Festa dei Popoli 2023: per tornare a credere in un futuro di pace

 


Festa dei Popoli 2023: per tornare a credere in un futuro di pace

2 giugno: dopo tre anni di sospensione a causa del periodo pandemico, è festa nel Parco della Caramella a Romano di Lombardia. “E’ il segno della ripresa di una vita fatta di intrecci di culture”, generata e curata da ormai 15 anni dal Movimento dei Focolari presente nella città bergamasca e che si è arricchita nel corso del tempo e delle circostanze della bellezza e della preziosità di altre persone e gruppi appartenenti a fedi diverse (in particolare islamiche, Sikh e ortodosse) e ad altre associazioni locali.

Le giornate annuali di Coloriamo la Città, gli appuntamenti mensili di Intrecci e del gruppo del dialogo, animati sempre dalla Comunità locale dei Focolari, hanno fatto da preludio a questa importante manifestazione.

Insieme per seminare un futuro di bellezza e di pace


Il mondo è Bellezza ogni volta che riusciamo a vedere il Bello, il Buono, il Vero.

La Bellezza salverà il mondo. Oggi siamo qui per dirci che abbiamo fatto un cammino Bello, nella reciprocità, nella fatica e nel piacere di costruire Relazioni importanti che germogliano nella nostra Comunità.

Siamo grati al Creatore di tutti i Popoli che ci vuole uniti e capaci di Fraternità.

Siamo grati a tutti gli uomini e alle donne che stanno lavorando per seminare nella nostra terra e nelle nuove generazioni un futuro di Bellezza e Pacificazione di tutte le relazioni.

Grazie alla vostra Umanità che sogna e che vede questo Futuro.

Con questo invito, Silvio Marchetti, fra i principali promotori dell’iniziativa, ha accolto le circa 250 persone presenti.


Insieme per ascoltarsi, riflettere, proporre e… sognare

 Laboratori per bambini (art attack, giochi del passato, bandiere delle diverse nazioni), ma soprattutto World Café per adulti hanno messo in evidenza quanto sia importante l’ascolto e il confronto fra culture diverse, partendo dalle difficoltà dell’integrazione, fino alle possibili proposte di superamento dei problemi e ai “sogni” per il futuro.


Sogni in cui credono soprattutto le nuove generazioni, quelle con radici familiari e culturali di altre nazioni ma che, nate in Italia, credono fortemente nel superamento delle differenze e lottano “mai abbastanza” per un mondo di riconoscimenti e di accoglienza reciproci.

Insieme per gioire e fare festa

Con questo entusiasmo Max Fenaroli, fra gli animatori della festa, condivide la riuscitissima manifestazione che invitiamo ad assaporare anche attraverso la galleria fotografica.

Che pomeriggio ragazzi!!! Che festa ragazzi! I colori, gli sguardi felici, le provenienze, gli inni nazionali e tutti a cantare quello italiano. Eravamo più di 250, in uno spazio bellissimo, nel verde del parco. I saluti, i pensieri di fraternità delle diverse comunità religiose condivisi all’inizio del programma, i tavoli di lavoro del “word cafè’” per ragionare il presente e progettare un futuro insieme. Poi i cibi, le bevande, i giochi dei bambini, le danze, i sorrisi, le mani che battono, il sole, le canzoni, in un crescere di entusiasmo e di via vai di nuove famiglie, italiane o di origine straniera, che arrivano a trovarci, dopo aver percorso chi 30, chi 50, chi più di 100 km per raggiungerci. 

È una umanità, è l’umanità riccamente variegata che abita il nostro tempo.

E la storia di amicizia e fraternità iniziata, continuerà dal prossimo settembre con la ripresa dei lavori del Gruppo del Dialogo interculturale e interreligioso nato 10 anni fa, che cresce e si alimenta grazie all’entusiasmo dello stare e del progettare insieme. Obiettivo: non solo qualcuno per tutti, ma tutti per tutti. Al termine della festa ci si aiuta nel far ritornare il parco alla medesima bellezza che ci ha accolti. Tra foto di gruppo e abbracci, ognuno riparte per rientrare alla sua abitazione, e possiamo pensare che nelle case di ogni famiglia presente, ci fosse il sapore particolare della gioia e negli occhi la bellezza del vivere insieme in pace.

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