apparentemente non ne condividono i poteri? Personaggi parecchio tirati via e clichè a pioggia. **!
Piero68: I presupposti per un gran film c'erano tutti: Fuqua che torna ad affidarsi ai suoi attori feticcio Washington e Hawke. Una sceneggiatura scritta da Pizzolatto. Il direttore della fotografia che collabora da sempre con Fuqua, Mauro Fiore. E per finire un resto del cast niente male. E invece, alla fine della visione, senza voler fare paragoni con l'originale, ci si accorge che per quanto ben confezionato sia, è un prodotto standard senza grossi picchi e senza grosse cadute. Sparatorie e poi ancora sparatorie. Era lecito aspettarsi qualcosa in più.
MEMORABILE: Washington ammazza nel saloon un ricercato ed esce a dare spiegazioni: una scena che ricorda dannatamente Schultz/Waltz in [f=30247]Django unchained[/f].
Pigro: Il punto di forza del film sta tutto nell’idea-chiave dell’originale di Cukor di cui è remake: un cast tutto femminile (animali compresi). La regista sposta l’asse del racconto (della donna che scopre trasversalmente il tradimento del marito e chiede il divorzio sostenuta dalle amiche) dal tono sofisticato della commedia anni 30 a quello spregiudicato metropolitano (e televisivo) alla Sex and the city. Non mancano spunti carini, ma lo sviluppo è rigido, i personaggi sono maschere e la regia piatta. Evitabile.
Hackett: Un Kevin Costner ancora non ultra-divo dà vita al protagonista di una storia di amore padre-figlio incompiuta, condita di sport e molto spirito americano. Buone sia la regia che la fotografia, che indugia nei colori e nei grandi spazi della campagna statunitense. La storia è ben scritta, dolce ma non sdolcinata e probabilmente solo il volto sognante del giovane Kevin avrebbe saputo rendere il personaggio di Ray Kinsella. Uomo pronto a giocarsi tutto per un sogno.
Capannelle: Premetto che lo sviluppo sembra da favola (la storia è vera ma chi immaginerebbe di ritrovarsi un cassone nero in casa senza dubbi o contrasti familiari?) e che il personaggio della Bullock si presta ad alcune interpretazioni degenerative modello Sarah Palin. Però la mano di Hancock ti porta a tralasciare le questioni complesse e a fare il tifo per i buoni, in un vortice alla Frank Capra che ammanta bene le due ore. Di ottimo livello la performance della Bullock, da godersi possibilmente in lingua originale e azzeccati i caratteri di contorno.
Lunedì, 1/01/24 ALLE ORE 14:10 14:10 su Rai Movie
Marcolino1: Fumetto-cinema on the road volutamente finto e irreale, con una discreta critica allo sfruttamento massmediale (in questo caso dei cosiddetti "fenomeni"), tematica già trattata però in ambiti cinematografici molto più validi. Ci troviamo in un'anticamera tra fantascienza, riflessioni sociologiche e commedia dove non si attua una scelta forse per rendere il tutto fruibile commercialmente, penalizzando la personalità nel linguaggio in questo limbo privo di originalità, titolo indispensabile dei film "inclassificabili" che si distinguono dal gregge.
MEMORABILE: La mania di collezionare insetti della madre del piccolo genio.
Rambo90: Commedia simpatica e vivace, sorretta dall'incredibile verve dei quattro protagonisti, ognuno a proprio agio con la schizofrenia del suo personaggio. L'intreccio thriller serve da pretesto per vedere i quattro pazzi coinvolti in situazioni più grandi di loro. Il ritmo è veloce, si ride spesso grazie a battute fulminee e inaspettate, quasi mai banali. Buona la scelta delle canzoni in colonna sonora.
Magnetti: Povero Lino Banfi... Lui ci mette del suo, è pure simpatico ma tutto il resto è terribile. Il primo per lo meno era un film divertente. Insomma se non fosse stato per Banfi non sarei andato oltre i 5 minuti di visione. Una aggravante: il notevole gruppo di personaggi famosi che hanno prestato la loro immagine. Questo mi fa riflettere sul livello dei personaggi stessi. Un film inutile, scorretto e irritante.
Redeyes: Pellicola che sfrutta o meglio cerca di sfruttare l'enorme popolarità dell'attore napoletano, senza, tuttavia, mai divertire lo spettatore o quantomeno allietarlo. La trama è quanto di più scontato si possa immaginare ed il livello recitativo è decisamente mediocre. La fotografia è vecchiotta e realizzata senza ricerca alcuna un po' come per la regia. Perderselo non sarebbe affatto un peccato, anzi!
Lunedì, 1/01/24 ALLE ORE 16:00 16:00 su Twenty Seven
Plauto: Un western intimista... La famiglia stereotipo-buonista: belli ma poveri, sfortunati ma buoni d'animo, contrapposta a una famiglia di commercianti brutti e avidi (marito a parte). All'inizio è piacevole, le parti migliori in realtà sono le poche avventurose, senza piagnistei e disgrazie personali. La noia sopraggiunge quando i commercianti adottano una bambina che è tale e quale la figlia (voce inclusa) per ripetere il giochetto della viziata e antipatica che infastidisce gli Ingalls. Insomma, un telefilm che in fondo ha poche idee.
Lunedì, 1/01/24 ALLE ORE 16:00 16:00 su Rai Movie
Galbo: Una vedova si trasferisce in una piccola città di mare dove apre una graziosa libreria attirandosi le antipatie di alcuni abitanti del luogo. Un film dai toni sommessi che parla agli animi sensibili su sfondi paesaggistici da cartolina e musiche romantiche. Gli attori offrono una prova professionale. Il limite è quello di una confezione un po’ troppo “patinata” che cede spesso alle tentazioni stilistiche a discapito dei contenuti. Si può vedere ma non emoziona più di tanto.
Puppigallo: E' uno di quei film che si rivedono molto volentieri. Gli attori sono tutti in forma (Gregory Peck, cacciatore-coltivatore, la moglie, dura, irreprensibile, ma in realtà molto sensibile e il figlioletto, vivace e pieno di vita). Non ci si annoia quasi mai e il rapporto tra il ragazzino e il cerbiatto, con tutti gli inevitabili problemi, è molto intenso. Ma anche i suoi discorsi col padre e con l'amichetto cagionevole di salute sono degni di nota. C'è più di quello che ci si potrebbe aspettare in una pellicola di questo genere. Finale strappalacrime, ma dolorosamente giusto.
MEMORABILE: Caccia all'orso; Peck riesce a vendere il suo cane da caccia peggiore (sembra in coma) a un vicino, che pensa ne parli male per tenerselo.
Jena: Uthaug, già autore del discreto Cold prey, è un buon esponente del cinema norvegese per esportazione. Qui, come in Cold prey, non inventa nulla di nuovo ma lo presenta bene, servendosi degli splendidi paesaggi nordici, di due bravi attrici bambine che destano simpatia e di una valida tecnica registica. Insomma, una specie di Valhalla rising in formato minore. Indicato per chi ama il cinema nordico... Più che potabile.
Didda23: Ricco agente letterario di successo (Murphy), ottiene ciò che vuole attraverso un'abile parlantina condita qui e lì da qualche bugia. Un giorno dovrà subire un'insolita punizione spirituale... Murphy, dopo una sequela di opere opache, ritrova la verve comica di un tempo e impreziosisce la propria prestazione con una carica drammatica notevole. La sceneggiatura, mai scurrile, miscela con dovizia situazioni tipiche da commedia con gli stilemi classici del dramma. Il finale lascia spazio ad un pizzico di commozione. Prevedibile, ma soddisfacente.
MEMORABILE: Murphy che cerca di far attraversare la strada ad un cieco; La conversazione telefonica mediante dei pupazzi; La moglie di Murphy all'hotel.
Giùan: Impegnata a preparare col fido Uomo dal cappello giallo e i suoi amici il costume per la festa della "zucca", la nostra scimmietta è incuriosita dalla leggenda di uno spaventapasseri senza capoccia. Avventura lunga in salsa "halloweenesca" per il piccolo George ("creatura" di Ron Howard), il cartone gioca piuttosto bene la carta dell'attrazione/repulsione dei bambini per la paura e lo "spavento". Peccato la trama troppo intorcinata rispetto alla lineare media degli episodi della serie, comunque divertente per i ficcanaso e gli impiccioni di ogni età e... razza.
Mandrakex: Un cacciatore di taglie insegue un fuorilegge tra i monti. Sul suo cammino troverà l'amore ma anche finti alleati. Capolavoro del sodalizio Stewart-Mann, completamente girato in scenari naturali (non vi è neppure una casa). L'abusato spunto della caccia all'uomo è solo il pretesto formale per uno straordinario scontro di caratteri: il duro ma giusto, l'infame, l'opportunista. L'azione è limitata al necessario e non mancano colpi di scena. Stewart giganteggia nel tratteggiare il suo tormentato personaggio. Unica (piccola) pecca il finale buonista.
MEMORABILE: L'assedio alla collina con Ryan; L'attacco degli indiani; La lunga notte nella caverna; La resa dei conti sulla riva del fiume.
Funesto: A metà fra i cinepanettoni e i mitici Vacanze di Natale, non funziona del tutto ma non è da buttare. Boldi regge sufficientemente bene la scena e, con Ceccherini e la Mannino, è l'unico che recita decentemente: tutti gli altri sono piuttosto modesti, coi giovani che rappresentano il peggio. La storia ramificata accumula delle parentesine lasciate aperte (E il porcellino d'India? E l'ultima fiamma di Ceccherini?) e la mancanza di volgarità (che sarebbe un pregio) finisce col dar vita a gag poco riuscite. Ben caratterizzati i personaggi.
MEMORABILE: Ceccherini gerontofilo; la battuta finale di Boldi (la peggiore); la doccia al porcellino d'India; le torte alla marjuana.
Rambo90: Megaproduzione russa che unisce arti marziali, tocchi fantasy e ricostruzioni storiche (oltre a rimaneggiare la storia della maschera di ferro) in una sceneggiatura confusa che a tratti convince anche, ma che risulta appesantita dai brutti effetti e da una moltitudine di personaggi non sempre utili. La parte migliore è l'inizio, in cui vediamo Chan e Schwarzenegger all'opera per una mezz'ora che culmina in un divertente combattimento. Poi spariscono e lasciano il campo a Flemyng e compagnia, non tutti a fuoco come dovrebbero. Qua e là ci si annoia.
Lunedì, 1/01/24 ALLE ORE 17:55 17:55 su Rai Movie
Nando: Commedia in stile favola ambientata in un ipotetico paesino dell'entroterra campano in cui il buonismo regna sovrano. Colori sgargianti e musiche ruffiane fanno da contorno a uno sviluppo narrativo realizzato per esaltare le innumerevoli battute del protagonista, non del tutto riuscite e molte scontate. Cast appropriato.
Viccrowley: Altro giro altro (dubbio) regalo sulla ruota delle discutibili commedie italiche odierne. Fabio De Luigi sarà anche simpatico, ma presentarlo come primo mattatore per tenere in piedi un'intera pellicola pare francamente pretenzioso. La sua verve basata sul causare guai a ruota libera stanca abbastanza in fretta e di sicuro il resto del cast non si ammazza per aiutarlo. Abatantuono e Catania sembrano pesci fuor d'acqua mentre la Chiatti e la Capotondi sono semplicemente impresentabili. Si salvano la Bonaiuto e il simpatico cameriere di Abbrescia.
Nando: Action-movie adrenalinico con spruzzi di commedia che tra scene d'azione tendenti all'inverosimile ed uno sviluppo narrativo non eccezionale arriva al telefonato finale. Cruise mantiene un certo carisma mentre la Diaz mostra il suo tradizionale lato di oca svampita.
Lunedì, 1/01/24 ALLE ORE 19:25 19:25 su Rai Premium
124c: Fra i capitoli più importanti del "Progetto Bibbia" (iniziato con "Abramo" nel 1993), "Gesù - Jesus" mostra, però, i suoi limiti, anche perché riassumere in sole tre ore vita, miracoli, Passione, Morte e Resurrezione di Gesù è cosa assai difficile (si devono saltare troppi capitoli importanti). Anche per questo ritengo che la fiction in questione sia molti passi indietro rispetto al più dettagliato sceneggiato di Zeffirelli Gesù di Nazareth, del 1977 (composto da 5 puntate e non da 2). Buon cast, specie Gary Oldman nel ruolo di Pilato.
Lunedì, 1/01/24 ALLE ORE 19:30 19:30 su Cartoonito
Galbo: Uno dei casi (non rarissimi in verità) nel quale gli "attori" digitali funzionano meglio dei personaggi umani. In questa trasposizione cinematografica parzialmente "live action" delle avventure dei personaggi di Peyo (peraltro ampiamente citato nel film attraverso un riuscito espediente narrativo), i simpatici nanetti sono decisamente ben realizzati, rendendo bene le rispettive personalità. La parte umana è invece parecchio debole e regge su una caratterizzazione banale e scontata, eccedendo in "zuccherosità".
Lunedì, 1/01/24 ALLE ORE 19:50 19:50 su Rai Movie
Galbo: I nostri eroi si sdoppiano, dando vita a due coppie diversissime per carattere, che vengono ovviamente coinvolte in numerosi equivoci che costituiscono il cuore del film. Considerato uno dei classici della coppia Laurel & Hardy, il film è meno divertente di altri, ma rappresenta tuttavia un'occasione per valutare la grandissima classe di due vere e proprie colonne del cinema di tutti i tempi.
Daidae: Produzione televisiva, molto sintetica, sulla vita di Gesù. Rispetto ad altri film ha la particolarità di mostrare, come si capisce dal titolo, le vicende di Gesù in cui appare anche Maria (il miracolo alle nozze di Cana, la crocifissione). Rispetto ad altri lavori quali La passione di Cristo di Gibson o Jesus di Krish è ovviamente inferiore a livello stilistico, ma comunque ben realizzato.
Pesten: Uno dei migliori film di Villaggio. Ci sono gli sketch del Fracchia televisivo e quelli di Fantozzi (passato e anche futuro), le soluzioni bene o male sono quelle, eppure dopo più di trent'anni siamo ancora qui a ripeterlo a memoria. Villaggio dimostra di saper fare anche altro quando recita la parte cattiva, ma al tempo stesso alza una barriera sempre più alta tra la sua creatura fantozziana e il resto. Ottimo Banfi, protagonista di gag eterne, mentre è di semplice supporto il resto. Finalmente Villaggio in una storia che ha un inizio e una fine.
MEMORABILE: Lo sketch fuori il ristorante; I giovani Boldi e Salvi.
Rambo90: Niente di che; già Il cowboy col velo da sposa (dallo stesso romanzo) non era eccelso, ma qui è reso tutto più infantile, abbassando ulteriormente il coinvolgimento per un pubblico adulto. Meglio la seconda parte comunque, rispetto al lungo prologo in campeggio, perché almeno si creano un minimo di equivoci che strappano qualche sorriso e il ritmo finalmente decolla. Quaid e la Richardson funzionano abbastanza, ma la maggior parte dello spazio è ovviamente dedicato alla Lohan, che sdoppiandosi tra smorfie e sorrisi è insopportabile. Mediocre.
Minitina80: Tributo, forse, tardivo per Jesse Owens a cui spetta il compito di consegnarlo definitivamente al grande pubblico. Hopkins sceglie la linea morbida limitandosi a tratteggiare superficialmente il contesto storico evitando di calcare troppo la mano riguardo a presunte responsabilità dei governi sul razzismo. Tuttavia, per opere di questa portata, conta più il messaggio che il confine tra verità e adattamento per esigenze cinematografiche. L’obiettivo cinematografico di colmare uno spazio vuoto nella casella Jesse Owens è stato raggiunto.
Lunedì, 1/01/24 ALLE ORE 21:00 21:00 su RTV San Marino
Uomoocchio: Manifesto di cinema femminista 70esco. Visto sperando in numerosi nudi della Sandrelli, annunciati dal Giusti e invece assenti. Banalissimo, manicheo, noioso. Lei è una maestrina servile (parla in italiano mentre il marito, meccanico truzzissimo, parla invece in dialetto...) che prende coscienza ecc ecc. Da vedere solo come testimonianza di un certo clima e, se vogliamo, di un certo cinema (sì, ma quale?)...
Lunedì, 1/01/24 ALLE ORE 21:05 21:05 su 20 Mediaset
Hackett: Bello, teso e complesso, il film di Nolan non rischia certo di annoiare chi lo guarda. La realizzazione visiva è ottima e la sceneggiatura non lascia tregua per l'intera durata della vicenda. Un difetto può essere l'eccessivo aggrovigliarsi della narrazione che non aiuta la comprensione immediata di ciò che succede e che per i primi dieci minuti lascia lo spettatore nel panico. Rimane comunque l'ennesima ottima prova di un regista valido e l'ennesimo film azzeccato da Di Caprio.
Lunedì, 1/01/24 ALLE ORE 21:10 21:10 su Twenty Seven
Rambo90: Non completamente riuscito, anche se comunque gradevole. La prima parte, in cui si alternano due tipi di animazione (idea vincente) e narrazione vecchia e nuova, è la migliore. Divertente, fresca, scorrevole. Poi purtroppo si incappa in una seconda parte cupa e inutilmente lunga, pesante nella sua ridondanza del messaggio morale di non scordarsi mai di quando si è stati bambini. Buono il lavoro di doppiaggio, azzeccata la colonna sonora. Un'occasione mancata ma vedibile.
Lunedì, 1/01/24 ALLE ORE 21:10 21:10 su Rai Movie
Dega88: Sorta di reboot de Le iene in ambientazione western. Prima parte un po' troppo stiracchiata nei dialoghi spesso superflui ma piano piano prende forma una sorta di memorabile inferno in una stanza tra misoginia, razzismo e colpi di scena infiniti. Vincente anche l'audace scelta di dare a Goggins un ruolo di primo piano. Pregevoli effetti splatter del solito Nicotero e strepitosa introduzione sonora di Morricone. In sostanza non il miglior Tarantino ma comunque gustosissimo.
MEMORABILE: "Se vai all'inferno, dì che ti manda Daisy".
Galbo: Il tema del "cosa sarebbe la nostra vita se avessimo intrapreso altre strade" è piuttosto consueta nel cinema americano. Il film diretto da Brett Ratner ha per protagonista un manager di New York a cui la vita (sotto forma del solito angelo custode) concede una nuova occasione. Il film ha una morale decisamente troppo buonista e "zuccherosa" ma grazie a buoni interpreti e una confezione molto professionale è abbastanza godibile.
Nando: Epica narrazione di vicende marine quando il trasporto navale era l'unico mezzo su cui contare a livello intercontinentale. Una narrazione discreta che presenta momenti adrenalinici che culminano con le valide scene d'azione. Buoni gli interpreti con Crowe valido capitano e Bettany biologo ispirato.
Beffardo57: Al di là delle licenze poetiche (e della storiella d'amore con parziale happy end) il film ha il merito di richiamare alla memoria una figura storica - il Kaiser - nel suo più che ventennale esilio dopo la catastrofica sconfitta bellica e di illustrare, forse un po' didascalicamente, la dialettica tra i tardi epigoni della aristocrazia prussiana e la dirigenza nazista. Per il resto, si tratta di lavoro onestamente confezionato, che si lascia seguire senza cadute di interesse sino alla fine.
Deepred89: Fiacchissima commedia che vede De Sica, contenuto ma sempre espressivo, come unico elemento degno di nota. Per il resto abbiamo un soggetto pure curioso affossato da sceneggiatura, messinscena e montaggio (con tempi comici sempre sbagliati) che rendono irritante tutto ciò che sarebbe potuto essere divertente. Non aiutano la presenza di una Finocchiaro vittima di un odioso personaggio alla Bruni Tedeschi né l'inutile balletto della giovane (bravina) con canzone ad effetto. Una sola scena divertente (Parigi) sciupata dai seguenti moralismi conclusivi.
Roger: Se un candido, ingenuo "idiota" esce da 30 anni di storia americana come sportivo vincente, militare decorato, imprenditore di successo, guru trascinatore di folle, precursore di mode, ispiratore di icone culturali e persino padre, questo film cosa prende di mira con discreta ma corrosiva satira? L'America, o almeno quella troppo sicura di sè, della sua storia, dei suoi miti, dogmi, mal celato senso di superiorità. Ecco secondo me il vero senso e valore del film. Pare dire: non illudetevi, siamo tutti come una piuma al vento...
MEMORABILE: "La vita è come una scatola di cioccolatini... non sai mai quello che ti capita": alla faccia dei presuntuosi che credono di determinare il futuro.
Lunedì, 1/01/24 ALLE ORE 21:20 21:20 su Rai Premium
Siska80: Idea di partenza intrigante (due ragazze insegnano alla gente come affrontare con gioia il Natale) che si perde in un mare di assurdità (il solito incontro di una di loro con un rampollo di buona famiglia che le cambia la vita). Disarmante vedere che, nonostante alla regia vi sia una donna, quest'ultima non si occupi minimamente di far emergere gli aspetti più profondi e interessanti dell'animo femminile. Cast simpatico e breve durata salvano tuttavia il film dallo sfacelo totale.
Reeves: Il signor G raccontato da chi lo ha conosciuto e da chi ha conosciuto le tante sfaccettature della sua personalità. Come è suo solito, Riccardo Milani dirige sapientemente un documentario nel quale traspare la sua passione per la persona. Testimonianze sempre interessanti e originali, sulle quali spicca ovviamente quella di Vincenzo Mollica, intelligente e divertente come sa essere.
Rambo90: Incrocio tra le saghe di Ocean's e Fast & durious, però senza la brillantezza di sceneggiatura della prima e senza l'azione della seconda. Siamo chiaramente di fronte a un low budget, che qua e là riesce a strappare anche qualche risata e che comunque ha un ritmo decente grazie alla regia esperta di Harlin. Il piano della banda è ridicolo e poco interessante, ma se non altro Brosnan conserva il suo carisma e guida il film, contro un Roth invece spento e che sembra fare espressioni a casaccio. Insipido ma guardabile.
Lunedì, 1/01/24 ALLE ORE 21:30 21:30 su Warner Tv
Nando: Una pellicola molto ragionata e provvista di una trama abbastanza complessa e dispersiva. Tuttavia l'argomento trattato (gli interessi economici tra società statunitensi ed arabe) risulta molto attuale e veritiero. Cast ricco che presenta un valido Clooney.
Pinhead80: Due donne dal carattere completamente opposto sono accomunate dalla stessa voglia di truffare il prossimo, soprattutto se si tratta di uomini boccaloni. Commedia che gioca moltissimo sulla contrapposizione stilistica tra la finezza della Hathaway e la volgarità della Wilson (su tutte la scena di lei in prigione). L'uomo viene visto in generale come un essere spregevole incapace persino di accorgersi di essere raggirato nei modi più assurdi. Nella sceneggiatura non c'è alcuna originalità e i momenti divertenti latitano.
Piero68: Ricco criminale vuole sterminare la popolazione mondiale. Secondo capitolo che mantiene pressoché inalterate le caratteristiche principali del primo: iperbolico, ipercinetico e ultraviolento. Finanche il soggetto è quasi identico. Solo che come quasi tutti i secondi capitoli, perdendo la freschezza della novità, perde anche in godibilità. Senza contare che il gran cast messo a disposizione non gira come dovrebbe. Firth troppo sottotono, Egerton palesemente svogliato e Tatum e Bridges utilizzati poco e male. Resta nel complesso un buon intrattenimento.
Mascherato: Il titolo italiano, sarà chiaro a tutti, intendeva richiamare l'ormai classico natalizio di Chris Columbus, Mamma ho perso l'aereo. Solo che farlo uscire il 5 gennaio è apparso alquanto intempestivo. In realtà, sulla carta, "Unaccompanied Minors" avrebbe potuto essere un cult generazionale per preadolescenti (tipo Breakfast Club). Peccato che poi devi verso un modello disneyano, di quelli seventies con Dean Jones. Cast e Crew televisive: dal regista Paul Feig (Arrested Development) al Tyler James Williams di "Tutti odiano Chris".
Stubby: La sequenza con Manuel Fantoni rimarrà per sempre nella storia del cinema. Bravo come sempre Verdone nella parte del timido e impacciato, meno credibile quando si tratta di fare l'uomo "vissuto". Di certo però la cosa è voluta, altrimenti non ci si divertirebbe. Gradevole Eleonora Giorgi: le parti "sbarazzine" le interpreta sempre a meraviglia. Musiche, straordinarie, di Lucio Dalla.
Stefania: Quando l'odiosa rivale della figlia di Boldi giura di mandare a monte il matrimonio di Bob con "l'italiana", io penso "ah, bene, adesso comincia il film!"... ed è già iniziato il secondo tempo! Il primo tempo era stato un'accozzaglia di sketch para-televisivi, in seguito il film acquista almeno una certa compattezza narrativa, anche se non si fanno sconti né prigionieri nello snocciolare luoghi comuni e risapute gag slapstick, che mal si integrano con gli intermezzi surreali dei Fichi d'India. Nell'insieme, i meno peggio mi sembrano Salvi e la fidanzata, sfacciatamente coatti.
MEMORABILE: Orripilanti le scenette giovanilistiche-studentesche nel college di Miami.
Yamagong: Se ci fossero due attrici qualsiasi, su The Heat si potrebbe tranquillamente sorvolare; invece è proprio la sinergia del duo Bullock-McCarthy a rendere la pellicola carica di un'irresistibile simpatia. Lei perfetta nel ruolo dell'agente squadrata e meticolosa, lei altrettanto in quello della chiassosa sboccata (e, una volta tanto, il turpiloquio trova una buona ragione contestuale!). Certo, al di fuori delle due protagoniste, la commedia poliziesca di Feig ha ben poco da offrire. Ma, per una serata allegra, fa egregiamente il suo dovere!
Caesars: Grande successo commerciale della stagione 97-98, è un film estremamente divertente che comunque ha il pregio di affrontare un tema non banale e, purtroppo, attualissimo quale la disoccupazione. Ottimamente interpretato da un manipolo di attori non molto famosi, almeno in Italia, e ben diretto da Peter Cattaneo, lo spettacolo fila liscio per tutta la sua durata, anche se qualche caduta di ritmo non manca. L'umorismo è di marca tipicamente "british" ma può essere apprezzato da tutti (e i risultati al botteghino lo confermano). Da vedere.
Galbo: Biografia di James Brown con episodi riportati senza ordine cronologico. Il film non si discosta molto dalle altre biografie musicali viste negli ultimi anni, da Ray Charles a Jimi Hendrix: la ricostruzione ambientale è corretta, così come la recitazione del cast; la regia è invece meramente "illustrativa", molto concentrata sul personaggio principale, rappresentato con una certa retorica e in modo convenzionale. La differenza la fanno gli eccellenti numeri musicali, nei quali si ascolta la vera voce dell'artista.
Lunedì, 1/01/24 ALLE ORE 23:55 23:55 su 20 Mediaset
Mtine: Manicheistico e a tratti ridicolo, 300 è a suo modo un film geniale. Geniale perché, sfidando le convenzioni del tradizionale peplum americano, eroicizza un personaggio e un popolo già di per sé celebrati dai libri di storia per l'audacia e l'onore. Leonida ne esce fuori come un supereroe con tanto di mantello, gli spartani come semidei, dediti unicamente alla conquista della gloria. Innegabilmente il film soffre di qualche ingenuità di troppo nei dialoghi e i protagonisti risultano bidimensionali, ma l'opera ha nerbo, "funziona" e non annoia.
MEMORABILE: "Vedi, si mormora che gli ateniesi si siano già rifiutati. E se quei filosofi e se quegli effeminati hanno trovato tanto coraggio...".
Galbo: Alla terza collaborazione con il regista Marc Lawrence, Hugh Grant interpreta uno sceneggiatore in crisi che si ricicla come insegnante in un college. Una commedia brillante sulle difficoltà di adattamento ai cambiamenti di vita. La trama è quantomai prevedibile, ma la sceneggiatura briosa e leggera descrive gli eventi con disincantata ironia. Grant è perfetto per il ruolo grazie all'umorismo prettamente britannico. Deliziosa come sempre la Tomei. Simpatico ma poco utilizzato J.K. Simmons. Discreto.
Gordon: Discreto film leggero dal tipico stampo britannico, a partire dell'atmosfera un po' mielosa e sentimentale che tanto deve piacere oltremanica. Per il resto la pellicola non si distingue certo né per l'originalità della trama, di cui si intuisce l'evoluzione fin dall'inizio, né per la sua credibilità, a partire dalla caratterizzazione caricaturale del protagonista, il burbero senzatetto. Perlomeno la prova della Keaton è più che buona, così come la regia che riesce a mantenere un ritmo piacevole.
Martedì, 2/01/24 ALLE ORE 00:10 00:10 su Rai Movie
Zardoz35: Western soporifero dalla durata abnorme, salvato soltanto da una magistrale interpretazione di Kurt Russell. Non che la pellicola manchi di momenti interessanti, ma sono tutti condensati in pochi minuti, mentre la marcia del piccolo drappello a caccia dei selvaggi si rivela davvero estenuante sia per i partecipanti che per lo spettatore. Sul finire spuntano anche scene splatter, ma è un po' troppo tardi per rimediare. I trogloditi ricordano vagamente quelli visti in La montagna del dio cannibale del 1978.
MEMORABILE: Jenkins nel ruolo del vecchietto che gioca a fare il vice sceriffo, logorroico e filosofo, alla lunga stanca.
Pigro: La vita dell’antico eroe kazako Ablai Khan, che combatte vittorioso contro gli invasori, rivela sotto il patriottismo storico l’intento nazionalista del governo attuale, grande sponsor della produzione. Il risultato è retorica a fiumi, che però nella versione per il mercato occidentale diretta da Bodrov e Passer si materializza in un’opera ottimamente girata e montata, insomma di buon livello tecnico e di grande capacità narrativa. Manca la complessità, rimane la saga, secondo la scuola (evidentemente seguita) del grande cinema americano.
Gabrius79: Tentativo malriuscito da parte di Enrico Oldoini di creare un mix fra azione e comicità "on the road" con la complicità della coppia De Sica-Banfi, che nonostante i loro travestimenti risultano essere poco coinvolgenti. Qualche doppio senso e qualche risata non mancano; più che altro latita la sceneggiatura. Ruolo piacevole seppur sotto tono per Lionel Stander.
Didda23: L'accoppiata Rogen - Goldberg ha partorito sceneggiature migliori, anche se bisogna ammettere che qualche bel dialogo è presente pure qui (soprattutto quelli a sfondo sessuale). La storia parte col freno a mano inserito e si riscatta solo nella seconda parte. Regia efficace più nell'action che nella gestione dei tempi comici. Stiller alquanto svogliato, meglio Jonah Hill anche se in un uno dei suoi ruoli meno riusciti. Nel complesso, sotto le attese (e sotto la sufficienza).
Bruce: Opera notevole, grandioso lavoro del regista e degli attori, credibili anche al canto. Rendere vivo e interessante al cinema un musical di quasi tre ore su di un classico della letteratura è un miracolo che nel caso di Les Miserables accade. Bravissimo Jackman. Meritorio, spirituale e rivoluzionario insieme.
Martedì, 2/01/24 ALLE ORE 01:45 01:45 su Rai Premium
Panza: Pur non imbevuto nella più fastidiosa melassa buonista e nella pedante retorica religiosa, questo film TV lascia abbastanza indifferenti non infondendo il giusto sentimento nella crescita umana dei protagonisti. Si preferisce invece tenere gli argomenti e la progressione narrativa su un livello meramente didascalico, sterile, riducendo un'opera dalle buone intenzioni a un prodotto usa e getta. Vengono almeno risparmiate le scialbe interpretazioni di tante fiction moderne, essendo invece i protagonisti gli ottimi F. Murray Abraham e Virna Lisi. Misurata la regia di Zaccaro.
Markus: Sceneggiato Rai composto da un ricco cast di grandi volti del cinema, del teatro e dello spettacolo qui riuniti in una vicenda dal sapore salgariano. Ritmi ancorati alle regole del teleromanzo d'antan, ma resta un esercizio di stile che la nostrana televisione riusciva a imporre ancora, concorrendo con le produzioni estere (se si pensa alla mediocrità delle "moderne" fiction, c'è da riflettere).
124c: Quattro pazienti di un ospedale psichiatrico si recano, assieme al loro dottore, a vedere una partita di baseball, ma sono coinvolti in un intrigo giallo, che risolvono brillantemente. Il Micheal Keaton pre-Batman è protagonista di questa commedia ricca di personaggi stravaganti, fra cui il "dottore" Christopher Lloyd e il "Cristo" di Peter Boyle. La follia del personaggio di Keaton è degna dei suoi personaggi sucessivi, specie quando corteggia la bella Lorraine Bracco. Commedia un po' troppo americana, ma abbastanza divertente. Tre.
MEMORABILE: Llyod che gioca a fare il vero dottore, Boyle che, in un ospedale, come Gesù, dice ad un paziente sul lettino: "Alzati e cammina"!
Martedì, 2/01/24 ALLE ORE 02:25 02:25 su Rai Movie
Nancy: Scorsese, dopo i fasti del lupo di Wall Street, cambia completamente registro e genere: fa un film lento, di pensiero più che di spettacolo. Non ricerca l'emozione facile; il film è asciutto come i protagonisti: lo spunto del romanzo storico è utilizzato per raccontare il complicato rapporto tra Occidente e Oriente scavando nel profondo della cultura. Un attore carismatico "a sorpresa" (Garfield) ben accompagnato da Driver. Meno convincente Neeson, in un ruolo comunque complesso. Plauso per la scenografia. Qualunque altro regista lo avrebbe reso più pesante.
Dusso: Inguardabile film televisivo sentimentale con un Dorelli che riesce a salvare ben poco; sceneggiatura inesistente sviluppata in modo noiosissimo. Davvero arduo da portare a termine vista la lunga durata, terribile la pubblicità "occulta" delle sigarette Merit. Bello invece rivedere sullo schermo Scilla Gabel (forse per l'ultima volta?), mentre il resto del cast è interessante ma... Anche il titolo ci azzecca veramente poco, a conti fatti.
Furetto60: Molto deja vu in questo fs a tratti interessante, anche nei dialoghi, pur avendo una trama minimale (un po' alla Cloverfield) e il punto di forza negli effetti speciali. Per il resto si urla e si corre molto per andare dove e fare cosa, boh... Poi arriva il finale e lì il film si differenzia dai parenti stretti e meno stretti. Un finale aperto e chiuso, apocalittico ma schiuso alla forza inossidabile dell'amore, pessimista e realistico. In quei due minuti si guadagna la strozza e si merita di essere ricordato.
Nando: L'isola di Pasqua meritava di meglio. Tra gli indigeni del luogo nasce un sentimento tra due esponenti di caste diverse in perenne combutta tra loro. Immagini patinate e pathos poco credibile. La lunga gara tribale offre poco e presenta una pellicola carente che cerca la salvezza in un finale carico di finta speranza.
Puppigallo: Classico western dove i vasti spazi, la natura e le insidie che questa può creare fanno da degna cornice a un eterogeneo gruppo di individui, ognuno dei quali, almeno all'apparenza, mosso solo da bramosia di guadagno (a parte il fuorilegge, che rappresenta il biglietto vincente; ed è anche l'unico tranquillo e sorridente. E la donna, messa un po' lì). Gli attori sono in parte e il disegno psicologico fa sì che acquisiscano un certo spessore. Un discreto ritmo e situazioni pericolose consentono poi alla pellicola di offrire allo spettatore un buon intrattenimento, nonostante la datazione.
MEMORABILE: Il protagonista si addormenta, ma il russare del socio lo sveglia, salvandolo dall'aggressione del prigioniero; Istigazione al duello; "Speronato".
Reeves: Il capostipite di un genere che mostra un'eleganza e una messa in scena che mai più si ripeteranno. Alessandto Blasetti, uno che i film li sapeva fare, gira davvero per le capitali europee, non si accontenta di scene di repertorio e utilizza al meglio i nomi a disposizione, tra i quali spiccano il giovane Domenico Modugno e il trans Coccinelle. Unica nota un commento fuori campo non sempre all'altezza.
Martedì, 2/01/24 ALLE ORE 05:00 05:00 su Rai Movie
Ziovania: Lui un playboy sfacciato, lei un'american girl per nulla impressionabile è lo schema di molti film della coppia Astire/Rogers, a cui fa seguito una serie di ripicche ed equivoci che si risolvono gioiosamente nella pista da ballo sulle note di qualche brano indimenticabile, qui per esempio la soave "Night and day" interpretata dal duo in modo magico. Il caleidoscopico numero finale è un tour de force coreografico con una melodia insistente giustamente premiata con l'Oscar.
Martedì, 2/01/24 ALLE ORE 06:50 06:50 su Rai Movie
Piero68: Più di 60 anni e non sentirli. Il grande Visconti mette in scena uno dei suoi capolavori anticipando di decenni certi modi di fare ancora attualissimi e una certa meschinità nella ricerca del successo. Satirico anche sul mondo del cinema e sottilmente cinico, Visconti non ha però il coraggio di esserlo fino in fondo scegliendo un finale troppo rassicurante per lo spettatore. Da una parte un eccessivo buonismo della serie tutto è bene ciò che finisce bene, dall'altra una sfrenata teatralità nel tratteggiare il riscatto morale della popolana.
MEMORABILE: Ovviamente la scena della Magnani quando irrompe nella stanza dove Blasetti e accoliti stanno ancora commentando l'accaduto.
Kanon: Mélo adolescenziale screziato di parapsicologia curiosamente adornato da un cast non certo di primo pelo e sconosciuti, sebbene ciò non smuova alla sufficienza il graditometro. Doria insiste a far lo specialista di pellicole "teen" ma sforna solo film fragili come frollini e piatti come crackers (sarebbe ardua anche a un Giffoni festival, 'na roba così), con buona pace delle nostre palpebre sempre più calanti. Hemingway gonfia da spavento, Capucine di classe, il resto è Califano e facce lesse. Solita villa dell'Olgiata per gli interni.
Siska80: Il cane ha potenzialità rare, compresa quella (come vediamo qui) di far rimettere insieme una coppia in maniera del tutto casuale. Imbevibile trama all'acqua di rose, non tanto per l'idea di base quanto per il classico finalone in cui ogni problema si risolve all'ultimo minuto come per magia (va bene che la tradizione ci insegna che a Natale possono accadere veri e propri miracoli, ma a volte si esagera nell'eccesso di fiducia!). La coppia di protagonisti è esteticamente bella e anche bravina, ma a catturare l'interesse è principalmente la storia della scomparsa dell'animale.
Il Gobbo: Almeria, belle musiche di De Masi (di riporto), le firme di Merino e María del Carmen Martínez Román, la "caccia al tesoro" (uno smeraldo comanche): la collocazione di questa zorrata nel filone eurowestern non pare affatto arbitraria, (del resto c'è puzza d'abusivismo: "Zorro" qui si chiama David Sandoval... ). Tutto bene quindi? Anche no: ritmo fiacco, protagonista lesso (un sub-Mark Damon dei poverissimi), caratteristi orrendi - e i peggiori indiani fino ad Arrapaho. Poca roba.
Martedì, 2/01/24 ALLE ORE 08:50 08:50 su Rai Movie
Didda23: NOn è che mi aspettassi più di tanto, visto che Siani non l'ho mai apprezzato fino in fondo né come attore né tantomeno come regista, ma il risultato è perfino peggiore di ogni aspettativa. Favoletta moderna di una banalità sconcertante, con inondazione finale di miele ai limiti del sopportabili. Le battute non vanno mai pienamente a segno e l'unico che riesce a salvare la pellicola dalla votazione minima è Abatantuono, artefice dei migliori micromomenti dell'opera. Regia piatta e anonima che rispecchia l'intera operazione.
MEMORABILE: Il filmato dell'incidente; In negativo: l'atroce incontro con i malviventi.
Caveman: Parodia all'italiana di una saga cafonissima e di cui non si sentiva la necessità. Per fortuna almeno Salvi e Battista sono simpatici e portano a casa qualche scena; ma va detto che la sceneggiatura, piattissima, non li aiuta per niente. Grazie al cielo il fattore corse clandestine è limitato al segmento finale e non infastidisce troppo. Fotografia para televisiva e colonna sonora praticamente assente non fanno che affossare un film che per miracolo si salva dal monopallino.
Martedì, 2/01/24 ALLE ORE 09:00 09:00 su Twenty Seven
Galbo: La storia della famiglia Ingalls, veri pionieri dell'America del tempo che fu, raccontata in un serial dallo straordinario successo e che rappresenta (sia pure in forma romanzata) un vero "spaccato" di vita vissuta. Di sicuro con molte ingenuità, la serie è comunque godibile grazie alla buona ricostruzione ambientale e alla bravura degli interpreti.
Martedì, 2/01/24 ALLE ORE 09:15 09:15 su Cartoonito
Fabbiu: Sequel decisamente degno del titolo precedente, anche se "contenutisticamente" più povero di messaggi (al di là delle scontate semplici moralette), con molte meno citazioni; ma la caratterizzazione dei personaggi è migliorata e la trama è decisamente folle e imprevedibile, con la sceneggiatura letteralmente colma di trovate divertentissime e gag molto riuscite. Si denota una dose di fantasia e originalità, da parte degli autori, che è fuori dal comune, anche rispetto ad altri film dello stesso stile. Notevole pure il doppiaggio (grande Elio).
Silvestro: Un biopic realizzato con mestiere, ma senza trovare il guizzo che possa renderlo davvero memorabile. Interessanti alcune figure di contorno (l'allenatore e il campione tedesco), abbastanza ben fatte le scene sportive; anche il cast complessivamente regge bene la prova. Insomma, con qualche pennellata di poesia in aggiunta sarebbe potuto essere molto di più che solo discreto!
Martedì, 2/01/24 ALLE ORE 10:30 10:30 su Rai Movie
Didda23: Un'opera che non offre moltissimo in termini di pathos e coinvolgimento, per colpa soprattutto di una sceneggiatura che non valorizza a dovere il buon soggetto a disposizione. La regia indugia molto sui volti e sui piccoli particolari dando ampio spazio ai sentimenti dei personaggi, in particolar modo quello della protagonista. E' infatti la meravigliosa prova della Close a rendere la pellicola degna di essere vista, perché il resto del cast non è all'altezza (ci si aspettava qualcosa di meglio da Slater). Non male, ma ben presto dimenticabile.
MEMORABILE: Le dediche sulle noci; La profondità degli sguardi della Close; I flashback.
Raremirko: Rivisto di recente mi ha riconfermato le idee che avevo avuto; originali negli spunti, vedibile, pone perlomeno il famoso duo di attori in situazioni, locations e costumi diversi dal solito. Nulla di memorabile ma comunque discreto e non troppo volgare; l'avere avuto qualche altra spalla di supporto famosa, oltre a quelle presenti, male non avrebbe fatto.
Martedì, 2/01/24 ALLE ORE 12:10 12:10 su Rai Movie
Silenzio: Harris omaggia i numi Hawks e Leone seguendo la pista tracciata dai discepoli Eastwood e Costner. Realizza un western ammirevole per spessore e profondità dei personaggi, intensità degli interpreti (gigantesco Mortensen), sobrietà della messinscena. Al di là dei presunti sottintesi omoerotici, Virgil e Everett sono fondamentalmente due uomini onesti che devono fare i conti con una società meschina e opportunista (ben incarnata dalla figura del bandito-affarista Bragg): l'uno opterà per la resa, l'altro per l'esilio. Non un granché le musiche.
Martedì, 2/01/24 ALLE ORE 12:50 12:50 su Cartoonito
124c: Primo lungometraggio animato di Tom & Jerry, star di diversi corti tv dove si vedono il gatto e il topo rincorrersi fra loro e, la maggior parte delle volte, vincere il topo. Il bello, insomma, è la faida fra i due, anche se questa rivalità, purtroppo, viene messa da parte in questo film per una storia dai contenuti e dalle canzoni assai disneyani (Bianca & Bernie docet). Un po' troppo zuccherosa la storia della piccola orfana (di madre) Robyn, che passa da un guaio all'altro a causa di una "zia" cattiva, ma mon un disastro come molti dicono.
MEMORABILE: Tom e Jerry, per la prima e unica volta in un cartone, parlano dall'inizio alla fine del film.
Tarabas: La doppia vita di Sergio/Manuel, da zero a mito. Verdone dirige e interpreta il primo film non basato sui suoi personaggi tv e azzecca tutto, a partire dall'ingenuo rappresentante che si costruisce un alter ego avventuriero con i consigli del Pigmalione Angelo Infanti. Cast perfetto, a cominciare dalla Giorgi per finire al suocero Mario Brega. Sembra un filmino leggero, ma ogni tanto piazza qualche zampata che rimane impressa, grazie alla recitazione doubleface del protagonista.
MEMORABILE: Tra le tante, la prima lezione di Infanti a Verdone.
Martedì, 2/01/24 ALLE ORE 14:05 14:05 su Italia 1
Rambo90: Sul classico conflitto tra padre e patrigno (almeno nella commedia Usa) un filmetto innocuo ma divertente, con un ritmo discreto, che ha dalla sua le buone performance di Ferrell e Wahlberg, che insieme creano un bel contrasto. Le gag sono tantissime, non tutte di prima mano, ma spesso si ridacchia, soprattutto con le situazioni più assurde e paradossali. Finale un po' troppo telefonato, ma è tipico di questi film usa e getta. Non male.
Siska80: La trama strampalata (c'è persino di mezzo un sosia chiamato ad adempiere a più ruoli, non solo in battaglia) è un mero pretesto per mettere in scena una serie di scontri armati ben realizzati (seppur resi tramite primi piani atti alla spettacolarizzazione, caratteristica peculiare delle produzioni orientali) anche se intervallati da innumerevoli dialoghi superflui. Da un punto di vista stilistico nulla da eccepire (costumi, trucco e parrucco sono eleganti) e il cast se la cava; ciononostante, tirando le somme il risultato è mediocre. Solo per amanti del genere.
Martedì, 2/01/24 ALLE ORE 14:10 14:10 su Rai Movie
Digital: Fantascientifico che non si pone molti scrupoli nel non sembrare perlomeno verosimile, con una trama per giunta distante dall'essere originale e sviluppi nient’affatto imprevedibili. Il film riesce tuttavia a centrare il bersaglio di intrattenere e, seppur dovendo scontare una parte centrale piuttosto moscia, non manca di elargire tensione e curiosità. Reeves è sempre una garanzia e, malgrado sia in un ruolo che lambisce costantemente il ridicolo, riesce a interpretarlo discretamente limitando i danni di un copione alquanto scombiccherato.
Pessoa: Probabilmente si tratta del padre di tutti i musical, sicuramente il più celebre. La storia riporta ai tempi del passaggio dal muto al sonoro e sarebbe anche piuttosto interessante se non fosse minimizzata dalle parti cantate e ballate, fra le migliori della storia del genere. Kelly e O' Connor sono in forma smagliante e danno vita a numeri indimenticabili grazie anche a una regia da manuale. Confezione eccellente con parti comiche che funzionano alla grande. Fondamentale per chi ama il genere, gli altri rischiano di annoiarsi un po'.
MEMORABILE: Tutte le parti cantate e ballate con Kelly e O'Connor.
Thedude94: Grande commedia in pieno stile Paolo Villaggio, condita da ottime gag ed esilaranti partecipazioni di comici brillanti; fra questi Lino Banfi, che mette in mostra tutta la sua bravura e vivacità in scene cult come quella con i cantanti al ristorante. Davvero divertenti le situazioni di imbarazzo vissute dalla belva Umana, così come quelle del buon Fracchia che si trova a dover rapinare una banca (questa la scena più divertente). La Mazzamauro come sempre dà il massimo di sé stessa.
MEMORABILE: "Ah ma son già rientrato!" (Fracchia, vedendo la Belva Umana in casa).
Martedì, 2/01/24 ALLE ORE 15:55 15:55 su Rai Movie
Galbo: Sono ormai parecchi (anche in considerazione dell’allungamento della vita media) i film sulla seconda e terza età ma raramente lasciano il segno. Non è purtroppo il caso di questa commedia inglese, volenterosa nelle intenzioni quanto poco incisiva nel risultato per l’ampia prevedibilità della trama e la scontata caratterizzazione dei protagonisti. Gli elementi di godibilitá sono rappresentati dalla varietà delle ambientazioni e dalla simpatia di tutti gli interpreti, con speciali menzioni per Spall e la Imrie.
Martedì, 2/01/24 ALLE ORE 16:10 16:10 su Italia 1
Galbo: Sequel totalmente inutile di una commedia che aveva già di suo poco da dire. L'"aggravante" è quella di avere coinvolto due ottimi attori come Gibson e Lithgow nei ruoli dei nonni venuti a passare con i nipoti le feste natalizie. Se nel primo capitolo era presente almeno qualche momento di comicità più pungente e "politicamente scorretta", qui prevale il buonismo natalizio e il target diventa più familiare e buonista. Vedibile solo per gli estimatori del genere.
Markus: Sin dal titolo il film è pensato per il pubblico natalizio: si troveranno tutti i cliché del genere quali la neve, il bosco, la casa addobbata e per non farsi mancare nulla, pure le canzoncine natalizie (cantate da Andrea Mingardi; siete avvisati). De Luigi (che sceneggia) propone il suo solito personaggio fantozziano dal cuore tenero che fa sempre simpatia e Abatantuono, dal canto suo, riconferma la sua nota verve, ma tolti loro il film crolla nella quasi monotonia sopratutto per il comparto femminile, assolutamente limitato.
Saintgifts: Una trasposizione cinematografica di un lavoro di Tennessee Williams, di quattro anni prima, che rende onore e non toglie niente alla pieces teatrale. L'ottima regia porta a dare il massimo a un notevole cast di attori: Newman ma soprattutto la Taylor (marito e moglie), che è anche il personaggio più onesto di tutta una ricca e borghese famiglia americana dove le ipocrisie si sprecano, sono superlativi oltre che nel pieno della loro bellezza fisica. Tra di loro c'è una barriera incarnata nell'amico di Newman, morto suicida, che impedisce il sesso.
MEMORABILE: Le dure sparate della Taylor verso la cognata, madre di una numerosa prole e che, forte di questo, mira alla cospicua eredità.
Pigro: Il principe non cerca moglie, ma tanto sappiamo già come va a finire, considerando che in viaggio in America troverà una bella ragazza con cui dover lavorare. Scordatevi toni da commedia o comicità o appunti sociali: siamo in pieno film natalizio, che risponde ad altri canoni, narrativi ed estetici. Che tuttavia qui sprofondano nella melassa e nell’incosistenza: non c’è uno spunto originale o quantomeno stuzzicante, ma solo il noioso procedere verso le tappe prevedibili e previste dello script natalizio.
Martedì, 2/01/24 ALLE ORE 17:50 17:50 su Rai Movie
Fedemelis: Il cavaliere Brancaleone da Norcia cerca di riprendersi quello che gli spetta (un feudo tutto suo) in un'Italia sporca, meschina e violenta. Durante il viaggio verso Aurocastro riunisce un gruppo di uomini (chiamarla armata è troppo), ai quale riesce a insegnare la nobiltà d'animo e i giusti comportamenti che deve avere un cavaliere. Ottima l'interpretazione di Gassman, che crea un personaggio e un linguaggio rimasti nell'immaginario collettivo.
MEMORABILE: Le continue botte al cavallo da parte di Brancaleone.
Darkknight: La critica di sinistra c'è andata giù più pesante del solito. Forse perché il chirurgo plastico berlusconiano (Ezio Greggio) risulta più simpatico dell'impiegato postale veterocomunista (Antonello Fassari). Tuttavia tra i cinepanettoni nostrani è quello con (un po') meno volgarità e (un po') più idee. Ad ogni modo, se merita d'esser rivalutato, ne avrà l'occasione, dato che passa in tv almeno una volta l'anno (se non di più!).
Martedì, 2/01/24 ALLE ORE 19:30 19:30 su Rai Premium